Domanda:
Si è credenti per diversità ( o per mancanza...) di neuroni?
anonymous
2010-05-13 08:16:52 UTC
Vi è chi continua a ribattere, citando poderosi trattati e studi di insigni scienziati, che il credere sia dovuto ad una "diversità" o mancanza ? , mah....di neuroni nel cranio dei credenti.....

quindi un fatto squisitamente fisico.....come la pigmentazione della pelle nelle varie razze umane oppure gli occhi a mandorla degli orientali....

io, come credente, posso solo dire che il numero dei credenti in un Dio è tale che sarebbe da considerare "normale" avere tale predisposizione, dopo tutto chi dice che qualcosa è anormale è perché fa parte di una maggioranza che giudica le minoranze in tal modo.....

ma chi professa, bene o male poco o tanto, una religione, un credere, beh.....direi che non sono pochi, siamo nell' ordine dei miliardi di individui, quindi questi neuroni ( diversi o mancanti ) danno una connotazione di "anormale" a chi ha un credo religioso ?

passi per chi mi dice che credo nelle favole, anche un bimbo ci crede, ma non è di certo anormale, ma pensare che un credente sia tale per scelta automatica del suo cervello mi pare riduttivo....

e, se facendo la conta, ci accorgessimo che chi ha un credo è in numero maggiore di chi non lo ha, chi sarebbe l' anormale ?
Dodici risposte:
anonymous
2010-05-13 09:42:00 UTC
A me semplicemente spaventa l´atteggiamento che a volte l´uomo prende verso gli altri uomini... Lo analizza, lo viviseziona, cerca di dominarlo, di manipolarlo, lo riduce a "cosa", e velatamente gli toglie la dignitá di essere umano pensante. Non so se certi pensieri religiosi abbiano veramente una corrispondenza a una certa zona cerebrale precisa... non lo so, ma ne dubito; e anche se mi sbagliassi, posso solo dire che piuttosto che mettere il mio cervello nelle mani di certi individui con tali sfrenate volontá di dominio baconiano, me lo affetto da sola.
anonymous
2010-05-13 15:39:31 UTC
Non meno del 90% della popolazione mondiale è credente.



Fortunatamente è così, mi sentirei davvero un imbecille altrimenti ad essere non credente.











Saluti.
Il burbero
2010-05-13 15:43:18 UTC
Quante idee raffazzonate e mal poste, con ordine:

1) mai nessuno studio serio considera i credenti come handicappati, il loro scopo è solo studiare quali aree del cervello vengono sollecitate ed in che modo dal "pensiero religioso". Lo scopo è evidenziare la base fisiologica di questa parte del comportamento umano.

Il fatto che qualcuno interpreti la cosa come "studio di una malattia" è interpretazione estremamente personale che nulla ha a che vedere con i dati scientifici.



2) "io, come credente, posso solo dire che il numero dei credenti in un Dio è tale che sarebbe da considerare "normale" avere tale predisposizione, dopo tutto chi dice che qualcosa è anormale è perché fa parte di una maggioranza che giudica le minoranze in tal modo" caçata apocalittica quello che hai detto, se sentirsi perseguitato fosse la norma secondo il tuo ragionamento la condizione di "schizofrenico" sarebbe da considerarsi normale nonostante la totale incapacità dei soggetti affetti (anche se fossero la maggioranza) di rapportarsi in modo costruttivo col mondo? Questa non è "normalità" bensì carattere fenotipico più diffuso, non vuol dire che ciò non possa essere patologico. riassumendo "il numero non fa ne la normalità ne la ragione"



