Quante idee raffazzonate e mal poste, con ordine:
1) mai nessuno studio serio considera i credenti come handicappati, il loro scopo è solo studiare quali aree del cervello vengono sollecitate ed in che modo dal "pensiero religioso". Lo scopo è evidenziare la base fisiologica di questa parte del comportamento umano.
Il fatto che qualcuno interpreti la cosa come "studio di una malattia" è interpretazione estremamente personale che nulla ha a che vedere con i dati scientifici.
2) "io, come credente, posso solo dire che il numero dei credenti in un Dio è tale che sarebbe da considerare "normale" avere tale predisposizione, dopo tutto chi dice che qualcosa è anormale è perché fa parte di una maggioranza che giudica le minoranze in tal modo" caçata apocalittica quello che hai detto, se sentirsi perseguitato fosse la norma secondo il tuo ragionamento la condizione di "schizofrenico" sarebbe da considerarsi normale nonostante la totale incapacità dei soggetti affetti (anche se fossero la maggioranza) di rapportarsi in modo costruttivo col mondo? Questa non è "normalità" bensì carattere fenotipico più diffuso, non vuol dire che ciò non possa essere patologico. riassumendo "il numero non fa ne la normalità ne la ragione"
3) "ma chi professa, bene o male poco o tanto, una religione, un credere, beh.....direi che non sono pochi, siamo nell' ordine dei miliardi di individui, quindi questi neuroni ( diversi o mancanti ) danno una connotazione di "anormale" a chi ha un credo religioso ?" vedi il discorso di prima sul numero di individui. In secondo luogo la religione non è innata ne connaturata ma viene appresa, e come ogni cosa collegata all'apprendimento, passa attraverso l'ambiente esterno e le esperienze vissute. Molti vivono in un mondo fittizio, molti credono alle favole, molti ragionano per sentito dire, molti non sanno neppure cosa voglia dire verificare quel che sostengono.... questo genera una realtà alterata che nulla ha a che vedere con il mondo fisico circostante ed ecco che si impara anche qualcosa che non è reale. In queste menti ci può stare di tutto, da "dio" a "babbo natale". Non siete anormali voi, voi usate solo il normale sistema di apprendimento della specie umana, è anormale il mondo in cui credete di vivere perchè è slegato da quello reale.
4) "passi per chi mi dice che credo nelle favole, anche un bimbo ci crede, ma non è di certo anormale, ma pensare che un credente sia tale per scelta automatica del suo cervello mi pare riduttivo...." no la scelta è vostra! Il mondo ha dei campanelli d'allarme per chi campa nella fantasia molto ma molto convincenti, uno di questi si chiama dolore. Siete voi che sostenete (al colmo di ciò che è contronatura e capovolto) che il dolore sia un bene e un modo di espiare. In questo modo pur sapendo che attorno al voi il mondo è diverso voi deliberatamente scegliete di affondare nella vostra realtà non-concreta.
5) Il numero non fa la ragione nel mondo reale, chiedilo ai dinosauri! Ops sono estinti eppure erano tanti.
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sono rimasto al medioevo? e come mai i preti dicono di pregare affinchè dio vi dia la forza di superare... di perdonare... di fare... etc. E se non arriva che succede? "Beh è volontà di dio!"
Il dolore non è solo il dolore fisico, è inteso come sofferenza psicofisica di ogni genere.
Sottotitolo "evviva la spersonalizzazione, l' "io cervello" vs "l'io non si sa di che tipo"
Non hai la minima idea di cosa sia l'apprendimento: tu e il tuo cervello siete una cosa sola, non esiste un "tu" slegato dal tuo cervello. Tu sei il prodotto di tutto quello che hai vissuto perchè tali cose hanno modificato funzionalmente (anche chimicamente) il funzionamento dei tuoi neuroni in modo più o meno definitivo. QUESTO E' L'APPRENDIMENTO ed è alla base della memoria e del carattere. Vien da se che se ti fanno campare in un mondo tirato a caso tu impari QUEL MONDO e modelli le tue risposte su quella realtà. Non c'è un "te" diverso dal tuo cervello, tu sei quel te ovvero un "te" che sa vivere in un mondo fittizio ma completamente inadatto nel mondo reale, un "te" che vede miracoli, angeli, alieni e sciocchezze varie ad ogni svoltata d'angolo.e li percepisce come REALI perchè tale è il mondo in cui pensa di vivere (ovvero che ha modellato il cervello).
Il cervello riceve percezioni, anche sgradevoli che causano sofferenza, e sa che vengono dall'esterno per come sono collocati i nervi (cosa complessa da spiegare in poche righe ma comunque il cervello sa da dove arrivano gli stimoli), elabora in base alla sua struttura (ergo tutto quello che hai vissuto) e ne tira fuori una risposta che è "affondiamo di nuovo nel non reale". Ora spero sia più chiaro cosa intendo quando dico che le persone scelgono.