L'ateismo non è una teoria, ma la conseguenza della mancanza di ipotesi della tesi opposta.Quindi,non puoi "convertirti all'ateismo"...
Se mai saresti tu a dovermi fornire un solo motivo valido per essere credente: ossia, dovresti provarmi che dio esiste.
Va anche da sè che non sono io a dover fornire prove dell'inesistenza di dio -anche se potrei farlo - perchè l'onere della prova spetta sempre a chi afferma, ed un ateo per definizione non afferma.
Questa non è una questione di pregiudizi -che tu mi hai mostrato di avere - ma è invece una questione di logica.
Se tu affermi qualcosa e desideri che una persona ci creda, devi comprovare la tua affermazione. Diversamente, è lecito che io non ci creda.
Quindi, il primo motivo è che l'esistenza di dio non è mai stata dimostrata.
Una religione ha inoltre una nutrita serie di regole e di vincoli. Chi è credente,deve accettare i suoi dettami.
Chi invece è ateo, non è ovviamente tenuto ad accettarli.
Questo è il secondo.
le religioni si basano sui dogmi, ossia su verità indimostrate ed indimostrabili che spesso cozzano contro la logica, come ad esempio credere che una donna possa partorire restando vergine, che uno sia uguale a tre o che la Terra sia stata creata -desumendo le date dalla Bibbia come fecero molti teologi -nel 4004 a.C. il che è totalmente falso.
Chi desidera invece essere libero da dogmi non aderisce a nessuna religione. questo è il terzo.
Grazie all'influenza della religione -e non solo quella cristiana -la scienza è rimastra indietro di migliaia di anni.
Ad esempio, siamo stati costretti a riscoprire cose che nell'antichità erano note, come ad esempio la rotazione della terra attorno al sole. Un concetto anticipato da Archimede.
Se la religione non avesse frenato lo sviluppo della scienza, oggi avremmo sicuramente un livello tecnologico molto più elevato; nel medioevo -quando il cristianesimo era in auge -si credeva che il freddo fosse un fluido, detto flogisto e la filosofia si occupava del sesso degli angeli, mentre i filosofi presocratici -scevri dai dogmi -si occupavano di fisica, ed anticiparono la scoperta degli atomi.
Chi come me è favorevole allo sviluppo continuo della ricerca scientifica trova di conseguenza nei dogmi un ostacolo; essendo i dogmi la base di ogni religione, trova di conseguenza nella religione un modo per fermare lo sviluppo.
Eccoti il quarto.
la religione cristiana ha spesso mostrato di predicare un messaggio che non ha rispettato così spesso..prova ne è il fatto che i crimini commessi per la maggior gloria di Dio coprono un arco temporale che va dal IIIsec. sino alla fine del secolo scorso, e senza soluzione di continuità.
Siccome non è lecito insegnare quello che non si conosce, o che -peggio ancora -si conosce ma non si applica, non desidero avere per maestro di morale un'istituzione che non applica la morale che predica. Una questione di coerenza, diciamo.
Questo è il quinto.
Conoscendo la storia, poi, vedo che gli stessi difetti della religione cristiana posso trovarli anche nelle altre: per questo Lucrezio -che non si riferiva alla religione cristiana - scrisse che "Tantum malum potuit suadere malorum" ossia "a crimini così grandi potè indurre la religione".
dal momento che desidero che tali crimini non si perpetuino ulteriormente, o quantomeno non desidero farne parte, opto per non aderire ad alcuna religione e di conseguenza a non credere in nessun dio.
questo è il sesto.
Pensare che esista un ente onnisciente e perfetto, ed al contempo creatore di tutti noi ed ammettere la coesistenza del libero arbitrio pare a me una gigantesca contraddizione in termini:
Il libero arbitrio -ossia la capacità di decidere personalmente della propria vita -è un concetto che può esistere solo se escludiamo l' esistenza di un ente creatore di tutti noi, causa prima di tutti gli effetti ed al contempo onnisciente e perfetto.
sono cose che si escludono a vicenda, perché sarebbe come dire che esistano persone che abbiano deliberatamente scelto di morire in un lager, o di nascere ciechi, sordi o in un paese povero.
