Domanda:
Perché Silvia Romano si è convertita e la madre la difende dicendo che ?
anonymous
2020-05-14 12:17:29 UTC
La conversione è una libera scelta anche se ti costringono devi dire di no; per questa viene chiamata terrorista perché è stata una sua scelta la conversione; che ne pensate?
Quindici risposte:
?
2020-05-14 19:47:56 UTC
Riguardo a SILVIA ROMANO e al suo rientro in Italia, concordo perfettamente con quanto scritto prima dall'utente GIAMPIERO M. (il quale scriverà anche in modo aulico, ma ha ragione!).



A prescindere dal fatto che sia le autorità che la madre avrebbero potuto accordarsi per farla rientrare in Italia IN MODO MENO PUBBLICO, PLATEALE ed ESPOSTO ALLA STAMPA, secondo me è interessante ciò che dicono di lei sia lo ZIO, che dice che non la riconosce più perchè lei ha cambiato personalità, sia sua MADRE, che dice che, rimanendo in prigionia per 18 mesi (quasi 2 anni), chiunque sarebbe diventato musulmano.... ma trovo che entrambi abbiano torto. (Una cosa è certa: è risultato che NE' le abbiano fatto violenza, NE' si è sposata, NE' è incinta).



Silvia, questa giovane volontaria andata in Kenya per assistere dei bambini, evidentemente non ha una grande personalità nè forti convinzioni di valori religiosi cristiani (dicono fosse "atea"), quindi non ha fatto molta resistenza (difendendo i valori della sua fede) di fronte alla pressione psicologica fortissima esercitata dai suoi carcerieri islamici, i quali dapprima le hanno messo in mano un Corano, poi hanno sicuramente cercato di blandirla - una parolina oggi, una domani - per persuaderla che l'Islam è un'ottima religione dell'Amore e del Bene, fino a manipolarla astutamente con una specie di "lavaggio del cervello".... lei era di certo molto spaventata e angosciata per la prigionia, ed in ansia per tornare in Italia, quindi è di fatto pian piano, e senza neanche accorgersene, scivolata nella "SINDROME DI STOCCOLMA", quello per cui spesso i prigionieri simpatizzano con i loro carcerieri e addirittura ne abbracciano le idee (o la religione, nel suo caso). Il fatto stesso che l'abbiano convinta ad assumere il nome di AISHA, la sposa preferita di Maometto, la dice lunga sulla loro abilità psicologica di manipolarla, a sua insaputa. Infatti, Silvia ora è convinta di essersi convertita all'Islam SPONTANEAMENTE e senza forzature, ma solo il tempo ci dirà la verità: se, ritrovando se stessa, il suo vero ambiente e la sua vera personalità, ne sarà ancora davvero convinta, oppure se invece si accorgerà di essere stata manipolata e strumentalizzata... chi lo sa!
Acq
2020-05-15 19:31:18 UTC
Prova a passare 2 anni circondato da pazzi sanguinari, chiuso in una stanza, senza capire una parola di quello che dice la gente che ti sta intorno e potendo leggere un solo libro.

Aveva il Corano tradotto in italiano e mo dice di chiamarsi Aisha.



Se quel libro fosse stato Harry Potter adesso mescolava bevande cercando di fare la Pozione Polisucco!



Ragazzi: è una donna, giovane, finita in un casino assurdo ed è uscita di capoccia!

Ci può stare, no?
?
2020-05-15 15:01:04 UTC
Penso che una lunga e ben difficile prigionia possa traumatizzare e cambiare molti. Non so come fosse la ragazza prima, se un tipo plagiabile o meno, ma quello che ha passato non è poco. 

Forse ha assecondato i suoi aguzzini non solo per essere trattata meglio ma ha anche maturato una sorta di sindrome di Stoccolma o è comunque stata influenzata dal contesto.
Luciano.9
2020-05-15 07:22:32 UTC
Questo episodio mi ricorda come la chiesa cattolica, secoli or sono, obbligava gli indigeni delle americhe a battezzarsi come 'cristiani', pena la morte. (Quanti punti mi gioco stavolta: 10 o 20?  :-))))
Defendente
2020-05-14 15:50:06 UTC
Mi trovo in accordo con la madre



Da quel che ho capito Silvia non era religiosa (ho letto atea...).



Se non era fortemente convinta della sua fede è probabile che la sua mente indebolita per sopravvivere è finita col credere a quello che credevano le persone del contesto a cui era sottoposta (con grande stress psicologico). 



Secondo me bisogna lasciarla un po' tranquilla in maniera che capisca effettivamente cosa le è successo e chi sono quelli che l'hanno rapita (e chi sono quelli che l'hanno riaccolta in Italia) e vedere se una volta ristabilita decida di confermarsi musulmana (scelta legittima se lo ritiene finalmente effettivamente una libera scelta) o se torna alla sua religiosità originaria (o se sceglie altro). 
anonymous
2020-05-14 12:46:00 UTC
Bisogna mettesi d'accordo, o è una libera scelta (ma non ha avuto l'occasione di poter scegliere, per esempio il buddismo) e come tale va rispettata o si è convertita perché sequestrata, come dice la madre e allora possiamo avere qualcosa da ridire su questa conversione da rapimento.