3) "ma chi professa, bene o male poco o tanto, una religione, un credere, beh.....direi che non sono pochi, siamo nell' ordine dei miliardi di individui, quindi questi neuroni ( diversi o mancanti ) danno una connotazione di "anormale" a chi ha un credo religioso ?" vedi il discorso di prima sul numero di individui. In secondo luogo la religione non è innata ne connaturata ma viene appresa, e come ogni cosa collegata all'apprendimento, passa attraverso l'ambiente esterno e le esperienze vissute. Molti vivono in un mondo fittizio, molti credono alle favole, molti ragionano per sentito dire, molti non sanno neppure cosa voglia dire verificare quel che sostengono.... questo genera una realtà alterata che nulla ha a che vedere con il mondo fisico circostante ed ecco che si impara anche qualcosa che non è reale. In queste menti ci può stare di tutto, da "dio" a "babbo natale". Non siete anormali voi, voi usate solo il normale sistema di apprendimento della specie umana, è anormale il mondo in cui credete di vivere perchè è slegato da quello reale.



4) "passi per chi mi dice che credo nelle favole, anche un bimbo ci crede, ma non è di certo anormale, ma pensare che un credente sia tale per scelta automatica del suo cervello mi pare riduttivo...." no la scelta è vostra! Il mondo ha dei campanelli d'allarme per chi campa nella fantasia molto ma molto convincenti, uno di questi si chiama dolore. Siete voi che sostenete (al colmo di ciò che è contronatura e capovolto) che il dolore sia un bene e un modo di espiare. In questo modo pur sapendo che attorno al voi il mondo è diverso voi deliberatamente scegliete di affondare nella vostra realtà non-concreta.



5) Il numero non fa la ragione nel mondo reale, chiedilo ai dinosauri! Ops sono estinti eppure erano tanti.

------------------------

sono rimasto al medioevo? e come mai i preti dicono di pregare affinchè dio vi dia la forza di superare... di perdonare... di fare... etc. E se non arriva che succede? "Beh è volontà di dio!"

Il dolore non è solo il dolore fisico, è inteso come sofferenza psicofisica di ogni genere.



Sottotitolo "evviva la spersonalizzazione, l' "io cervello" vs "l'io non si sa di che tipo"

Non hai la minima idea di cosa sia l'apprendimento: tu e il tuo cervello siete una cosa sola, non esiste un "tu" slegato dal tuo cervello. Tu sei il prodotto di tutto quello che hai vissuto perchè tali cose hanno modificato funzionalmente (anche chimicamente) il funzionamento dei tuoi neuroni in modo più o meno definitivo. QUESTO E' L'APPRENDIMENTO ed è alla base della memoria e del carattere. Vien da se che se ti fanno campare in un mondo tirato a caso tu impari QUEL MONDO e modelli le tue risposte su quella realtà. Non c'è un "te" diverso dal tuo cervello, tu sei quel te ovvero un "te" che sa vivere in un mondo fittizio ma completamente inadatto nel mondo reale, un "te" che vede miracoli, angeli, alieni e sciocchezze varie ad ogni svoltata d'angolo.e li percepisce come REALI perchè tale è il mondo in cui pensa di vivere (ovvero che ha modellato il cervello).



Il cervello riceve percezioni, anche sgradevoli che causano sofferenza, e sa che vengono dall'esterno per come sono collocati i nervi (cosa complessa da spiegare in poche righe ma comunque il cervello sa da dove arrivano gli stimoli), elabora in base alla sua struttura (ergo tutto quello che hai vissuto) e ne tira fuori una risposta che è "affondiamo di nuovo nel non reale". Ora spero sia più chiaro cosa intendo quando dico che le persone scelgono.
?
2010-05-13 15:27:17 UTC
Bhe pure il discorso della fede ha punti di discussione diversi:



1) Chi dice che ha fede per la paura ( suppongo della morte )

2) Chi dice che ha fede perchè si sente "toccata" dallo spirito santo

3) Chi dice che ha fede perchè ha prove materiali sufficenti per credere

4) Chi dice che ha fede per via delle testimonianze storiche riconducibili alla bibbia

5) Chi dice di non avere un motivo valido per avere fede



Pure la fede resta un interrogativo in questa vita.
Pesach 3.0 - Jesus King
2010-05-13 15:20:49 UTC
Maggioranza o minoranza non è un criterio per definire la normalità o meno di una scelta o di una decisione..



