A parte la possibilità che la torre di Babele sia stata davvero costruita, il senso mistico del racconto deriva da alcuni immagini:

- l'episodio segue il diluvio, dopo il quale Dio promise a Noè che non avrebbe più distrutto l'umanità.

- il popolo viene da Est (il sorgere dal buio) e giunge nella piana di Shinear (movimento di rinascita)

- per costruire una città (recinto per escludere l'esterno) decidono di non usare pietre (già pronte in natura) e malta (da fabbricare), ma mattoni (da fabbricare) e fango (già pronto in natura).

- Decidono di costruire una torre (dalla radice GDL, che significa "diventare grande") con la punta nelle acque del cielo (l'intelligenza superiore).

- Dio vede e dice che il fatto di avere la stessa lingua (un solo pensiero) li spinge ad impuntarsi in quella impresa.

- Dio confonde le lingue (suscita le diversità fra le culture ed i pensieri) ed il popolo si disperde per tutta la terra.

Se l'uomo non coltiva la diversità dei pensieri cerca di costruire la sua conoscenza con materiale fragile. E' la diversità del pensiero che produce l'aumento della conoscenza.

mi è piaciuta la risposta di Renato M.

occorre infatti sottolineare che probabilmente il vero problema della torre non stava tanto nella sua altezza :



una torre che arrivi fino al cielo è un' espressione formulare usata in quel contesto culturale , unì iperbole voluta ,



è come se io ti dicessi " sto morendo di freddo" : nessuno si sofferma a pensare alla possibilità che io stia letteralmente morendo , tutti capiscono che semplicemente "ho molto freddo"



allo stesso modo ai babilonesi non è attribuito un pensiero cosi' ingenuo , da pensare di poter veramente toccare il cielo ,

il senso è che volevano costruire una torre molte alta , altissima.



e allora qual è il problema ? il problema è che gli uomini dopo il diluvio volevano ricostituirsi in un' unica grandissima nazione ,

la torre sarebbe stata l'epicentro visibile anche da lontano di questo unica grande nazione ,



ma Dio aveva progetti diversi , quello di favorire appunto la diversità , e di costituire mediante Abramo il popolo ebraico.



il mito vuole spiegare l'origine delle nazioni per poi incominciare a introdurre il destino tutto particolare che è stato preparato per il futuro popolo ebraico , la nazione eletta.

Mentre gli uomini stavano costruendo la torre di Babele il Signore disse:

Orsù, scendiamo laggiù e confondiamo la loro lingua .... - Genesi 11:7

Il Signore disse scendiamo quindi parlò al plurale, e di conseguenza scesero le Tre Persone della Santissima Trinità.

L'uomo col suo orgoglio aveva infatti sfidato la Trinità di Dio: «Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra». - Genesi 11:4

Gli uomini volevano arrivare al cielo e arrivare al cielo, vuol dire giungere al luogo da cui si comanda e questo vuol dire ribellarsi al Padre!

Gli uomini volevano anche farsi un nome ma c'è un nome superiore a ogni altro nome di uomo (vedi Filippesi 2:9) e volersene fare un altro vuol dire ribellarsi al Figlio!

Gli uomini non volevano essere dispersi volevano cercare da soli l'ordine delle cose, volevano cioè pilotarsi da soli ma è solo lo Spirito Santo che può ci guidare (Romani 8:14).

Gli uomini avevano voluto fare a meno di Dio, avevano rifiutato la Trinità di Dio e senza il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, rimane la confusione, che si evidenzia con la confusione delle lingue, era nata Babele, la Babilonia delle religioni:

Perciò a questa fu dato il nome di Babele, perché l'Eterno colà confuse la lingua di tutta la terra ... - Genesi 11:9

Dopo l'episodio di Babele sono infatti nate le religioni non rivelate, ma inventate dagli uomini con i loro inutili tentativi di condurre l'uomo a Dio!

La caratteristica del dopo Babele era la confusione, compresa la confusione delle lingue.

Da Babele, cioè dalla confusione delle religioni, si esce solo con l'intervento di Dio, tramite la sua azione Trinitaria che gli uomini avevano disprezzata.

