Domanda:
Come fece Noè a far salire sull'arca i leoni, tigri, elefanti, lupi, migliaia di specie di insetti e uccelli?
anonymous
2008-08-03 07:38:42 UTC
...e tanti tanti tanti altri tipi di animali?
26 risposte:
kyukyumar
2008-08-03 15:37:34 UTC
Nello stesso modo che fa Babbo Natale a portare i regali a tutti i bambini del mondo in una sola notte !!!
Freethinker
2008-08-03 07:42:58 UTC
Ha pagato due tizi per distribure volantini dove c'era scritto:



"grande festa a tema.

Location barca in legno ormeggiata su terra ferma, ingresso ESCLUSIVAMENTE in coppia.

BIRRA gratis a volonta!

"
New One
2008-08-03 08:21:22 UTC
Ma soprattutto, ha fatto salire anche le termiti???
anonymous
2008-08-03 07:41:10 UTC
Eh, era amico di Briatore.
anonymous
2008-08-03 07:40:32 UTC
in verità se li mangiava
✿ ÐÎÅMÅÑtÅ ✿
2008-08-03 07:50:08 UTC
Noè si ubriacava spesso, sicuramente se l' è sognato





E prima di segnalare leggetevi la Bibbia, in un passo si ubriaca e violenta le figlie!!!!!!!! Quando ho letto quel brano sono rimasta allibita e ho cambiato religione.



non me la pubblicano

https://answersrip.com/question/index?qid=20080803085930AA4YN8J
ρяινу93
2008-08-03 07:47:06 UTC
aveva fregato lo yacht a Berlusconi....
anonymous
2008-08-03 07:42:23 UTC
uno alla volta! ahahah! ma ankora credete a qst storielle?!
Ayame
2008-08-03 08:42:20 UTC
Noè e la sua famiglia erano gli unici integri e secondo la volontà di Dio, Dio guidò e aiutò Noè... dalla costruzione della barca all'entrata degli animali e poi gli chiuse il portellone della barca... cmq ci sn molte prove che questo fatto sia avvenuto dalla barca o nave ritrovata in cima al monte Ararat ai segni trovati sulle montagne e anche i fossili. Il fatto di crederci o meno nn cambia la storia.. ci sn molte cose a cui si crede che sn stupidate e falsità, ma quando c'è la verità difficilmente si crede, è sempre stato così!!
anonymous
2008-08-03 08:24:06 UTC
erano gli ovuli degli animali, noè era un nephilim
anonymous
2008-08-03 08:03:24 UTC
il vecchio testamento e' pieno di fatti incredibili

ma testi analoghi di altre civilta' e risalenti alle stesse epoche non sono da meno, dovresti vedere il ramayana, il popolvuh, il libro dei morti, l'epopea di gilgamesh, la mitologia dell'antica grecia, etc, etc, etc

oggi si va a yonaguni, un'isola del giappone e si scoprono piramidi sommerse grandi come quelle egizie

la realta' certe volte supera la mitologia
anonymous
2008-08-03 08:01:41 UTC
La favola di Noè è la ripetizione esatta di una favola , nella quale si racconta di un certo Ziusudra che, rimasto il solo uomo giusto in una umanità divenuta malvagia, fu salvato dal dio Enlil che avendo deciso di distruggere gli uomini col diluvio, gli ordinò di costruirsi un’arca per ripararvisi con la famiglia. Questa leggenda sumero-babilonese appresa durante i 50 anni di prigionia in Babilonia, venne ripetuta dai redattori della bibbia in modo così fedele da non essere trascurato nessun particolare, neppure quello della colomba che il buon ZIusudra liberò dalla finestrella per rendersi contro della situazione esterna. Le uniche differenze tra i due racconti stanno nelle dimensioni delle arche, essendo quella di Noè quasi il doppio dell’altre e nella durata delle pioggie che se in una è di 40 giorni, nell’altra è solamente di sette.
achtUng
2008-08-03 07:46:27 UTC
con molta pazienza....
anonymous
2008-08-03 07:40:36 UTC
Gli ha fatto da autista.
Nando T
2008-08-05 11:04:20 UTC
come si fa' con le galline...hai mai visto?



