Domanda:
In Italia un omicidio in famiglia ogni 2 giorni?
Bagnino™
2010-07-04 03:00:27 UTC
In Italia un omicidio in famiglia ogni 2 giorni



Matrimonialisti, situazioni non risolte uccidono piu’ di mafia

- L’Italia è prima in Europa per gli omicidi in famiglia (in media uno ogni due giorni) e nei casi di separazione e divorzi l’assegnazione della casa è la causa scatenante di litigi, anche violenti. E’ l’allarme che lancia oggi l’associazione degli avvocati matrimonialisti, commentando quanto avvenuto nel mantovano e sottolineando che le vicende matrimoniali, allorché sfociano in insanabili contrasti, possano produrre fatti di sangue ancora più plateali ed eclatanti di quelli prodotti dalla malavita organizzata. In Italia – secondo i matrimonialisti che citano i dati del criminologo Vincenzo Mastronardi – si consuma un omicidio in famiglia in media ogni 2 giorni, 2 ore, 20 minuti e 41 secondi.

Il movente è passionale nel 25,9% degli omicidi; seguono contrasti personali nel 21,8% dei casi, i disturbi psichici nel 16,15% dei casi, le liti per l’assegnazione della casa coniugale nel 15% dei casi, le ragioni economiche (assegni di mantenimento o restituzioni di somme) nell’8% dei casi. Si registra sempre di più un movente legato a fattori economici e soprattutto all’assegnazione della casa coniugale che oggi sta per diventare il vero “pomo della discordia”, ancor di più di quello dell’affidamento e della gestione dei figli. Le nuove povertà prodotte dalla separazione e la lunghezza insopportabile dei processi sono altre ragioni che contribuiscono a determinare le stragi familiari. “Il trend – dice il presidente nazionale dell’associazione, Gian Ettore Gassani – è destinato ad aumentare in proporzione all’aumento di separazioni e divorzi.

Troppe volte le coppie in crisi sono lasciate al loro destino in un momento, come quello della separazione o divorzio, che rappresenta per molti un lutto di difficile sopportazione ed elaborazione. Nel 30% dei casi le separazioni sono accompagnate da reati intrafamiliari, molti dei quali sfociano successivamente in gesti estremi. Gli italiani, a differenza della stragrande maggioranza dei cittadini stranieri, vedono nella separazione una vergogna o un affronto, molte volte da lavare con il sangue e giammai come una scelta di vita o un rimedio. I reati intrafamiliari (maltrattamenti e abusi) nel 60% dei casi sono prescritti o quando vi è condanna viene inflitta al colpevole una pena del tutto simbolica”.

Secondo Gassani, “esiste una generalizzata consapevolezza di quasi totale impunità quando i reati vengono commessi all’interno della mura domestiche, molto simile a quella dei reati commessi all’interno degli stadi. Occorre potenziare i centri antiviolenza ed introdurre, specie nelle separazioni più conflittuali, percorsi di mediazione familiare e/o l’ausilio di psicoterapeuti della coppia specializzati nella prevenzione delle violenze familiari”. Anche perché “forme di violenza verbale all’interno della vita matrimoniale non devono e non possono più essere sottovalutate. Nel 65% dei casi di omicidio o strage in famiglia vi erano stati già pericolosisegnali di violenza o minacce, negligentemente sottovalutate da chi di dovere”, conclude Gassani.


Quale componente può avere l'abbandono delle religioni e del secolarismo da parte delle ultime generazioni su questo dato? (se ritenete ne possa avere)
Nove risposte:
anonymous
2010-07-04 04:12:38 UTC
L'unico commento che spontaneamente mi viene da fare, è questo: cerchiamo di resistere ancora qualche anno, poichè, alla faccia delle statistiche, qualcuno di noi giovani potrebbe farcela, e arrivare vivo e vegeto fino al giorno dell'abbandono della casa paterna, e dirsi temporaneamente al sicuro.
Maurizio
2010-07-04 10:29:31 UTC
Le coppie non sono tenute insieme dalla religione e non vengono divise dal secolarismo,se così fosse gli uxoricidi e le tragedie famigliari dovrebbero essere un fenomeno sconosciuto in tempi passati (si badi: non minore ma del tutto sconosciuto) nei quali il conformismo religioso era molto più forte e di cui non abbiamo dati certi circa i crimini violenti, dal momento che non esistevano i mass media.

Il problema c'è e non può essere ignorato, credo che le conclusioni di Gassani, in particolare le sue proposte, centrino perfettamente la questione.

