Domanda:
L'etica laica ha valore intrinseco o è un derivato parziale di quella cristiana?
2007-10-07 17:21:49 UTC
La domanda sorge spontanea leggendo un rimbrotto di Mario T che mi accusa di ignoranza e superficialità nel mio intervento critico (che si rintraccia fra le mie risposte pubbliche) su un passo evangelico relativo al modo di servire gli altri. Mario sostiene che solo il cristianesimo dove applicato ha fornito le basi della etica laica. Ora sappiamo tutti che i reali credenti nn superano il 10% del totale dei viventi attuali, sappiamo anche che prima e dopo Cristo son esistite civiltà grandiose in Europa in Asia in Africa, allora mi chiedo e vi chiedo, tutti questi miliardi di trapassati e di viventi, nn avendo potuto conoscere o nn seguendo ora l'etica cristiana, sn da considerare tutti barbari moralmente reprensibili, o se la cavano più o meno bene come i cristiani? Sappiamo che il 10% crede di avere in tasca la verità assoluta e nega quella degli altri cn solenni reprimenda cm fa il buon Mario, è atteggiamento sensato e raziocinante o cos'altro?
Ciao e grazie delle risposte.
Venti risposte:
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2007-10-08 03:48:08 UTC
Secondo la mia opinione, affermare che il cristianesimo ha fornito le basi dell'etica laica è un errore: non soltanto perchè è una contraddizione di termini, ma soprattutto in virtù del fatto che molto spesso nella storia il cristianesimo ha mostrato di non rispettare l'etica su cui si fonderebbe. Diversamente, non si spiegherebbe come mai un credo basato su un messaggio di amore e fratellanza si sia macchiato di crimini dal III sec sino agli anni novanta del secolo scorso, e senza alcuna soluzione di continuità. Quindi direi che colui che sostiene tale tesi sia in errore perchè viene contraddetto dalla storia,oltreché dalle parole. se un'etica è laica, difficilmente può essere cristiana, penso.

l'etica laica in sè non ha alcun bisogno di un quid che gli dia valore intrinseco.

dal mio punto di vista, non sarebbe necessaria una religione per poter costruire un'etica in grado di farci vivere più che dignitosamente. Basterebbero -secondo me -due semplici considerazioni: la prima è il fatto che tutti noi, per così dire, siamo sulla stessa barca; ossia abbiamo soltanto questo pianeta. la seconda è la considerazione che tutti noi siamo consanguinei. per dimostrarlo, basta una semplice progressione: visto che ognuno di noi ha due genitori, i quali a loro volta ne hanno due e via di seguito, se prendiamo un solo essere umano e calcoliamo il numero dei suoi antenati sino al medioevo -considerando per "generazione" un periodo pari a 25 anni - arriviamo ad un numero di persone immenso. Andando ancora più indietro, all'epoca di Augusto, otterremmo un numero che ben difficilmente la nostra galassia potrebbe contenere. e questo vale per ciascun abitante del pianeta. E' evidente quindi che ci sia un errore: ossia la maggior parte degli antenati di una persona sono anche quelli di un'altra..ossia siamo tutti parenti.

Con queste premesse, è ovvio che se vogliamo continuare ad esistere dobbiamo cooperare il più possibile e badare affinché l'unica casa che abbiamo -la Terra -non venga distrutta dal mancato uso della nostra intelligenza.

Io ho sempre pensato che queste mie modeste considerazioni siano bastevoli; e come vedi, per arrivare ad un'etica comportamentale -per così dire -logica e funzionale, come mi auguro, non faccio ricorso ad alcun quid di religioso o trascendente, o metafisico, o divino. Non mi sembra affatto necessario.

ciao.
2007-10-08 03:18:27 UTC
l'etica laica è spesso contrapposta a quella cristiana. per esempio, l'importanza data al dover portare la croce come Cristo, per quanto terribile, è anzi vista come immorale, non etica, secondo la coscienza laica.
Io
2007-10-07 17:28:04 UTC
L'etica preesiste al cristianesimo. E' sufficiente leggere certe opere del mondo classico per rendersene conto.

