Domanda:
Il mondo si sta risvegliando ad una spiritualità diffusa...?
anonymous
2013-06-06 01:19:55 UTC
Domanda ispirata.
Leggo una tendenza su answers,riferendomi ad answers come microrealtà.
Questa tendenza vorrebbe farsi emblema di un superamento delle religioni tradizionali per promuovere una visione del mondo in cui la spiritualità assume dei tratti decisamente antireligiosi.
Le conseguenze sono L'antropocentrismo e una forma opportunistica di ecumenismo, o meglio di sincretismo dal sapore vagamente new age.
Il primo aspetto pone al centro delle cose l'uomo vitruviano di Leonardo a misura del reale,il secondo cerca di riunire i vari flash spirituali di diversa provenienza in una corrente di pensiero vuota e materialistica che ha pochi comandamenti e molti tabu.
Viene eletto a simbolo di tolleranza ed emancipazione il "non giudicare".Ma questo crea dei danni catastrofici,perchè iin una società così eterogenica ed edonistica,questo atteggiamento mentale porta a giustificare ogni cosa,disgiungendo l'uomo dal reale e dalla percezione del bene e del male.Conduce inesorabilmente a varie sfumature di corruzione e corruttibilità rendendo l'individuo più manipolabile.
Esiste poi una specie di alleanza invisibile tra alcune categorie.I neopagani propongono una forma spirituale che di volta in volta sembra appellarsi agli archetipi junghiani,i daimon greci,alle energie della natura o spiriti.Una miscellanea di rivisitazioni della cultura classica ed edonismo contemporaneo.Le comunità gay sostengono pure,una ribellione alla religione tradizionale che sembra non ammetterli nella visione teologica della Chiesa.Queste due correnti ideologiche ( non sto dicendo che i neopagani siano gay) coincidono entrambe in una inclinazione verso la negazione della tradizione religiosa cristiana.La terza via,molto affine per alcuni versi al neopaganesimo e' quella che mi piace definire religioni del potere.Ovvero un remake intriso di magia medievale,filosofia leveyana,teoria dell'antico astronauta di sitchin,complottismo,che prende diversi nomi e nomignli,uno fra tutti enkismo.Di fatto una corrente così incentrata sull'individuo da arrivare gradualmente a negarsi da sola in quanto religione.La matrice e' sempre quella Leveyana ( quindi atea e materialistica)ma arricchita da rivisitazioni pseudostoriche e mitologiche,sumeri,in particolare,nonchè
da tesi pseudoscientifiche e paranormali.
Tutte queste posizioni,dico tutte, poggiano sul pensiero relativista.
Quindi la domanda e' il mondo si sta risvegliando davvero ad una spiritualità diffusa, o invece potremmo dire ad una spiritualità " soffusa"?


RSelite.
Dieci risposte:
Lauda
2013-06-06 01:34:52 UTC
non direi neanche soffusa, mi pare un grosso ipermercato discount di religioni, come fossero discipline che si scelgono alla decathlon in base alle proprie simpatie, al gruppo di cui si fa parte, a quello che dice il partner, ai gusti del tempo libero.

Forse sarebbe il caso di avere l'umiltà di stare in silenzio di fronte alle rivelazione autentica e di conformarsi ad essa (e non viceversa) realmente.

Del resto saranno corsi e ricorsi storici come diceva il buon vico, passeranno anche certe mode culturali di questi anni, alla fine ciò che è inconsistente per fortuna non regge molto a lungo
Swiftman77
2013-06-06 01:21:03 UTC
si
Varg 5 ⛧ RAGNARÖK
2013-06-06 03:25:39 UTC
Volenti o nolenti viviamo in piena epoca postmoderna, in un mondo globalizzato dove ogni informazione è reperibile quasi istantaneamente e si possono fare confronti su tutto. Le culture tradizionali SONO superate, non c’è verso di invertire il processo, bisognerebbe distruggere totalmente i mezzi di comunicazione, e anche in quel caso non è detto che funzionerebbe, perché il cambiamento è GIA’ avvenuto. Chi cerca di resistere sono quei paesi dittatoriali dove, appunto, l’informazione viene pesantemente censurata, ma è una resistenza futile, prima o poi anche quei conservatori disperati cadranno, le informazioni penetrano da ogni minima fessura, il tempo porta sempre più compromessi, e alla fine anche il controllo più severo inizia a fare acqua.



