Domanda:
cosa serve credere Dio?
anonymous
2010-09-26 10:16:29 UTC
Ormai i dubbi mi stanno perseguitando e al 90% credo che dio non esista...
Inizio pure a dubitare della storia di gesù...e anche nei miracoli...

perchè? vedo troppo facile la frase: in dio devi credere per fede...se io credo in Dio cosa mi serve? nella vita posso pregare quanto voglio, ma se noi "godiamo" del libero arbitrio, Dio non ci potrà mai aiutare...direte che però avrò un posto nel paradiso, ma cosa mi serve andare in paradiso? il bene va fatto sulla terra, stare in paradiso cosa serve? non si può aiutare più nessuno. La vita l'ho fatta sulla terra e sono contento, non mi serve una vita oltre la terra...

Andando poi otre il libero arbitrio, come può dio lasciare morire miliardi di persone per colpa di terremoti, ovvero avvenimenti non causati dall'uomo?

Io sia che la storia su gesù sia vera sia sia falsa, io credo che abbia cambiato moltissimo l'umanità e ne sono veramente contento, ma credere in qualcosa che non esiste non mi va...

Io sono buono come il pane e se non credo in Dio cosa mi succede, vado all'inferno?

Ma anche se mi comportassi male, data la frase che dio perdona tutti, allora chi va in inferno? solo le persone che non si pentono? ma chi non si pente?

Meglio essere persone che non credono in Dio e essere buone, che essere come quelle persone che vanno ogni domenica in chiesa e che alla fine sono persone cattive che vanno in chiesa solo per fare bella figura.
Il male ormai alberga nel cuore di tutte le persone, solo poche hanno il cuore puro...

Ditemi a questo punto: cosa serve credere in Dio? e se non credi in Dio cosa succede?
Tredici risposte:
anonymous
2010-09-26 11:43:00 UTC
Nella storia dell'umanità ignoranza e superstizione hanno sempre dominato la vita sociale e culturale degli uomini...



Millenni fa si credeva nella divinità arcaiche della terra e della fertilità,della vita e della morte....



Poi,con gli Egizi,si passò a divinità più "tangibili e materiali",come il sole,la luna,il nilo,i gatti,ecc...



Con i Greci ed i Romani ecco spuntare Zeus/Giove,Ade/Plutone,Afrodite/Venere...



Quindi arrivò il Cristianesimo e condensò il tutto in un'unica divinità,non chiaramente definibile...



Oggi,nel XXI secolo,la scienza e la tecnologia ci permettono di indagare e far luce su fenomeni che una volta parevano oscuri e misteriosi...L'ignoranza umana sta via via lasciando il passo alla conoscenza ed alla consapevolezza...



Dunque,se davvero esiste un dio,perché non viene rilevato da alcuno strumento?Gioca forse a nascondino?Oppure ha paura che lo si identifichi al pari di qualsiasi altro fenomeno naturale?E perché avrebbe creato un universo così vasto ed infinito,assurdamente grande per dei poveri piccoli umani?....



Come tutti i miti e le credenze antiche,anche l'esistenza di una supposta divinità sta via via sbiadendo la sua connotazione dogmatica,perché non è credibile continuare a perpetuare l'idea che un qualcosa di simile possa esistere contro ogni evidenza,al di là di qualsiasi indagine sperimentale,nonché ragionamento filosofico e razionale...



In breve,se qualcosa di simile esistesse davvero,l'avremmo già constatato direttamente secoli fa...Si manifesterebbe in modo diretto ed inequivocabile,senza tanti farfugliamenti di dubbia interpretazione,dirigendo a suo piacimento le leggi che regolano il funzionamento dell'universo fisico,compreso il mondo stesso in cui viviamo...Non ci sarebbero,ne avrebbero quindi alcuna ragione di esistere,mortalità infantile,terremoti,calamità naturali,malattie,sofferenza,morte e quant'altro...



E invece?...Invece tutto ciò esiste...Viviamo in un mondo regolato da leggi fisiche che nessuna "supposta divinità" può violare....I nostri strumenti più sofisticati non rilevano niente,nulla,neanche la più piccola prova di "un qualcosa" di anomalo che possa essare ricondotto ad un "essere superiore"....Esistono le malattie,le calamità naturali,la sofferenza,la paura,la mortalità infantile...ed ogni cosa che la naturale casualità degli eventi fisici possa contemplare nella struttura relativista delle sue leggi...



