Rosh Hashanà è il Capodanno ebraico ed è, con Yom Kippùr, la ricorrenza più solenne per il popolo ebraico. à una ricorrenza alquanto diversa da tutte le altre perché ha un minore significato storico e nazionale e riguarda invece, in modo particolare, il singolo individuo. Ciascuno di noi infatti, in questo giorno, medita sulla proprie azioni e chiede a Dio perdono dei suoi peccati promettendo di diventare migliore.
Per la tradizione ebraica il giorno di Rosh Hashanà prende altri tre nomi:
Yom Hadìn, giorno del Giudizio: in questo giorno, infatti, il Signore giudica le azioni di ciascuno di noi; per questo dobbiamo fare un esame del nostro operato e chiedere al Signore di perdonarci se non sempre abbiamo agito bene.
Yom Hazikkaròn, giorno del Ricordo: si commemora infatti la creazione del mondo e la sovranità del Signore su di esso; si ricorda anche la creazione di Adamo, la nascita di Abramo, Isacco, Giacobbe e Samuele. In questo giorno Giuseppe fu liberato dalla prigione, in Egitto.
Yom Teru'à , giorno del suono dello shofà r: in questa ricorrenza, infatti, si suona lo shofà r, simbolo dell’eterno richiamo all’uomo perché si rivolga al Signore; esso ci ricorda la Rivelazione della Legge a Mosè, sul Monte Sinai, e l’episodio dell' 'akedà (legatura) di Isacco, che ci dimostra la prontezza e la fede di Abramo nell'offrire a Dio perfino il suo diletto figlio - Ma, poiché non sono graditi al Signore i sacrifici umani, Egli mandò un ariete, dalle corna ricurve, che prese il posto del ragazzo.
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A casa, prima di iniziare il pasto, si usa intingere nel miele una fetta di hallà o di mela e pregare il Signore di "rinnovare per noi un anno buono e dolce". Sulla tavola si pone anche la testa di un pesce e una melagrana con l'augurio che il popolo di Israele sia numeroso come i suoi semi.
Si usa anche piantare dei semini di grano che germoglieranno in questo periodo, in segno di prosperità .
Con Rosh Hashanà incomincia il periodo dei dieci giorni penitenziali, che si concludono con Kippùr.
Due delle più belle preghiere che si recitano in questo giorno sono: "Avìnu Malkénu" e "Untané Tòkef". Quest'ultima parla della grandezza del Signore e di quanto piccolo sia l'uomo. Il Signore è il pastore davanti al quale passa il grande gregge umano per essere giudicato, nei giorni di Rosh Hashanà e Kippùr. In questi giorni, infatti, sarà stabilito chi può vivere e chi deve morire, chi prospererà , chi cadrà in miseria, chi avrà pace e gioia, e chi avrà pene e sofferenze. Ma la Tefillà (preghiera), la Tzedakà (carità ), la Teshuvà (vero pentimento), da parte di ciascuno di noi, potranno sviare i decreti avversi, perché il Signore è sempre pronto a perdonare le Sue creature.
Ha senso sia per l'ebraismo, per il tuo ragazzo e per la sua famiglia.
Se ti hanno invitata vuol dire che hanno piacere di averti con loro in questo giorno importante.