Ti do questa spiegazione dettata da Gesù alla mistica Maria Valtorta che trovo molto interessante:
Oggi, festa del mio Sangue, ti illumino un mistero. Di’: “Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo”, poiché è di Noi che ti voglio parlare. Alla vostra pesantezza umana sono occorse figure per pensare al Padre e allo Spirito, esseri incorporei di infinita bellezza, ma che voi non concepite coi vostri sensi umani. Tanto che difficilmente ad Essi vi volgete, con tutta la pienezza del pensiero, per invocarli come invocate Me che pensate come Uomo Dio. Non comprendete perciò neppure lontanamente l’incomparabile mistero della nostra Trinità .
Per pensare a Dio non bisogna portare paragoni con esseri creati. [174] Dio non si paragona. Egli è. Nell’essere c’è tutto. Ma l’essere non ha corpo, e l’Essere eterno non ha corpo.
Guarda: Dio è luce. Ecco l’unica cosa che può ancora rappresentare Iddio senza essere in antitesi con la sua spirituale Essenza. La luce è, eppure è incorporea. Tu la vedi ma non la puoi toccare. Essa è.
La nostra Trinità è luce. Un’illimitata luce. Sorgente a Se stessa, vivente di Se stessa, operante in Se stessa. L’universo non è tanto grande quanto Essa è infinita. La sua essenza empie i Cieli, scorre sul Creato, domina sugli antri infernali. Non vi penetra sarebbe finito l’Inferno ma li schiaccia col suo rutilare che è beatifico nel Cielo, confortatore sulla terra, terrorifico nell’Inferno. Tutto è trino in Noi. Le forme, gli effetti, i poteri.
Dio è luce. Una luce vastissima, maestosa e pacata, è data dal Padre. Cerchio infinito che abbraccia tutta la Creazione, dall’attimo in cui fu detto: “Sia la luce”, fino ai secoli dei secoli, poiché Dio, che era in eterno, abbraccia la Creazione, da [175] quando essa è, e continuerà ad abbracciare, quanto, nell’ultima forma, l’eterna, dopo il Giudizio, rimarrà del Creato. Abbraccerà coloro che sono eterni con Lui nel Cielo.
Dentro al cerchio eternale del Padre è un secondo cerchio, generato dal Padre, diversamente operante eppure non contrariamente operante, perché l’Essenza è una. Esso è il Figlio. La sua luce, più vibrante, non dà soltanto la vita ai corpi, ma dà la Vita alle anime, che l’avevano perduta, mediante il suo Sacrificio. à un dilagare di raggi potenti e soavi che nutrono la vostra umanità e ammaestrano la vostra mente.
All’interno del secondo cerchio, prodotto dai due operare dei primi cerchi, è un terzo cerchio dalla luce ancora più vibrante e accesa. à lo Spirito Santo. à l’Amore prodotto dai rapporti del Padre col Figlio, tramite fra i Due, e conseguenza dei Due, meraviglia delle meraviglie.
Il Pensiero creò la Parola e il Pensiero e la Parola si amano. L’Amore è il Paraclito. Esso opera sullo spirito vostro, sulla vostra anima, sulla vostra carne. Poiché consacra tutto il tempio, creato dal Padre e redento dal Figlio, della vostra persona, creata a immagine e somiglianza di Dio Uno e Trino. [176] Lo Spirito Santo è crisma sulla creazione, fatta dal Padre, della vostra persona, è grazia per fruire del Sacrificio del Figlio, è Scienza e Luce per comprendere la Parola di Dio. Luce più ristretta, non perché sia limitata rispetto agli altri, ma perché è lo spirito dello spirito di Dio, e perché, nella sua condensazione, è potentissima come è potentissima nei suoi effetti.
Per questo Io dissi: “Quando verrà il Paraclito vi istruirà ”. Neppure Io, che sono il Pensiero del Padre divenuto Parola, posso farvi capire quanto può, con un solo balenare, farvi capire lo Spirito Santo.
Se davanti al Figlio ogni ginocchio si deve curvare, davanti al Paraclito si deve inchinare ogni spirito, perché lo Spirito dà vita allo spirito. à l’Amore che ha creato l’Universo, che ha istruito i primi Servi di Dio, che ha spinto il Padre a dare i Comandamenti, che ha illuminato i Profeti, che ha concepito con Maria il Redentore, che ha messo Me sulla Croce, che ha sostenuto i Martiri, che ha retto la Chiesa, che opera i prodigi della grazia.
Fuoco bianco, insostenibile alla vista e alla natura umana, concentra in Sé il Padre e il Figlio ed è la Gemma incomprensibile, inguardabile, della nostra eterna Bellezza. Fissa nell’abisso del Cielo, attrae a Sé [177] tutti gli spiriti della mia Chiesa trionfante e aspira a Sé coloro che sanno vivere di spirito nella Chiesa militante.
La nostra Trinità , la nostra triplice ed una natura si fissa in un unico splendore in quel punto da cui si genera tutto quanto è, in un eterno essere.
Di’: “Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo”.»
(da i Quaderni del 1943-ed CEV)
www.mariavaltorta.com
In un altro insegnamento Gesù consiglia di insegnare la Ss.Trinità ai bambini considerando un poliedro a tre facce...!
ciao!