Alcune persone ammirano e prendono ad esempio gli alberi, che possiedono tronco robusto, radici profonde e rami protesi verso il cielo, eppure io trovo così triste la vita degli alberi... Trovo estremamente triste il prenderli come esempio, come se starsene fermi, inerti e radicati nelle proprie convinzioni fosse una qualità... Non so, a me trasmettono questo, la saggezza, l'esperienza, forse avrà anche un qualche valore, ma come la si potrebbe ottenere, se non vivendo come farfalle? Liberi, sempre in movimento ed in balia del vento; troppo forte per essere contrastato, ma abbastanza debole da permetterci il volo. Voi vorreste essere alberi o farfalle? Cosa apprezzate e preferite di essi ed in particolare, considerato che la domanda è ispirata ad un racconto di Hesse, cosa pensate del racconto "le metamorfosi di Pictor"?