Spiritualità e religione sono due cose ben diverse. La spiritualità probabilmente non morirà mai, fa parte della natura umana. La religione piuttosto, è un fatto politico-sociale. È un’istituzione ordinatrice della società, una “giustificazione dall’alto” delle norme etiche fatte per garantire la pacifica convivenza e il bene della comunità. Siccome la società cambia col tempo, devono cambiare anche queste norme di pari passo, si devono adattare alle necessità dei tempi. Quando non succede, come nel caso delle religioni rivelate, che per loro natura devono essere immutabili, la religione diventa obsoleta e viene sempre più ignorata dalla società. Al contrario, il sincretismo che tu condanni è la risposta, è il modo in cui la religione cambia insieme alla società. Così è sempre stato, le religioni sono tutte figlie del sincretismo fino alla preistoria. Agli albori di Roma i suoi fondatori veneravano divinità italiche, imparentate a quelle etrusche. Poi poco a poco la religione romana cambiò includendo centinaia di dei stranieri, mescolando miti e tradizioni di ogni provenienza, nomi e figure si sovrapposero più e più volte, ovunque nell’Impero c’era sincretismo religioso. Pensiamo all’Induismo, è un incredibile mescolone di tradizioni intrecciate in maniera praticamente indistricabile. Qual’è la vera dottrina induista? Quali sono i veri dei? È impossibile separare una forma “pulita” da ogni contaminazione sincretica, perché è TUTTO sincretismo.

E il Cristianesimo..? Bisogna essere totalmente ignoranti o in malafede per non sapere che è frutto di sincretismo tanto quanto le altre religioni.



Poi parli di ecumenismo opportunistico... Si tenta di raggiungere una situazione in cui nessuno ammazzi più il prossimo in nome di un dio, in cui le credenze altrui non minaccino più i tuoi diritti...e lo chiami opportunismo. Meglio le crociate dunque, quando sapevi con sicurezza chi erano i buoni e chi i cattivi? Lo sapevi perché ti indottrinavano, ovviamente.



E qui volevo arrivare: quando ti indottrinano è facile vivere, il dubbio è la cosa che fa più paura. Ecco tutto il vostro timore per il “relativismo”, il relativismo vi obbliga a pensare, perché non c’è più la pappa pronta servita dal prete di turno, “questo è bene e questo è male”, garantita e rassicurante.

Il relativismo contro cui punti il dito, come ogni conservatore terrorizzato da un’epoca in cui si sente disadattato, è segno inequivocabile del progresso, del progresso che c’è sempre stato, più lento o più rapido a seconda delle epoche, nonostante molti abbiano sempre tentato di ostacolarlo.

Ciò contro cui bisogna combattere, oggi che il cambiamento è particolarmente rapido e rivoluzionario, è il sentimento REAZIONARIO che sorge nei conservatori terrorizzati e spinge il riemergere vergognoso di fondamentalismi anche dove la società sembra più civilmente progredita. Bisogna stare molto attenti. Non c’è animale più pericoloso di quello spaventato e sul punto di morire.



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Spesso e volentieri gli atei conoscono la religione meglio dei credenti, e in generale molto spesso i reazionari sono di un'ignoranza abissale riguardo al passato che vorrebbero ricostruire. Invece di studiarlo lo idealizzano, oppure se ne fregano, l'importante è odiare la modernità..

Il fatto che il passato sia superato non vuol dire che non vada conosciuto e studiato. Conoscere il passato è fondamentale per sapere come siamo giunti al presente e quali sbagli non commettere di nuovo. La cultura, la conoscenza è importante quanto la distruzione dei dogmi.



Il relativismo significa aver capito che tra il bianco e il nero ci sono n sfumature di grigio. Una capacità più profonda di leggere la realtà è progresso.

I valori non si perdono, si trasformano. Ma un dio tirannico che ti manda all'inferno se disobbedisci va bene a tenere in riga masse di analfabeti. Se manca un'autorità dispotica è difficile mantenere pace e ordine tra trogloditi, è necessario formare persone più colte e più consapevoli.



Preferirò sempre mille volte il supermarket delle idee alla mensa carceraria delle idee.
?
2013-06-06 02:13:31 UTC
nn mi risulta
?
2013-06-06 01:56:38 UTC
No sta aumentando l'esoterismo e l'energia si sta muovendo diversamente un po' come la moda un anno l'energia così un anno l'energia coli' un anno l'energia cola'poi si va a ******* e ricchioni.come al solito.
gwyllionn
2013-06-06 01:30:24 UTC
Troppa carne al fuoco, risulta difficile seguirti.

Anche ammettendo che il relativismo può avere dei lati negativi, resterebbe comunque il male minore.

Per il resto inizio a credere che la "spiritualità" non è l'oggetto della nostra visione, ma il modo in cui percepiamo gli oggetti.

Per me è un albero

Per lei è un figlio della natura

Per l'altro è una creatura di Dio

Per il mobiliere un sacco di assi.



