Domanda:
cosa pensate di questa lettera? "perchè mi dimetto da Papa". le parole che Ratzinger non ha detto.?
2010-03-24 01:42:08 UTC
(fonte: micromega online - altrachiesa)

“Perchè mi dimetto da Papa”. Pedofilia, le parole che Ratzinger non ha detto.

di Paolo Farinella, prete


Se Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, si fosse chiamato papa Francesco I o Zeffirino I al popolo d’Irlanda avrebbe scritto la seguente lettera:

Signore e Signori, donne e uomini d’Irlanda,

non vi chiamo «Carissime e carissimi figlie e figli» come è usanza edulcorata nei documenti ecclesiastici anche perché non posso rivolgermi a voi con espressioni affettuose come se nulla fosse successo. Mi rivolgo a voi, non con distacco, ma con timore e tremore, con rispetto, stando a debita distanza, in punta di piedi e consapevole che nessuna parola può lenire la vostra rabbia, il vostro dolore e il marchio che in modo indelebile è stato impresso sulla vostra carne viva. Io non sono degno di rivolgermi a voi con parole di affetto.

Vi scrivo per dirvi che presto verrò a trovarvi, verrò solo, senza seguito e senza fanfare: a piedi nudi e a capo scoperto, umile e penitente, sì, come si addice al «servo dei servi di Dio». Verrò per inginocchiarmi davanti a voi e chiedervi perdono dal profondo del cuore perché su una cosa non possiamo, voi ed io, avere dubbi: la responsabilità di tutto ciò che ha coinvolto i vostri figlie e figlie, virgulti innocenti, rovinati per sempre, è mia, solo mia, esplosivamente mia. Mi assumo totalmente la responsabilità della colpa di pedofilia di cui si sono macchiati molti preti e religiosi in istituti e collegi sotto la giurisdizione della Chiesa cattolica.

In quanto vescovo della Chiesa universale non ho parole e sentimenti per alleviare il tragico giogo che è stato posto sulle vostre spalle. Sono stato per oltre un quarto di secolo a capo della congregazione della dottrina della fede e non ho saputo valutare la gravità di ciò avveniva in tutto il mondo: negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e ora anche in Italia e, ne sono certo, anche in tutti gli altri paesi del mondo. La piaga è enorme, estesa e dilagante e io non sono stato capace di leggerne la gravità, la pericolosità e l’ignominia.

Ho preferito salvare la faccia dell’Istituzione e a questo scopo nel 2001 ho emanato un decreto con cui avocavo a me i casi di pedofilia e imponevo il «silenzio papale»: ciò significa che chiunque avesse parlato era scomunicato «ipso facto», cioè immediatamente. Se vi è stata omertà, se vi è stata complicità dei preti, religiosi, vescovi e laici, la colpa è mia e solo mia. Per salvare la faccia, ho finito di dannare uomini e donne, bambini e bambine che sono stati macellati nell’ignominia dell’abuso sessuale che è grave quando accade tra adulti, ma è terribile, orribile, blasfemo e delinquenziale quando avviene su minori.

Non si tratta di poche persone che hanno sbagliato. Mi ero illuso che fosse così, invece ora prendo atto amaramente che la responsabilità sta principalmente in quella struttura che si chiama «seminario» i cui criteri di formazione, io e gli altri responsabili della Chiesa abbiamo varato, mantenuto e preteso che fossero attuati. Con i nostri metodi educativi poco umani e disincarnati, abbiamo creato preti e religiosi devoti, ma avulsi dalla vita e dalla problematicità di essa, uomini e donne inconsistenti, pronti ad ubbidire perché senza spina dorsale e senza personalità. In una parola abbiamo creato mostri sacri che si sono avventati sulle vittime innocenti, appena si sono scontrati con la realtà che non hanno saputo reggere e con cui non hanno potuto confrontarsi. Personalità infantili che hanno abusato di bambini senza nemmeno averne coscienza.

Oggi ritengo che una grande responsabilità sia da mettere in conto al celibato obbligatorio per preti e religiosi, un sistema che oggi non regge, come non ha mai retto nella storia della Chiesa: dietro la facciata formale, ben pochi hanno osservato questo stato che in se stesso è un valore, ma solo se voluto per scelta di vita, libera e consapevole. Su questo punto, prendo l’impegno di mettere all’ordine del giorno il senso del celibato perché si arrivi ad un clero coniugato, ma anche celibe per scelta e solo per scelta.

