c'è un salto ontologico tra uomo e animale, non c'è via di mezzo.
la prova più evidente, a mio avviso, a livello sperimentale è questa:
si deve confrontare la differenza di differenze, ossia si deve vedere quale sviluppo culturale ha dimostrato un qualsiasi gruppo animale nel corso di milioni di anni, con quelli dell'uomo. Se è vero che la scimmia - o qualsiasi specie animale si voglia considerare- vive come viveva milioni di anni fa, nonostante l'esperienza acquisita da migliaia di generazioni, mentre l'uomo è arrivato sulla luna, questo dice una differenza qualitativa tra i due animali, dato dallo specifico razionale.
se vi fosse un minimo, quasi impercettibile gradiente di razionalità nella bestia, questa avrebbe portato a dei risultati apprezzabili nel corso di milioni di anni, magari meno di quelli dell'uomo, ma un miglioramento della cultura dell'animale, con indizi elementari di civiltà, del suo modo di costruire e organizzare la realtà. Ma non vi è stato nessun cambiamento.
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@lella: forse non hai letto la mia considerazione
L'organizzazione sociale delle formiche è la stessa di milioni di anni fa. non quella dell'uomo. Sono differenti le forme di socialità..ma io sostengo che sia visibile una differenza della differenza, una crescita differente in quelle differenti organizzazioni sociali (secondo analogia di proporzionalità...tanto per buttare dentro un tecnicismo, che solo @enzo può apprezzare).
quella differenza di differenza- constatabile scientificamenete, empiricamente- dice che vi è una differenza tra uomo e bestia
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@lella: ma ti rispondo subito, perchè è una conferma della mia tesi, se riesco a fartela capire: l'uomo abbandonato nei boschi diventa un selvaggio...ma l'animale a contatto con un ambiente umano..non diventa un umano. Questa è una differenza di differenza.
l'uomo è capace di adeguarsi all'altro, e questa apertura è intelligenza; l'animale no, ha schemi fissi che gli impediscono un autotrascendimento.
L'uomo ha storia, questo il senso di quella accumulazione di esperienza, di crescita culturale. L'animale non ha storia, non si fa nel corso della storia.
Ma queste non sono riflessioni concettuali, sono evidenze empiriche, a partire della paleontologia come ripeto.
L'uomo che viveva nelle caverne, e ci sopravviveva benissimo, ha costruito città e grattacieli. le scimmie o gli elefanti, non hanno dato nessun indizio di alcuna capacità di autosviluppo (=storia) e vivono ancora nella savana.
troppo difficile per te?
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"L'animale non diventa uomo perché non ha le capacità nervose per farlo, così come l'uomo in un ambiente aquilino non inizierebbe a volare"...
...scusa, ma intanto sei tu che hai posto quelle identità ("se degli esseri umani vengono abbandonati in un bosco cresceranno come animali "...gli cresceranno le ali se accuditi dalle aquile???). Io non mi riferivo al raggiungimento dell'identificazione biologica con l'animale, ma al senso di quel "come" comportamentale e adattivo di cui credevo parlassi tu. Se poi riconosci che hai sparato un'ennesima minchiata e ti stai contraddicendo da solo, posso darti subito ragione.
Ti faccio invece notare ancora delle differenze: non un singolo uomo....ma l'umanità nel suo sviluppo, ha imparato a volare. Le aquile non impareranno mai, nn lo hanno fatto fino ad ora a costruire computer. Se porto l'esempio dei milioni di anni di evoluzione, è per manifestare in chiaro la differenza di differenza. Un gruppo di uomini, in contesto aquilino diventano alla fine capaci di dominare l'ambiente aquilino, è la storia che ci insegna. Non mai è successo il contrario.
Se poi dici che gli animali non hanno le capacità cognitive che permetta il pensiero, siamo d'accordo, era questo che ti si diceva, fine; alcuni invece sostengono che gli animali possiedano un sistema nervoso capace IN PARTE di pensiero. Questo lo si contesta, non vi è nessun parte, nessun grado ,perchè non vi sono evidenze dove dovrebbero apparire, come vuole il metodo scientifico
detto altrimenti:la civiltà è come dice hegel l'oggettivazione del pensiero, della ragione. L'animale non avendo alcuna civiltà (non avendola sviluppata in milioni di anni), mostra che non ha pensiero. Lo avrebbe in funzione e in proporzione a quella civiltà che ha prodotto...appunto zero
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@silvia: trascendere vuol dire superare non separare. la scienza e ogni conoscenza non è accumulazione di dati sensibili, ma loro organizzazione. L'organizzazione non è sensibile. la legge scientifica che descrive la gravità non è la gravità, e non è quella particolare caduta del grave che percepisci con i sensi.