Domanda:
Cristiani, vorrei una vostra riflessione sul testo di questo vostro correligionario, vi va?
Figlio Della Terra - Ulixes
2016-09-16 06:33:38 UTC
«Prima di tutto devi procurarti tre cose, e così iniziare quello che cerchi: la mancanza di preoccupazione per tutte le cose razionali e irrazionali, cioè la morte a tutte le cose; poi la sicurezza della coscienza, conservandoti irreprensibile alla tua propria coscienza; infine l'impassibilità senza inclinare in nulla a questo mondo e nemmeno al corpo stesso. Poi siediti in una cella tranquilla e in un angolo solitario e fa attenzione a compiere quanti ti dico; chiudi la porta e innalza la tua mente al di sopra di ogni cosa vanao temporale; poi appoggia la barba sul petto rivolgendo i tuoi occhi sensibili verso il centro del ventre, cioè all'ombelico; quindi trattieni l'inspirazione d'aria delle narici in modo da non respirare liberamente e indaga mentalmente l'interno delle viscere per trovare il luogo del cuore, dove per natura amano trattenersi tutte le potenze dell'anima. Dapprima troverai un buio e uno spessore inamovibili; ma poi, se perseveri, nel compiere questo lavoro giorno e notte, troverai meraviglia, una gioia senza fine. Infatti non appena l'intelletto trova il luogo del cuore, subito vede cose che non ha mai conosciuto.
Quattro risposte:
?
2016-09-18 03:47:02 UTC
Niceforo Atonita raccoglie l'eredità di un insegnamento ascetico mistico che parte da Evagrio Pontico e giunge a lui attraverso una schiera di Autori spirituali e Santi, tra cui spicca San Giovanni Climaco (+ VII sec.).

Insegnamento che espone nel suo trattato "Discorso sulla sobrietà e la custodia del cuore pieno di notevole utilità", da cui la tua citazione. E' la pratica ascetica meglio nota come "esicasmo".

Da San Giovanni Climaco trae la definizione di esicasta: «L'esicasta è colui che gareggia per circoscrivere - cosa mirabile - l'incorporeo in una dimora corporea. Esicasta è colui che disse: "Io dormo e il mio cuore veglia" (Ct 5,2)... Il vero esicasta è un'immagine e rappresentazione di angelo in terra, però desolato, cioè privo di consolazione alcuna» (San Gv Climaco, Scala del Paradiso, passim).

Scopo dunque dell'esicasmo è ricondurre all'ordine il mondo delle facoltà interiori, sconvolto dal disordine del peccato.



Per far questo si pongono diverse condizioni; limitandomi a quanto traspare dalla tua citazione, la prima è l'odio del mondo, il morire a se stessi e al mondo: "la mancanza di preoccupazione per tutte le cose razionali e irrazionali, cioè la morte a tutte le cose". Biblicamente questo atteggiamento è riassunto da San Paolo così: "il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo" (Gal 6,14).

Seconda condizione è la certezza morale di non essere in peccato: "la sicurezza della coscienza, conservandoti irreprensibile alla tua propria coscienza". San Paolo infatti dice: "non sono consapevole di colpa alcuna" (1Cor 4,4a). Ma poi continua: "non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!" (1Cor 4,4b). Per questo motivo è necessario il lavoro dell'esicasmo, ossia il rientrare in se stessi per trovarvi Dio e con Lui ottenere l'esichia, ossia la pace. L'attività dell'esicasta sarà dunque fissare la mente in Dio solo, secondo quanto scritto: "Se dunque siete risorti con Cristo [il Battesimo, NdR], cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!" (Col 3,1-3); citazione in cui tornano i concetti precedenti.

Il resto della tua citazione sono tecniche per evitare la distrazione, su cui l'autore si dilunga in più punti. Fondamentale è l'attenzione che così viene descritta: «Attenzione è indizio chiaro di conversione; attenzione è invocazione dell'anima, odio del mondo e ascensione a Dio; attenzione è rifiuto del peccato e ricupero della virtù; attenzione è piena, indubitabile certezza del perdono dei peccati; attenzione è principio, o meglio, fondamento di contemplazione, giacché per essa Dio si affaccia e si manifesta all'intelletto; attenzione è imperturbabilità dell'intelletto, o meglio, è lo stato di imperturbabilità data in premio all'anima dalla misericordia di Dio. Attenzione è purificazione dei pensieri, tempio del ricordo di Dio, custode della sopportazione di ciò che avviene; attenzione è causa, insieme, di fede, speranza e carità...» (In "La filocalia", Gribaudi, Milano, 1997, vol. 3, p. 525).



Cosa io ne pensi, è presto detto: avendo fondamento nella Sacra Scrittura come in tutta la Tradizione ascetico mistica, non posso che pensarne più che bene. Nel testo l'autore cita abbondantemente scritti di numerosi Santi: non solo il Climaco, ma anche Sant'Antonio Abate, San Teodosio Cenobiarca, San Marco Asceta... Pensarne male sarebbe smentire tutti costoro, cosa a dir poco temeraria.



@ Commento. Ho sperimentato in passato, specie durante la vita eremitica, l'esicasmo secondo i tratti più recenti de "I racconti di un pellegrino russo" per cui ti rimando alla tua domanda di ispirazione.

Qualche dubbio sulla pratica fisica, ma per quanto concerne la concentrazione sul cuore, me ne resta un ricordo nostalgico. Tutte cose che purtroppo nella vita secolare (fuori da una cella monastica) sono difficilmente attuabili.
Allician
2016-09-16 12:08:57 UTC
A quei tempi potevano fare tutto, si isolavano in una grotta o nel deserto e perciò trovavano vie particolari per giungere al divino. Ne conosco un altro che diceva in continuazione 'Gesù figlio di Dio abbi pietà di me' e assaporava la gioia del cuore.(Filocalia) Si tratta di un'antica preghiera ortodossa Comunque anche quello che citi parte da una situazione di santità, cosa difficile in sé perché abbisogna di povertà, distacco etc. II vero cristiano, tuttavia, deve immergersi nel mondo, deve portare 'la buona novella'. Stare isolati toglie molte tentazioni e va bene per convertirsi, ma poi la lampada non può stare sotto il moggio, Gesù ci chiede anche di operare.
anonymous
2016-09-16 08:55:33 UTC
E' una delle varie vie verso la conoscenza di Sè. Non si può dire che sia la migliore, perché ciò che è meglio per uno non è meglio per un altro. Ciascuno dovrebbe seguire il suo maestro, se gli insegna a conoscere davvero se stesso. Se no, dovrebbe cambiare maestro.
?
2016-09-16 07:14:39 UTC
Ottimo esempio per sapere cos'è il vero Cristianesimo.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Continua a leggere su narkive:
Risultati di ricerca per 'Cristiani, vorrei una vostra riflessione sul testo di questo vostro correligionario, vi va?' (Domande e Risposte)
16
risposte
Chi ha opinioni diverse dalle nostre è sempre un nemico?
iniziato 2009-12-24 06:29:46 UTC
religione e spiritualità
Loading...