Domanda:
Apertura delle acque da parte di Mosé. Dobbiamo interpretare come un mito o come fatto reale?
anonymous
2020-05-18 12:31:26 UTC
Si tratta di un evento straordinario e vorrei sapere gli studiosi cosa dicono a riguardo? Dobbiamo interpretarlo come un mito, una sottospecie di linguaggio simbolico per tramettere una verità, un linguaggio in codice insomma qualcosa di simile oppure come fatto realmente accaduto con quelle dimamiche descritte nel testo quindi il mare che apre per davvero e il popolo che ci passa in mezzo?

Dal mio punto di vista lo interpreto come fatto reale però poi subentra un interrogativo. Se è realmente accaduto in quel modo perché gli egiziani non si sono convertiti a quella divinità che si è manifestata in modo cosi palese? Se si fossero convertiti oggi avremmo trovato sicuramente molte tracce ma questa conversione sembra non esserci stata. Inoltre anche le piaghe d'Egitto così palesi avrebbero dovuto spingere verso una conversione. Questo ragionamento mi porta poi a dubitare che l'evento sia realmente accaduto e penso sia un fatto mitologico. Voi cosa ne pensate?
Quattordici risposte:
Defendente
2020-05-18 14:38:32 UTC
Fatto reale (durante bassa marea) 
?
2020-05-18 13:09:44 UTC
La questione sinceramente non mi tange più di tanto, nel senso che non mi ci approccio in modo dogmatico. Potrei interpretarlo anche in tutti i modi che hai elencato contemporaneamente, o solo in uno di essi. Sul fatto che il "fatto" avrebbe prodotto una conversione certa ne dubito, non accadde nemmeno con Gesù (secondo i Vangeli) e nemmeno oggi se vedessimo qualcosa di soprannaturale, con la mentalità "naturalistica" predominante che c'è. Chi richiede prove su prove, alla fine probabilmente non rimarrà mai soddisfatto pienamente
Maraminta
2020-05-18 12:43:00 UTC
Secondo Carl Drews e i suoi collaboratori il luogo dell’incredibile evento non sarebbe però il Mar Rosso, ma un luogo situato più a nord, sul delta del Nilo, nei pressi del Mediterraneo: il lago Manzala.

«I risultati della simulazione coincidono quasi perfettamente con il racconto dell’Esodo» spiega Drews. Un forte vento proveniente da est levatosi durante la notte potrebbe aver respinto indietro le acque di una laguna per uno tempo sufficiente a permettere il passaggio del popolo di Mosè, per poi richiudersi sopra la cavalleria del Faraone.



Mare di Giunco (o "dei Giunchi" o "della Giuncaia", o "di canne") è la traduzione letterale del termine ebraico Yam-Suf, indicante il mare attraversato dal popolo ebraico uscendo dall'Egitto durante l'Esodo (v. Es13,18). L'identificazione di questo mare non è certa: il giunco è presente in tutte le acque sia interne che esterne all'Egitto. NON MAR ROSSO..



Riporto una informazine moto curiosa derivante dal diario del generale inglese Alexander Tulloch e pubblicata dal quotidiano Repubblica



Questo militare britannico, morto nel 1864, era di stanza in Egitto, nella zona ad ovest del Lago Tanis ed ha registrato nel suo diario un evento straordinario: dopo una notte di forte vento proveniente da est, il lago che nutriva un grande canneto si è prosciugato ed è rimasto asciutto per alcune ore. Questo evento ricalca esattamente ciò che ci racconta il libro dell’Esodo quando ci dice che un forte vento proveniente da est prosciugò le acque dello YAM SUF (mare di canne, canneto e NON Mar Rosso) consentendo agli Ebrei di attraversare sull’asciutto. Cessato l’effetto del vento le acque sono tornate ed hanno travolto gli Egizi che li inseguivano con carri e cavalli (Es 14,21-29).



Ma Alexander Tulloch e gli Ebrei non sono gli unici a raccontarci questo prosciugamento rapido della zona dei canneti che si trova ad est del delta del Nilo; ne abbiamo una versione anche da parte di coloro che non ci aspetteremmo mai: gli Egizi.