Vengo a voi, spoglio di ogni autorevolezza perché l’ho perduta e con le mani vuote per chiedervi perdono e subito dopo nella curia romana e nelle chiese locali licenzierò tutti coloro che in qualsiasi modo sono stati implicati in questa dramma. Infine, mentre la giustizia umana farà il suo corso, affiderò il personale responsabile di queste ignominie per curarlo perché si tratta di menti e cuore malati.

Infine, rassegnerò le dimissioni da papa e lo farò dalla terra d’Irlanda, il paese, forse più colpito. Mi ritirerò in un monastero a fare penitenza per i giorni che mi restano perché ho fallito come prete e come papa. Non vi chiedo di dimenticare, vi supplico di guardare avanti, sapendo che il Signore che è Padre amorevole, di cui siamo stati indegni rappresentanti, non abbandona alcuno e non permette che l’angoscia e la sofferenza abbiano i
Quattro risposte:
?
2010-03-24 02:54:06 UTC
U.T.O.P.I.A. !!!!!



U... Un papa che si dimette non vuol dire che il problema sia risolto.



T... Troppi bambini gridano vendetta.



O... Ormai la chiesa è marcia ed è lei che dovrebbe dimettersi dalla faccia della terra.



P... Purtroppo non sarà mai.



I ... I reati vanno puniti.



A... Almeno vengano denunciati e arrestati.
  Mamotu - il Mamuthone.
2010-03-24 09:01:29 UTC
questo paragrafo è molto esplicativo, secondo me.



"Ho preferito salvare la faccia dell’Istituzione e a questo scopo nel 2001 ho emanato un decreto con cui avocavo a me i casi di pedofilia e imponevo il «silenzio papale»: ciò significa che chiunque avesse parlato era scomunicato «ipso facto», cioè immediatamente."





penso che se il testo della lettera spedita ai cattolici irlandesi fosse stato questo, probabilmente la chiesa avrebbe dimostrato di saper fare ammissione di colpa, e forse si sarebbe pensato che ci si trovasse davanti a una vera intenzione di porre rimedio.

ma non è stato così, si è pensato all'immagine del vaticano, come al solito.









N.B.: manca l'ultima parte della lettera, forse era troppo lunga. comunque l'ho letta qua:



http://temi.repubblica.it/micromega-online/
Perla Miseria
2010-03-24 09:11:03 UTC
l'avevo già letta, perchè leggo spesso micromega. mi ha molto colpito, è un articolo che fa riflettere profondamente e amaramente.

sempre sullo stesso discorso mi ha colpito molto anche l'articolo di hans kung su altrachiesa.



http://temi.repubblica.it/micromega-online/hans-kung-ratzinger-reciti-il-mea-culpa-sulla-pedofilia/







dico solo che se ci fossero molti più preti ma soprattutto vescovi e cardinali come don farinella, capaci di esprimere apertamente una realtà che purtroppo è sotto gli occhi di tutti... io per prima sarei felicissima di dichiararmi di nuovo cattolica osservante, come lo sono stata per anni...

purtroppo, lo dico con molto dolore, sono arrivata a un punto della mia vita in cui dovevo scegliere.

per ora ho scelto le parole di Gesù e della Bibbia, di nessun altro, se commetto peccato ne risponderò a Lui.
Daniele B
2010-03-24 08:59:42 UTC
Mi sembra una cosa molto sciocca...

Iniziamo con il dire che Joseph Alois Ratzinger è stato eletto Papa nel 2005. Ora la domanda che viene da chiedersi è questa: prima del 2005 non esistevano casi di pedofilia? Tutto è cominciato dal 2005 con Benedetto XVI? Se la risposta è affermativa allora Ratzinger può essere additato come l'unico e assoluto colpevole della pedofilia dei preti ma se questo succedeva anche prima allora perchè dovrebbe essere meno degno del titolo di Papa Ratzinger, piuttosto che Wojtyła, piuttosto che Luciani, piuttosto che Montini, piuttosto che Roncalli e via dicendo?

A ancora, le dimissioni del Papa, a tuo avviso sono la soluzione giusta per risolvere queste situazioni? Pensi che, una volta dimesso Ratzinger la pedofilia magicamente sparisca? Certo, sarebbe un segnale forte, senza ombra di dubbio, un presa di posizione netta ma che, alla fine, resterebbe solo un clamoroso episodio che non porta a niente.



Il problema non va risolto con atti clamorosi e inaspettati ma va risolto identificando coloro che attuano queste mostruosità e attuando tutto ciò che serve per impedirgli di nuocere. Punirli a norma di legge, curarli se possibile, ma di certo non si risolve con le dimissioni di un Papa, anzi, proprio in questa situazione sarebbe necessaria una guida forte che tracci le linee guida e non certo un posto vacante.


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