anonymous
2010-04-13 13:53:36 UTC
L'attendibilità della Bibbia può essere dimostrata con i seguenti punti...
1. la sua unità
2. l'adempimento delle profezie
3. le scoperte archeologiche
4. la vita nuova che produce nei suoi lettori sinceri
5. il numero dei manoscritti
6. l'insignificante numero di varianti del testo
7. il fatto che non contraddice a nessun fenomeno scientifico provato
Consideriamo brevemente questi aspetti
1 La sua unità
E' un miracolo che un libro, scritto da più di 40 autori, di culture diverse, in epoche diverse, cioè nel corso di più di 1500 anni evidenzia un conformità sotto tutti gli aspetti. E' umanamente impossibile che perfino persone della stessa generazione, scrivendo in modo indipendente, scriverebbero un testo uniforme su Dio. Certamente vi è qualcosa di più che umano in tale raccolta di libri. Pietro scrive che ciò è dovuto allo Spirito Santo che ha sospinto i profeti (2Pie. 1:21).
2 L'adempimento delle profezie
è un'altra dimostrazione che dietro ad esse c'è Dio che conosce ogni cosa.
Dio disse a Isaia (46:10) "Io annunzio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà;"
Con la prima venuta di Gesù si sono adempiute più di 300 profezie riguardante il luogo, il tempo e il modo di nascita, la passione e morte, la sepoltura, la risurrezione. Si sono adempiute le profezie storiche e geografiche riguardante le città di Tiro, Sidone, Samaria, Gaza, Moab, Petra, Edom, Babilonia, Gerusalemme.
Così aspettiamo con fiducia che tutte le profezie non ancora adempiute si adempiranno a suo tempo.
3 Le scoperte archeologiche
L'archeologia è una scienza giovane. Le scoperte archeologiche fatte fino ad oggi dimostrano l'accuratezza storica, etnologica e cronologica della Bibbia.
Quando furono fatte le prime scoperte archeologiche i critici della Bibbia erano certi che ogni scoperta archeologica avrebbe confermato la loro tesi che la Bibbia non è che una raccolta di antichi miti. Essi speravano di poter dimostrare grazie all'archeologia l'infondatezza della Bibbia e di potersi prendere gioco dei credenti, accusandoli d'essere degli ingenui creduloni, pronti a credere alle favole.
Gli anni però non hanno dato ragione agli scettici. Invece di demolire la Bibbia le scoperte archeologiche hanno fatto piuttosto l'opposto. Ogni volta che è stato estratto un nuovo reperto dell'epoca biblica la Bibbia è diventata più credibile.
W.F. Albright, un'autorità a livello mondiale per quanto riguarda l'archeologia della Palestina, conferma l'assoluta attendibilità storica della Bibbia.
Nelson Gluek, l'eminente archeologo ebreo, afferma: "Nessuna scoperta archeologica ha mai contraddetto una narrazione biblica".
Millar Burrows, professore di Yale, dice: "L'archeologia ha senza dubbio rafforzato la fiducia nella attendibilità dei racconti biblici".
In che modo la Bibbia ha confutato l'opinione dei suo avversari?
Solo pochi esempi.
Chi vuole approfondire il tema ha a disposizione tanti libri di archeologia.
Per molti anni coloro che volevano ridicolizzare la Bibbia hanno insistito nel dire che il re Salomone non possedeva neanche una minima parte degli smisurati possessi attribuitigli nella Bibbia.
È detto che Salomone aveva un gran numero di cavalli e carrozze (1Re 10:26). Per molti anni gli scettici rifiutarono di accettare questa informazione come vera, sostenendo che si trattava di pura mitologia, ma l'archeologia ha confermato la narrazione biblica. Abbiamo delle fotografie dettagliate degli scavi delle stalle che una volta appartenevano al re Salomone.
È stato calcolato che potevano contenere comodamente 4.000 cavalli.
Gli archeologi hanno anche trovato tracce delle immense capanne che Salomone aveva costruito per tenervi le carrozze per i suoi battaglioni. Si trattava di circa 1.400 carrozze, che venivano dislocate nei nodi principali delle vie di comunicazione tra l'Egitto e la Siria, con lo scopo di controllare il traffico commerciale e militare.
Nell'AT è nominato per 29x il popolo degli Hittiti.
Gli scettici dicevano che tale popolo non è mai esistito. La loro conclusione era basata sul fatto che il nome di questo popolo non compariva mai nella lettura profana.
Oggi l'Enciclopedia Britannica dedica 13 pagine fitte alla storia degli Hittiti. Sono stati scoperte migliaia di iscrizioni di loro.
Il libro di Daniele nel capitolo 5 fa riferimento ad un re di nome Belsatsar. Siccome gli storici non biblici non lo nominano mai, è chiaro che Belsatsar non è mai esistito; perciò il libro di Daniele non è storico. Nabonide, non Belsatsar, era re di Babilonia durante quel periodo.
Ma nel 1853 è successo qualcosa che ha m