ritengo che questa sia fonte articolo Fasol:
http://www.zenit.org/article-21899?l=italian
estrapolo parte:
"Se nella originaria visione psicoanalitica freudiana classica ogni conflitto morale risulta, in ultima analisi, di origine nevrotica, ed ogni credenza religiosa di tipo metafisico tout court illusoria se non delirante, tutta la critica successiva, a partire da Jung [3] ne ha evidenziato l'eccessivo riduzionismo semplificatorio, mettendo in luce il possibile connubio tra sviluppo di una struttura psichica matura e adesione religiosa, fino a chi è arrivato ad individuare, al contrario, il comportamento ateistico stesso come frutto di processi nevrotici [4]
Per quanto riguarda, in particolare, il punto di vista della psicologia della religione, va specificato che essa studia, nello specifico, il corrispettivo psichico individuale dell'esperienza religiosa, a prescindere dalle caratteristiche della religione di appartenenza, nel rispetto di una sorta di "distanza critica" e di agnosticismo metodologico [5]. Evitando i due estremi costituiti sia dalla tentazione riduzionistica, che riduce cioè la religione a mera costruzione psichica, sulla scia peraltro del filone filosofico costituito dai cosiddetti "maestri del sospetto", sia da quella apologetica, che vorrebbe ricercare conferme bio-psicologiche alla necessità e validità universale della religione e del cosiddetto "bisogno religioso" in senso stretto...."ecc
è sempre utile leggere tutto contesto: faccio notare che quando fasol riferisce che ateismo è malattia psicotica, frutto di nevrosi, sta citando posizoine di un altro autore (non un pirlotta qualsiasi per altro, un certo Jung).
faccio anche osservare chelL'autore però prende una distanza da posizione di Jung, cercando di evitare "estremismi".. se vi riesca non sono competente per giudicarlo, Ora su quanto dice intorno a posizione di Jung e riduzionismo freudiano è abbastanza condivisibile e universalmente noto (bibliografia sterminata); sul resto non sono competente, certamente meno dell'autore sull'argomento che tratta, dunque nn posso permettermi di commentare: sicuramente non da una sintesti e senza leggere ragionamenti. tanto meno poi su quanto scrive ancona, professore di psichiatria clinica (su cui non ho cercato tesi...ad esempio sospetto che quando si parla di "ateismo in senso forte" si intenda per definizione nominale colui che rinnega la vita, non tanto il concetto di ateismo comunemente inteso, senso "debole" di posizione ideologica... ma non ho letto dunque non posso commentare).
------
ho poi letto intervento dello stesso Fasol su UAAR, in cui precisa che riporta e commenta tesi non proprie come avevo intuito e sopra precisato:
fasol scrive:
"Non avendo alcun interesse a difendere tesi non mie, e appellandomi all’ecumenico regolamento del blog (apprezzando in particolare agli artt 16 e 13) preciso soltanto di aver semplicemente riportato per completezza, nel capitolo del volume “Le sette Svelate” riguardante l’approccio della psicologia alla religione in generale, anche la tesi, pur provocatoria e paradossale, di Ancona. Per il resto, come si può evincere dalla lettura del volume, l’intento è quello di stigmatizzare qualsiasi tratto settario o comunque ideologico, trasversalmente alle religioni…o agli ateismi. Convinto, in questo, che l’onestà intellettuale e il confronto vero, specie su temi esistenziali, prescinda da qualsiasi etichetta, nonché titoli accademici (di cui sono peraltro provvidenzialmente sprovvisto) ma arricchisca l’uomo tout court....."
ha detto tutto.