Merryman del deserto
2010-07-20 01:13:45 UTC
Non c'è niente di male a definire "Maestro" un'altra persona, certo, anch'io sono convinto che, per quanto riguarda la spiritualità il vero Maestro è colui che insegna a cercare dentro noi stessi il vero "Maestro che è in tutti noi indistintamente ma, quando si incontra una persona che ha visto più di noi cosa c'è "dietro l'angolo" e sta cercando di aiutarci a scoprirlo beh, che male c'è a definirlo così?
Perché ad alcuni dà così fastidio definire un altro "Maestro" quasi che non si voglia permettere ad altri di saperne di più o di essere più avanti nel cammino che noi faticosamente stiamo percorrendo, dovremmo essere felici di averlo incontrato invece no, le definizioni sono più o meno le stesse:"chi si crede di essere", "sento puzza di proselitismo", "i Maestri non esistono", "io non ho bisogno di un altro uomo come Maestro", perché?
Perché a volte non abbiamo l'umiltà necessaria per dire:"ok, questa persona sembra ne sappia più di me, vediamo dove mi conduce", ma soprattutto, chi ci crediamo di essere noi quando ignoriamo la maggior esperienza di un'altra persona?
Io, nei momenti di insegnamento in cui bevevo letteralmente ciò che diceva quello che io riconoscevo come un Maestro non ho mai smesso di chiamarlo così per ben trentadue anni anche negli ultimi quattro, dopo che mi disse."ora puoi camminare da solo, non dimenticare mai che siamo tutti fratelli ma stai attento agli scorpioni, nel deserto in cui ti troverai ve ne sono parecchi!".
A voi la palla.