Domanda:
Che valore ha questa vita quando viene improvvisamente a mancare!?
Universitaria
2012-08-06 23:43:31 UTC
Eppure ha lottato...

Ha combattuto ogni giorno della sua vita da quando l'ha saputo...ha lottato, non si è arresa all'evidenza, ha lottato con il sorriso sulle labbra, ha sperato, ha pianto la notte ma non ha mai mollato, ha detto sì ogni giorno della sua vita accettandone il suo divenire e il suo inesorabile corso, non si è tirata indietro quando poteva benissimo farlo, ha continuato a sperare...eppure è venuta a mancare...di fronte agli sguardi persi e attoniti di tutte le persone che l'amavano, di tutti coloro che speravano insieme a lei, di tutti coloro che la proteggevano dal mondo intero...

Niente (o tutto)...ne rimane il ricordo...tutto questo sembrava sia successo ieri...forse lo è o forse no...ai cuori sinceri chiedo proprio questo...

Che valore ha questa vita quando viene improvvisamente a mancare?...

Grazie a tutti...universitaria...
Diciannove risposte:
?
2012-08-07 07:34:21 UTC
Cara universitaria,



purtroppo la maggior parte di noi "sbatte il muso" su queste riflessioni solo quando viene toccato personalmente da qualche tragedia o lutto grave.

E cosa succede quando un uomo riflette su questi temi solo "a caldo", solo nei momenti del lutto?

Un uomo in tali condizioni ragiona davvero, almeno in quei momenti?

Il più delle volte no, perchè la persona in questione cerca in poco tempo delle risposte a domande che avrebbero meritato un'intera vita di ricerca.

E così si finisce per scadere nelle solite frasi fatte...molto spesso sono frasi di "rassegnazione" o "accettazione" (tra i denti) di un fantomatico "destino".

Per darsi una spiegazione si cerca di inserire l'avvenimento assurdo del dolore infinito di una persona, all'interno di un "piano" che "deve" andare avanti, all'interno di un presunto "disegno" a noi sconosciuto dove anche quel lutto ha avuto "un senso".



No, io non ce la faccio.

Per me la singola persona è un mondo, un universo, e non ce la faccio ad accettare le ingiustizie che subisce anche un solo innocente, in nome di un "disegno", di un "destino", di una "macchina" il cui solo interesse è continuare ad andare avanti senza chiedersi quale sia la meta, lo scopo.



Recentemente ho avuto anch'io dei lutti di persone a cui volevo molto bene.

Quei giorni, però, non sono stati molto diversi dagli altri per me.

Questo perchè ogni giorno io rifletto sul fatto che degli innocenti stanno soffrendo, ogni giorno rifletto sul fatto che delle mamme stanno perdendo i propri figli, e la compassione che provo verso il dolore di quelle persone ormai non è diventata nè più nè meno forte di quella che provo per le persone a me più vicine.



Certo, non è semplice vivere nel modo in cui ti parlo. Si diventa più riflessivi, meno spensierati, ci si fanno più domande.

Però secondo me è il modo di vivere più umano, perchè quando cominci a diventare insofferente verso la sofferenza delle persone che ritieni "non c'entrino" con la tua vita, o quando accetti la sofferenza di un innocente in nome di qualcosa di inspiegabile, allora secondo me stai perdendo parte della tua umanità.

Non sono in molti che hanno vissuto come ti dicevo, ma ci sono stati. Leopardi, Schopenauer, Kierkegaard e molti altri hanno convissuto con queste domande, esprimendo in proposito pensieri davvero umani.



Inoltre, cara Uni, c'è un altro motivo, il più importante, per cui ritengo che la strada della compassione quotidiana, quella strada che ti porta a "soffrire" ogni giorno per tutte le sofferenze che accadono nel mondo, ma ti permette di conservare la tua umanità, sia la strada più valida da seguire.

Il motivo è che Gesù ha detto:

"beati gli afflitti, perchè saranno consolati".



Mentre cerco un modo di combattere le sofferenze, per quanto possibile, io credo fermamente in quelle parole di Gesù, e so che la vera vita che avrà un senso sarà quella in cui "sederemo a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel Regno dei Cieli".
Resevil
2012-08-07 07:13:46 UTC
Ogni giorno possiamo leggere di vite che vengono a mancare all'improvviso.A volte stroncate in modi assurdi o crudeli.