Nel museo di Ishmajljia si trova una stele studiata dal Prof. Hoffmeier e conosciuta come l’Iscrizione di El-Arish: in essa gli Egizi narrano una storia che ricalca il racconto dell’Esodo.



Un popolo che serviva un dio straniero ed avversario degli dèi egizi (sappiamo bene che gli dèi/Elohim/Neteru/Anunnaki erano in molti a dividersi i territori del medio oriente) uscì dall’Egitto guidato da un non meglio identificato Principe del Deserto (il Mosè biblico?) e si accampò in una località chiamata Pi-Karroti.



L’Esodo ci racconta che Mosè, uscito dall’Egittto, fece accampare il popolo in una località chiamata Pi-Hachirròt (Es14,2): possiamo dire che parlano dello stesso luogo e dello stesso evento?



I geroglifici egizi proseguono il racconto dicendo che, ripartito da Pi-Karroti, quel popolo proseguì il viaggio nel corso del quale “una grande massa di acque venne tagliata in due”, esattamente come l’Esodo ci racconta che dopo la partenza da Pi-Hachirròt, la massa di acque dello YAM SUF venne divisa in due: anche qui parlano evidentemente dello stesso evento, con ogni probabilità lo stesso tipo di fenomeno descritto anche da Alexander Tulloch.



Va rimarcato che ogni volta che la Bibbia parla di quella distesa di acque (Geremia 49,21; I Libro dei Re 9,26 e Esodo 13,18 e 23,3) le definisce sempre YAM SUF, cioè mare di canne, canneto’, e MAI le identifica col Mar Rosso come invece sempre si traduce erroneamente.



Questo attraversamento presentato come miracoloso dalla tradizione sacerdotale fu dunque la conseguenza di un evento naturale ben conosciuto da Mosè e dal suo Elohim che lo utilizzarono per compiere la piccola/grande impresa di sfuggire all’inseguimento degli Egizi.



L’Elohim viaggiava sul suo kevòd che produceva una nebbia e una qualche forma di energia luminosa attraverso la quale l’Elohim osservava gli eventi e indicava la via al suo popolo (Es 13,21; 14,24; 16,10).



Ebrei, Egizi e Tulloch paiono dunque confermare che questo racconto biblico, considerato spesso allegorico, molto probabilmente fu in realtà un fatto storico.
?
2020-05-22 16:17:47 UTC
Non sono i segni che convertono le persone, non sono le catastrofi, non  accadde agli Egizi e nemmeno agli Israeliti che rimasero un popolo duro di cervice nonostante tutto quello che videro accadere.

Non per niente dovettero errare per un lungo periodo di tempo (questo è il significato del numero 40) prima di arrivare alla terra promessa.

L'ho scritto in un commento ad un utente, quando non si vuole accettare qualcosa, in questo caso il Dio di Israele Geova, (Il Dio di Abraamo, Isacco e Giacobbe) l'ostinazione umana ha il sopravvento.

Basta vedere cosa accadde a Gerusalemme dove, nonostante i Sacerdoti, scribi e farisei studiassero i rotoli della legge che profetizzavano del Cristo, il Messia promesso, non lo vollero riconoscere, a Parte Nicodemo e pochi altri.

E quando non si vuole accettare una verità, si nega anche l'evidenza, e il preconcetto vince. E' quello che si dice "avere i paraocchi" e coloro che usano questa similitudine per i credenti sono proprio quelli che sono maggiormente ottusi.



La Bibbia non è un libro di storia e non va esaminato con questa metodologia, non sono le scoperte della scienza archeologica che possono smentirla o attestarne la veridicità. C'è sempre da tenere conto che ad una scoperta archeologica oggi si attribuisce un significato, domani un'altro alla luce di nuovi ritrovamenti, nemmeno le datazioni sono inconfutabili.

Per quanto riguarda i cosidetti miti biblici, come il diluvio universale, il fatto che appartenga a molte diverse civiltà significa che ha coinvolto l'intero pianeta ed è rimasto nella tradizione orale e scritta di moltissimi popoli. 

Affermare che dipende dal fatto che una qualsiasi alluvione, un fiume in piena, un lago che tracima ecc. è un'insulto all'intelligenza tanto quanto dire che sono affogati i pesci.