Per spirito di sopravvivenza, io mi sarei convertito subito, sin dal primo giorno. Ma poi al mio ritorno in Italia mi sarei tolto gli abiti dei miei sequestratori, criminali e fanatici. 

Lei non lo ha fatto, è ancora a casa coperta di verde, per cui ci tiene, per questo ci è apparsa come ancora oppressa, suo malgrado. Si è portata la prigione con sé e lo ha dimostrato e lo dimostra ancora oggi continuando a indossare l'abito dell'islam più intransigente.



Non è che siamo tenuti ad applaudire la fede solo perché è fede, se fa schifo, opprime, ammazza e rapisce perché lo vuole thor, allah o zeus, non merita alcuna lode, e chi si converte a simili fedi, che sia per un motivo o per l'altro NON è esente da alcuna critica.
anonymous
2020-05-14 13:30:20 UTC
Ma saranno Ca**i suoi o no?



Cosa ce ne frega se adesso è musulmana o meno? La fede è un ambito personale e privato, non dovrebbe essere oggetto di contestazioni. Anch'io non condivido questa sua scelta, che personalmente non farei mai e che trovo senza senso, ma ciò non mi autorizza ad offendere o a minacciare questa donna, o tantomeno renderla oggetto di discriminazioni.



Ognuno dovrebbe essere libero di fare quello che vuole, se non infrange la legge e non reca danno a nessuno.
Difensore
2020-05-14 13:00:40 UTC
Se fosse era costretta e disaccorda, della sua conversione all'Islam; perlomeno dal momento in cui lei è scesa dall'aereo, sarà completamente nuda come lei era.

Ragionate!!
_artist_
2020-05-14 12:57:49 UTC
vorresti dire aisha mohamed. perché difendere silvia romano, quando invece dovrebbero difendere una ragazza che si chiama aisha!!!

i difensori di aisha la chiamano ancora silvia. patetici...
Ben
2020-05-14 12:21:51 UTC
La ragazza non è mai stata portata alla conversione, mentre era sotto sequestro ha semplicemente letto il Corano, come detto da lei stessa, e per questo ha deciso di convertirsi
anonymous
2020-05-15 11:43:24 UTC
Insopportabile il gesto compiuto da quella ragazza
anonymous
2020-05-14 20:08:38 UTC
La madre porta solo acqua al proprio mulino
maymoon
2020-05-14 16:43:25 UTC
Ma lei non ha finto di convertirsi, è questo il punto.

Una volta tornata in Italia è rimasta musulmana.

Non distingui tra libera scelta e forzatura?

Lei ha DECISO di convertirsi, non è stata costretta.
Kadio_7
2020-05-14 14:57:16 UTC
Tra i tanti racconti dei religiosi c'è stato anche qualche "apostolo di Jesus" che negò di conoscere lo stesso jesus.

Chiunque avrebbe fatto gara di masturbazione "a chi schizza più lontano"

pur di restare in vita
Giampiero M
2020-05-14 15:44:04 UTC
Possiamo ritenere che nei colloqui con la sua Famiglia, con la ONLUS a cui apparteneva, con terzi e compagni, avesse messo in conto questa eventualità. Ma dovremmo metterci nei panni di quella ragazza che, un giorno, viene portata via dalle sue relative sicurezze, con la violenza, da uomini sconosciuti, sicuramente non bene intenzionati, che, lei può pensare, possono stuprarla quanto vogliono, e umiliarla quando vogliono, a partire dal "permesso" che dovrà chiedere per fare i suoi bisogni, sotto i loro occhi, dalla inevitabilità di mangiare ciò che le metteranno davanti.

In Yemen, molti anni fa, mi sono trovato per quattordici ore su un aereo di dubbia resistenza, vagante su cieli arabi, dirottato mentre ero in viaggio per tornare a casa, da Moglie e tre figli piccoli; so bene quali pensieri mi sono passati per la mente.

Bisogna avere la Fede, la Speranza, la Fortezza cristiane, per trovare il coraggio di affrontare un possibile martirio. Ma bisogna anche tentare di non perdere la dignità e la vita, escogitando qualsiasi stratagemma per uscirne vivi.

Silvia deve presto essersi resa conto di essere un Bancomat per i suoi rapitori, che avrebbero fatto tutto il possibile per tenerla in vita e non farne una martire inutile. Ma diciotto mesi sono lunghi, quanto coricarsi 540 volte, prigioniera, dove altri vuole.

La "conversione" all'Islam è una formalità che si consuma in pochi minuti e Silvia non deve aver calcolato un solo istante che, su quella via, avrebbe rinunciato alla pari dignità con un uomo, che il Corano nega alla donna, specie se neofita. Chi sta per affogare si attacca anche a un rasoio.

Capisco Silvia e capisco la Madre. Avrebbe dovuto pretendere dalle Autorità Italiane un rientro in patria nel più stretto incognito, ma non lo ha fatto e si è prestata ad una pagliacciata mediatica. Le sarà molto difficile reinserirsi nella normale quotidianità a Milano, se mai ci riuscirà. E saprà che gli islamici non perderanno la prima occasione di farla assassinare, se parlerà troppo o getterà i suoi abiti di Aisha figlia del Profeta alle ortiche.

Povera ragazza, povera Famiglia. Lasciamoli in pace.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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