Domanda:
In America,a differenza dell'Italia la religione se la pagano i credenti,xche' non farlo anche in italia?
2008-04-22 02:09:55 UTC
il costumista del papa nella trasferta americana,è da Premio Oscar.Tutto in rosso Valentino l'ampio mantello del papa, con croci stilizzate e ghirigori in oro.Una stola bianca si incrocia e si sovrappone con nonchalance sulla spalla sinistra.In testa una mitria sfolgorante d'oro giallo,ma foderata dello stesso tessuto rosso che sarà pure la scelta giusta per Vogue, ma fa terribilmente Forza Roma,signora mia ! Lasciamo stare i contenuti del discorso perché sempre di aria fritta si tratta.Invece in mattinata Ratzinger aveva sorpreso tutti con una novità assoluta,sovrapponendo allo spolverino bianco anziché la solita modesta mantellina uno splendido scialle ecrù probabilmente in cachemire,con sottilissime filigrane d'oro e una deliziosa bordatura di soffice e preziosa pelliccia. Beati noi italiani che ci godiamo queste passerelle di alta moda 24 ore su 24 per appena 106 Euro l'anno di canone.Queste dirette del papa sono meglio di "donna sotto le stelle" da Piazza di Spagna.
Diciotto risposte:
?
2008-04-22 03:01:43 UTC
Mi preme sottolineare che questo sistema del pagamento diretto non è appannaggio degli Stati Uniti. Nei paesi della Mitteleuropa, come Svizzera, Germania e Austria, ti inviano a casa un bollettino della curia in tutto e per tutto uguale a quello della bolletta del gas. I costi variano a seconda del tuo tenore di vita: una mia conoscente di Lucerna (CH) direttrice di un'agenzia immobiliare, si è vista recapitare un bollettino di 1500,00 Chf (oggi circa 930,00 €). Questo succedeva circa 10 anni fa.

Chi volesse evitare il pagamento, deve dichiarare ufficialmente la sua non appartenenza al culto in questione. Semplice, no? Almeno in teoria...



***

P.S. Molti dei miei amici svizzeri più giovani, pur essendo moderatamente credenti, hanno compilato il modulo dell'esenzione dichiarandosi atei. Chi li può biasimare? Non sono bruscolini. Sarei davvero curiosa di vedere quanti italiani - il popolo dei felici evasori per eccellenza - sarebbero disposti a pagare un canone annuo obbligatorio pur di dichiarare apertamente la loro fede. Allora sì che l'ateismo diventerebbe una moda!



@Paquito: temo che sia tu a doverti informare un po' meglio. E' l'8x1000 (e non il 5, istituito più di recente per le associazioni no profit e per la ricerca) può essere devoluto ai seguenti "enti":

STATO

CHIESA CATTOLICA

VALDESI

COMUNITÀ EBRAICHE

LUTERANI

AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO

ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA



I Battisti, hanno dichiarato di NON voler beneficiare del contributo. Nel 2004, ben l'87,25% dell'8x1000 è andato alla Chiesa Cattolica, poco più del 10% allo Stato Italiano e il resto agli altri.
2008-04-22 02:16:29 UTC
Certo che sarebbe giusto. Ma qui da noi religione e giustizia sono concetti antitetici.



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Tanto per dirne una.

Sfruttando il disastro dello tsunami, la chiesa ha fatto una toccante pubblicità per l'8*1000:

"Quel giorno dal mare è arrivata la fine, l' onda ha trasformato tutto in nulla". Stacco sul logo dell' otto per mille: "Poi dal niente, siete arrivati voi. Le vostre firme si sono trasformate in barche e reti".



Nelle casse della chiesa grazie all'8*1000 vanno circa 1 miliardo di euro all'anno.

Quella pubblicità è costata 9 milioni di euro.

Alle vittime dello tsunami sono andati 3 milioni di euro.
New One
2008-04-22 02:44:48 UTC
La povera Italia è malata di cancro, che con le sue metastasi ha raggiunto il cervello secoli fa, e ci sta pure comodo. Purtroppo non si ragiona lucidamente con un cancro al cervello.
Raffaele
2008-04-22 02:19:05 UTC
Perché è come estirpare un cancro in metastasi...
Abracadabra
2008-04-22 02:38:37 UTC
CONCORDATO o PATTI LATERANENSI.