L'etica nasce con la "società". Ora siamo indubbiamente influenzati dall'etica cristiana, pur essendo laici. Sarà retaggio dell'educazione cattolica. L'etica greco-romana non è meno valida di quella cristiana.
Lo Zio Tom
2007-10-08 04:09:31 UTC
L'etica greco-romana è un'etica estremamente sviluppata, e si può dire che "non si poteva fare di più" senza l'avvento del cristianesimo (con il suo accento sulla libertà individuale e sul messaggio di carità). Pertanto, l'etica laica in sé ha sicuramente un suo valore intrinseco.



Per quanto riguarda l'etica moderna, è inevitabile che abbia radici profondissime nel cristianesimo, in quanto questo ha permeato la cultura europea per secoli e secoli. In alcuni casi questa discendenza è diretta ed esplicita, in altri casi procede per antitesi (penso alla filosofia di Nietzsche, che si poneva in aperto contrasto con il cristianesimo).



In un modo o nell'altro comunque, nessuna etica moderna può prescindere da un confronto con il cristianesimo.
2007-10-08 04:03:38 UTC
è un discorso molto lungo e complesso,che affonda le sue radici in una vastissima serie di fattori. Per quanto mi riguarda credo che indubbiamente in passato la morale cristiana abbia decisamente influenzato l'etica laica, ma questo nn significa che prima del cristianesimo e ,lasciatemelo passare,DOPO il cristianesimo(perchè sono dell'idea che oggi ci si ponga in una fase della storia post-cristiana!),esista cmq un'eticità forte che nasce con il diritto positivo e che rimane ,a parer mio,ben ancorato ad esso. Se un popolo ha delle leggi(e questo accadeva anche prima dell'avvento del cristianesimo) è civile, e se è civile conosce necessariamente un qualunque grado di eticità. Questo è quello che penso io! PS- grazie a te per la bella domanda!
2007-10-07 17:34:47 UTC
l'etica laica fonda le sue radici sul diritto positivo, presenta aspetti comuni a quella cristiana ma sono due cose ben diverse
athena2
2007-10-07 17:32:20 UTC
se ho capito bene domandi se i popoli vissuti prima della nascita di Cristo avevano il senso di famiglia il senso di giustizia di democrazia ecc certo che l' avevano dell resto si dice barbari non miscredenti credevano anche loro ai loro Dei e avevano i loro valori morali
etcetera
2007-10-08 13:12:14 UTC
L'etica laica è un'etica esclusiva dell'occidente e indubbiamente derivante dalla concezione cristiana del mondo, così come maturata dal pensiero greco in connubio con quello ebraico. Non vi sono dubi che solo da questo connubio sia potuto sorgere il concetto di valore imprescindibile dell'individuo, della libertà, dell'uguaglianza e della fratellanza tra tutti gli uomini (che è valore tipicamente cristiano). Il laicismo è fondamentalmente una derivazione del cristianesimo di cui porta alle estreme conseguenze alcuni assunti, fino alla stessa negazione di un Dio celeste. Tutto infatti cominciò con Cristo: un Dio che si fece uomo (cosa assurda e ridicola per un pagano) e così facendo permise a ciascun uomo di sentirsi autorizzato a pensarsi come dio.

Ma da quando mondo e mondo spesso i figli per affermare se stessi rinnegano i padri ingombranti: lo fece il cristianesimo con il pensiero greco ed ebraico da cui nacque, lo fa il laicismo con il cristianesimo da cui a sua volta è nato.
2007-10-08 03:50:48 UTC
Siceramente penso che la gente fosse più civile prima che nascesse il cristianesimo!
2007-10-07 23:37:42 UTC
guarda....

io credo che la cristianità non abbia il monopolio dei valori, come generosità, solidarietà e carità, anche perché il cristianesimo non ne sarebbe neanche il miglior testimone.



quella laica è un'etica che si è venuta a creare perché tante persone che non credono in dio ritengono di doversi dare da se una ragione di vita, degli scopi, tra cui uno dei più importanti è sicuramente il modo di vivere e di comportarsi;

detto ciò, e puntualizzando che si può essere generosi e non cristiani, molti hanno basato la loro vita sul rispetto delle idee altrui, anche solo per essere a propria volta rispettati.

