Domanda:
Se la coscienza, i desideri e le intenzioni dell'anima sono completamente slegate dal corpo....?
anonymous
2012-02-12 18:36:18 UTC
....come mai allora se vengono colpiti e danneggiati determinate parti del cervello vengono colpite e alterate irreversibilmente il carattere e la personalità -e dunque l'anima- di un individuo?

Prendiamo ad esempio questa storia. C'era un uomo, chiamato Phineas Gage, una persona pacifica e tranquilla, umile e affettuosa, che un brutto giorno, ebbe un incidente sul lavoro. Una enorme sbarra di ferro gli trapassò il cranio che causo' l'asportazione della parte prefrontale ventromediale del cervello. Miracolosamente, sopravvisse all'incidente, ma non fu più la stessa persona da allora. Si, perchè si dà il caso che la sbarra di ferro gli danneggiò le zone del cervello che oggi le neuroscienze indicano siano la sede della personalità, dell'umore, e cosi' via. Difatti, senza quelle parti del cervello mandate a benedire dalla sbarra di ferro, Phineas divenne ben presto una persona irriconoscibile ai suoi conoscenti, amici e familiari. Divenne una persona irosa, scorbutica, aggressiva, parzialmente priva di autonomia decisionale motoria, completamente disinibita dal senso del rischio e del pericolo. Phineas, in breve, era diventato un'altra persona, l'opposto di ciò che era prima. I danni al cervello modificarono per sempre e irrimediabilmente la sua personalità.

E a questo punto interessanti domande dovrebbero sorgere per chi è religioso e crede all'esistenza di un Dio, un aldilà e un'anima:
a) Come è possibile sostenere che gli individui abbiano un proprio libero arbitrio slegato completamente dalla costituzione neuro-biologica del corpo, quando il caso di Phineas ci presenta limpidamente che l'anima -qualora esistesse- non è affatto libera, ma completamente schiava e dipendente dei meccanismi meramente fisici e in particolare del cervello?
b) Come dovrebbe essere giudicata l'anima di Phineas? Dovrebbe andare all'Inferno perchè diventata peccatrice e bestemmiatrice? Eppure Dio dovrebbe sapere che è stato il cervello fisico a costringere l'anima di Phineas a comportarsi in una certa maniera. Dovrebbe andare in Paradiso? Eppure, se Phineas con il cambio di personalità, ha deciso di rifiutare per sempre Dio, dopo la morte dovrebbe contare esclusivamente la volontà dell'attuale anima, altrimenti ontologicamente parlando che valore avrebbe l'anima post-incidente? E' sempre la stessa anima di Phineas o è un anima completamente diversa da lui e quell'anima buona e gentile è morta, scomparsa?
c) Se l'anima può sopravvivere consapevolmente rimanendo integra e lucida dopo la morte del cervello fisico, allora come mai il cervello fisico è stato in grado di mutare radicalmente nel giro di pochi attimi l'anima stessa rendendola opposta a quel che era prima?


In poche parole, come si può sostenere che esista una coscienza astratta che i religiosi chiamano anima, che è fatta di spirito e non dipende dal corpo per sopravvivere, se proprio in questo caso il corpo stesso ha stravolto -in una maniera semplicemente banale e meccanica- la personalità dell'individuo e dunque l'essenza dell'anima stessa, dimostrando che ciò che è l'anima se esiste, dipende eccome da corpo e in particolare dal cervello? Dunque il cervello è la sede dell'anima? Ma se il cervello muore, anche l'anima muore. Altrimenti, come dicevo, non si spiega di come se il cervello viene danneggiato, ne viene danneggiata in automatico anche l'anima spirituale, l'intima volontà dell'individuo.
Undici risposte:
anonymous
2012-02-13 03:16:16 UTC
Teologo Cattolico:



"non dovrebbe essere danneggiata la capacità di pensare, ossia l'atto del pensare, e dell'autocoscienza"



--- E se venisse danneggiata anche quella, cosa succede? Cioè se un trauma al cervello ti rendesse un ritardato mentale incapace di intendere e di volere, questo non vuol dire forse che la tua anima, cioè la tua coscienza è completamente schiava e dipendente dei banali meccanismi neuro-fisici del cervello? Come si fa a sostenere dunque che l'anima, cioè la coscienza sia libera dal corpo se un danneggiamento del corpo, e in particolare il cervello, danneggia irreversibilmente e irrimeiabilmente anche l'anima? Perchè se il cervello muore noi dovremmo avere un'anima perfettamente lucida e consapevole di sapere cosa è il bene e il male e cosa sta attorno a lei come quando era viva, mentre l'evidenza empirica stessa dimostra che se il cervello, viene anche solo danneggiato, questo ha dirette ripercussioni su ciò che voi religiosi chiamate l'anima, e cioè la coscienza, l'intendimento, la personalità di un individuo?