Purtroppo non si può proporre né un referendum abrogativo, ne proporre una legge referendaria, in quanto è inserito allitterano della nostra Costituzione.

Dunque, purtroppo (e sottolineo PURTROPPO) non possiamo fare niente per togliercelo di mezzo, se non aspettare (chissà quanto) che i nostri politici (legati a doppio nodo con il vaticano per motivi di convenienza reciproca) si decidano a fare qualcosa.

ps

non c'entra niente con la domanda, vorrei però far notare una cosa: il papa va in America e in America che fanno? non tengono conto che è stato appurato che la morte per iniezione letale dia una sofferenza contraria ai diritti del condannato. Pura coincidenza?



ps x chi non sa come paghiamo le tasse per la chiesa:

- esenzione ICI, (e poi sfrattano i loro inquilini perché non possono pagare gli aumenti che gli chiedono),

- stipendio dei docenti di religione nelle scuole laiche,

- erogazione gratis dell'acqua al Vaticano,

-............

Guardate su Youtube il video "Il Vaticano veste Prada" e vedrete di cosa si parla.
?
2008-04-22 04:53:12 UTC
Perché i cattolici bigotti si opporrebbero... se facessero parte di uno stato laico poi come farebbero ad andare in paradiso?
remangura
2008-04-22 02:32:55 UTC
anche in Austria i fedeli la pagano, in Italia se mettessero una tassa, i credenti si ridurrebbero di tanto,perché oggi credere per molti è diventato difficile, se poi uno dovesse anche pagare ,addio chiesa. ciao
fortuna
2008-04-22 11:48:10 UTC
Sei molto fine,ma tu non lavori per l'alta moda?

L'America è fondata sulla separazione tra stato e chiesa.

Per far si che lo stato non strumentalizzasse la religione,considerando che in America c'è il pluralismo religioso e molte etnie,non si poteva fare una religione di stato.

In Italia c'èra una religione di stato(nel 1984 accordo di villa Madama,la chiesa cessa di essere religione di stato)le vengono accordati benefici fiscali,i soldi per la cupola di san Pietro,per le scuole ecc ecc,è una chiesa dominante,si è identificata con il potere politico essendone anche avversaria.

In America hanno rispettato il pluralismo,le varie dottrine,per non far torto a nessuno in parole povere si arrangiano,ogni fede deve essere autosufficiente.

Da noi con i patti Lateranensi,lo stato si è impegnato a dare alla chiesa,considerando che Roma l'ha fondata.

Un modo c'è,cambiare la costituzione

ciao
il@
2008-04-22 05:26:03 UTC
hai ragione!! meglio pagare il canone per guardare il calcio o perchè no il festival di Sanremo!........ ma dico prima di scrivere il cervello si aziona oppure no??in 8 anni di busta paga non ho mai letto "trattenuta vaticana" nè il canone si paga solo per vedere il Papa....,,magari,prima si seguivano tutti i viaggi ora si e no è un pezzo nei tg..l 8 xmille è facoltativo,puoi darlo anche allo stato italiano,idem il 5 xmille..

poi se si parla tanto di spreco di denaro perchè il nostro premier non divide con noi italiani?oppure perchè al grande fratello si pagano fior di euro per ignoti ecc ecc..
Gianlux
2008-04-22 03:15:46 UTC
aton a me sembra che guardi sempre all'apparenza e non ai contenuti.....guarda che l'oro l'ermellino ecc. appartengono al Papa da chissà quanto tempo (quindi nn l'abbiamo pagato noi) e poi tanti altri accessori di lusso vengono regalati al Santo Padre da aziende famose e da altri capi di stato (nn a caso anche lui lo è)......cerchiamo allora di parlare di cose positive di questo viaggio apostolico:

1) HA INCONTRATO ALCUNI FAMILIARI O VITTIME STESSE DELLA PEDOFILIA DA PARTE DI PRETI nonostante il protocollo nn lo prevedesse e hanno potuto parlare liberamente col Santo Padre, il quale ha chiesto perdono sincero e le vittime ne sono rimaste profondamente colpiti!