per l'ateo non esiste il concetto di "figlio di dio" che i cristiani definiscono il principale motivo per rispettare una persona, quindi per il non cristiano il rispetto va guadagnato, anche nel modo di vivere.

credo che queste siano i fattori che hanno dato origine alla cultura laica, che è abbastanza recente visto che fino a qualche secolo fa in europa chi non era cristiano finiva sul rogo.
Paolo D
2007-10-08 03:33:46 UTC
Bella domanda, avevo pensato di formularla anche io, ma non l'ho mai fatto. L'etica, intesa come settore della filosofia, esiste sicuramente da prima del Cristianesimo. Tuttavia, come diceva onestamente il grande filosofo laico Benedetto Croce 'Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta. (…) Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto'. Per fare un esempio elementare, da dove, se non dal Cristianesimo, viene l'amore per i bambini? Da dove la compassione per i disabili? Nell'antica Roma pagana, prima di aver riconosciuto legalmente il figlio, il padre era libero di ucciderlo. Nell'antica Grecia pagana, uccidere i bambini deformi era addirittura prescrizione legale. Non è casuale che l'infanticidio, come di fatto è l'aborto, sia stato reintrodotto legalmente in epoca moderna proprio dai regimi anticristiani per eccellenza, il Comunismo in Unione Sovietica e il Nazismo in Germania. La condanna di questi due regimi è pressochè unanime, non però quella dei loro 'frutti avvelenati', che sono loro sopravvissuti. Un altro grande filosofo laico, Norberto Bobbio, si rammaricava che tanti laici lasciassero ai credenti il privilegio di difendere la vita umana fin dal suo concepimento. Infatti, la morale cristiana si può riassumere in una celebre frase, detta la 'Regola d'oro', cioè 'Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te'. Questa massima è condivisibile da tutti, cristiani, atei, agnostici e credenti di qualsiasi religione, perchè è laica, non presuppone una fede. Ha ragione chi dice che la morale cristiana è un perfezionamento, un sottoinsieme, della morale laica. Infatti, tutto quello che è cristianamente giusto è anche laicamente giusto, mentre non tutto quello che è laicamente giusto (come l'aborto) è cristianamente giusto. Si può essere credenti o meno, ma non si può negare che la morale cristiana elevi al massimo la dignità dell'uomo, perchè è fondata sull'individuo e non su concetti astratti, tipo l'uguaglianza, di fronte a cui l'individuo è sacrificabile.
colombre- inachis io version
2007-10-08 01:47:13 UTC
Una volta Panorama ospitò un dibattito tra alcuni noti "non credenti" (ricordo sicuramente Galli della Logga e Scalfari, forse anche Cacciari). Oggetto del contendere la cosiddetta etica laica. E per quel che ricordo i suddetti intellellettuali (io adoro Galli della Loggia e Cacciari) aòòa fine, stringi stringi, non è che fossero riusciti a tirare fuori qualcosa di veramente nuovo. Quali sarebbero i "valori" intorno ai quali si sarebbe condensata tale etica? Quelli dell'illuminismo. La tolleranza? Ma quanto esistenze si consumano nell'indifferenza- tollerata- dei propri simili. Chi soffre non chiede essere tollerato. Ma accolto. Quelli delle civiltà che citi tu? Bene. Però va detto che quelle società si sono spente per una propria inadeguatezza morale e civile. Certo che il Buddhismo predica una sana compassione per tutte le creature. Ma se gli alberi si riconoscono dai frutti... cioé anche se noi siamo oramai portati a idealizzare qualsiasi cultura sia professata sa un santone con gli occhi a mandorla, va detto che le società orientali sono piene di contraddizioni insanabili, e la sociologia locale parla di disperazione e di mancanza del senso del valore della vita umana. A me piacciono molto i film di Takeshi Kitano, ma finiscono sempre con un suicidio...

E come potrebbero comunicare speranza culture che, come quella delle tragedie greche (non a caso "tragedie") si basano su una visione ciclica e palingenetica del tempo?