Non erano certamente gli animali il problema, ma gli uomini talmente disobbedienti e corrotti che non aveva alcun senso che avesserro altro tempo sulla terra per pentirsi, la loro scelta la fecero quando Noè li richiamò al pentimento e non vollero ascoltarlo, Dio Padre ne ha solo preso atto ed ha predisposto per loro un ultima opportunità di salvezza tramite l'ESPIAZIONE di Gesù Cristo che ha organizzato ul lavoro di evangelizzazione anche per i morti: 



1Pietro 3:18-20

Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gl'ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l'arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all'acqua.

1Pietro 4:6

Poiché per questo è stato annunziato l'Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito.



Riguardo al mar rosso si possono fare mille congetture, ma come dico sempre vi è solo un modo per conoscere le verità divine, e non è la disamina scentifica di prove, non vale per le Sacre Scritture e non vale per l'esistenza di Dio o la storicità della figura di Gesù Cristo.

Per comprendere e conoscere occorre un cambiamento di cuore, il desiderio sincero di conoscere la verità, non la volontà di confutare ciò che è vero.

Occorre applicare la fede in Gesù Cristo e chiedere a Dio Padre di darci luce e conoscenza.

 

"Se alcuno di voi manca di sapienza la chieda a Dio che dona a tutti, senza rinfacciare e gli sarà donata, ma chieda con fede senza star punto in dubbio" 

(Giacomo 1:5-6 cit, parziale a memoria) Ma se ci si crede già sapienti, o peggio nati imparati, non si otterà nulla.

"poichè non riceverete alcuna testimonianza prima che la vostra fede non sarà stata messa alla prova" (Ether 12:6 cit. parziale a memoria)



Se hai voglia di guardarlo ti metto il link di un interessante documetario trasmesso da Focus sull'argomento: "Esodo la ricerca delle prove"



https://www.youtube.com/watch?v=M1wQTdTyZ38
anonymous
2020-05-18 13:28:19 UTC
E' un fatto che viene ricordato in continuazione nella bibbia, è il fatto più importante nella storia della salvezza degli ebrei.

Gli studiosi di adesso possono inventare tante cose, ma il fatto resta, come restano gli egiziani andati a fondo.
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2020-05-19 09:37:02 UTC
È un fatto reale...

Per fare un esempio, la rivista New Scientist riferiva che due fisici dell’Università di Tokyo hanno applicato un campo magnetico estremamente intenso a un tubo orizzontale parzialmente riempito d’acqua. L’acqua si è subito raccolta alle estremità del tubo, lasciando la parte centrale asciutta. Il fenomeno, scoperto nel 1994, si verifica perché l’acqua è leggermente diamagnetica, ovvero viene respinta da un magnete. Questo fenomeno dimostrato per cui l’acqua si sposta dai punti in cui il campo magnetico è molto intenso a quelli in cui è più debole è stato soprannominato “effetto Mosè”. New Scientist osservava: “Spostare l’acqua è facile, basta avere un magnete abbastanza grande. E se lo si possiede, quasi tutto diventa possibile”.



Naturalmente, non si possono fare affermazioni categoriche sul metodo che Dio usò quando divise il Mar Rosso per gli israeliti. Ma il Creatore conosce nei minimi particolari tutte le leggi della natura. Può facilmente controllare certi aspetti di una legge sfruttando un’altra delle leggi da lui stabilite. A noi esseri umani il risultato potrebbe sembrare miracoloso, specie se non comprendessimo appieno le leggi in gioco.
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2020-05-19 09:22:51 UTC
Nel Mar Rosso recentemente sono state trovate parti di carri da guerra egiziani, armi, corazze e ossa si soldati e di cavalli.
anonymous
2020-05-19 08:12:31 UTC
Se scrivi su Google "ritrovamento carri egiziani nel mar rosso" trovi vari articoli e foto del ritrovamento! L'archeologia non mente! ;)
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2020-05-19 05:49:01 UTC
Reale come Minas tirith
Figlio Della Terra - Ulixes
2020-05-18 14:20:52 UTC
Beh... ci sono prove storiche? A me non sembra. Anzi, la vicenda di Mosé cozza terribilmente con i dati storici che abbiamo. Per esempio le piaghe? Mai avvenute come raccontate nella Bibbia. Anzi, al massimo della prova abbiamo le lamentazioni di Ipuwer che, tra le tante calamità abbattutesi sull'egitto cita le invasioni di popoli semiti e vari sconvolgimenti sociali non descritti nel mito mosaico, inoltre tutte le "piaghe" riportate dal documento egizio sono attribuibili all'eruzione di un vulcano vicino.