2) HA FATTO 1 BELLISSIMO E IMPORTANTISSIMO DISCORSO ALL'ONU denunciando i poteri forti contro i paesi + deboli



ti chiedo con tutto il rispetto possibile di nn vedere solo 1 lato della medaglia......ricordati che ce ne sono 2 di lati
...
2008-04-22 03:06:24 UTC
L'otto per mille, le scuole, gli ospedali, gli insegnanti di religione e i grandi eventi - Ogni anno, dallo Stato, arrivano alle strutture ecclesiastiche circa 4 miliardi di euro



(..) Con più prudenza e realismo si può stabilire che la Chiesa cattolica costa in ogni caso ai contribuenti italiani almeno quanto il ceto politico. Oltre quattro miliardi di euro all'anno, tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale. La prima voce comprende il miliardo di euro dell'otto per mille, i 650 milioni per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell'ora di religione ("Un vecchio relitto concordatario che sarebbe da abolire", nell'opinione dello scrittore cattolico Vittorio Messori), altri 700 milioni versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità. Poi c'è la voce variabile dei finanziamenti ai Grandi Eventi, dal Giubileo (3500 miliardi di lire) all'ultimo raduno di Loreto (2,5 milioni di euro), per una media annua, nell'ultimo decennio, di 250 milioni. A questi due miliardi 600 milioni di contributi diretti alla Chiesa occorre aggiungere il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano, oggi al centro di un'inchiesta dell'Unione Europea per "aiuti di Stato". L'elenco è immenso, nazionale e locale. Sempre con prudenza si può valutare in una forbice fra 400 ai 700 milioni il mancato incasso per l'Ici (stime "non di mercato" dell'associazione dei Comuni), in 500 milioni le esenzioni da Irap, Ires e altre imposte, in altri 600 milioni l'elusione fiscale legalizzata del mondo del turismo cattolico, che gestisce ogni anno da e per l'Italia un flusso di quaranta milioni di visitatori e pellegrini. Il totale supera i quattro miliardi all'anno, dunque una mezza finanziaria, un Ponte sullo Stretto o un Mose all'anno, più qualche decina di milioni.



La Chiesa cattolica, non eletta dal popolo e non sottoposta a vincoli democratici, costa agli italiani come il sistema politico. Soltanto agli italiani, almeno in queste dimensioni. Non ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi, agli americani, che pure pagano come noi il "costo della democrazia", magari con migliori risultati.



Si può obiettare che gli italiani sono più contenti di dare i soldi ai preti che non ai politici, infatti se ne lamentano assai meno. In parte perché forse non lo sanno. Il meccanismo dell'otto per mille sull'Irpef, studiato a metà anni Ottanta da un fiscalista all'epoca "di sinistra" come Giulio Tremonti, consulente del governo Craxi, assegna alla Chiesa cattolica anche le donazioni non espresse, su base percentuale. Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce "otto per mille" ma grazie al 35 per cento che indica "Chiesa cattolica" fra le scelte ammesse (le altre sono Stato, Valdesi, Avventisti, Assemblee di Dio, Ebrei e Luterani), la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale. Una mostruosità giuridica la definì già nell'84 sul Sole 24 Ore lo storico Piero Bellini.



Ma pur considerando il meccanismo "facilitante" dell'otto per mille, rimane diffusa la convinzione che i soldi alla Chiesa siano ben destinati, con un ampio "ritorno sociale". Una mezza finanziaria, d'accordo, ma utile a ripagare il prezioso lavoro svolto dai sacerdoti sul territorio, la fatica quotidiana delle parrocchie nel tappare le falle sempre più evidenti del welfare, senza contare l'impegno nel Terzo Mondo. Tutti argomenti veri. Ma "quanto" veri?