su..su...solo due...su ..su...dai ..cammina
anonymous
2008-08-04 05:12:08 UTC
bo
anonymous
2008-08-03 08:18:44 UTC
per gli uccelli non ha avuto problema.....
nicebrightgirl88
2008-08-03 07:42:31 UTC
In verità lui non ha fatto nulla....ho fatto tutto io :-)

https://answersrip.com/question/index?qid=20080803062937AAQIWCs
PATMOS
2008-08-03 13:34:24 UTC
Forma e grandezza. L’arca (ebr. tevàh; gr. kibotòs) era un natante rettangolare, simile a una cassa, dal fondo piatto. Non aveva bisogno di un fondo arrotondato né di una prua appuntita per solcare rapidamente le acque, e neanche di un timone; doveva solo essere impermeabile e stare a galla. Un natante con una forma del genere è molto stabile, non si capovolge facilmente, e ha una capacità di carico superiore di un terzo a quella delle navi convenzionali. Inoltre da un lato dell’arca c’era una porta per le operazioni di carico e scarico.



L’arca era lunga 300 cubiti, larga 50 cubiti e alta 30 cubiti. Se, in base a una stima prudente, il cubito era di 44,5 cm (alcuni ritengono che il cubito antico misurasse da 56 a 61 cm), l’arca doveva misurare m 133,5 per 22,3 per 13,4. A questa proporzione fra lunghezza e larghezza (6 a 1) si attengono anche gli architetti navali odierni. L’arca aveva un volume di circa 40.000 m3. Si calcola che un natante del genere potesse avere un dislocamento quasi pari a quello del possente Titanic, lungo 269 m, transatlantico del XX secolo. Nessuna nave da carico dell’antichità assomigliava neanche lontanamente all’arca con le sue misure colossali. Rinforzata internamente con l’aggiunta di due piani, aveva quindi tre ponti che provvedevano in totale un’area di circa 8.900 m2.



A Noè fu detto: “Farai un tsòhar [tetto o finestra] per l’arca”. (Ge 6:16) Non è affatto chiaro cosa fosse o come fosse costruito. Alcuni studiosi ritengono che tsòhar vada posto in relazione con luce e quindi lo traducono “finestra” , “lume” o “luce” , “apertura” , “spiraglio” . Altri invece collegano tsòhar con un successivo termine arabo che significa “dorso (della mano)”, “dorso (di una bestia)”, “ponte (di una nave)”, vale a dire la parte più lontana da terra o dall’acqua, e per questa ragione lo traducono “tetto” . Questo tsòhar, fu detto a Noè, doveva essere completato “un cubito verso l’alto”. — Ge 6:16.



Può darsi che il tsòhar provvedesse adeguata luce e ventilazione; non si trattava dunque di un finestrino di un solo cubito quadrato, ma di un’apertura alta un cubito vicino al tetto che si estendeva lungo i quattro lati dell’arca creando un’apertura di quasi 140 m2. È anche possibile che, pur consentendo un’ampia apertura per la ventilazione sotto il tetto o altrove, il tetto fosse leggermente spiovente ai lati. A proposito di questa possibilità, è stato scritto: “‘Un cubito più sopra la terminerai’ è poco comprensibile quando sohar è tradotto ‘luce (= finestra)’ o anche ‘tetto (piatto)’. Tuttavia, nell’ipotesi che il tetto fosse del tipo a due spioventi, ‘un cubito più sopra’ potrebbe riferirsi al colmo del tetto al di sopra del livello delle pareti. In termini di architettura moderna, ‘un cubito’ poteva essere l’altezza dell’asta verticale che sostiene la capriata. . . . Secondo l’argomento presentato, il tetto dell’arca di Noè aveva un’inclinazione del quattro per cento (1 cubito di altezza — 25 cubiti dalla parete alla sommità), inclinazione più che sufficiente per permettere all’acqua piovana di defluire”. — J. F. Armstrong, in Vetus Testamentum, Leida, 1960, p. 333.

Dio spiegò chiaramente con quali materiali si doveva costruire questa immensa arca. “Fatti un’arca di legno d’albero resinoso [lett., alberi di gofer]”. (Ge 6:14) Alcuni pensano che questo legno resinoso fosse il cipresso o un albero simile. In quella parte del mondo abbondava quello che oggi è chiamato cipresso; era preferito in particolare per la costruzione di navi dai fenici e da Alessandro Magno, e lo è ancora attualmente, perché resiste molto bene all’acqua e non marcisce. Porte e pali di cipresso si dice abbiano resistito 1.100 anni. Inoltre a Noè non fu detto solo di calafatare le travi ma di ‘coprire l’arca di catrame dentro e fuori’.

