Non credo, ho già confutato il Creazionismo al seguente Link.
https://answersrip.com/question/index?qid=20070824065613AAqw3Y7
Ciao, stammi bene.
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O.K, visto che hai alzato il polverone, confuto pure quello che hai scritto(che guarda caso deriva dal Link).
"Le modeste variazioni osservate da Darwin (poveretto, non sapeva ancora nulla del DNA)"
Poveretti, siete ancora fermi a Darwin.Quand'e che entrate nel XXI secolo, per favore?
"in animali confinati in qualche isola del Pacifico per selezione naturale «non» sono evoluzione: sono variazioni all'interno della specie fissa."
Quindi, suddetti crezionisti non sanno neanche che vuol dire "Speciazione" e "Deriva Genetica", andiamo bene...La "deriva genetica" è la variazione, dovuta al caso, delle frequenze geniche in una piccola popolazione. Nelle piccole popolazioni derivanti da una più vasta è anche importante l'effetto del fondatore, per cui esse possono avere casualmente frequenze geniche significativamente diverse da quelle della popolazione originaria. Grazie a questi due fenomeni piccole popolazioni possono "sperimentare" combinazioni genetiche improbabili in quelle grandi.Affinché specie oggi distinte possano discendere da un progenitore comune è necessario che le specie in qualche modo "si riproducano". Ciò richiede che una parte della specie subisca un'evoluzione divergente dal resto, in modo che ad un certo punto si siano accumulate tante variazioni da poterla considerare una specie distinta.Ogni specie (a meno che non sia in via di estinzione o residuale) è formata da più popolazioni mendeliane. Esse non coincidono con le popolazioni ecologiche e sono definite come parti della specie al cui interno si ha un'ampia possibilità di incrocio.La speciazione è possibile quando tra popolazioni o gruppi di popolazioni si instaura un isolamento riproduttivo, ossia vi è uno scambio genetico pressoché nullo.
Se si realizza l'isolamento per un tempo abbastanza lungo, è impossibile che per puro caso si abbia la stessa evoluzione nelle due parti della specie. La divergenza evolutiva è ancor più marcata se i due gruppi vivono in ambienti diversi poiché la selezione agisce su di loro in modo diverso.La speciazione allopatrica avviene quando l'evoluzione di parti diverse della specie madre avviene in territori diversi. È necessario che l'areale della specie sia discontinuo, ossia che sia diviso in porzioni disgiunte, separate da zone in cui la specie non può vivere. Si ha quindi un isolamento geografico.Più che l'isolamento geografico, il meccanismo di speciazione allopatrica sembra principalmente legato all' isolamento periferico: in seno ad una piccola subpopolazione, vivente ai margini dell'areale di distribuzione della specie in condizioni non ottimali, avviene la rapida differenziazione evolutiva e segregazione di una nuova specie in seguito al limitato scambio genetico con la popolazione principale.Si ha speciazione simpatrica quando due popolazioni si evolvono separatamente pur vivendo nello stesso territorio. L'isolamento riproduttivo senza separazione geografica si può avere in due modi.L'isolamento ecologico è dovuto al fatto che le popolazioni occupano nicchie ecologiche differenti. Un esempio classico sono i fringuelli delle Galápagos, che han dato origine a specie diverse per alimentazione. Questo esempio non è ritenuto corretto dalla totalità degli ambienti scientifici, infatti, si potrebbe obiettare che la distanza tra le isole è una sorta di separazione geografica (quindi rientrerebbe nella categoria della speciazione allopatrica).
L'isolamento genetico è causato da riarrangiamenti cromosomici stabilizzatisi in un piccolo gruppo, che non si può più incrociare con i cospecifici pur avendo inizialmente lo stesso fenotipo (criptospecie).
E oggi l'evoluzione, miei cari Pico e pseudo-paleontologi è considerata, dalla stragrande maggioranza dei biologi, un "fatto" supportato da una mole impressionante di prove di varia natura.Quali ovviamente ho avuto modo di dimostrare.
"L'esempio spesso citato dai fanatici del darwinismo, quello delle falene che in Inghilterra sono più scure per nascondersi meglio nel paesaggio annerito da fumi industriali (tra l'altro è un falso: si tratta di un esperimento fatto con falene morte incollate agli alberi, per vedere quante ne mangiavano gli uccelli), «non» è evoluzione. "
Banale...Un solo esempio?(di cui tra l'altro non ho mai sentito parlare?ma quali sono le vostre fonti?).
Te li do io esempi concreti e comprovati:
L'enorme varietà di adattamenti dei Marsupiali australiani, ad esempio, può essere spiegata col fatto che la separazione dell'Australia dagli altri continenti precede la comparsa degli Euteri, per cui i Marsupiali terrestri australiani hanno potuto adattarsi a nicchie ecologiche per cui non dovevano competere con altri ordini di Mammiferi.Anche la presenza di grossi Uccelli non volatori in grandi isole porta alle medesime conclusioni. Infatti, visto che esse erano già separate dai continenti alla comparsa degli omeotermi, solo gli Uccelli hanno potuto raggiungerle ed occupare nicchie terrestri solitamente occupate da Mammiferi.Alle prove biogeografiche si possono aggiungere quelle paleobiogeografiche. la paleobiogeografia si occupa della posizione paleogeografica dei fossili, a partire da quella geografica attuale. L'argomento ha enorme importanza quando i fossili sono molto antichi (per es. quelli del Paleozoico e del Mesozoico), e talora danno indizi di speciazione allopatrica.
