Domanda:
se non ci fosse DIO allora tutto è permesso?
Davide B
2009-01-25 12:07:49 UTC
come disse lo scrittore russo Dostoyevsky"se non ce Dio,allora tutto è permesso".Ed è vero se non ce Dio assoluto in autorita,allora chi determina il valora di qualsiasi cosa,il voto popolare?L utopia e l istruzione umana sono senza senso perchè l uomo affronta la morte e con essa l estinzione.Se l uomo finisce nel niente ,nasce dal niente allora è niente!?una volta ho letto proprio qui che i nostri sentimenti non sono altro che un illussione..non siamo altro che micro-organismi che si sono sviluppati dopo milioni di anni..chi puoi dire cose il bene e il male...esiste il bene e il male?se non ce un fine ultimo a cui appellarsi allora tutto è permesso..è permesso fare tutto tanto siamo solo materia senza senso che prima o poi deve morire,in un mondo senza regole,se i sentimenti come ha detto quell utente sono un illusione,che pensate allora è tutto permesso,sbaglio a scandalizzarmi se qualcuno fa dell male ad un altra persona,se il bene e il male non esiste non ce nessuna autorita a cui appellarsi chi puo dire questo è giusto o sbagliato(a parte le leggi civili per rendere il mondo piu vivibile).mah,io credo fermamente in DIO e SO che non è cosi ,pero vorrei sentire che ne pensate credenti e non. rispondete vorrei ascoltare le vostre opinioni,pero rispondete seriamente penso sia un argomento interessante.
22 risposte:
colombre- inachis io version
2009-01-25 13:34:26 UTC
Se conosco questa sezione ti risponderanno in molti. E molti vorranno re-agire a quella che penseranno essere una provocazione cattiva.

Ma, ne sono certo, non lo è...

Conosco quel passaggio di Dostoevskyj, Me lo citò in una prima lezione un docente universitario, quando, matricola, frequentavo titubante le aule universitarie. Un ricordo struggente...



Se dovesse capitarti di tornare su queste pagine ti capiterà di vedere un nutrito gruppo di non credenti che dileggiano e irridono l'altrui religione. Di recente un tale, aliasato Akrazier (uno che unisce l'arroganza di molti alla supponenza di pochissimi eletti), ha teorizzato il principio che "siccome Wanna Marchi è una lestofante" lui si sente autorizzato a entrare a gamba tesa contro duemila anni di civiltà, quasi fossero una burletta.



Ma raramente si pensa a tutte le conseguenze "metafisiche" delle posizione che si sono assunte. Senti un po'... quanto ho pressato sul pulsante di risposta non c'erano ancora interventi. Ora... io sono lungo a scrivere, ma sono pronto a scommettere che quando avrò definitivamente risposto, troverò sopra il mio un tot di persone che ti scriveranno cose del tipo "come ti permetti a pensare che solo i credenti abbiano valori", o cose simili.

Ma tu- credo- non volevi dire questo.



Le parole che tu hai usato "bene", "male", e "senso" (usata solo in modo implicito) necessitano di un aggancio metafisico.



Quando si studia filosofia, e si studia- ad esempio Platone (notoriamente un imbecille se lo si confronta a cospetto di Piergiorgio Odifreddi) - si considera un concetto molto semplice, quale quello di "contingenza". E tecnicamente tutto ciò che è transeunte è qualcosa che non ha in se stesso la sua ragione di esistere. Peraltro questa è la definizione etimologica della stessa parola "esistere".



Tutta la metafisica- Aristotele qui farebbe al cospetto dei più la figura di uno scolaretto con le guance rosee- è incentrata su questo semplicissimo concetto. Che tu hai ribadito...



Il bene- quello che si vuole al gatto, alla fidanzata, ai figli o alla nonna Clementina- ha ragione d'essere se esiste il Bene, la giustizia e la Giustizia. La parola libertà, invocata da tutti perentoriamente (in senso rigorososamente anticattolico) non ha senso se non vi è qualcosa che supera, sensandola, la materia.

Senza Mistero la parola libertà corrisponde all'ambizione di un tappo di sughero che, galleggiando in un fiume in piena, pretendessi di essere altro rispetto a esso.
Ninfa dei Boschi
2009-01-25 20:23:20 UTC
Il confine tra il bene e il male lo stabilisce la storia e la natura umana, in generale tutto quello che ci fa soffrire o fa soffrire gli altri è male, tutto quello che ci fa gioire o fa gioire gli altri è bene.

Ognuno ha una propria moralità indipendentemente dal fatto che sia o meno credente.

Se non fosse così, non sarebbero esistiti i preti pedofili.
Monkey D. WANTED
2009-01-25 20:13:08 UTC
vai ogni domenic in kiesa per pensare ste cose vero?
Xεℓιυs
2009-01-25 20:13:11 UTC
No, esiste la legge e la coscienza.
2009-01-25 22:09:56 UTC
Certo che se Dio non esistesse sarebbe una gean fregatura.