Ed allora,perché tanta gente continua a credere,contro ogni evidenza,in un qualcosa di "misterioso" e "spirituale"?...Beh,semplice...come detta ignoranza e superstizione hanno avuto da sempre una parte importante nella vita della società umana....Il nostro cervello non é una macchina perfetta,tutt'altro!...Ad una meravigliosa struttura pensante,costituita da miliardi di interconnessioni neuronali e capace di espletare complesse capacità logiche,si affianca anche un ancestrale groviglio di pulsioni ed istinti irrazionali,motore di emozioni,paure remote,sentimenti e compulsi stati d'animo ...Ecco,è proprio in quest'ultimo ambito che si generano quei pensieri illogici e palesemente surreali che,opportunamente codificati dall'area più razionale del nostro cervello,germogliano dando vita alle credenze ed alle superstizioni...Contro ogni prova empirica e ragionamento logico...



Non è quindi una supposta quanto fantomatica divinità ad aver creato l'uomo (ed il suo intero universo),bensì proprio il contrario...La nostra mente,attingendo ai più profondi istinti primitivi e primordiali,ha tratto ispirazione per codificare l'antitesi naturale alla propria naturale imperfezione,proiettando poi questa "artificiosa immagine di armonia e perfezione" all'esterno,nella realtà concreta,incarnandola nella cultura comune sotto eterea spoglia di "sacra divinità"....



Quindi la tua domanda non dovrebbe essere "Cosa serve credere in Dio?",bensì più correttamente "Cosa accade quando ci si fida ciecamente dei propri istinti,annebbiando la mente con la cieca prostrazione ideologica verso un'entità astratta che non esiste?"



Qualcuno,in passato,disse:"Il sonno della ragione genera mostri"...Ma in questo caso sarebbe meglio asserire:"Il sonno della ragione genera i mostri terribili delle religioni"... Basta leggere la Bibbia con attenzione per capire quanti sacrifici umani e terribili sofferenze la religione abbia richiesto ai propri adepti...Oppure accendere la tv e seguire quotidianamente il proprio telegiornale preferito...



Se solo tu rifiuti di credere in Dio,probabilmente avrai una vita migliore e più consapevole,però il mondo continuerà tranquillo ed indifferente verso il suo cammino...Ma,forse,per avere una società migliore,servirebbe che smettessero TUTTI di credere in questa assurda quanto inesistente divinità...Allora sì che cambierebbe qualcosa...In meglio! ^_^
?
2010-09-26 10:47:38 UTC
Credere in Dio serve a togliere la paura della morte,a patto di vivere secondo delle leggi scritte dai potenti migliaia di anni fa...serve ad avere sempre una risposta a tutte le cose brutte della vita al di là del fatto che semplicemente non hanno risposta,ad avere una,seppur immaginaria,spalla su cui piangere quando si è tristi,credere in Dio serve più che altro come sostegno psicologico nei momenti duri,quando tutti ti voltano le spalle...è per questo che la gente crede in Dio,per non alzare la testa e combattere quando la vita ti sferra dei colpi,per nascondersi dietro a lui per non guardare quanto di brutto succede in giro...
anonymous
2010-09-26 11:02:38 UTC
In te comincia a prevalere il buon senso e la ragione.
mbarbara
2010-09-26 10:39:44 UTC
Credere in Dio ti dà sempre modo di incolpare qualcun altro, no? :-)))))))))))))
verbatron
2010-09-26 10:24:25 UTC
Stai iniziando a ragionare seriamente .... se ce ne fossero come te ....
anonymous
2010-09-26 13:26:10 UTC
Che bello essere intelligenti, hai visto? =)

E' proprio la ragione, l'intelletto, l'essere umano intero che prova sdegno e rifiuto ad accettare questa superstizione!

Non ti senti così? =)
?
2017-01-11 13:25:25 UTC
Quelli che estrapolano le frasettine dai libri sacri sono meravigliosi. Tra l'altro, con un po' di fantasia e sfacciataggine, si potrebbe far passare in line with testo sacro anche il libro di uso e manutenzione della mia Fiesta Esempio: Ford, Par. eleven,04 : '' riferirsi al comando retrattile delle paratìe fino a che il Cielo sarà visibile nella sua interezza (...) '' Carissimo: sciocchèzze. Non augurarti il male di qualcuno solo perché ti senti frustrato. Però devo dire che leggo volentieri i tuoi richiami biblici in line with una questione culturale.
Luca M
2010-09-26 11:26:47 UTC
Innanzitutto se credi in un Dio credi nella sua religione e se non ho capito male tu parli di religione cattolica..... Credo che se tu non ci credessi più probabilmente potrebbe non cambiare nulla nella tua vita. Invece credo tu inconsciamente vorresti credere ancora in questa religione, perchè magari ci sei cresciuto con questi "credo" appunto, e che ti portano a pensare che cosa succederebbe se tu nato cristiano dovessi trovarti a non credere più a niente. Nella vita secondo me abbiamo bisogno di forza spirituale per andare avanti, qualcosa o qualcuno in cui credere, che ci dia la forza o perlomeno la speranza che tutto funzioni, che noi ci stiamo comportando bene, che tutto sia migliore per noi e per chi amiamo, perchè dati alla mano, se noi fossimo solo razionali penso che non riusciremmo a guardare ad un palmo dal nostro naso. Con ciò non voglio influenzare il tuo pensiero voglio solo affermare quanto ritengo vera questa frase: "la religione è l'oppio dei popoli".

