Ma come poteva la Chiesa condannare un libro con un contenuto, come dire, cosi, diciamo, squisitamente CRISTIANO?
«Per un leader politico le dottrine religiose e le istituzioni del suo popolo devono sempre restare inviolabili; altrimenti egli non avrebbe il diritto di mettersi in politica, ma dovrebbe diventare un riformatore se ne avesse i requisiti! Specialmente in Germania ogni altro atteggiamento porterebbe alla catastrofe». (A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 116)
«L'uomo che pensa in funzione del popolo, in particolare, ha questo sacro dovere, ciascuno nella propria confessione, di far sì che la gente smetta di parlare della volontà di Dio, e realmente compia la volontà di Dio, e non permetta che la parola di Dio venga dissacrata. Perché la volontà divina diede agli uomini la loro forma, la loro natura, le loro capacità . Chiunque distrugga la sua opera dichiara guerra alla creazione del Signore, alla volontà divina».
(A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 562)
«Pertanto oggi credo di agire in accordo con la volontà del Creatore Onnipotente: difendendo me stesso dal giudeo, sto combattendo per l'opera del Signore».
(A. Hitler, Mein Kampf, Eher-Verlag, Monaco, 1925, p. 65)
«Distruggere il contenuto della civiltà umana con la distruzione di quelli che la simboleggiano, appare il più disprezzabile dei delitti agli occhi di un'idea nazionale del mondo. Chi ha il coraggio di alzare la mano sulla migliore delle creature fatta a immagine di Dio, pecca contro il munifico creatore e coopera alla espulsione dal paradiso».
(A. Hitler, Mein kampf, Ed. Homerus, Roma, 1971, p.14)
E sì che lo zio Adolf odiava così tanto la Chiesa cattolica, ma così tanto, che finì per fare tabula rasa nella Città del Vaticano? O per annientare l’intera Chiesa cattolica? Oppure finì per ratificare con quest’ultima un Reichskonkordat? Confessa un alto esponente del clero cattolico, il cardinale Michael von Faulhaber, in una predica del 1936, che: «Papa Pio XI è stato il primo sovrano straniero a concludere con il nuovo governo del Reich un solenne concordato, guidato dal desiderio di rafforzare e promuovere gli esistenti rapporti cordiali tra la Santa Sede e il Reich tedesco. In realtà papa Pio XI è stato il migliore amico, all'inizio addirittura l'unico amico del nuovo Reich. Milioni di persone all'estero avevano inizialmente un atteggiamento di attesa e diffidenza verso il nuovo Reich e solo grazie alla stipula del concordato hanno acquistato fiducia nel nuovo governo tedesco». Allo stesso Hitler, Faulhaber scrisse il 24 luglio che: «Per la reputazione della Germania a occidente e ad oriente e dinanzi al mondo intero, questa stretta di mano con il papato, la massima potenza morale della storia universale, significa un'impresa di smisurata fortuna».
Anche il cardinale Bertram, elogiò dinanzi a Hitler, il 22 luglio, «l'armoniosa collaborazione tra Chiesa e Stato» e auspicò per il futuro «una cordiale e sincera disponibilità ». Allo stesso modo il segretario di Stato Pacelli vide, «in caso di una attuazione sensata e leale», qualcosa di benefico per «le anime immortali», creato «sfruttando con decisione la situazione complessiva e con l'aiuto benevolo della grazia di Dio». Sì, decisamente tutto ciò dimostra l'esistenza un odio irriducibile, tra il nazionalsocialismo e la Chiesa cattolica.
http://www.cristianesimo.it/nazismo.htm
http://www.cristianesimo.it/cattonazismo.htm
Saluti