Lo sai chi ha aperto la percezione del tempo e trasmesso la consapevolezza che "agire" (anche scoprire, visto che diversamente da come pensavano i greci la realtà tutta intera è buona, quindi "degna" di essere scoperta) e di sperare? Il cristianesimo.
2007-10-07 23:15:41 UTC
la morale cristiana non è caduta come un fulmine a ciel sereno dal cielo... ma è semplicemente un perfezionamento di quella legge che è già dentro di noi e che si chiama legge naturale.

Socrate parlava di maieutica ossia l'arte che l'educatore ha di far partorire la verità che è già dentro il discente.

Bene la legge naturale è già dentro di noi, Cristo non ha fatto altro che aiutarci a liberare questa legge purificandola da tutte quelle incrostazioni e condizionamenti che a causa del peccato (della situazione di squilibrio e di male che è dentro di noi) ci impedivano di leggerla in pienezza e in verità... aiutandoci a comprendere che la legge naturale se intesa in modo corretto e puro, in certo qual modo coincide con quella di Dio: nel senso non tanto che questa è condizionata da quella ma che quella è purificata da questa.
2007-10-08 10:37:57 UTC
Rispondo solo perchè chiamato in causa pubblicamente e non mi piace tirarmi indietro:

" la parabola di Gesù Cristo non ha più senso nei paesi civili, COLF ben pagate....etiche sorpassate... segui l'etica laica... quella di Cristo non serve a nessuno... roba vecchia, antica, conservatrice... Piuttosto come commentare l'altra cavolata di Cristo...." e quì citi, male, un passo dell'A.T. e ti ho fatto osservare che Gesù Cristo non c'entra niente.

Che i credenti, come li chiami tu, ( suppongo tu intenda i cristiani ) non superino il 10% ( sempre che questo dato sia vero) non ha alcuna importanza. G. Cristo non ha bisogno dei numeri ( " un milione di baionette " ) per sentirsi importante " il mio è un piccolo gregge "; i " numeri " non accrescono la grandezza di Cristo; è già infinito di suo.

" sappiamo anche che prima e dopo Cristo son esistite civiltà grandiose in Europa, Asia, Africa..." quali? la civiltà Egizia ? la Mesopotamica ? Mi pare di ricordare che al tempo dell'Impero Romano i confini dell'impero erano assediati da popolazioni barbare; e solo nell'Alto Medioevo le popolazioni europee hanno cominciato a scendere dagli alberi.... ma tutto questo sproloquio cosa c'entra con l'etica laica e con il fatto storico che solo con la rivoluzione spirituale cristiana traggono origine i concetti di uguaglianza ( sopratutto fra uomo e donna ) , libertà, centralità e dignità dell'uomo ( in qualunque fase della vita ), solidarietà, che sono alla base della civiltà moderna occidentale e delle relative democrazie ?

Chiedo a te e a tutti coloro che alzano la bandiera dell'etica laica unicamente per gettare fango sul cristianesimo, che evidentemente da fastidio , di indicarmi un solo valore ,cosidetto laico , che non sia anche cristiano.

Detto questo ognuno è libero di pensare ciò che vuole ed aggrapparsi alle verità che ritiene più " vere " ; la polemica per me è chiusa .



Ho seguito, per diversi anni, corsi di catechesi biblica ( antropologia cristiana, formazione dei vangeli, lettere di Paolo, cristologia ecc. ) unicamente per capire, chiarirmi le idee, vedere ciò che c'era di vero, sopratutto dal punto di vista storico, o di falso; è stato molto istruttivo , anche dal punto di vista culturale. Suggerirei la stessa cosa a quanti, in questa sezione, sopratutto laici, dibattono sui principi cristiani senza conoscere, da quello che scrivono, i fondamenti del cristianesimo " questo sconosciuto "; e tuttavia salgono in catterdra e , pur non sapendo di cosa stanno parlando, danno lezioni a tutti.



