Sargon6
2012-08-26 01:12:42 UTC
Girovagando fra le domande e le risposte presenti in questa sezione, ho notato che esistono persone convinte della validità scientifica della Bibbia i quali affermano che la teoria dell'evoluzione non può essere presa sul serio, perché prevede che la vita possa avere origine anche a partire da elementi chimici inanimati opportunamente sottoposti a fenomeni atmosferici, e che esseri viventi di una specie ben definita possano avere come origine esseri viventi di una specie diversa, cose (a detta di taluni credenti) assolutamente impossibili.
Chiarisco subito che, per quanto mi riguarda, una persona è libera di pensarla come gli pare, quindi se qualcuno è convinto che la vita può avere origine solo dalla vita precedente, e solo all'interno della stessa specie, per me è libero di pensarlo; ma poi come può sostenere la validità della Bibbia dal punto di vista scientifico?
In Ge. 2.19 leggiamo: "Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome." Come possiamo sostenere che una cosa del genere è veramente avvenuta, e poi sostenere che la vita può nascere solo dalla vita precedente?
Forse costoro pensano che il suolo sia un essere vivente? Non ho letto di nessuno che sostenga qualcosa del genere ma, se così fosse, il suolo sarebbe una particolare razza di una specie ben definita, quindi da esso sarà possibile trarre una sola specie vivente, ma la Bibbia sostiene che “Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo”, quindi dall'essere vivente SUOLO avrebbero avuto origine tutte le specie; come si può sostenere sia la validità scientifica di questo passo biblico, sia che la vita può perpetuarsi solo all'interno della stessa specie?