Domanda:
Non credere potrebbe essere un modo per non porsi un certo tipo di problemi durante la vita?
Pesach 3.0 - Jesus King
2010-04-01 06:52:43 UTC
Domanda ispirata da un utente (di cui non cito il nome) che rispondeva cosi' a una domanda che chiedeva: "Meglio credere e restare delusi o non credere affatto"?

"Però ragionandoci sembra molto più facile accettare sin da ora che dopo la morte non ci sia nulla e che il cervello si spegne e basta...almeno non ti fai problemi durante la vita"
Quindici risposte:
DrEvol
2010-04-01 07:07:31 UTC
I problemi dell'uomo non sono quelli che ha quando e' morto. I problemi umani da risolvere sono quelli che ci sono in vita. Un "certo tipo di problemi" e' una frase vaga, equivoca che non comunica niente. Uno si puo' fare problemi che non esistono, tanto per sentirsi "profondo" pensatore. Uno puo' ritenere che la vita, proprio perche' e' limitata, proprio perche' non siamo immortali, e' un valore meschino, breve, quasi insulso e, invece, immaginare che i valori veri devono essere immortali, privi di sforzi, senza scelte.



La psicologia del mistico e' quella di evitare il reale e di evadere di risolvere i veri problemi e fuggire nel fantastico.



ll misticismo, in tutte le sue forme, e’ il nemico della logica e quindi e’ il nemico della spiritualità umana. La spiritualità o spirito umano e’ un modo metaforico per descrivere la nostra mente razionale. Qualsiasi filosofia basata sul misticismo deve richiedere che la nostra mente evada la realtà dei fatti ed eviti di aiutarci ad identificare consciamente quello che la realtà del mondo e la realtà di noi stessi sono effettivamente.



Auguro a tutti buoni ragionamenti logici, assolutamente necessari per il successo e il miglioramento della vostra vita! Dr Evol
Akraazier, immortali si diventa
2010-04-01 09:42:38 UTC
Non credere è un modo per non inventarsi le risposte ai problemi senza risposta della vita
Provare per credere
2010-04-01 07:42:21 UTC
..credere potrebbe essere un modo per non porsi un certo tipo di problemi durante la vita?...
Kuzotare XIII
2010-04-01 07:07:04 UTC
Certo....ad esempio un non credente non si pone il problema di dover andare in chiesa a perdere tempo, non si pone il problema dei sensi di colpa se fa sesso con la persona che ama ma con cui non è sposato, non si pone il problema di dire quello che pensa sulla chiesa perchè non teme l' autorità ecclesiastica....

Queste sono alcune peculiarità della vita del non credente....in parole povere non si pone problemi inutili, e vive più tranquillo e in pace con se stesso e con gli altri.
anonymous
2010-04-01 06:59:53 UTC
si parla di fede in dio??? se si: non credere non ti dispensa dai problemi. a me sembra il contrario! mi spiego meglio: se tu credi in qualcosa di più grande di te (dio per esempio), la tua fede ti porta ad affidarti a tale entità; è come un bambino che si affida ai genitori! è una sorta di sostegno, di giustificazione..non so poi magari mi sbaglio, o magari non è per tutti così; io la vedo in questo modo. :)
OLDMAGO
2010-04-01 10:30:31 UTC
Vuoi DARMI dieci punti caRo Pesach ? Bene, ecco guarda e fatti domande ispirate dl tuo cervello, non solo domande di altri utenti copiaincolla, un poco va bene su...



Allora, prendi nota:



1. la MORTE FA PAURA A TUTTI



2. la cosa più semplice, facile se per consolare i bambini o chi VUOLE ragionare acriticamente come bambini quando CONVIENE PER ESORCIZZARE LA PAURA DELLA MORTE è CREDERE IN RISPOSTE FACILONE E SEMPLICIOTTE...



3.DIRE CHE ACCETTARE CHE DOPO LA MORTE NON C'E' PIU' NULLA ED ESSRE più tranquilli di chi pensa che vivrà in eerno è una sciocchezza che non doveva neanche essere scritta, onestamente Pesach è una bestialità che facevi meglio a non riportare



4. IPO dice giustamente che è offensivo, anzi chi non crede ad un grande padre che ti risolve tutti i problemi ha MOOOLTI Piu' problemi dei credenti, solo che li affronta con l'ATTIVITA' CEREBRALE E NON SPEGNENDO IL CERVELLO... CON spirito di osservazione, analisi,,, con ragionamenti per dare DIgNITA' all'intelligenza e al coraggio umani, nella ricerca di sapere e nel frattempo affronta con coraggio lo spettro della morte.



cHE NE DICI, FILA IL RAGINAMENTO ? cHE NE PENSI DI UN UTENTE CHE DICE DELLE COSE...MAH...
IPO
2010-04-01 08:25:38 UTC
Questa domanda è offensiva, perchè dà per scontato che un non-credente sia necessariamente una persona insensibile che non si preoccupa di nulla.



