Non sono i segni che convertono le persone, non sono le catastrofi, non accadde agli Egizi e nemmeno agli Israeliti che rimasero un popolo duro di cervice nonostante tutto quello che videro accadere.
Non per niente dovettero errare per un lungo periodo di tempo (questo è il significato del numero 40) prima di arrivare alla terra promessa.
L'ho scritto in un commento ad un utente, quando non si vuole accettare qualcosa, in questo caso il Dio di Israele Geova, (Il Dio di Abraamo, Isacco e Giacobbe) l'ostinazione umana ha il sopravvento.
Basta vedere cosa accadde a Gerusalemme dove, nonostante i Sacerdoti, scribi e farisei studiassero i rotoli della legge che profetizzavano del Cristo, il Messia promesso, non lo vollero riconoscere, a Parte Nicodemo e pochi altri.
E quando non si vuole accettare una verità, si nega anche l'evidenza, e il preconcetto vince. E' quello che si dice "avere i paraocchi" e coloro che usano questa similitudine per i credenti sono proprio quelli che sono maggiormente ottusi.
La Bibbia non è un libro di storia e non va esaminato con questa metodologia, non sono le scoperte della scienza archeologica che possono smentirla o attestarne la veridicità. C'è sempre da tenere conto che ad una scoperta archeologica oggi si attribuisce un significato, domani un'altro alla luce di nuovi ritrovamenti, nemmeno le datazioni sono inconfutabili.
Per quanto riguarda i cosidetti miti biblici, come il diluvio universale, il fatto che appartenga a molte diverse civiltà significa che ha coinvolto l'intero pianeta ed è rimasto nella tradizione orale e scritta di moltissimi popoli.
Affermare che dipende dal fatto che una qualsiasi alluvione, un fiume in piena, un lago che tracima ecc. è un'insulto all'intelligenza tanto quanto dire che sono affogati i pesci.
Non erano certamente gli animali il problema, ma gli uomini talmente disobbedienti e corrotti che non aveva alcun senso che avesserro altro tempo sulla terra per pentirsi, la loro scelta la fecero quando Noè li richiamò al pentimento e non vollero ascoltarlo, Dio Padre ne ha solo preso atto ed ha predisposto per loro un ultima opportunità di salvezza tramite l'ESPIAZIONE di Gesù Cristo che ha organizzato ul lavoro di evangelizzazione anche per i morti:
1Pietro 3:18-20
Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gl'ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l'arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all'acqua.
1Pietro 4:6
Poiché per questo è stato annunziato l'Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito.
Riguardo al mar rosso si possono fare mille congetture, ma come dico sempre vi è solo un modo per conoscere le verità divine, e non è la disamina scentifica di prove, non vale per le Sacre Scritture e non vale per l'esistenza di Dio o la storicità della figura di Gesù Cristo.
Per comprendere e conoscere occorre un cambiamento di cuore, il desiderio sincero di conoscere la verità, non la volontà di confutare ciò che è vero.
Occorre applicare la fede in Gesù Cristo e chiedere a Dio Padre di darci luce e conoscenza.
"Se alcuno di voi manca di sapienza la chieda a Dio che dona a tutti, senza rinfacciare e gli sarà donata, ma chieda con fede senza star punto in dubbio"
(Giacomo 1:5-6 cit, parziale a memoria) Ma se ci si crede già sapienti, o peggio nati imparati, non si otterà nulla.
"poichè non riceverete alcuna testimonianza prima che la vostra fede non sarà stata messa alla prova" (Ether 12:6 cit. parziale a memoria)
Se hai voglia di guardarlo ti metto il link di un interessante documetario trasmesso da Focus sull'argomento: "Esodo la ricerca delle prove"
https://www.youtube.com/watch?v=M1wQTdTyZ38