Quindi se queste notizie,pure scuotendoci ,non tolgono un senso,al senso, che abbiamo, noi, attribuito alla vita vuol dire che nessuna perdita può toglierlo.

Togliere quel senso o qualsiasi valore e significato che abbiamo ritenuto di poter dare,o alla nostra vita o a quella degli altri.Fino a darne...alla vita. Tutta.Intesa come esistenza e come percorso ed esperienza che sappiamo, essere limitata,temporanea.

Visto che poi si muore,allora,il fatto che,ad essere colpite possono essere persone vicine e con le quali si ha un legame,e che ciò, avvenga all'improvviso o in vari modi, non può e non deve turbare quel senso.



Altrimenti sarebbe di volta in volta, da riafferrarlo o cambiarlo.

Sarebbe ben poca cosa, questo senso che abbiamo ricavato, se può perdersi o smarrirsi nella sorpresa o nel dolore di una mancanza.

Quindi quel valore dato-a questa vita -o rimane o rimane.

Se va via non era un valore. Solo una pallida idea, di quello che da valore o dovrebbe darne idealmente, ad una vita o alla vita.

Qualcosa di vago e che non lascia impronte, e che non da consolazione,quando poi... ci si deve misurare,direttamente, con gli eventi che ci mettono alla prova.

Allora l'immedesimarsi nell'altrui sofferenza, sono solo parole,se si scopre che, per restare colpiti e mettere in discussione le cose, dobbiamo fare i conti con nostri personali dolori.

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Grazie per il pollice in giù,anche se non ho capito cosa ho scritto di così negativo.

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Non devi scusarti,mica dipende da te.

Purtroppo, il rischio quando si parla di certe cose è di poter scivolare nella retorica.Però questo, è un rischio che si deve correre,dal momento che è ben evidente che il discorso ruota attorno alla morte.Evento inevitabile, e definitivo,in qualche modo sempre traumatico,quando ci porta via qualcuno che amiamo.

Evento col quale, poi,ciascun individuo,trova,e deve trovare, un modo o un suo modo per esorcizzarlo e per scendere a patti, con il proprio essere mortale e, con il dover superare, la perdita delle -SUE- persone più care.

Un "senso" ed un significato non lo si potrebbe trovare, mai,alla vita,e neppure potremmo mai accettarne la fine... se ci si fossilizzasse su questo evento.Indipendente, da noi,sul quale dunque non abbiamo potere, ed ineluttabile.Quindi di complicata digeribilità,come qualsiasi cosa ineluttabile.Irrimediabile.
2012-08-07 10:32:13 UTC
Cerco di risponderti secondo le mie esperienze. Ho perso i miei genitori 8 anni fa', mio fratello 2 anni fa'. Mio padre e mio fratello sono morti nelle mie braccia.

Hanno lottato contro il loro male con il sorriso, fino all' ultimo minuto, cercando di ricordare la vita passata, soprattutto mio fratello che all' ultimo secondo, mi prego' di ritornare bambini.

Per loro la vita ha avuto tutto il valore di questo mondo, universitaria, perche' hanno vissuto.

Io spero e vorrei tanto che i miei genitori, mio fratello e mio figlio mi vedono, mi sentono e mi danno soccorso quando ne ho bisogno, li sento ancora nel mio cuore e so' che per loro e' importante il fatto di non essere dimenticati. La paura di mia mamma era questa, di essere dimenticata. Invece io la penso ogni giorno :)

Lei ha dato valore alla sua vita lottando :) Non avra' mai rinnegato la sua vita :) Devi essere felice, perche' lei anche in quegli ultimi anni ha vissuto :) Pensala sempre nel meglio e nel peggio.

Il primo ricordo che ho dei miei genitori di quando ero piccolo e' la tirata di orecchi che mi fece quando mi addormentai fuori con i miei cani :) Ricordo infelice lo chiami? Io lo chiamo il mio primo ricordo e me lo tengo pure molto stretto :) La vecchiaia porta a scordare, ma io resisto :)

Ciao bella :)
2012-08-07 17:08:03 UTC
Vivere la vita come se dovessimo costruire una scultura nella pietra, essendo consapevoli che la stiamo scolpendo nella sabbia.Poi si vedrà.
?
2012-08-07 09:20:01 UTC
Il miracolo dell'esistenza credo debba essere inteso in tutto il suo inestimabile valore per il solo fatto che avviene, e non in relazione ad una sua più o meno lunga durata.