E' come dire che Beethoven abbia scelto di essere sordo..o che alcuni abbiano deliberatamente scelto di nascere malati, o di nascere in paesi poverissimi, oppure che alcuni abbiano deliberatamente scelto di farsi travolgere da un cataclisma come un'eruzione o un terremoto, ossia da eventi dei quali l'uomo di certo non è imputabile.
Se davvero esiste dio e se dio è onnisciente e perfetto, il libero arbitrio è un' illusione: dio sa anche cosa sto per scrivere, sino nei minimi dettagli. E se avessi intenzione di commettere un crimine, dio lo sa. Quando mi ha creato lo sapeva. E sapeva che la mia vittima non sarebbe stata d' accordo..essendo perfetto, dio non aveva bisogno di crearmi. Ma -pur sapendo che avrei fatto del male -mi ha creato ugualmente.
Quando dio ha creato Hitler ha di fatto tolto a milioni di persone il libero arbitrio di vivere, visto che nessuno ha mai scelto di farsi uccidere in un lager. E quando ha mandato terremoti, eruzioni ed ogni sorta di cataclismi, ha di fatto tolto a milioni di persone il libero arbitrio di continuare a vivere.
Quindi direi che non solo il libero arbitrio esiste solo per chi non crede in dio, come me...ma direi anche che dio se esiste o di noi non si cura affatto oppure spesso si comporta come se ci disprezzasse e se ci odiasse.
In ogni caso, nulla riuscirà mai a convincermi che un ente simile -se esiste -sappia cosa sia l' amore. Anzi, persino leggendo la Bibbia noto che dio -se è come viene descritto lì -è quanto di più lontano possa esistere dall'amore.
pensare poi che il male del mondo sia causato dal diavolo equivale implicitamente ad ammettere che o dio non è in grado di batterlo, oppure non gli interessa.
E questo è il settimo.
Una conseguenza di ciò è che ammettendo l'esistenza di dio -nei termini in cui voi credenti (non si sa in base a cosa, visto che non avete esperienza diretta) lo descrivete - si deduce che dio -se esiste -è malevolo e cinico, non certo amorevole e caritatevole. E che il libero arbitrio -se dio esiste -è una pia illusione. Inoltre, un dio che punisce gli esseri umani per via del peccato originale, ossia per via di un torto compiuto dal primo uomo mi sembra molto poco giusto: un ragionamento del genere è equivalente ad una vendetta trasversale: è come dire. "siccome il nonno del nonno del nonno di tuo nonno ha fato un torto al nonno del nonno del nonno di mio nonno, allora io me la prendo con te, mio figlio se la prenderà con tuo figlio e via di seguito".
Una cosa per me assolutamente priva di senso e molto poco amorevole
questo è l'ottavo.
per costruire una morale corretta inoltre,non ho affatto bisogno del concetto di dio.
Mi bastano alcune semplici constatazioni.
In primo luogo, tutti gli esseri umani hanno almeno un antenato in comune.
E' facilissimo dimostrarlo: se consideri che ogni essere umano ha due genitori, i quali a loro volta ne hanno due e così via, e se consideri come "generazione" un periodo di 25 anni, calcolando il numero degli antenati di una sola persona fino al Medio Evo, otterrai un numero enorme, e questo per ciascuno degli abitanti del pianeta.
Il che significa -dal momento che tutte queste persone messe insieme non riuscirebbero ad entrare nella nostra galassia -che la maggior parte degli antenati di Tizio sono anche quelli di Caio...ossia, siamo tutti parenti.
Inoltre, come è evidente, abbiamo una sola casa: il nostro pianeta.
Quindi, se vogliamo coesistere e farlo nel migliore dei modi possibili, è ovvio che dobbiamo cooperare.
Come puoi vedere, il concetto di dio non mi è necessario.
Mi basta -se vuoi -l'idea di non fare agli altri quello che non desidero venga fatto a me.
Mi basta la ragione e l'umanità,non mi serve altro
questo è il nono...
E questo -last but not least - è il decimo:
"Religio" deriva da un termine latino che vuol dire "vincolo", "legame".
Io non voglio avere vincoli, perchè li trovo limitanti per la mia libertà.