Fare i conti in tasca al Vaticano è impresa disperata. Ma per capire dove finiscono i soldi degli italiani sarà pur lecito citare come fonte insospettabile la stessa Cei e il suo bilancio annuo sull'otto per mille. Su cinque euro versati dai contribuenti, la conferenza dei vescovi dichiara di spenderne uno per interventi di carità in Italia e all'estero (rispettivamente 12 e 8 per cento del totale). Gli altri quattro euro servono all'autofinanziamento. Prelevato il 35 per cento del totale per pagare gli stipendi ai circa 39 mila sacerdoti italiani, rimane ogni anno mezzo miliardo di euro che il vertice Cei distribuisce all'interno della Chiesa a suo insindacabile parere e senza alcun serio controllo, sotto voci generiche come "esigenze di culto", "spese di catechesi", attività finanziarie e immobiliari. Senza contare l'altro paradosso: se al "voto" dell'otto per mille fosse applicato il quorum della metà, la Chiesa non vedrebbe mai un euro.



Nella cultura cattolica, in misura ben maggiore che nelle timidissime culture liberali e di sinistra, è in corso da anni un coraggioso, doloroso e censuratissimo dibattito sul "come" le gerarchie vaticane usano il danaro dell'otto per mille "per troncare e sopire il dissenso nella Chiesa". Una delle testimonianze migliori è il pamphlet "Chiesa padrona" di Roberto Beretta, scrittore e giornalista dell'Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Al capitolo "L'altra faccia dell'otto per mille", Beretta osserva: "Chi gestisce i danari dell'otto per mille ha conquistato un enorme potere, che pure ha importantissimi risvolti ecclesiali e teologici". Continua: "Quale vescovo per esempio - sapendo che poi dovrà ricorrere alla Cei per i soldi necessari a sistemare un seminario o a riparare la cattedrale - alzerà mai la mano in assemblea generale per contestare le posizioni della presidenza?". "E infatti - conclude l'autore - i soli che in Italia si permettono di parlare schiettamente sono alcuni dei vescovi emeriti, ovvero quelli ormai in pensione, che non hanno più niente da perdere...".



A scorrere i resoconti dei convegni culturali e le pagine di "Chiesa padrona", rifiutato in blocco dall'editoria cattolica e non pervenuto nelle librerie religiose, si capisce che la critica al "dirigismo" e all'uso "ideologico" dell'otto per mille non è affatto nell'universo dei credenti. Non mancano naturalmente i "vescovi in pensione", da Carlo Maria Martini, ormai esiliato volontario a Gerusalemme, a Giuseppe Casale, ex arcivescovo di Foggia, che descrive così il nuovo corso: "I vescovi non parlano più, aspettano l'input dai vertici... Quando fanno le nomine vescovili consultano tutti, laici, preti, monsignori, e poi fanno quello che vogliono loro, cioè chiunque salvo il nome che è stato indicato". Il già citato Vittorio Messori ha lamentato più volte "il dirigismo", "il centralismo" e "lo strapotere raggiunto dalla burocrazia nella Chiesa". Alfredo Carlo Moro, giurista e fratello di Aldo, in uno degli ultimi interventi pubblici ha lanciato una sofferta accusa: "Assistiamo ormai a una carenza gravissima di discussione nella Chiesa, a un impressionante e clamoroso silenzio; delle riunioni della Cei si sa solo ciò che dichiara in principio il presidente; i teologi parlano solo quando sono perfettamente in linea, altrimenti tacciono".



La Chiesa di vent'anni fa, quella in cui Camillo Ruini comincia la sua scalata, non ha i soldi per pagare gli impiegati della Cei, con le finanze scosse dagli scandali e svuotate dal sostegno a Solidarnosc. La cultura cattolica si sente derisa dall'egemonia di sinistra, ignorata dai giornali laici, espulsa dall'universo edonista delle tv commerciali, perfino ridotta in minoranza nella Rai riformata. Eppure è una Chiesa ancora viva, anzi vitalissima. Tanto pluralista da ospitare nel suo seno mille voci, dai teologi della liberazione agli ultra tradizionalisti seguaci di monsignor Lefebrve. Capace di riconoscere movimenti di massa, come Comunione e Liberazione, e di "scoprire" l'antimafia, con le omelie del cardinale Pappalardo, il lavoro di don Puglisi a Brancaccio, l'impegno di don Italo Calabrò contro la 'ndrangheta.