Secondo me questa frase la dice molto lunga, ma resta il fatto che non puoi avere la certezza di sapere se è meglio o no credere in Dio, perchè chi crede ed è religioso ti dirà che è meglio crederci,

chi invece non crederà ti dirà che non cambia nulla, la decisione spetta solo a te, ma vivila serenamente senza pensare se possa esserci un castigo per te che non hai voluto credere. E poi mettiti in testa che nessuno è mai tornato dall'aldilà, conosciamo queste cose solo per come ci sono state tramandate. Spetta a te la scelta, però credo che anche se sembra che ogni cosa abbia avuto un'evoluzione dimostrata quasi scientificamente qualcosa di diverso, soprannaturale se vogliamo, dovrebbe essere posto al di sopra di tutto.
Andrea'94
2010-09-26 11:10:03 UTC
se credi davvero in chiesa ci vai perchè ne senti il bisogno.. non x fare bella figura, anche se ce ne sono tanti e tanti che fanno così... è un bene che tu ti ponga delle domande, perche bisogna credere col cuore e con la propria testa, non perchè siamo stati cresciuti e abituati ad andare a messa, a pregare e a dire che Gesù esiste.

posso capire benissimo i tuoi dubbi sul vangelo perchè negli ultimi anni siamo stati bombardati con testi e storie che diffamano il vangelo che lo smentiscono, sta a noi scegliere la nostra verità.

Il paradiso? l'inferno? io sono del parere che anche se non si è stati battezzati ma se si svolge una vita pulita e disponibile verso il prossimo, credo che le porte del paradiso siano aperte lo stesso...

tu non sai se credere o no..o perchè credere...

io ho 16 anni.. mi è stato detto che ho il dono della preghiera.. ma io credo che il mio dono sia la fade.. è da sempre che mi pongo delle domande.. ma 1 risposta l'ho sempre saputa.. Dio, Gesù esiste..
anonymous
2010-09-26 10:40:15 UTC
Ti dico come la penso io: fregatene!

Non ti deve importare se Dio esiste o no



A mio avviso se Dio esiste, non è altro che amore senza confini e SENZA LEGGI (questo per dirti di non guardare la chiesa che è solo gente corrotta...). Dio ci vuole bene e come dici tu ci lascia libero arbitrio



Invece, se Dio non esistesse (come la penso io) vedila soltanto come una bella storia d'amore da cui prendere spunto per vivere la vita al meglio e serenamente



Quindi come vedi la cosa veramente importante da seguire non è la religione, con l'inferno, il paradiso e così via, ma la morale, ovvero il nostro modo di pensare e di agire con giudizio



spero di essere stato abbastanza chiaro, è una cosa un pò difficile da esprimere...
ioselito63
2010-09-26 10:26:00 UTC
....ai ragione da qualsiasi parte vedi le cose le risposte sono pressoche simili non cè una vera teoria di vita tutto è frutto delle nostre azioni e del nostro INFINITO pensiero! dato che esistiamo cerchiamo di dare un senso alla vita ,vivendola al meglio possibile senza attaccarsi ai specchi perchè cadremmo sempre + in basso....in quanto a Dio siamo sempre i loro figli e non ce ne vorrà mai male sempre e comunque la pensiamo...ciao
anonymous
2010-09-26 11:16:41 UTC
innanzitutto a non fare questa fine orrenda(riservata a coloro che rifiutano Dio e le sue grazie)..



http://www.genitoricattolici.org/dannata.htm
?
2010-09-26 11:52:05 UTC
La Bibbia ci dice che noi tutti abbiamo bisogno del perdono di Dio. Tutti abbiamo commesso il peccato. In Ecclesiaste 7:20 è scritto: “Certo, non c’è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai”. 1 Giovanni 1:8 afferma: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi”. Ogni peccato è, in ultima analisi, un atto di ribellione contro Dio (Salmi 51:4).



La buona notizia è che Dio è amorevole e misericordioso, ansioso di perdonarci dei nostri peccati! 2 Pietro 3:9 ci dice: “Il Signore […] è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento”. Dio desidera perdonarci, perciò ha provveduto al nostro perdono.



