Nel passato gli uomini hanno ideato vari calendari, alcuni dei quali sono tuttora in uso. I primi calendari erano principalmente lunari, cioè i mesi dell’anno erano calcolati in base a cicli completi della luna, per esempio da una luna nuova alla luna nuova successiva. In media la lunazione richiede 29 giorni, 12 ore e 44 minuti. I mesi di solito erano di 29 o 30 giorni, ma nella Bibbia il termine “mese” significa in genere 30 giorni. — Confronta Deuteronomio 21:13; 34:8; anche Rivelazione (o Apocalisse) 11:2, 3.
Un anno di 12 mesi lunari ha circa 11 giorni meno di un anno solare di 365 giorni e 1/4. Poiché l’anno solare determina il ritorno delle stagioni, bisognava adeguare il calendario a tale anno solare, e così si ebbero i cosiddetti calendari lunisolari, in cui i mesi erano lunari ma gli anni solari. Questo si faceva con l’aggiunta di alcuni giorni ogni anno o con l’aggiunta di un mese in certi anni per compensare la brevità dei dodici mesi lunari.
CALENDARIO EBRAICO.
Gli israeliti usavano un simile calendario lunisolare. Ciò è evidente dal fatto che Geova Dio stabilì l’inizio del loro anno sacro in primavera con il mese di abib e comandò di celebrare certe feste in date stabilite, feste che avevano relazione con i raccolti stagionali. Perché tali date coincidessero con i rispettivi raccolti, il calendario doveva essere sincronizzato con le stagioni colmando la differenza fra l’anno lunare e l’anno solare. — Esodo 12:1-14; 23:15, 16; Le 23:4-16.
La Bibbia non dice quale metodo fosse usato in origine per determinare quando inserire i giorni extra o quando aggiungere un mese intercalare. È logico pensare, comunque, che l’equinozio di primavera o quello d’autunno servissero di guida per capire quando le stagioni rimanevano indietro, rendendo così necessario un adeguamento del calendario.
CALENDARIO GIULIANO E GREGORIANO
Nel 46 a.E.V. (a.C.) Giulio Cesare emanò un decreto che trasformava il calendario romano da lunare a solare. Questo calendario giuliano, basato sui calcoli dell’astronomo greco Sosigene, aveva 12 mesi di lunghezza convenzionale e un regolare anno di 365 giorni che iniziava il 1° gennaio. Introduceva anche l’uso degli anni bisestili con l’aggiunta di un giorno in più ogni quattro anni, per compensare la restante frazione di un giorno nella durata dell’anno tropico, lungo poco meno di 365 giorni e 1/4.
Il calendario giuliano era in effetti più lungo del vero anno solare di circa 11 minuti e 14 secondi. Perciò nel XVI secolo si era accumulata una differenza di ben dieci giorni. Nel 1582 E.V. (d.C.) il papa Gregorio XIII apportò una leggera modifica al calendario giuliano, in base alla quale si conservava l’anno bisestile ogni quattro anni con l’eccezione dei soli anni centenari non divisibili per 400. Con bolla papale [‘Inter Gravissimas’] del 1582, quell’anno furono omessi dieci giorni, così che l’indomani del 4 ottobre diventò il 15 ottobre. Il calendario gregoriano è ora d’uso generale in quasi tutto il mondo. Le date storiche contenute in questa pubblicazione si basano su di esso.
Sebbene oggi i cristiani seguano abitualmente il calendario in vigore nel paese in cui vivono, sono consapevoli che l’Iddio d’eternità, Geova, ha un proprio calendario, che non dipende dai sistemi di computo umani. Infatti il profeta Daniele scrisse: “Egli cambia i tempi e le stagioni, rimuove i re e stabilisce i re, dà sapienza ai saggi e conoscenza a quelli che conoscono il discernimento. Rivela le cose profonde e le cose nascoste, conoscendo ciò che è nelle tenebre; e presso di lui dimora in effetti la luce”. (Daniele 2:21, 22) Nella sua posizione di Sovrano universale, egli si erge molto al di sopra della nostra terra, con la sua rotazione, i suoi periodi di luce e di tenebre, i suoi cicli lunari e il suo anno solare. Nondimeno nella sua Parola, la Bibbia, Dio ci viene incontro mettendo le sue azioni e i suoi propositi in relazione con tali misurazioni del tempo, consentendo così alle sue creature terrene di capire a che punto si trovano rispetto al suo grandioso calendario degli eventi.