La lista dei passeggeri dell’arca era impressionante. Oltre a Noè, sua moglie, i tre figli e le rispettive mogli, dovevano salire a bordo creature viventi “di ogni sorta di carne, . . . due di ciascuna”. “Saranno maschio e femmina. Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie, di tutti gli animali che si muovono sul suolo secondo le loro specie, ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita”. Degli animali e volatili puri se ne dovevano prendere sette di ogni specie. Inoltre si doveva imbarcare una gran quantità e varietà di cibo per tutte queste creature, sufficiente per più di un anno. — Ge 6:18-21; 7:2, 3.



Il termine “specie” si riferisce agli animali inclusi nei confini o limiti inalterabili e ben definiti dal Creatore, entro i quali le creature sono in grado di riprodursi “secondo le loro specie”. Alcuni hanno calcolato che le centinaia di migliaia di specie di animali oggi esistenti si potrebbero classificare in relativamente pochi generi e famiglie, per esempio gli equini e i bovini, per non menzionarne che due. I limiti di riproduzione secondo la “specie” stabiliti dal nostro creatore non dovevano e non potevano essere superati. Tenendo conto di ciò alcuni ricercatori hanno detto che se nell’arca ci fossero state solo 43 “specie” di mammiferi, 74 “specie” di uccelli e 10 “specie” di rettili, queste avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specie oggi conosciute. Secondo altre stime, 72 “specie” di quadrupedi e meno di 200 “specie” di uccelli sarebbero state sufficienti. Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possa essere venuta dopo il Diluvio da incroci entro così poche “specie” è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè.



Queste stime possono sembrare insufficienti ad alcuni, specialmente dato che secondo fonti come l’Encyclopedia Americana esistono ben 1.300.000 specie di animali. (1977, vol. 1, pp. 859-873) Tuttavia più del 60 per cento sono insetti. Scomponendo ulteriormente queste cifre, dei 24.000 anfibi, rettili, uccelli e mammiferi, 10.000 sono uccelli, 9.000 rettili e anfibi, molti dei quali possono essere sopravvissuti fuori dell’arca, e solo 5.000 mammiferi, fra i quali balene e altri cetacei che potevano anche restare fuori dell’arca. Altri studiosi calcolano che solo circa 290 specie di mammiferi terrestri sono più grandi di una pecora mentre circa 1.360 sono più piccoli dei ratti. (B. C. Nelson, The Deluge Story in Stone, 1949, p. 156; A. M. Rehwinkel, The Flood in the Light of the Bible, Geology, and Archaeology, 1957, p. 69) Quindi, anche secondo stime per eccesso, l’arca poteva facilmente accogliere una coppia di tutti questi animali.



Cinque mesi dopo l’inizio del Diluvio, “l’arca si posò sui monti di Ararat”; probabilmente non sulla vetta più alta (5165 m), ma su terreno adatto dove tutti avrebbero potuto vivere comodamente ancora per alcuni mesi. Finalmente, un anno e dieci giorni dopo l’inizio del Diluvio, la porta fu di nuovo aperta e tutti sbarcarono. — Ge 7:11; 8:4, 14.



patmos
anonymous
2008-08-03 11:17:28 UTC
mistero della fede!
il mostro di feltro
2008-08-03 10:12:06 UTC
Avrei voluto leggere la risposta di uno dei cattolici che ho incontrato in questa sezione, ma purtroppo non la vedo.
Edo.ardo
2008-08-03 09:13:31 UTC
non lo fece,naturale XD
anonymous
2008-08-03 10:29:53 UTC
ma come non ci credi??,

per rispondere alla tua domanda:

a dovuto fare 2 giri
sanji il cuoquo
2008-08-03 07:41:46 UTC
li a kiamati XD bo non o idea vallo a kiedere a lui
Πυθαγόρας (Pitagora)
2008-08-03 07:41:24 UTC
aveva dalla sua parte la provvidenza divina
_Occoloc
2008-08-03 08:06:45 UTC
cn l'aiuto di Dio ù.ù


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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