Io NON CREDO IN DIO e mi preoccupo di parecchie cose, dato che faccio volontariato, e sono sempre in prima linea se serve dare una mano alle persone in difficoltà nel mio comune.



E non lo faccio per un premio post-mortem, so benissimo che dopo la morte non cambierà nulla sia che aiuti gli altri, sia che mi comporti da farabutto, eppure lo faccio lo stesso, e come me tantissime altre persone.



Altro che "non porsi problemi".
anonymous
2010-04-01 08:06:42 UTC
Non è che non ci poniamo determinati problemi, semplicemente quei problemi non sussistono dal momento che non si considerà Dio come verità assoluta. E anche se Dio esistesse e si credesse nella sua esistenza questo non comporta stare dalla sua parte.
Wesley Ispirato dal Maligno
2010-04-01 07:18:25 UTC
Quoto Kuzotare XIII e anche il grande DrEvol!



L' utente che ha scritto quella risposta si chiama Daxo, potete leggere la risposta completa direttamente qui:

https://answersrip.com/question/index?qid=20100401064207AAXVk0f



Già che ci sono vi invito anche a leggere la risposta di DrEvol.



Rispondendo alla tua domanda, cioè "Non credere potrebbe essere un modo per non porsi un certo tipo di problemi durante la vita?" ti dico che è vero perché vivere credendo implica un certo tipo di problemi scaturiti delle leggi imposte dalle religioni, quindi non credendo si è al di fuori dalla legge delle religioni e si è liberi da ogni tipo di problema irrazionale ma, allo stesso tempo, credere aiuta ad evitare i problemi REALI, cioè tutti quei problemi che appartengono alla realtà e non sono di origine religiosa/spirituale.

Chi non crede e vive razionalmente ed utilizzando la logica, riesce facilmente a risolvere quei problemi reali che si tenta sempre di evitare rifugiandosi in una religione o un credo.
anonymous
2010-04-01 07:37:45 UTC
mai conosciuto nessuno tanto sapiente da non avere alcuna credenza.
anonymous
2010-04-01 07:03:35 UTC
Pesach, che differenza fa?



Tanto NESSUNO sa con certezza cosa sarà di là....ed è proprio in questo che SCIENZA e RELIGIONE hanno fallito.

NESSUNO ha la RISPOSTA.
anonymous
2010-04-01 08:49:17 UTC
Mmm...



Ma visto che non credere in assoluto è impossibile,non mi porrei il problema.
IL MINCHIO! Unghia Incarnita!
2010-04-01 07:19:41 UTC
poi ti fai pensieri eternamente!!
Dr Telek 'R Mor
2010-04-01 07:11:19 UTC
ma il problema del dopo viene dopo!!!



è il problema dell'adesso che è importante, noi ci comportiamo sulla terra in base a quello che crediamo ci sia dopo!



se pensiamo non ci sia nulla, allora non ci sono ragioni per cui non dovremmo ammazzare, rubare e fare tutto quello che ci passa per la testa per vivere al meglio adesso e ora!



altro che leggi, altro che morale, senza un "dopo" l'adesso sparisce perchè vengono meno i principi del suo fondamento.

L'etica laica è inisistente in quanto il suo fondamento di necessità è inesistente anch'esso se non c'è futuro.



rimane solo il fondamento etico"biologico" di Dawkins, ma allora... HOMO HOMINI LUPUS
?
2010-04-01 07:08:40 UTC
Certamente, però secondo me non dobbiamo correre il rischio di dire che chi è ateo o agnostico ha evitato di porsi quel tipo di problema; l'ateo o l'agnostico, nello stesso tempo in cui dicono che dal punto di vista razionale le affermazioni religiose e metafisiche non sono dimostrabili o indagabili, oppure non si riferiscono a nulla, risolvono già dal loro punto di vista (che è unicamente razionale) il problema... Invece, dal punto di vista di un religioso il problema rimane, proprio perché secondo lui il problema deve essere ancora indagato da un'ottica "spirituale" o "metafisica", ottica che il non credente ovviamente disconosce (cosa che non è ristrettezza mentale, bensì risponde alla definizione stessa di non credente...).


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