Molti non usano le tue stesse parole, ma e' diffuso luogo comune tra i cattolici che chi non crede lo faccia per seguire una qualche moda, non si sa dettata da chi, un impulso passeggero del momento, una frivolezza per sentirsi importanti. Lo si legge quasi ogni giorno su questo sito, nelle risposta di questo o quello.
E' ironico che una simile critica venga da chi per scelta segue le posizioni altrui acriticamente, da chi vuole stare nel gregge e seguire gli ordini, da chi va da un tipo in toga a raccontare i fatti propri perche' gli hanno detto di fare cosi', da chi ascolta consigli sulla vita sessuale da chi ha fatto voto di castita'!
Praticamente ci accusano di quello che fanno loro, essere acritici e frivoli, e comportarsi come la massa. Pare che il 90% degli italiani siano cattolici quindi la massa non sono certo i non credenti.
Ovviamente questa cosa, di dire che i non credenti sono tali solo per moda, e' una descrizione profondamente diffamatoria e in fondo anche parecchio stupida visto che i non credenti sono sempre esistiti, perfino prima dei cristiani.
Chi dice queste cose si cura molto poco di non apparire sciocco - e peggio, non si cura affatto di sostenere con argomenti le proprie credenze - perche' ha scoperto che e' piu' facile svilire il prossimo che dimostrare di aver ragione (soprattutto quando poi si parla di esseri invisibili, resurrezioni e anime).
Dopo aver fatto proprie le credenze di altri sul soprannaturale, questi credenti hanno fatto proprie anche le critiche a chi non e' come loro.
Questa omoegenita' nella critica a chi ha la sola "colpa" di non credere a storie assurde e mai dimostrare, e' indicativo di come a catechismo e nell'ambiente cattolico familiare e sociale, i cattolici non vengano solo indottrinati a credere alle dottrine e alle storie miracolose, ma perseguono una linea di critica e diffamazione verso i non credenti, che sfogia in facili luoghi comuni che vengono belati in massa. Altro che amore e fratellanza.