Questo concetto ha alitato nella mia vita fin da piccola, come la marmellata sul pane o i giochi con gli amichetti: faceva parte del mio mondo, così come probabilmente in altri lidi si familiarizza con altri profeti per " grazia inculcata". E se si dovesse accettare tutto ciò che ci viene dato per scontato ed esistente fin da piccoli dovremmo credere a Campanellino, Gesù e l' Orco, come ad innumerevoli altri personaggi che popolano l' educazione infantile. Crescendo si fa una selezione, penso, delle cose cui credere ed ognuno la fa in base a molti fattori, tra cui le proprie tendenze, la propria cultura etc. e magari si rende conto di avere ricevuto innumerevoli condizionamenti, anche e soprattutto nel campo religioso. La sicurezza di chi ci tramanda la fede cristiana ( parlo qui da noi) può divenire anche la nostra, ma può essere anche la pigrizia, l' indifferenza e tanti altri sentimenti a farci ripercorrere le orme dei genitori e della tradizione. La "sicurezza di Dio " credo derivi spesso dai numeri, dalla solidità dell' apparato logistico, dalla sua potenza non solo spirituale...: come dire, siamo potenti forti e sani e lo dimostriamo. Ma credo che se ci guardasse dentro, ma scendendo nel profondo, la vera certezza dovremmo cercarla noi ed in noi, perchè affidarsi sempre a terzi, pentirsi e ripetersi, non ci rassicura anzi al contrario può essere una forma di illusione.
Recita un proverbio Apache:" Non importa il nome di Dio, poichè l' amore è il vero Dio di tutto il mondo." E, visto che l' amore ed il rispetto per il prossimo scaturiscono da noi, per me l' unica sicurezza potrebbe essere questo amore, nella sua altalenante manifestazione.