La vita è bella per quel tutto che è per noi, indipendentemente dalla sua durata. Credo sia quasi un nostro dovere rifiutare di pensare che la vita valga qualcosa solo in termini quantitativi; anzi, la bellezza della vita sta anche (o forse addirittura soprattutto?) nel suo essere così unica, irripetibile e allo stesso tempo così assurdamente fragile, così caduca, così imprevedibilmente vicina alla sua fine.



La vita non è meno degna di essere vissuta solo per il fatto che finisce. Anzi, forse proprio per questo dobbiamo viverla fino in fondo ogni giorno, perché ogni giorno può essere l'ultimo.
Essère Perfetto
2012-08-11 20:58:52 UTC
Cara,

hai raccolto molto nella tua domanda e difficile sarà la risposta:

la vita (nella sua singolarità) non ha alcun valore né qui né altrove se non vista come l'unica cosa che effettivamente è ovvero esperienza, ed in quanto tale le si può dare un valore pedagogico.

l'unica cosa che ha valore è il contemplazione del pensiero in quanto unica virtù che ci contraddistingue dal resto.
2012-08-07 11:46:08 UTC
Gli atteggiamenti rispetto al dolore, nella grande maggioranza sono di due tipi:

Uno è quello “religioso”, che nel dolore vuol trovare un senso; l’altro è quello “eroico”, che denuncia l’orgoglio di aver affrontato a viso aperto il dolore e di averlo vinto.

Due modi di non riconoscere il dolore, la cui natura è proprio quella di non avere alcun senso. E l’uomo non vuole mai incontrare l’opacità dell’insensatezza che invece fa parte integrante della vita, anche se i deliri di onnipotenza dell’uomo la rifiutano.

Dolore vuol dire che qualcosa fa male, punto e basta. La sua natura ha i tratti dell’immediatezza, della brutalità, dell’inconciliabilità, dell’irrecuperabilità. Siccome non lo si può giustificare, ne mediare, ne convertire, il dolore è la sconfitta del senso, ed è questa sconfitta che tutti coloro che vivono il dolore con uno dei due atteggiamenti (religioso o eroico), che non vogliono accettare.

Perchè temono (e non si può dar loro torto, perchè è proprio così), che il dolore annunci il taglio ultimo che attende l’uomo, la morte, che è l’interruzione definitiva del senso, un insulto alla grandezza che tanta letteratura, religiosa e non, attribuisce all’uomo.
?
2012-08-07 11:08:51 UTC
Che senso ha...questa domanda tesse infinite ragnatele nella mente delle persone.

Deve esserci per forza un senso?

La realtà è che siamo in preda all'instabilità, la vita di per sé è precaria e l'unico modo per viverla è rassegnarsi.

La serenità è il frutto della rassegnazione all'incertezza.

Non serve pregare, piangere, sperare...la vita va come deve andare, è una forza che non si può controllare.

Ha senso sia quando c'è sia quando viene a mancare, ogni vita ha qualcosa di magnifico, che sia durata un mese o un secolo.

Purtroppo l'uomo non riuscirà mai a vedere l'esistenza come realmente è, non sarà mai in grado di smettere di cercare.
?
2012-08-07 10:07:40 UTC
Possiamo fare tanti discorsi ed è giusto. Tuttavia la vita è un dono in prestito che andrà restituito. Il nostro tempo per quanto a molti possa dispiacere è limitato. Possiamo con la nostra immaginazione dirne tante ma resta il fatto che la differenza tra esseri vivi o morti è un breve attimo. Non c'è altro da dire per me.
certosina 65
2012-08-07 08:47:29 UTC
Tutto questo vuole dimostrarci che la vita non dipende da noi, ma siamo impotenti di fronte alle avversità.......

Nella preghiera del Padre Nostro preghiamo sempre: ......venga il Tuo regno.....

Per vivere bene abbiamo bisogno del Regno di Dio..