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Mi pare necessario aggiungere una precisazione: ritenere che le tragedie famigliari siano una prerogativa dei tempi moderni è una illusione bucolica. In passato, come ho detto prima, i mass-media avevano una diffusione decisamente meno capillare che ai nostri giorni, tuttavia molti accadimenti venivano tramandati attraverso altri mezzi. In particolare la tradizione orale del canto popolare e narrativo è spaventosamente pregna di racconti orribili e sanguinari
Don Ateo - nuova diocesi
2010-07-04 12:16:39 UTC
Non ho mai creduto che il matrimonio fosse la panacea per le incomprensioni. Puoi essere sposato o non sposato con una persona, ma se non vai d'accordo, il matrimonio non ti "salva". E' solo un'illusione: il matrimonio non rinforza i legami affettivi tra due persone, ma rinforza solo quelli legali.



C'è tanta violenza nelle famiglie anche (ma non solo) perché probabilmente quella coppia non ha motivo di stare unita, ma lo fa perchè il divorzio o la separazione sono troppo onerosi sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del rompimento di balle dei parenti. Così si prosegue un matrimonio di facciata.



Il "legame religioso" è un'aggiunta di senso di colpa a chi vorrebbe separarsi e terminare un matrimonio che non ha più nulla da dire, ma si tratta solo di una motivazione in più per non separarsi quando invece sarebbe la cosa giusta da fare.
anonymous
2010-07-04 10:44:47 UTC
Infatti io sostengo che il matrimonio è un'istituzione pericolosa ed andrebbe abolito.
L'Alessandro Manzoni
2010-07-04 10:28:28 UTC
Mi sto scervellando ma non trovo il minimo nesso tra una cosa che c'è sempre stata (la violenza in famiglia) e l'abbandono della religione. E poi che c'entra il secolarismo?

In India, dove la religione occupa gran parte della vita privata, si uccide finanche i figli per motivi religioso-morali. Quindi se in Italia aumenta il numero di questo tipo di crimine, non è da imputare all'abbandono delle religioni, ma a tanti altri motivi, molto più complessi, che hanno a che fare col cervello delle persone, e non dimentichiamo l'importanza dell'informazione giornalistica.



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Allora facciamo diventare la religione un galateo di norme comportamentali? Un ricettario morale? Ovviamente lo teniamo solamente per coloro che non riescono ad autoimporsi un'etica valida e civile, in modo che non commettano atti delinquenziali per timor di Dio? A me va benissimo, perché s'ammetterebbe il limite della religione.

Poi però bisognerebbe scegliere la religione colla morale più condivisibile universalmente, e non credo sia il Cristianesimo.
Donatella B
2010-07-04 12:01:29 UTC
Ho letto con interesse l'articolo che hai postato. E' vero, anche un tempo esistevano i delitti passionali, e c'era anche l'attenuante del delitto d'onore, ma penso che l'associazione degli avvocati matrimonialisti che lancia questo allarme sia in possesso di statistiche e di tabelle di confronto per fare queste affermazioni.

Il partner viene visto come proprietà e viene eliminato quando questa proprietà si incrina.

O mia o di nessuno, perchè in genere sono le donne quelle che vengono uccise.

Ancora più tremendo quando, come è accaduto in questi giorni, viene ucciso il figlio per punire la compagna.

Mi torna in mente Medea che uccide i propri figli e li fa mangiare ad un ignaro Giasone quando scopre che sta per essere abbandonata.

Aver abdicato al matrimonio come progetto di vita sicuramente ha aumentato in modo significativo la violenza dei momenti di abbandono.
Giovanni T
2010-07-04 10:30:22 UTC
Un tempo, in Lombardia, un omicidio in famiglia era un fatto epocale.

Non so perchè, o almeno non lo dico.

Ma, almeno in parte, l'attuale proliferazione degli omicidi in famiglia è frutto di un'epoca in cui i valori familiari sono derisi.
anonymous
2010-07-04 12:16:04 UTC
gli uomini per natura uccidono, le religioni come metodo di contenimento della violenza hanno fallito.

io proverei con l'istruzione: peccato che le religioni avversino in tutti i modi l'istruzione...
anonymous
2010-07-04 10:26:42 UTC
Non solo. In Italia ci sono troppe cause e litigi tra condomini, vicini di casa. Al sud, non potendosi permettere gli avvocati litigano a modo cafonesco, mentre al nord e nelle città più benestanti tirano in ballo gli avvocati.



Il motivo di tutto questo?





La mancanza di preghiera e la troppa tv al posto di essa nelle case.

Prima si pregava di più succedevano meno queste cose.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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