Domanda:
Cosa provate nei confronti della vostra data di morte?
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2015-08-24 05:42:20 UTC
Io la vorrei conoscere senza conoscerla, solo per amarla di un amore ancora più tenero, essa che mi ricorda qual è la fine dei mortali; che mi esorta a non perdere tempo e che mi indica l'esistenza di un momento supremo verso cui il tempo scorre, come andando al suo compimento.
La tradizione cattolica chiama il giorno della morte "dies natalis", giorno della vera nascita: come se proprio in quel giorno diventassimo davvero bambini, ciò che siamo sempre stati nella mente di Dio fin dall'eternità. Valga questo indizio: alla morte noi chiudiamo serenamente sul mondo quegli occhi che all'evento della nascita biologica si erano sciolti in un pianto! Per questo bisogna volerle bene, alla morte: perché come diceva quello, lei ci sorride per prima.
Sempre la nostra tradizione, stavolta nell'ambito liturgico, al principio di quell'atto sacrificale che è la Messa, faceva dire col salmo al celebrante, magari ottantenne: "vado all'altare del Dio della mia giovinezza". Il sacrificio e la morte, eternando, sono l'unico plausibile elisir della giovinezza, come già insegnava l'antica morale eroica. Chi invece è attaccato alla vita visibile, è sempre vecchio, e il più penoso dei vecchi: quello goffamente indaffarato a trattenere ciò che non può trattenere neanche se tutta l'umanità dimenticasse se stessa alleandosi con lui a quel solo scopo.
Sedici risposte:
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2015-08-24 09:34:11 UTC
Vi è una saggezza divina alla base del fatto che il buon Dio ci abbia tenuto nascosta la data della nostra morte: troppo forte sarebbe la tentazione di rimandare il più possibile quegli atti di profonda conversione che rendono la vita meritoria di salvezza; questo sino a renderla impossibile, proprio per quel discorso già fatto sul peccato contro lo Spirito Santo.

Tuttavia ci ha dato la certezza che la morte arriverà, proprio per tagliare gli affetti ed attaccamenti alla vita presente che altro non deve essere se non motivo di merito eterno.

Credo che sia questo il significato più vero del versetto del Salmo: "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" (Sal 89,12). Intendendo per "contare" la consapevolezza della loro finitezza e per "sapienza del cuore" quella della provvisorietà di tutto quanto si compie nel tempo che riveste così importanza solo se in ordine all'Eterno. Per questo sapientemente il Qoelet, dopo aver affermato: "Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole" (2,17), conclude: "Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita" (4,2).



La meditazione sulla morte era un classico esercizio ascetico, il noto "memento mori" per tenere desta l'attenzione dell'anima sulle realtà ultime.

Un ottimo testo in proposito è l "Apparecchio alla morte" di Sant'Alfonso: http://www.intratext.com/ixt/itasa0000/_IDX006.HTM



Come pratica le Orazioni di Santa Brigida in cui non solo torna sempre la supplica della perseveranza finale, ma tra le promesse vi è anche quella di essere avvisati della morte 15 giorni prima.
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2015-08-24 07:20:51 UTC
il pensiero della morte non si sa davvero come gestirlo, ed è questo lo scopo primario per cui l'uomo ha escogitato quei sofisticati arnesi concettuali che si chiamano religioni. Il guaio è che poi l’uomo non è sempre in grado di conseguire quella opportuna sospensione dell’incredulità che occorrerebbe per trarne vantaggio. Tuttavia invidio poco coloro che sanno come trarne vantaggio, poiché ritengo sia sempre preferibile la lucidità a ogni strategia dell’autoinganno.
L'Utero È Mio, Lo Gestisco Io!
2015-08-24 05:57:12 UTC
Ho disposto per funerali civili con Banda Musica che suoni ballabili anni '60.

Inoltre ho già pagato il barista per un rinfresco a gogò ai partecipanti di 250 €uro

Mia figlia si è impegnata ad avvisare tutti gli amici di Answer. Dio ricompensi



https://www.youtube.com/watch?v=K9XJkOSSdEA
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2015-08-24 05:49:21 UTC
La morte è l'unica cosa certa che qualunque essere vivente dovrà affrontare. Siamo obbligati a nascere in un mondo contro la nostra stessa volontà a causa di un atto egoistico (si può benissimo immaginare quale sia). La morte quando giungerà sarà una vera liberazione per tutti noi.
DEVA
2015-08-24 13:34:41 UTC
indifferenza. è una cosa normale si nasce si vive di ***** e poi si muore.

tutti sognamo di morire magari di notte mentre si dorme e senza soffrire, ma spesso è diverso, la morte ti avverte in anticipo ma quando è troppo tardi.

e allora cosa si fa ? si accetta, si soffre in silenzio e si aspetta la morte
Mangia atei
2015-08-24 13:33:31 UTC
Faccio un paragone,hai presente quando fai un viaggio in aereo?

Il posto da dove parti è la "vecchia terra",l 'aereo è il periodo di transizione e l'arrivo è la nuova terra.
anonymous
2015-08-24 07:24:56 UTC
Buongiorno Enzo. Nel V. di Giovanni Gesù disse: "Siete NEL mondo ma non DEL mondo".



Questo già dovrebbe bastare per farci capire l'enorme conseguenza che si nasconde dietro la frase: "essere pellegrini nel mondo". Dei veri e propri viandanti.



E se per la logica del mondo ciò è una desolazione, per quella dello spirito è un ritorno alla radice. Chi vuol capire...
Syd Storm
2015-08-24 10:54:30 UTC
Indifferenza
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2015-08-24 07:25:46 UTC
Paura di soffrire e chi soffre o soffrirà per me =)
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2015-08-24 06:14:22 UTC
Provo dispiacere, solo dispiacere.
Giampiero M
2015-08-24 09:03:37 UTC
L'Eucarestia non è un atto sacrificale.

Il Celebrante diceva: Introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat juventutem meam. Non, del dio della mia giovinezza.

Amare conoscendo senza conoscere, ma che pasticcio è?

I mortali non muoiono quando il loro corpo muore, la loro anima è immortale e il loro corpo risorgerà.

Ma chi ha detto che nella mente di Dio siamo stati sempre bambini?
Grassi
2015-08-25 05:41:52 UTC
No problem in quanto Dio risorgerà i morti sulla Terra e quindi risorgerà i giusti e gli ingiusti.

Non è una bella notizia?
anonymous
2015-08-25 03:20:32 UTC
sono ateo e la morte non mi provoca altro che angoscia e paura, chi non ne ha secondo me non ha capito bene cosa la morte sia veramente.....
ILEANA
2015-08-24 06:15:42 UTC
Pensoche la data di morte ce l'ha il MIO corpo

e non certo io e, ancor peggio, la MIA anima.
athena2
2015-08-24 08:15:58 UTC
La morte, la data, il colpevole, cose che fano male sapere, e ancora più male cercare di gestire, ma perche poi farlo? Tanto non poi cambiare niente
Spala Stabbio
2015-08-24 05:48:55 UTC
Dici: "Chi invece è attaccato alla vita visibile, è sempre vecchio, e il più penoso dei vecchi"

Tu della vita non hai capito un kazzo. (Leggasi: Nulla)


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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