Con i rapporti prematrimoniali i fidanzati si consegnano a chi loro non appartiene. E questo è un cattivo fondamento per la fedeltà e la stabilità del futuro matrimonio. La fedeltà coniugale (e anche prematrimoniale) non si improvvisa, ma va preparata. I rapporti prematrimoniali costituiscono una premessa per l’infedeltà successiva e lo sfascio del vincolo.
La relazione genitale richiede un legame oggettivo preesistente anche in ragione della sua intrinseca destinazione a suscitare la vita. Il rapporto sessuale, a differenza di altre manifestazioni di affetto che investono solo i due che si amano, coinvolge potenzialmente una terza persona che ha il diritto di nascere in una unione stabile e che fuori del matrimonio viene procreata irresponsabilmente. Tra i fidanzati manca, dunque, quella sanzione giuridica che rende la loro unione esclusiva e tutta rivolta al bene della loro famiglia e della comunità umana. La Familiaris consortio dice che “ciò che viene presentato come un amore coniugale non potrà , come dovrebbe essere, espandersi in un amore paterno e materno; oppure se questo avviene, risulterà a detrimento della prole, che sarà privata dell’ambiente stabile nel quale dovrebbe svilupparsi per poter in esso trovare la via e i mezzi per il suo inserimento nell’insieme della società ” (FC 11).
Due persone non diventano marito e moglie con il rapporto sessuale, ma attraverso il consenso che esprime e fonda la donazione vicendevole.
Il rapporto sessuale non costituisce la donazione personale, ma la esprime.
In Familiaris consortio Giovanni Paolo II enuncia un principio che illumina anche sul problema dei rapporti prematrimoniali: “La donazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e frutto della donazione personale totale, nella quale tutta la persona, anche nella sua DIMENSIONE TEMPORALE, è presente: se la persona si riservasse qualcosa o la possibilità di decidere altrimenti per il futuro, già per questo essa non si donerebbe totalmente” (FC 11).
Ora i fidanzati sono consapevoli di non appartenersi ancora totalmente e definitivamente. Sono consapevoli di essere liberi e di potersi lasciare senza alcun onere. E questo perché la donazione non è stata ancora effettuata.
Pertanto i rapporti prematrimoniali si pongono come segno di una realtà che ancora non esiste.
Né corrisponde a verità l’affermazione secondo la quale la celebrazione del matrimonio sarebbe una pura formalità , perché la cosa che più conta è l’affetto vicendevole.
à vero certamente che l’affetto o volontà di essere insieme è elemento di primaria importanza perché, se manca, il matrimonio è nullo. Ma non è vero che il consenso matrimoniale sia solo una formalità perché è un momento decisivo per la vita dei due: prima del consenso sanno di essere liberi e di non appartenersi ancora definitivamente; dopo il consenso sono ormai una cosa sola e non sono più liberi di tornare indietro.
La contraccezione, poi, con la quale in genere si attuano i rapporti prematrimoniali, rende ulteriormente evidente che i partner compiono una menzogna, perché, mentre dicono di donarsi totalmente, di fatto escludono di donarsi la capacità di diventare padre e madre.
In una parola, quando il rapporto sessuale non suppone il dono totale di sé, è falsificazione del significato genuino del segno e banalizzazione del vero significato della sessualità umana.
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=814
poi guardati anche questo bellissimo ed interessantissimo video conferenza tenuto da due fidanzati sulla castità prematrimoiale, è davvero illuminante ed anche divertente!
http://vimeo.com/15752959
per quanto riguarda la contraccezione ci sarebbe poi un altro discorso da fare, vedi qui la mia risposta
https://answersrip.com/question/index?qid=20110502072300AAslF3k
@SARAH: sei tu ad essere superficiale se non capisci, convivere è la stessa cosa che stare insieme ed avere rapporti pre-matrimoniali! chi convive ha comunque rapporti senza essere sposata, come le coppie non convivono, la premessa è lo stesso, illudersi di essere uniti quando non lo si è affatto!