Il Padre ha mandato il Figlio, il Figlio ha pagato il prezzo delle nostre iniquità, chi accetta questo è convinto di peccato dallo Spirito Santo e così chi si ravvede e rinuncia a tutti i suoi nomi che si è fatto, e accetta la sottomissione al Nome del Signore Gesù è vivificato dallo Spirito Santo nasce di nuovo ed è accolto dal Padre come figlio.

Il nato di nuovo esce allora da Babilonia, rinuncia alla vecchia Babele e si esprime con la lingua dello Spirito, il credente parla infatti in lingue nuove, il credente nel Signore Gesù è passato dalla confusione della torre di Babele al dono delle lingue:

E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: ...... parleranno nuove lingue; - Marco 16:17

BABELE

(Babèle) [confusione].

Una delle prime città costruite dopo il Diluvio, nella quale Dio ‘confuse la lingua di tutta la terra’. (Ge 11:9) Il nome deriva dal verbo balàl, che significa “confondere”. Gli abitanti del luogo, pensando che la loro città fosse sede del governo di Dio, asserivano che il nome fosse composto da bab (porta) e ilu (Dio), e volesse dire “porta di Dio”.

Il regno del malvagio Nimrod, il “potente cacciatore in opposizione a Geova”, ebbe inizio proprio a Babele, “nel paese di Sinar”, nella pianura alluvionale formata dall’Eufrate e dal Tigri. (Ge 10:9, 10) Non c’erano pietre da costruzione, perciò i costruttori ricorsero ai grandi giacimenti d’argilla. “Facciamo dei mattoni e cuociamoli al fuoco”, dissero. In mancanza di calce, come calcina fu usato il bitume. — Ge 11:3.

Il principale edificio della progettata città di Babele, ideata contro il volere di Dio, era una torre religiosa “con la sua cima nei cieli”. Non era costruita per l’adorazione e la lode di Geova, ma era dedicata alla falsa religione di origine umana, allo scopo di rendere “celebre” il nome dei costruttori. — Ge 11:4.

L’epoca approssimativa della sua costruzione può dedursi dalle seguenti informazioni: Peleg visse dal 2269 al 2030 a.E.V. Il suo nome significa “divisione”, infatti “ai suoi giorni la terra [cioè “la popolazione della terra”] fu divisa”; Geova “li aveva dispersi per tutta la superficie della terra”. (Ge 10:25; 11:9) Un documento di Sharkalisharri, re di Agade (Accad) all’epoca dei patriarchi, menziona che egli restaurò una torre templare presso Babilonia, indicando che tale costruzione era precedente al suo regno.



Spero che è ho risposto alla tua domanda.

La metafora allude, evidentemente al tentativo dell'uomo di raggiungere - e sfidare - Dio.

Si dice infatti: volevano costruire una torre talmente alta la cui cima toccasse il cielo. L'intepretazione allegorica che se ne da più frequentemente è quella della troppa superbia dell'uomo, che viene punita dall'Onnipotente. Infatti Dio, adirato, confonde le lingue degli uomini, che non comprendendosi più non possono ultimare la costruzione della torre, si sparpagliano per la terra, e questo genera insanabili divisioni tra loro.

La lettura originaria, in realtà, alludeva alla necessità di soddisfare il progetto di Dio di popolare la terra. Era per ciò necessario che gli uomini si separassero, per abitare il pianeta.

Se non erro dal punto di vista storico/archeologico si fa corrispondere la torre con una Ziqqurat - una piramide tronca - costruita dai Babilonesi, che per le sue imponenti dimensioni venne sempre considerata dall'antico popolo ebraico come simbolo dell'arroganza degli umani.

Una Torre che potesse arrivare fino al cielo?

Un Dio che dice: "Scendiamo a vedere cosa stanno facendo" e poi la distrugge?

Cosa stava costruendo in realtà l'uomo per poter equivalersi a Dio?

Forse la risposta è nei testi sacri Veda? Un Vimana???

Ok, te lo dico sottovoce: " La Torre di Babele fu il primo tentativo da parte dell'Uomo di costruirsi un'Astronave che potesse competere con quelle dell'Esercito di Geova "

Leggi tutto il testo e capirai...