I TdG saranno lieti di rispondere a questa e moltre altre domande che spesso non troviamo risposta.
Sakura
2012-08-07 08:25:47 UTC
Intanto hai descritto una persona piena di "fiducia e speranza" , che è ciò che dovrebbe avere ognuno di noi nella vita, che nella malattia ha lottato. Non credi che ti abbia lasciato in qualche modo un esempio da seguire?. Ora io non voglio banalizzare tutta quella sofferenza in poco, ma purtroppo credo che ognuno di noi ha un ruolo e che è vero che siam legati gli uni agli altri, anche chi non si conosce. Noi viviamo in questo mondo con la speranza di attuare tutti i nostri sogni e progetti e non pensiamo che magari la durata della nostra vita può dipendere da un solo compito che dobbiamo svolgere e che nel momento in cui lo abbiamo portato a termine siamo (in qualche modo) richiamati ad abbandonarla. Il valore della vita, lunga o corta, è inestimabile, sempre!!!
@Alba@
2012-08-07 07:58:42 UTC
Ci sono dolori che non si possono né evitare né cancellare. Esistono. Possiamo solo affrontarli, e cercare di fare di tutto affinché non ci devastino. Quando una persona che amiamo se ne va via per sempre, è difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo che si spalanca all’improvviso. E non basta semplicemente voltare pagina. Non basta ripetersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere. Non basta imporsi di non pensarci… Quel vuoto è lì. Piangere è giusto, è umano ...

Ogni dolore è diverso anche se la causa è la stessa,ogni dolore deve fare il suo tempo……..accoglierlo e curarlo è più facile se condiviso con qualcuno che ci ama.

Rinascere è un parto lento che passa attraverso un dolore nascosto nel profondo ma che ci guida verso la risalita….perchè quella morte non sia accaduta invano dobbiamo ritrovare quel volto, quella voce, quell' amore.. intatti e vivi dentro di noi.



Ti abbraccio forte fino a toglierti il respiro



Alba
?
2012-08-07 07:46:48 UTC
Secondo me la parola senso è una parola inventata dall'uomo .Secondo la definizione della parola , almeno per come la vedo io , la vita non ne ha ..



Io penso che oggettivamente non esista , devi darglielo tu!

Io penso che il suicidio sia la cosa più ragionevole da fare però non ci riesco perchè sono irrazionale..io mi diverto a vivere ..voglio fare semplicemente quello che mi piace perchè mi va XD



Ciao !
?
2012-08-10 12:50:14 UTC
Ecco nella storia che hai raccontato emerge tutta l'impotenza dell'uomo sulla vita,sul fatto che siamo esseri mortali e che non possiamo decidere niente su di essa neppure cosa ci succedera' tra 5 minuti....e allora perche' ce la ritroviamo addosso? perche' ci ritroviamo catapultati in questa vita cosi' all'improvviso senza averla chiesta? la mia risposta e' Booooo e non fate tanto i sapientoni che non lo sapete neanche voi.Forse e' come dice la fede Cristiana la vita e' un dono e come tale qualsiasi sia il nostro destino dobbiamo viverla con tutto l'amore possibile. L'uomo nasce in una condizione terribile e' inutile raccontarci balle a parte i primi anni tutto diventa difficilissimo.noi nasciamo condannati a morte,la morte e' l'unica certezza della vita e anche chi nasce ricco non puo' sfuggirgli e poi quanti depressi ricchi ci sono!! Io posso solo dirti che ho fatto un viaggio a medjugorje ero un po' depresso ed ero lontano dalla fede ma posso dirti che li' ho sentito una pace e un amore dentro mai provato prima...mi sono convertito e ora vado tutte le domeniche a messa.

Se ascolti quello che viene detto li dicono che trovi la felicita' e la serenita' sulla vita...ma da quel che ho capito il cammino e' lungo e a tratti dopo un anno mi vengono dei dubbi ma poi ripenso a quell'amore e pace che ho sentito e pregando mi spariscono tutti.Secondo me la vita va vissuta con tutte le forze possibili!! amandola e amando tutti!! portando il bene come vuole DIO!! la vita si potrebbe per me paragonare ad un fiore che nasce in mezzo ad un bel prato verde e vive in tutta la sua bellezza fin che gli e' concesso ma anche come un' altro fiore che nasce in mezzo a dei rovi ma anch'esso fa di tutto per vivere lo stesso con tutte le sue forze!!spero di averti aiutata.
2012-08-07 11:47:03 UTC
Leggi " l' illuminante " domanda che Fat Obama ha posto su di te ....
?
2012-08-07 10:35:06 UTC
Mi dispiace per la persona che è venuta a mancare. Comunque il fatto stesso che questa persona, come tante altre, ha lottato, ti conferma che nessuno di noi vuole morire perché non siamo stati fatti per morire. Gli stessi scienziati confermano questo dicendo che il nostro cervello è programmato per vivere per sempre e ne sfruttiamo solo una piccola parte delle sue capacità.