"Non si è mai constatato un solo passaggio da una specie a un'altra. Il famoso «anello mancante», continuamente «scoperto», è stato continuamente smentito: dall'archeopterix al pitecantropo al Longisquama (dinosauro pennuto, scoperto falso) all'uomo di Piltdown (altro falso), tutti sono stati bocciati come anelli mancanti."
Gli unici falsi sono quelli da te nominati(e di cui sono ancora all'oscuro...Ma che razza di fonti citate che le conoscete solo voi Creazionisti?)
Gli vuoi gli anelli di congiunzione (con tanto di storia documentata e datata)?
Eccoli:
Circa 70 milioni di anni fa(mya), proseguendo per un Albero filogenetico che affonda le radici alle origini della vita sulla terra, da esponenti insettivori appartenenti alla classe dei mammiferi ebbe origine il ramo dei primati, ordine di cui fanno parte con l'uomo tutte le scimmie. Nel Miocene, da appartenenti a questa classe, 18 mya, (con Proconsul africanus, un arboricolo e frugivoro candidato ad entrare nella biforcazione evolutiva) si diramarono le attuali scimmie antropomorfe, (gibbone 18 mya, orango 14 mya, gorilla 7 mya, scimpanzé e bonobo 3-5 mya), attualmente riuniti con l'uomo in un'unica famiglia. Ardipithecus ramidus e Ardipithecus kadabbapare paiono essere anelli importanti nella transizione ad austrolapiteco, mentre Kenyanthropus platyops sembra fondamentale per spiegare la successiva transizione ad Homo.
Circa 20-15 milioni di anni fa, gli ominidi iniziarono a vagare per le savane in cerca di cibo, imparando così ad alzarsi sugli arti posteriori per poter avere una migliore e più ampia visuale dello spazio che li circondava. Iniziò così l'evoluzione fisiologica e culturale di questi primati: impararono infatti ad afferrare, trasportare, scegliere piante e cibo ed osservare la natura.Pierolapithecus catalaunicus (13 milioni di anni fa) [specie ancora in fase di studio]
"Pau"
Oreopithecus bambolii (8,5 milioni di anni fa) [anche se la sua appartenenza al ramo umano è controversa]
"Proto" e "Sandrone"
Sahelanthropus tchadensis (fra 7 e 6 milioni di anni fa)
"Toumaï"
Orrorin tugenensis (6 milioni di anni fa)
Ardipithecus kadabba (fra 6 e 5,5 milioni di anni fa)
Ardipithecus ramidus (4,5 milioni di anni fa).
La specie più antica che conosciamo è quella dell'australopiteco, cioè le scimmie dell'emisfero australe, che quasi sicuramente vissero in Tanzania ed in Etiopia per almeno 3 milioni di anni, finché non si estinsero circa 1 milione di anni fa. L'australopiteco non era capace di costruire utensili, ma utilizzava ciottoli per scopi semplici come spazzare o percuotere; inoltre faceva vita di gruppo, dava la caccia ad animali di piccola stazza e raccoglieva uova e semi.
Australopithecus anamensis (4 milioni di anni fa)
Kenyanthropus platyops (3,5 milioni di anni fa)
Australopithecus afarensis (fra 4 e 3 milioni di anni fa)
"Lucy"
Australopithecus bahrelghazali (fra 3,5 e 3 milioni di anni fa)
Australopithecus africanus (fra 3 e 2 milioni di anni fa)
Australopithecus garhi (2,5 milioni di anni fa)
Australopithecus aethiopicus - Parantropo (2.5 milioni di anni fa)
Australopithecus boisei - Parantropo (fra 1.7 ed 1.4 milioni di anni fa)
Australopithecus robustus - Parantropo (fra 2 ed 1.5 milioni di anni fa)
La prima specie del genere homo conosciuta è l'homo habilis (ca 2 milioni di anni fa). Molto simile all'australopiteco, l'homo abilis viene già ritenuto uomo per le sue abilità manuali: utilizzava infatti strumenti rudimentali per la caccia.Un'evoluzione arriva con l'homo erectus (ca 1 - 1,5 milioni di anni fa). L' erectus ha posizione eretta e una maggior capacità intellettiva, testimoniata anche dal maggior sviluppo della tecnologia rispetto all'homo abilis.L'Uomo di Neandertal(ca 100 mila anni fa) anticipa l'ascesa dell'Homo sapiens, la cui testimonianza principale è data dall'Uomo di Cromagnon.
Homo habilis (fra 2,5 ed 1 milione di anni fa)
Homo rudolfensis (2 milioni di anni fa)
Homo ergaster (fra 2 milioni e 600.000 anni fa)
Homo erectus (fra 2 milioni e 300.000 anni fa)
"Argil", o Uomo di Ceprano
Homo antecessor (800.000 anni fa)
Homo heidelbergensis (fra 600.000 e 200.000 anni fa)
"Ciampate del Diavolo"
Homo arcaicus (250.000 anni fa)
"Ciccillo", o Uomo di Altamura
Homo neanderthalensis (fra 250.000 e 30.000 anni fa)
Homo floresiensis (da 95.000 a 18.000 anni fa)
"Ebu", o Uomo di Flores
Homo sapiens (da 200.000 anni fa ad oggi)