L'esempio dell'invecchiamento che porti è completamente diverso da quello che mi porti. Anche se ci vedi meno, se scordi le cose, non viene intaccata la tua anima anima e cioè la tua personalità. Ma qui parliamo di un danno fisico che stravolge completamente la personalità, la coscienza e le intenzioni di un individuo cioè gli distrugge la sua anima e gliene dà un'altra completamente diversa, irrimediabilmente e irriversibilmente danneggiata. L'anima buona di Phineas è diventata un anima malvagia. Ma non per sua scelta, ma perchè i danni fisici al cervello lo hanno costretto a diventare cosi'. Dunque visto che la nostra personalità e la nostra coscienza di essere dipende da come viene trattato il nostro cervello e la nostra anima coincide con quella coscienza e personalità, la conclusione è dunque che è il cervello ad essere la nostra stessa anima, o meglio le ghiandole fisiche e gli ormoni che lo compongono, tutte quelle ghiandole ed ormoni preposti alla felicità, al linguaggio, al pensiero, alla paura, alla rabbia e cosi' via.



"Ps: una libertà indipendente dal corpo credo che la affermino anche gli atei"



-- Ma io non sto negando questo. Quello che dico è che a tale Phineas tale libertà sia stata negata proprio perchè schiavo di ciò che i danni al cervello hanno prodotto in lui. E dunque se nemmeno la personalità dell'anima non può essere libera dai condizionamenti fisici del cervello, come può esserlo la sua esistenza stessa? Perfino il coma dimostra che l'anima non è cosciente di nulla perchè il cervello subisce dei danni che impediscono all'anima di pensare, sognare, volere.
marco meta
2012-02-13 08:21:33 UTC
Si potrebbe sostenere che non esista un'anima individuale, ma una coscienza collettiva universale alla quale la nostra mente tenta continuamente di dare una definizione impossibile, C.G. Jung sosteneva che scavando sempre piu' a fondo nella mente avremmo trovato la materia alla fine. Ma chi o cosa rende tangibile e visibile la materia? La coscienza. Avrebbe senso un mondo senza una coscienza che possa definirlo come tale?



Nume, il Dalai lama è capo della scuola Gelug Tibetana, non è un Papa. Non ha senso essere riconosciuti o meno da lui.
?
2017-01-13 09:27:22 UTC
A volte, anche sangue e lacrime insieme... I rimedi in line with le ferite dell'anima esistono: ognuno trova i suoi. Basta saperli cercare, magari con un pizzico di umiltà. Stellina.
anonymous
2012-02-16 02:38:40 UTC
fai delle domande intelligentissime! sei un grande
Babbi
2012-02-15 17:56:53 UTC
Per come la vedo io noi siamo sì dipendenti dal nostro corpo ma non nel senso a cui ti riferisci tu, nel senso che costituisce uno strumento per poter vivere ed essere. Nel momento in cui nasciamo e "ci ritroviamo in un corpo" abbiamo la possibilità di vivere e di seguire infinte strade dell'essere... ovvio che con un incidente simile la funzione del cervello è compromessa ma non significa che il concetto di "noi" o della nostra anima corrisponda a quella parte del cervello asportata. Lo strumento che ci permetteva di essere ciò che eravamo si è modificato ed è ovvio che non disponiamo più delle stesse capacità di prima. Tra l'altro stiamo parlando dell'organo più complesso che abbiamo e di cui conosciamo ancora pochissimo ma mi pare di aver letto che anche se il cervello è come suddiviso in aree adibite a scopi diversi, nel caso di lesioni si può arrivare - attraverso non so quali terapie e tecnologie - ad adattare certe aree anche per altre funzioni che si sono perse. In ogni caso la nostra essenza prescinde il nostro corpo, altrimenti ci potremmo anche definire automi ma non mi sembra il caso... tutto sta nel vedere "oltre" e percepire le persone... e con la carenza di empatia e il dilagare della superficialità spesso si finisce col perdere anche la spiritualità, o almeno io ci sono cascata. Sicuramente di Phineas, avendo conosciuto il suo vero essere, non si può dire che sia diventato malvagio. Si riconosce invece quello che gli è successo e se si aveva un vero legame con lui lo si sente ancora (il legame e l'essere di Phineas).
anonymous
2012-02-15 08:14:29 UTC
Possiamo ipotizzare ,che l'uomo, dopo il cosiddetto peccato originale sia diventato fragile e soggetto a malattie e incidenti che ne possono snaturare l'esercizio del corpo e anche dell'anima ,che nella dimensione materiale nella quale e' destinato a vivere ,sono legate l'un l'altra.

Questo Dio lo sa senz'altro. Di conseguenza ,quelle che sono definite le umane miserie ,non intaccheranno il suo giudizio.