L'albero vero però, resta inconosciuto.

La spiritualità... la vivo in maniera soggettiva e relativa, come tutto il resto.



Ma se non ci sono idee forti, e se quelle vecchie hanno fallito, almeno ai nostri occhi, cosa dovremmo fare?



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Ma se la religione si deve occupare dell'albero, come fa se fino a questo momento tutto quello che ha fatto è stato inventarsi alberi (probabilmente) falsi, e cercare di imporli con la forza a chi non li vedeva? Io delle parole con la maiuscola diffido in genere... anche se alcune mi piacciono lo ammetto (Uomo, Arte, Scienza)



O dobbiamo passare l'esistenza a struggerci per qualcosa che è ad un passo da noi e non riusciamo a toccare, perdendoci nel misticismo di questo contrasto?

Alla fine il nostro mondo sono le percezioni... non quello che le generano.



Che si ripeschino cose vecchie comunque è normale... anche il cristianesimo l'ha fatto

Ed i cicli esistono. Tu cosa pensi?



_______________________



Relativismo.... Veramente il relativismo esiste dai tempi di Protagora. L'uomo è la misura di tutte le cose. Semplicemente adesso non ci sono altre dottrine più "facili" che ostacolino la sua diffusione.

Il fatto che sia difficile da gestire, il fatto che provochi insicurezza e smarrimento... a me in realtà sembra proprio la prova che si tratta della strada più giusta, o quantomeno... meno sbagliata.



"Poi il pacifismo e la tolleranza non si possono generare con la perdita dei valori e il relativismo,e' un controsenso assoluto."

E cosa dovrebbe generarli, il solito "Io ho la Verità e voi siete nel torto?" perché non mi sembra una strada molto funzionale.
?
2013-06-06 03:20:08 UTC
Ognuno segue la religione che gli pare,mi scivolano addosso....
Tabish
2013-06-06 02:29:08 UTC
Siamo decisamente in un epoca di cambiamento e non solo materiale. Siamo entrati in un'era nuova dove ci saranno, e già si avvertono, grandi cambiamenti proprio dal punto di vista "spirituale".

Le religioni, tutte, stanno perdendo terreno e l'essere umano (ovviamente una parte) sta sperimentando nuove strade.

Ci sarà un cambio di marcia e certi valori vecchi e stantii verranno sovvertiti e cambiati.

Ora come ora il tutto ci appare come una grande confusione, un gran vociare dissonante, ma piano piano e quasi in sordina sta emergendo una nuova figura, un essere umano nuovo.

E' ovvio che chi, come te, è legato a una religione non riesca a vedere che una grande confusione, appunto.

Abbi pazienza, molto probabilmente né io né tu riusciremo a vedere il realizzarsi di questo grandissimo cambiamento, ma se sei attento ed esci dagli schemi imposti dalla tua religione puoi già vederne i prodromi.



@Nume - le strade di cui parlo sono nuove e questo tuo modo di "vedere" conferma il fatto che sei ancora dentro ad uno schema o paradigma che t'impedisce di vedere il nuovo e ti fa vedere solo una grande ... confusione.

Il nuovo c'è ed è lì a portata di chi vuol vedere e non sono certo le religioni vecchie o nuove che siano, per accorgersene bisogna uscire dagli schemi e ad esempio parlare con alcuni (non tutti ovviamente) bambini e ragazzi per cominciare a capire ...

PS. leggendo ciò che scrivi sembreresti proprio legato ad una religione, pardon!



@Compagno - può essere che si abbiano delle vedute in comune



@Nume - ok, adesso il tutto mi è più chiaro. Ritengo tutte le religioni organizzate qualcosa di obsoleto che è servito per un periodo abbastanza lungo, ma che ora è più d'impaccio che di utilità.

Io non appartengo più da ormai tanto tempo ad alcuna religione e non ho sposato alcun movimento filosofico new age o simile, ma mi prendo la pena d'osservare ciò che accade intorno a me. Ho buttato tutti gli schemi e i paradigmi, con moltissima difficoltà, e cerco di guardare con "occhi nuovi".
?
2013-06-06 01:59:49 UTC
Concordo.

I miei sentimenti nei confronti di questa nuova (ma immutata) spiritualità sono ambivalenti.



Da una parte gioisco del fatto che sembri esserci se non un superamento, quantomeno un abbandono del cristianesimo e la ricerca di nuove strade. Era ora.