Inoltre, va anche considerato, che la storia di Mosé, oltre a riprendere vari cliché letterari (il bambino destinato a grandi cose affidato alle acque, l'appartenenza ad un popolo che si manifesta da sé, ecc.) Ha pure fatti che cozzano con la civiltà egizia. Per esempio gli egizi erano un popolo che riconosceva dei diritti agli schiavi -un padrone maltrattante era severamente punito e poteva anche diventare a sua volta schiavo- (quindi se Mosè era davvero vissuto a corte del faraone avrebbe dovuto saperlo, invece di uccidere lo schiavista crudele (d'altronde i giudici a chi avrebbero creduto? A uno di casa reale o a un tizio a caso?), oppure gli schiavi lavoravano poche ore al giorno (mi pare tre o quattro) così da avere sempre manodopera fresca e riposata e venivano retribuiti (così che potessero comprarsi la libertà). Insomma, nessuna condizione disumana descritta dall'Esodo. Inoltre, che mi ricordi, l'unica presenza massiccia di popoli semiti in egitto si ebbe con l'invasione dei "Popoli del mare", che furono regnanti per diverso tempo, adottando Seth (identificato con il loro Dio delle tempeste, Teshup) come patrono della dinastia reale (per questo gli egizi iniziarono a vederlo non troppo di buon occhio, come Dio delle genti straniere) e vennero letteralmente "cacciati a calci nel sedere" da un faraone che riorganizzò l'esercito e riconquistò l'Egitto. Detto ciò mi  pare chiaro che la vicenda di Mosé sia una cosa non avvenuta storicamente (o per lo meno non come dice la Bibbia). Che sia una storiella o un midrash (il loro corrispettivo del nostro Mito), che lo stabiliscano gli ebrei in base alla loro conoscenza del simbolismo ebraico. Dico solo che le fantomatiche piaghe, a livello simbolico, sembrano in qualche modo connesse con le Deità egizie, un po' come per dire "il nostro Dio colpisce i Vostri su ciò che hanno di più caro e Loro sono impotenti", cosa che (unita alla cosa dei bastoni-serpenti) personalmente mi fa propendere per l'interpretazione midrashica.
?
2020-05-18 12:34:55 UTC
Per me è verità verissima. E'  perfettamente credibile che  un mare si spalanchi e la gente buona ci passi in mezzo, poi quando i cattivi la inseguono si richiude e li ammazza.Del resto perché  dubitarne, se già uno è disposto a credere ad un diluvio universale che affoga tutti...  pure i pesci?
Gattorso
2020-05-20 18:01:56 UTC
Nel libro Har Karkom di EMMANUEL ANATI sono riportati i risultati delle ricerche archeologiche, che smentiscono l'attraversamento del Mar Rosso.  Si trattava di una laguna, un "mare di canne"
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2020-05-20 04:14:23 UTC
faraone si considerava un'autorita' superiore a Dio infatti in esodo 5:2 viene detto:Ma il faraone replicò: “Chi è Geova che io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare via Israele? Non conosco affatto Geova, e non ho nessuna intenzione di lasciar andare Israele.

da googe ho appreso questa notizia

La scoperta sull’Esodo del popolo d’Israele

L’esercito egiziano che insegue il popolo d’Israele, guidato da Mosè, in fuga verso la Terra promessa: questo è ciò che la Bibbia ci racconta circa l’Esodo del popolo di Dio. Ma, recenti scoperte hanno approfondito ancor di più la questione.



Sono state ritrovate, nel profondo del Mar Rosso, una grande quantità di ossa umane risalenti al XIV secolo A.C. Degli studiosi, in missione nella zona della Penisola Arabica in cerca di reperti risalenti all’Età del Bronzo, si sono imbattuti, invece, in più di 400 scheletri umani trovati insieme ad armi da guerra e a due carri.
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2020-05-18 17:40:06 UTC
Mito, nel mondo reale certe cose non accadono.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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