Saluti.





x Fontecedro: il mio sarà pure un misero pensiero ( credere nella risurrezione di Gesù Cristo ) ; per me non è un problema: mi è sufficiente il tuo ampio e profondo pensiero fondato sul nulla.... ma è il misantropo pensiero che mi lascia perplesso.....
maria p
2007-10-08 03:04:36 UTC
L'etica laica ha un valore intrinseco purchè sia fatta per preservare anche la propria dignità umana. Chi osserva la legge divina nei suoi comandi mosaici, non può che arricchire quella civile e naturale. Dov'è il problema? chi ha fede osserverà in più quelli divini e se a te non sta bene il problema è ancora tuo non di coloro che li osservano: Che poi tu dica: "sappiamo che il 10% dei crede di avere la verità in tasca" vorrei sapere dove saresti andato a prendere le cifre (e quando mai io l'ho dichiarato!?). Io penso che chi crede e professa una religione, ci sta perchè crede alla sua legge e la rispetta, non solo ma perchè CREDE SIA GIUSTA per se stesso e per tutti QUESTO NON IMPLICA FARE DEL PROSELITISMO O IMPORTLA! Mario come me crede per ragionamento e non per mero fideismo insensato come pensi tu. quello che qui hai dichiarato per me è aria fritta. saluti
york958
2007-10-08 01:01:43 UTC
Leggo che molti riconducono l'etica laica comunque all'influenza di qualche religione, non necessariamente quella cristiana, come se le cose fossero strettamente legate.

Io ritengo invece che l'etica sia qualcosa di assolutamente distinto da qualsivoglia credo religioso. Civiltà del passato, grandiose come l'Impero Romano, avevano sicuramente le loro leggi, la loro etica che nulla aveva a che fare col culto delle loro divinità. L'etica è alla base della civile convivenza tra simili, in pratica ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell'uomo, quindi del tutto svincolata da valori religiosi. Che poi questi ultimi in alcune società possano aver condizionato quelli morali è un altro discorso e io aggiungerei un "purtroppo", perchè quasi sempre i valori religiosi derivano da dogmi basati su invenzioni metafisiche e trascendenti. Mentre l'etica laica praticamente consente all'uomo di gestire la propria libertà, quella religiosa la limita fortemente.

E ho detto tutto!... o quasi
mauro c
2007-10-07 18:56:21 UTC
Ovviamente ogni civilità è il prodotto della propria storia anche religiosa. Naturalmente anche in africa ci sono persona civili e fantastiche, in giapppone c'è un popolo favoloso. Insomma tutte le religioni hanno avuto un fondo di educazione alla civiltà e conseguentemente hanno reso molte culture decisamente belle e variegate.



Che il cristianesimo sia l'unico è una bufala. Direi piuttosto che è stato in mano agli stati colonizzatori che CONSEGUENTEMENTE l'han diffuso A FORZA.
raganelvannutel
2007-10-08 00:17:30 UTC
Guarda alchimista che in Europa chi non era cristiano non finiva sempre sul rogo, tant'è vero che ci sono rimasti innumerevoli ebrei durante tutto il medioevo. Evitiamo di propalare leggende per piacere.



Per il resto l'etica laica esisterà pure ma per me è poco chiaro in che cosa consista e quali fondamenti essa abbia, ma ch'esista in qualche modo non lo nego.
2007-10-08 03:45:59 UTC
l'etica precristiana è quella dei gladiatori del colosseo ,ed ora ci stiamo ritornando , quella è l'etica senza cristianesimo !
2007-10-08 06:02:33 UTC
tralasciando il misero e misantropo pensiero di mario t,e rispondendo alla tua domanda,sarò conciso:

x me è l'esatto contrario,le regole di buona convivenza sono nate prima,poi le religioni le hanno plasmate secondo la loro condotta e cultura...

molto spesso anacronistiche,vengono reinterpretate x seguire i tempi,ma un remake,è sempre un'interpretazione diversa dall'originale,faccio un esempio: "non desiderare la donna d'altri"... ora è diventata una metafora,se chiedi,ti risponderanno che si estende ad entrambi i sessi,ma in realtà,al momento della formulazione,era così,letterale...(papalepapale :) )


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