Dall'altra però, stiracchiandomi il pizzetto con fare meditabondo, rimango un pochino perplesso di fronte a tanti quesiti che mi sovvengono: dove porteranno queste nuove strade? riusciranno a prendere la medesima solidità del cristianesimo? e sia che sì sia che no, lo soppianteranno? se col tempo la gente abbandonerà definitivamente il cristianesimo per queste nuove vie, esse reggeranno la sfida o la nuova spiritualità crollerà miseramente come un castello di carte? E allora quanto conviene abbandonare una via solida, sperimentata e fonte di coesione sociale come il cristianesimo, a favore di un intrico di sentieri frammentato ed individualistico (non nel senso di "egoismo" ma nel senso che ognuno crede ciò che preferisce) ?



Immagino, se ho capito bene, che questi siano i tuoi medesimi dubbi.



Sarà interessante seguire gli sviluppi del fenomeno... Vado a prendere i pop-corn.



Inoltre vorrei fare un'aggiunta: mi sembra che tale fenomeno di spiritualità diffusa e soffusa sia in atto anche fra i cristiani. Pensiamo al papa argentino che, quantomeno ancora a parole, sta allentando le maglie ratzingeriane. Pensiamo al fenomeno (da baraccone) di Medjugorje, con questi pellegrini che si affidano ad una spiritualità leggera, aerea, eterea, priva in realtà di pensieri profondi e di forti basi dottrinali, in aperto spregio dei dettami della chiesa. Anche i cristiani, pur rimanendo tali, mi pare sentano bisogno di nuove strade.



Forse tutto ciò è da attribuire alla crisi che stiamo attraversando da vent'anni a questa parte: crisi non solo economica, ma sociale, di sistema, di certezze e valori...



Normale quindi che, come si cercano nuove strade ed equilibri in politica, economia, moralità, così pure nella spiritualità... Se la storia non ci inganna, col tempo queste nuove strade dovrebbe darwinianamente selezionarsi e rafforzarsi fino a cristallizzarsi in un nuovo sistema spirituale.



@Tabish: anche tu concordi con me quindi?



@Nume: infatti anche io ho qualche dubbio sulla "novità" di queste strade... Però dobbiamo ragionare bene e guardare come stanno davvero le cose: stiamo parlando di "strade", chiamiamole così, che si ispirano solo vagamente nei contenuti all'antichità ma che, come tu stesso hai detto, sono rivisitazioni basate su reinterpretazioni errate, decontestualizzate, che proiettano nel passato categorie, concetti e modi di pensare e di vivere la religione odierni. In questo senso, c'è molto di nuovo. E' un po' come il neoclassicismo nell'arte: si imitano le forme greche, ma non si tiene conto né dell'ellenismo, né del fatto che le statue greche erano quasi tutte in bronzo (sono le copie romane che sono in pietra). E il romanticismo si rifaceva ai folklori nazionali, ai miti e alle leggende medievali, ma l'esposizione e la concezione erano ottocenteschi. Tuttavia, questi movimenti (cui corrispondono altrettanti modi di pensare) hanno avuto la loro dignità e la loro robustezza, oltre che un'enorme influenza su tutto quanto è venuto dopo. E anche loro hanno avuto inizi timidi ed osteggiati, spesso in dichiarata opposizione col passato recente... Il nuovo c'è, e anche se studi il passato, noterai che un'innovazione pura non esiste mai.



"Tutt'altro che libero" in che senso?



@Nume: anche i Romani si chiedeva che giovamento ci fosse nel praticare il cristianesimo... Perdona il relativismo, ma tutte le religioni perseguono i medesimi scopi: chi pratica culti "neo-sumeri", troverà certo un qualche giovamento spirituale e morale, sennò che li praticherebbe a fare?

Questa decontestualizzazione conduce a ciò cui siamo di fronte: nuove religioni, e come tutto ciò che è nuovo, sono vagamente ispirate a passati lontani (per garantirsi legittimità) e innovano in contrasto con il passato recente (per distinguersi da esso). Anche Cristo fece lo stesso: si ricollegò ad un messaggio divino antico, perduto, ormai sconosciuto, ritrovato reinterpretando le scritture sacre e sapienzali per legittimare una sua nuova dottrina, innovatrice ed in aperto contrasto col passato recente (i farisei e la stretta osservanza della legge mosaica).

Ideologie nate per controllare? Ma ovviamente: dal paganesimo all'islam, tutte le religioni sono nate per "controllare". I nuovi culti non fanno eccezione. Non capisco cosa ci sia di strano in questo, né la cosa mi preoccupa più della vocazione al controllo del cattolicesimo. E scusa di nuovo il relativismo, ma, capiscimi, da ateo, non posso parteggiare per nessuna religione in particolare.
anonymous
2013-06-06 01:56:41 UTC
Il fatto e' che le nazioni dovrebbero adottare la teocrazia e la religione dovrebbe essere imposta, cosi gli atei la piantano di dire cretin-atee.


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