Come si può non dubitare sulle idee “preconfezionate” su Dio che la religione ci ha fornito?
Ogni persona, se non completamente priva di intelligenza, tende naturalmente al dubbio. Anche l’uomo di fede, come sopra ti è stato confermato, tra l’altro con grande sincerità (mi riferisco in modo particolare ad Elsi,Rufy, Fabio), nutre dubbi. Il credente cerca di far fronte ai dubbi aumentando la preghiera, le letture che riguardano la spiritualità cristiana e la dottrina. I dubbi vanno estirpati: è questa la regola che vince l’animo delle persone fragili, specie se qualcuno ti dice che il dubbio è la tentazione del maligno e che il tuo dubbio dispiace a Dio. Il dubbio resta sempre e comunque la realtà anche se poi si cerca di soffocarlo o meno.
Dubbio o fede ?
L’ho scritto anche in un’altra domanda: ci sono due possibili approcci alle questioni religiose, quello fideistico, che pretende di assumere a verità la propria posizione senza uno straccio di prova e senza permettere alcuna confutazione, e quello logico-razionale, aperto al dibattito e che si basa sui fatti, sui dati, sui giudizi degli studiosi più accreditati, sulla storia, ecc...
Parafrasando Platone, io ho sempre rifiutato un approccio fideistico pensando che nessuno su questa Terra è in grado di detenere la Verità assoluta , piuttosto amo essere confutata per non rimanere nella falsità. Pertanto l’unica cosa certa è che “Sappiamo di non sapere” (si sono un po’ fissata con Socrate!) .
In base a questo ragionamento verso le verità dogmaticamente definite ci si può rapportare solo con un atteggiamento o di accettazione o di rifiuto, non c’è via di mezzo. Il mio ovviamente è un atteggiamento di rifiuto.
La fides senza ratio che pretende di imporsi, è una fede talebana, fondamentalista, fideismo pericoloso da combattere al pari del fondamentalismo islamico (scusa la durezza).
Cartesio una volta scrisse che “Il dubbio è l’inizio della sapienza”.
Chi non riesce ad accettare i suoi stessi pensieri, senza metterli in dubbio, come può non dubitare sempre in cerca di risposte? La fede ottunde il dubbio, di fronte al mistero della vita, dell’eternità e dell’infinito, dà una falsa tranquillità all’anima, una sorta di conforto. Cedere al dubbio vuol dire affrontare l’ignoto, il nuovo, a volte le proprie paure. Quando inizi ad avere dubbi sull’esistenza di Dio cominci ad averne anche sull’anima. Pensi che forse siamo stati lasciati soli in questo angolo di universo senza uno scopo e una ragione. Paura che, dopo questa brevissima vita su questo piccolo pianeta che ruota silenziosamente intorno al nostro Sole, immerso in un mare di stelle, ci sia il nulla senza una ragione. Cosa sono di fronte all’immensità dell’infinito? Domande e ancora domande. Dubbi e ancora dubbi.. senza la ricerca e le domande non si possono avere risposte soddisfacenti, ma solo FACILI risposte che sono spesso un modo per non pensare, non approfondire oltre la superficie, non cercare di capire meglio e conseguentemente di non assaporare la vita. Perché se è vero che chi cerca trova, la risposta giusta arriva sempre. Allora il dubbio che sposa la ricerca ti aprirà gli occhi e potrai vedere oltre a quell' offuscante velo che la società con i suoi schemi e le sue risposte “facili” ti impone sin dalla nascita. Solo pochi hanno il coraggio, la curiosità di squarciarlo. Ho preferito il dubbio alla fede e posso dire che la vista che mi si è presentata davanti gli occhi mi ha lasciato senza fiato, un paesaggio immenso e sconfinato, tutto da scoprire che ha nutrito la mia anima.
Quando Galileo ha lasciato la Terra e ha espanso le percezioni con un telescopio, si frantumava un’illusione collettiva: quella del Sole che gira intorno alla Terra, che l’uomo è al centro dell’Universo, illusione tra le tante che continuano ad essere radicate profondamente dentro le persone e nelle nostre percezioni. Galileo scatenò un tale putiferio tra i suoi eminenti contemporanei che per evitare la morte fu costretto a rinnegare tutto. Strano destino che accomuna molti innovatori!
Ciao Agora :-)