Il perdono dei peccati è a tua disposizione se riponi la tua fede in Gesù Cristo come tuo Salvatore. Efesini 1:7 dice: “In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia”. Gesù pagò il nostro debito per noi, affinché noi potessimo essere perdonati. Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8-9).





Senza Dio, l’uomo ha solo la vita fisica. Dio ha avvertito Adamo ed Eva che, se lo avessero rifiutato, sarebbero “sicuramente morti” (Genesi 2:17). Come sappiamo, essi hanno disobbedito, ma non sono morti fisicamente il giorno stesso; piuttosto sono morti spiritualmente. Qualcosa dentro di loro morì: la vita spirituale che avevano conosciuto, la comunione con Dio, la libertà di godere Dio, l’innocenza e la purezza dell’anima. Tutte queste cose non c’erano più.



Adamo, che era stato creato per vivere ed avere comunione con Dio, fu maledetto con un’esistenza completamente carnale. Ciò che Dio aveva inteso per lui come un cammino dalla polvere alla gloria, divenne solo un cammino dalla polvere alla polvere. Come Adamo, l’uomo senza Dio è ancora oggi legato alle funzioni dell’esistenza terrena. Queste persone possono sembrare felici perché trovano godimenti e piaceri in questa vita. Ma anche questi piaceri non possono essere pienamente ricevuti senza un rapporto con Dio.



Alcuni di coloro che rifiutano Dio vivono vite di distrazione e di intrattenimento. Le loro soddisfazioni carnali sembrano concedere loro un’esistenza gratificante e serena. La Bibbia dice che c’è un certo grado di piacere che il peccato può generare (Ebrei 11:25). Il problema è che è tutto passeggero. La vita nel mondo è breve (Salmo 90:3-12). Prima o poi l’edonista, come il figlio prodigo nella parabola, trova che il piacere del mondo non può essere mantenuto indefinitamente (Luca 15:13-15).



Non tutti coloro che rifiutano Dio, tuttavia, cercano solo i piaceri vani. Ci sono molte persone che non sono salvate ma che vivono vite disciplinate, sobrie e anche felici e realizzate. La Bibbia presenta principi morali che portano beneficio a chiunque li metta in pratica: la fedeltà, l’onestà, l’auto controllo, etc. Ma, ancora una volta, senza Dio, l’uomo ha solo questo mondo. Una vita che scorre liscia non garantisce l’esistenza nell’al di là. Ne sono esempio la parabola del ricco fattore in Luca 12:16-21 e la conversazione di Gesù con il giovane ricco (ma moralmente lodevole) di Matteo 19:16-23.



Senza Dio l’uomo non è realizzato, neanche nella vita mortale. L’uomo non è in pace con il prossimo perché non è in pace con se stesso. L’uomo è irrequieto perché non ha pace con Dio. La ricerca del piacere per amore del piacere è un segno di una irrequietezza interiore. Nella storia coloro che hanno ricercato il piacere hanno trovato volta dopo volta che le distrazioni temporanee della vita non producono altro che una disperazione ancora più profonda. Il sentimento innegabile che “’c’è qualcosa che non va” è difficile da ignorare. Il re Salomone stesso ricercò tutto quello che la vita aveva da offrire, e riportò le sue conclusioni nel libro dell’Ecclesiaste.



Salomone scoprì che la conoscenza, in sé, è futile (Ecclesiaste 1:12-18). Scoprì che il piacere e le ricchezze sono futili (2:1-11), che il materialismo è follia (2:12-13) e che le ricchezze sono fugaci (capitolo 6).



In altre parole, c’è una dimensione della vita che va oltre il piano fisico. Gesù sottolineò questo punto quando disse: “L’uomo non vive di pane soltanto, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4). Non è il pane fisico che ci mantiene in vita, ma la Parola spirituale di Dio. E’ inutile cercare dentro noi stessi le cure delle nostre miserie. L’uomo può trovare vita e realizzazione solo se riconosce Dio.



Senza Dio, il destino umano è l’inferno. L’uomo senza Dio è spiritualmente morto; quando la sua vita fisica giunge al compimento, egli affronta la separazione eterna da Dio. Nel racconto di Gesù del ricco e Lazzaro (Luca 16:19-23), il ricco vive una vita piacevole ed agiata senza pensare a Dio, mentre Lazzaro soffre in vita ma conosce Dio. E’ solo dopo la morte che entrambe realizzano l’impatto delle loro scelte in vita. Il ricco si rende conto, ma troppo tardi, che ci sono altre cose nella vita oltre la ricerca della ricchezza. Lazzaro, viene invece confortato in paradiso. Per entrambe, la breve esistenza terrena impallidisce di fronte allo stato permanente delle loro anime.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...