Probabilmente dopo la morte ,l'anima raggiunge la perfezione .Si ripristina.



p.s In rif .all'altro argomento.A me risulta che il Buddhismo nichiren sia stato definito ,eresia o setta, e non sia riconosciuto dal Dalai Lama ,somma autorità buddhista.



@ uriel : sei di una ignoranza imbarazzante(in materia) e questo senz'altro gli utenti lo avranno constatato da quello che scrivi e da "come" lo scrivi.L'invidia e 'una brutta cosa ma nel tuo caso e 'comprensibile dato l'insanabile complesso di inferiorità che nutri nei miei confronti.Le tue conclusioni dozzinali e prolisse ti tolgono del tempo alle letture, che evidentemente ti mancano.E ti rispondi anche da solo...povero.
?
2012-02-13 02:54:01 UTC
L'Anima NON E' la personalità, il carattere, la mente etc....



L'Anima è l'essenza della persona e segue il suo percorso, che non è certamente quello della mente.
anonymous
2012-02-13 02:44:23 UTC
non dovrebbe essere danneggiata la capacità di pensare, ossia l'atto del pensare, e dell'autocoscienza. Viene modificato sempre il dato sensoriale. La libertà non viene limitata, ma vengono modificati i dati su cui si esercita la libertà e il pensiero



Al di là dell'esempio straordinario che porti anche Aristotele ne parla con esempi molto più ordinari, facendo ricordo all'invecchiamento: é possibile che il pensare invecchi o la libertà si riduca invecchiando? no, dice Aristotele, sono gli organi di senso che invecchiano e dunque offrono materiale disordinato al giudizio del pensiero e all'atto deliberativo. Se io non vedo bene cosa leggo, allora anche il pensiero conseguente, il giudizio di interpretazione su quanto leggo, ne risulta disturbato.



Ps: una libertà indipendente dal corpo credo che la affermino anche gli atei; altrimenti non si potrebbe pensare ad una scelta libera, dunqnue non vi sarebbero per gli atei dei colpevoli (ma solo malati), non merito (ma solo fortuna), non vi sarebbe la possibilità di amare genitori, mogli, figli (ma solo reazioni meccaniche impulsive);

--

@demonlogo:



Se accadesse significherebbe appunto che l'uomo non è dotato di libertà e di pensiero.

Se la libertà e il pensiero venissero danneggiati, significa che possono essere danneggiati, duqnue che sono determinati da meccanismi causali (chimici fisici o quello che vuoi) che possono appunto subire modificazioni anche nell'ordine naturale, e duqnue non si è liberi mai (nemmeno senza malattie..ossia perchè dovrebbe essere mia la personalità sana, e non mia quella malata? è sempre determianta da reazioni chimiche, non dalle mie scelte).

A mio avviso l'esempio dell'invecchamento è corretto: se l'atto del pensare/libertà invecchia, ossia subisce mutamenti, è eteronomo, condizionato da altro, non vi è mai un pensiero e una scelta liberi e autonomi. Se invece si afferma l'esistenza di una libertà e una autocoscienza, allora per logica conseguenza si deve dedurre che il pensare e la libertà non possono mai ammalarsi (ma semmai si modificano i contenuti percettivi della relazione ad altro)
anonymous
2012-02-12 20:03:34 UTC
Io ti dico la mia.L'anima esiste ed è ciò che sei,se si danneggia il cervello e ''cambi'' e perchè la tua anima non ''sintonizza''più con il cervello.Non è più un tutt'uno,ma con la forza si riesce a tornare come prima.

A un mio zio francese è successa una cosa simile(non uguale).Anche lui cambiò.Diventò molto ''aggressivo'' e ''superficiale'',ma sappi che è tornato come prima.La sua parte spirituale ha predominato sul suo cervello.Basta che la tua anima abbia la forza.
anonymous
2012-02-12 18:54:22 UTC
semplice l'anima come la concepisci tu non esiste, quello che è rimasto al signor Phineas dopo l'incidente è uno spirito vitale, che, per quello che credo io, tornerà a Dio con la sua morte. Il concetto di anima a cui ti riferisci non è propriamente quello biblico, ma è un'eredità aristotelelica presa a prestito dalla teologia cattolica.
Elpibe90
2012-02-12 18:53:29 UTC
beh anke io come te nn credo molto in dio ma ti potrei cmq rispondere e se l'anima fosse un qualkecosa ke va sopra ogni concezione umana un qualcosa ke é dentro di noi fin da quandoesistiamo e va oltre alle nostre azioni terrene nn dipende dal nostro cervelo ma cmq é li ed un giorno quando nn esisteremo più essa verrà giudicata da qualcuno ke ci dirà se abbiamo meritato di posederne una e poi......... Boh alle 4 mattino divento un po poetico ma xké passare la nostra esistenza a domandarci se esiste qualcuno superiore a noi nn é forse meglio vivere oppure se nn ci va morire


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