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2014-02-22 03:47:07 UTC
In che modo il creazionista spiega il fatto che intervalli generazionali impediscano la riproduzione tra l'organismo di partenza e quello di arrivo?
Ad oggi sono osservabili molti esempi di speciazione, che necessariamente non potrà rivelarsi drastico a causa del poco tempo trascorso, ma abbastanza evidente per impedire la riproduzione tra le generazioni ma garantire la fertilità a livello generazionale, da qui la definizione di specie: organismi interfecondi in grado di riprodursi. L'evoluzione è poi un processo cumulativo e cioè la somma dei sistemi autonomi meglio adattati a livello estremamente specifico. Questo significa che in breve tempo avrò due specie diverse (impossibilità di riproduzioni), ma morfologicamente simili, mentre con il passare del tempo sempre più diverse a causa di strategie di adattamento sempre più minuziose.
Ora, in questi giorni c'è un acceso dibattito tra gli evoluzionisti, persone educate che cercano in termini estremamente banali (da terza media) di spiegare ai creazionisti i processi evolutivi. I creazionisti della sezione sono completamente ignoranti in biologia. (Tra l'altro vorrei sottolineare che mi sono state segnalate due domande del tutto innocenti, ma si sa la censura cattolica è terribile). Per ora mi sono mantenuto su domande e ragionamenti molto generali per vedere chi e come rispondevano. Alcuni noti utenti hanno risposto banalizzando e scimmiottando l'evoluzione, giocano sull'assenza di dimostrazione (cosa falsa, infatti eccoci a questa domanda).
Tempo fa avevo trovato una domanda sulla speciazione di utente che aveva inserito interessanti articoli già noti ma che non riuscivo più a trovare. Tra l'altro mi pare che alcuni utenti creazionisti della sezione avessero già affrontato questo dibattito in funzione della classica ''lista'', ma le risposte dei creazionisti erano state prive di consistenza. Quindi la ripropongo. Anche se sono in inglese spero che possiate capire: Esempi di speciazione:
http://www.sciencedaily.com/releases/2009/02/090205161109.htm
http://www.sciencedaily.com/releases/2009/07/090714104000.htm
http://www.sciencedaily.com/releases/2009/11/091105143710.htm
Riassumendo, come si spiega l'esistenza di nuove specie (vi prego, non dite ''Sì, ma assomigliano a quella di prima'' perché non mi va di darvi dell'ignoranti per l'ennesima volta, cercatevi la DEFINIZIONE di SPECIE in biologia) a partire da altre? Alcuni esempi nel mondo vegetale e poi negli insetti:
Oenothera giga, Primula kewensis, Tragopogon (due nuove specie: T. mirus and T. miscellus), Raphanobrassica, Galeopsis tetrahit, Madia citrigracilis, Brassica, Adiantum pedatum, Woodsia abbeae, Stephanomeira malheurensis, Mimulus guttatus. Poi negli insetti: Drosophila paulistorum, Drosophila melanogaster, Rhagoletis pomonella, Eurosta solidaginis, Tribolium castane, Nereis acuminata
(Questi sono il classico elenco ''standard'' ben noto a tutti i biologi, fonti Zoologia Balsamo et al. Gli organismi della lista sono ''inferiori'' e dunque caratterizzati da cicli riproduttivi veloci, generalmente poche settimane, motivo per il quale è osservabile la speciazione..
E gli esempi perfetti nei vertebrati superiori sono Apodemus sylvaticus e il Geospitza forti. (Le rispettive specie non sono più feconde con i progenitori).
Grazie. Invito gli utenti Teo Cat e Renato M a rispondere in modo estremamente semplice alla domanda, seguente: In che modo il creazionista medio spiega il fatto che intervalli generazionali impediscano la riproduzione tra l'organismo di partenza e l'organismo di arrivo? (Evitate di girare intorno al contesto con le solite lagne). O meglio, come si spiega il fatto che dopo poche generazioni una farfalla sia in grado di riprodursi ed avere prole feconda ma non più con la specie da cui è partita poche generazioni prima?
NB3: Dato che vi conosco vi riscrivo la definizione di specie: Organismi interfecondi in grado di riprodursi. Quindi vi PREGO, non fate l'ennesima figuraccia dicendo che ''Rimangono nella stessa specie'' perché non è così, in quanto non sono in grado di riprodursi tra di loro e di generare prole feconda, ERGO, appartengono a specie diverse.
RIASSUMENDO: Il creazionista afferma che la speciazione non esiste. La speciazione è il salto interspecifico: specie diverse sono organismi che non si possono riprodurre tra di loro (o che non possono generare prole fertile). E' stato dimostrato che la speciazione esiste, ergo crolla il principio creazionista.
Grazie.