Sta di fatto che in realtà la cristianità e l'anticristianità sono frutto di condizioni esterne, nel senso, di errate interpretazione dei sibolismi e soprattutto di errate associazioni "concetti - stati emotivi "...



Bisogna ovviamente come al solito e come dicono e ripetono ormai tutti: calarsi nelle situazioni dal di dentro per viverle e giudicarle bene.



---



No, invece ti dico che proprio non lo è, infatti, il criterio di maggioranza può essere servito per "prendere" una decisione, ma non per definirne la sua correttezza, mi sono spiegato?



I criteri di correttezza non dipendono dal numero di persone che li professano, una cosa è giusta o ingiusta a prescindere, faccio un esempio, se tutti uccidessero, tu penseresti forse che sia giusto uccidere?



----



Ci siamo capiti, ma solo per essere pignoli, tu hai detto:



PESACH



"dici non è, ma dovresti dire non dovrebbe essere un criterio giusto, perchè non sempre è così...."



Tu hai parlato di giustizia, non di vezzo prima.



Per essere ancora più pignoli: non è necessariamente giusto ciò che viene determinato dalla maggioranza, anche se legalmente il criterio di maggioranza è valido.



La maggioranza può determinare delle scelte ma non necessariamente queste si riveleranno giuste.



E' chiaro che chi appoggia di una decisione presa a maggioranza, proverà un certo godimento, nel senso, si presume che lui decida per il suo bene, poi ovviamente questo può venire sconfessato da ulteriori valutazioni e accertamenti.
anonymous
2010-05-13 15:27:59 UTC
la verita' non aumenta col numero di chi la professa



copernico era solo... eppure aveva ragione lui
Sunny IV - back again
2010-05-13 15:21:19 UTC
Nessuno è normale.

Cos'è, d'altronde, la normalità?
Giovanni T
2010-05-13 15:21:43 UTC
ahahahahahah, mancanza di neuroni, uhuhuhuhuhu ihihihihihi

Questa non l'avevo ancora sentita.

Stellina
Xeno_The_Return
2010-05-13 17:02:42 UTC
allora siamo tutti anormali perchè ognuno di noi ha idee diverse
anonymous
2010-05-13 15:20:56 UTC
Sono completamente in disaccordo: la fede non nasce nè dalla stupidità nè dall'ignoranza, ma solo ed esclusivamente dalla paura.
♥ Ichigo ♥
2010-05-13 15:28:13 UTC
è vero che la connotazione di "anormale" dipende dai numeri o così in genere pensa la gente



ma dipende anche dall'"anormalità"



per esempio la sindrome di asperger è una patologia, un disturbo

e così è considerato da tutti (comunità medica e persone comuni)

in effetti sembrerebbe qualcosa di negativo, gli autistici hanno problemi a socializzare, a comunicare e a capire gli altri



ma possono essere dei geni in discipline come la matematica



o come la sindrome del savant

hai mai visto il film rain man? è preso dalla storia vera di un uomo che non sapeva vestirsi da solo

ma sapeva a memoria 12000 libri...



direi che quindi l'idea di normalità e di anormalità dipende dal punto di vista

molte persone amano sentirsi normali, forse per sentirsi più sicure

ma chi può dire chi è normale e chi no?



perchè spesso la parola normale va a pari passo con la parola migliore...





concordo con pesach, la maggioranza delle persone ha stabilito che chi non è come loro è anormale

ma chi ci dice chè è davvero così?
anonymous
2010-05-13 16:18:25 UTC
concordo con Pesach. Purtroppo però il mondo non va in quel modo e anche in campo religioso si va incontro al relativismo, fomentando il settarismo, della serie: nessuna religione è migliore di una altra, sono tutte uguali; e quindi alla fine non esiste nessuna Verità, cosa che porta l' uomo alla perdizione, non solo dell'anima ma anche morale.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...