Dopo vent'anni di "cura Ruini" la Chiesa all'apparenza scoppia di salute. È assai più ricca e potente e ascoltata a Palazzo, governa l'agenda dei media e influisce sull'intero quadro politico, da An a Rifondazione, non più soltanto su uno. Nelle apparizioni televisive il clero è secondo soltanto al ceto politico. Si vantano folle oceaniche ai raduni cattolici, la moltiplicazione dei santi e dei santuari, i record di audience delle fiction di tema religioso. Le voci di dissenso sono sparite. Eppure le chiese e le sagrestie si svuotano, la crisi di vocazioni ha ridotto in vent'anni i preti da 60 a 39 mila, i sacramenti religiosi come il matrimonio e il battesimo sono in diminuzione.



Il clero è vittima dell'illusoria equazione mediatica "visibilità uguale consenso", come il suo gemello separato, il ceto politico. Nella vita reale rischia d'inverarsi la terribile profezia lanciata trent'anni fa da un teologo progressista: "La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo". Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger.



I conti della Chiesa ecco quanto ci costa; di CURZIO MALTESE



Rif: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa.html
?
2008-04-22 07:16:26 UTC
Ma che spreco di parole..........tutti quanti ..... è cosi...punto e basta .



Sempre a cercare il pelo nell'uovo....che noia che barba che barba che noia.....uffa..
2008-04-22 03:19:22 UTC
forse lei non sa che nella dichiarazione dei redditi è facoltativo dare il "cinque per mille" alla chiesa cattolica, anzi, se lei ha mai visto una dichiarazione dei redditi, può devolvere i "soldi" sia alla chiesa evangelica che a qualsiasi altra "associazione".

distinti saluti, e si informi prima di scrivere
Φως
2008-04-22 04:02:14 UTC
In Italia le sfilate le fanno i gay e tanti gay si fanno pagare .

E ci costano le loro operazioni per cercare di assomigliare di più a una donna.Ma sono omini!!!!!



A quella sotto:

e che credi con chi stiamo parlando adesso? x il resto non ho questi problemi, chi ce l'ha è una persona da rispettare, ma ha dei problemi che vanno risolti.Se ce l'avevo mi curavo
Desmondo il Re del mondo
2008-04-22 02:57:11 UTC
Ma perchè parli SEMPRE e solo di Religione Cristina, quando in questo paese LE STESSE AGEVOLAZIONI che vengono concesse al Cristianesimo VENGONO CONCESSE ANCHE ALLE ALTRE RELIGIONI!!?

Perchè non parli del fatto che si è dato il permesso di cotruire LA MOSCHEA più grande del mondo a due passi dallo stato del Vaticano, ( CHIARAMENTE A SPESE DELLO STATO!!), perchè non parli del fatto che sempre lo stato costruisce GRATUITAMENTE ogni edificio volto al culto di qualsiasi religione, MUSSULMANI COMPRESI, quando ad esempio le prime chiese in questo paese furono COSTRUITE SOLO CON LE OFFERTE SENZA CHE LO STATO CI METTESSE UN SOLO DENARO!

Sei SEMPRE e comunque fazioso e irritante nelle tue domande, MAI una volta obiettivo, l'unico scopo che hai è quello di screditare e infangare il Cattolicesimo citando e estrapolando dati in modo scorretto e pretenzioso..
andrea_br_04
2008-04-22 02:52:02 UTC
Si ma tutti quei vestiti, sai quanti vengono regalati al Papa?

Non penso che uno, vada a spendere una barca di soldi, per vestirsi e sfilare, uno come il Santo Padre, che ha come compito di evangelizzare.

Quindi penso che tutti questi vestiti, come le famose scarpe rosse praga, vengano regalata da fedeli oppure dalle stesse aziende, al Papa.
Dinozzz
2008-04-22 02:24:10 UTC
Paghiamo le tasse per la chiesa??????? e quando mai?!?!!?

Per il canone? fosse la diretta televisiva del papa il problema della tv....come se tutto il resto di trasmssioni fosse bello....



Comunque se mi dici apparte il canone dove pago le tasse per la Chiesa.... e non dire l'8 per mille perchè quella è una scelta...



Oro? ce l'hanno dal medioevo! dai tempi in cui papi e imperatori erano la stessa cosa....
diavoletta
2008-04-22 02:21:53 UTC
Si vede che guardi solo le apparenze....



SCUSA..MA QUALI TASSE DIAMO ALLA CHIESA?


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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