Io non so se tu ci credi in Dio ma di certo la Bibbia non parla di lui come di qualcuno che prende con sè delle persone perché troppo buone.Se Dio avesse voluto che gli uomini fossero angeli li avrebbe creati così sin dall'inizio non credi? Non ha senso crearci umani per renderci spirituali.

Questo insegnamento non è biblico.

Permettimi di dimostrartelo con alcune scritture.

Ezechiele 18:4 l'anima che pecca essa stessa morirà.

Questa scrittura già dimostra che l'anima non va da nessuna parte come si dice perchè l'anima nella Bibbia è la persona stessa, non è una cosa a parte. Tanto è vero che in Genesi 2:7 è scritto che l'uomo DIVENNE un'anima vivente, e non che gli fu data un'anima. E poi al Diluvio è scritto che si salvarono 7 anime cioè sette persone.

Riguardo ai morti Ecclesiaste 9:5 dice che i morti non sono consci di nulla. Questo smentisce la credenza che i morti ci vedono e continuano a soffrire o ci parlano..

Rimane da chiarire perché si muore visto che così la vita perde ogni senso come tu dici giustamente.

Ancor prima di ribellarsi al loro Creatore in Eden, sia Adamo che Eva sapevano molto bene che Dio aveva stabilito la pena di morte per il peccato. Se non avessero scelto d’essere sleali a Dio, oggi avrebbero potuto essere ancora in vita. Ma stoltamente gettarono via l’eredità più preziosa che avrebbero potuto trasmettere ai loro figli: il diritto alla vita eterna perfetta sulla terra. Una volta commesso il peccato, non furono più perfetti. Tutto quello che potevano trasmettere alla loro progenie erano il peccato e la morte. (Genesi 3:1-7; Romani 5:12.)

Forse ti chiedi perché Dio ha lasciato che noi innocenti pagassimo i loro errori quando poteva eliminare solo i ribelli al momento. E forse ti chiedi come sia possibile che due uomini perfetti peccarono. Ancora una volta la Bibbia risponde.



Dio lasciò che i nostri primogenitori disubbidissero perché non aveva mai avuto in mente di creare un mondo di automi, di esseri che servono Dio solo perché sono programmati per farlo. Come qualsiasi genitore, Dio voleva che i suoi figli umani gli ubbidissero perché mossi da sentimenti di fiducia e amore, non per forza. Egli diede ad Adamo ed Eva ragioni più che sufficienti per nutrire fiducia e amore nei suoi riguardi, ma ugualmente essi disubbidirono e rifiutarono il suo dominio. Genesi 1:28, 29; 2:15-17.

Queste scritture dicono che gli diede la Terra e disse solo che non doveva mangiare un solo albero.

Ma perché Dio non giustiziò immediatamente i ribelli? Dio aveva già dichiarato il suo proposito di far sì che un giorno la terra fosse interamente abitata dalla progenie di Adamo ed Eva. Egli non manca mai di adempiere i suoi propositi. (Isaia 55:10, 11) Ma soprattutto, fu suscitata in Eden una domanda decisiva. Dio ha il diritto di governare l’uomo, e il Suo modo di governare è il migliore, oppure l’uomo può governarsi meglio da solo?

Questo perché l'angelo ribelle Satana (anche lui dotato di libero arbitrio) disse alla coppia che potevano diventare come Dio, come se Dio gli stesse nascondendo qualcosa. Se Dio li avesse distrutti avrebbe dimostrato che avevano ragione.

Solo con quello che stiamo affrontando oggi possiamo dimostrare che l'uomo da solo non sa dirigere i propri passi (Geremia 10:23)





Ma Dio lascia noi e i morti senza speranza?

Ha già sacrificato il suo unigenito figlio, perfetto come Adamo, per permettere a tutti noi di poter essere perdonati a causa dell'imperfezione ereditata che ci fa sbagliare senza volerlo.

Non ti sembra un grande gesto d'amore? Ma non finisce qui. Gesù ora già regna e presto agirà per eliminare la malvagità sulla Terra proprio come avvenne ai giorni di Noè. Chi dimostra di vivere secondo i principi biblici si schiera dalla sua parte per ottenere la salvezza in quel giorno.

Riguardo a chi è già morto Gesù disse in Giovanni 5:28,29 Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne verranno fuori.

Gesù dimostrò già di poter fare questo quando resuscitò Lazzaro e tanti altri sulla Terra e ci sono le prove storiche di questo.

Un'altra promessa è questa Rivelazione 21:4 Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”.
?
2012-08-07 10:08:19 UTC
quella che descrivi è una persona che ha vissuto nel senso pieno della parola, questo è importante.

vivere la vita assaporandola e capendone l'importanza.

Una persona che ha lottato....che non si è arresa, che ha vissuto il proprio viaggio con le sue luci e le sue ombre. Tutti iniziamo questa sfida sapendo che c'è solo un modo per vincerla.



tieni saldo il suo esempio vai avanti , la vita in sè non ha valore se non quello che riusciamo a darle con le nostre azioni.

In questi momenti ripenso sempre alla vita di teresa di lisieux, una monaca di clausura patrona dei missionari, proprio lei che inferma non poteva fare un passo fuori dall'infermeria del convento.
2012-08-08 08:34:53 UTC
un tempo pensavo come te ma poi sono stata illuminata e ho capito che nulla è perso in questa vita perchè devi inquadrare queste situazioni nell'ambito di un disegno più grande e misterioso dove tutto questo ha significato . Tu non puoi capire nel tuo limite umano ma ti assicuro che non c'è niente di questo mondo compreso le disgrazie che non abbiano un risvolto pressocchè positivo da comprendere poi nel tempo .
2012-08-07 06:53:21 UTC
universitaria, pensa a vivere la tua vita e a paensare meno quella degli altri, la morte è una cosa normale,c'è la nascita, la vita e la morte. é per tutti gli esseri viventi così.

non dobbiamo essere compassionevoli per gli altri.

ad esempio

su picasaweb c'è una donna anziana che è malata di tumore, posta le foto della sua vita quotidiana, da quando si alza dal letto a quando ci ritorna a dormire, quando deve scegliere la parrucca da mettersi, o le scarpe o le mutande. Poi esce e saluta il postino, compra il pane, prende la colazione al bar, saluta persone , coccola il cane, va in posta, va al supermercato, va cacare al cesso....insomma questa posta le sue foto tutti i giorni da 4 anni.



all'inizio ti fa pena perchè sembra debba crepare da un momento all'altro, è pelata e fa le foto insignificanti .....



ma dopo 4 anni, che la trovi su picasaweb e sempre le stesse cose, con quel sorrisino falso e la parrucca, capisci che è mentalmente distrutta.

e allora preghi per la sua morte, non senti più compassione ma solo schifo. 4 anni anni rompere i còglioni.

è ovvio che poi uno creda sia meglio che si levi dalle pàlle. O stai male e tieni tutto per te o crepi.

Non deve massacrarci i testìcoli per 4 anni capisci???



è dio a scegliere chi deve vivere e morire, e anche in che modo. Non dobbiamo ribellarci al volere di dio., ma accettare ciò che ci impartisce.



Anche io ho avuto un perdita, è morta la mia cagnetta, uccisa dalle veterinarie che hanno sbagliato diagnosi della malattia e di conseguenza la cura. L'ho denunciate all'ordine dei medici veterinari, hanno avuto un controllo finanziario e da parte della usl...eppure con l'inganno e il falso, sono ancora li a uccidere i poveri animaletti che gli vengono portati.



Non ti dico le reazioni dei clienti quando portano il loro cane a curare per una cosa di routine e poi si ritrovano a portare tutti i giorni per una settimana il loro cane per fare delle flebo perchè queste sciaqquette hanno sbagliato cura e portato in coma il cane.


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