Qualsiasi pensiero morale sarebbe una inutile elocubrazione, una semplice mediazione. Hai mai fatto caso che gli atei sono soliti citare la frase 'non fare agli altri ciò che non vuoi che sia a fatto a te'? I cattolici (e i cristiani in genere) dicono esattamente l'opposto: 'fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te'. 'non fare del male' è molto diverso da 'ama il prossimo tuo come te stesso'. A quanto pare la morale atea è improntata più alla ricerca di una mediazione più che la verità. La fortuna di questi atei (di cui nemmeno si rendono conto) è che la nostra cultura ha attinto a piene mani dal cristianesimo. Poi sono personalmente convinto che una ricerca della Verità (l'unica Verità che sta al di sopra di qualsiasi convinzione e fede) non può che portare a Dio. E' ovvio però che questa ricerca deve essere sincera, umile, scevra da qualsiasi preconcetto e pregiudizio, altrimenti il rischi è quello di crearsi una verità personale.

A chi ha evideenziato che la ricerca di giustizia è opera umana bisognerà anche far notare che tale ricerca non ha mai sistematicamente escluso Dio. Quando l'ha fatto ha portato a vere e proprie catastrofi (nazionalsocialismo, comunismo ad esempio).
2009-01-25 20:44:15 UTC
hai appena detto un'altra delle tue gran cavolate bravo
Tal
2009-01-25 20:33:00 UTC
Se non ci fosse un Dio (io non sono cristiano ma seguo comunque una religione) gli atti delle persone non avrebbero senso, nel bene e nel male.Di per se, perché gli organismi avrebbero dovuto evolversi? In fondo, una pietra ha molte più possibilità in più di noi di durare nel tempo.Se non ci fosse stato un' altro scopo, visto che gli organismi si evolvono solo per avvantaggiarsi il più possibile, non avrebbe avuto senso neanche il fatto di vivere.Ma dato che gli organismi hanno provato a vivere, sacrificando in cambio moltissimo tempo che avrebbero potuto passare in terra restando senza vita, allora vuol dire che scegliere di vivere è un vantaggio, e che certamente c'è ancora qualcosa oltre la vita.



Bella domanda, ti accendo una stella e ti faccio i complimenti.Solo un appunto, non per offesa, ripassa un po' la grammatica (analisi del periodo).Eviterai malintesi.
2009-01-25 20:22:34 UTC
Se non ci fosse Dio allora è tutto permesso?

A parte il fatto che la frase presenta incoerenza verbale... vorrebbe dire che tutto è permesso, Dio non c'è^^ C'è in compenso l'uomo, che dovrebbe riuscire da sé a non far andare a rotoli il mondo anche senza l'aiuto di invenzioni inutili
2009-01-25 20:21:39 UTC
Cioè la tua etica si basa o sulla paura o sull'attesa di un premio. Wow, bella etica.
marco meta
2009-01-25 20:21:14 UTC
Scusa davide ma tu hai bisogno di leggere sopra un libro cio' che è bene e cio' che e' male? hai bisogno di un comandamento divino? Allora se per caso perdessi la fede, saresti un delinquente? fammi capire.
Carol-049
2009-01-25 20:13:40 UTC
E interessante
Salvatore M
2009-01-26 04:43:56 UTC
La logica del mondo, sia nella natura sia nella storia, dice una sola Cosa: la dominazione della forza. In questa cornice appare, luminosa, l’intuizione: c’è il bene, c’è Dio. Se esiste il bene, allora esiste Dio. L’ha riconosciuto anche uno dei più grandi logici del ‘900,

wittgenstein, in un pensiero estemporaneo del 1929: Se qualcosa buono, allora è anche divino.

Solo il soprannaturale può esprimere il soprannaturale.
Vyoletta
2009-01-25 23:29:13 UTC
Vedi i libri sacri, ormai un tantino fuori moda (scusa se la penso così) non sono stati altro che un modo di mettere per iscritto delle regole morali che l'uomo sentiva dentro di sè e che sentiva il bisogno di "oridinare" in forma organica. Questi testi hanno avuto un pregio: quello di farci capire che gli uomini hanno sempre avuto, in ogni epoca ed in ogni civiltà, il senso innato della morale, per quanto il modo di applicarla potesse cambiare, come ancora oggi avviene, seconda le diverse credenze e culture. hanno però anche avuto un gran difetto, quello di voler poi spesso imporre una morale unica e immutabile, che non tiene conto del progresso della civiltà umana. Detto questo, io credo che ogni uomo abbia in sè una morale innata, perchè tutti gli uomini da quando sono apparsi sulla terra, fin dalle epoche più remote, uccidevano per legittima difesa o per ingraziarsi un Dio, ma difendevano se stessi e le persone che amavano e consideravano l'uccidere gratutamente in sè come un'azione riprovevole Parlo dell'uccidere, perchè è l'esempio più eclatante).

Questo questo mi porta a pensare che la morale umana sia indivisile da quella che chiamiamo coscienza e che essa sia inspiegabile razionalmente, per tanto che poi uno volgia sforzarsi di dimostrare il contraio. Se l'uomo vivesse solo per se stesso, senza avere dentro di lui un misterioso isitinto divino, il genere umano si sarebbe già distrutto da molti secoli o millenni. Non c'entra nulla dire: "io non ho bisogno di seguire la bibbia, so ben io come mi devo comportare!" certo, per noi è facile, visto che veniamo da secoli e secoli di civiltà e di educazione che si basa comunque su principi religiosi che tutti, credenti o meno, abbiamo assimilato. Quello che stupisce è come l'uomo selavaggio e privo di condizionamenti di alcun tipo avesse una morale dentro di sè. Magari una morale diversa dalla nostra, ma pur sempre una morale idubbiamente orientata verso determinati principi etici, che poi , man mano che si costituisce in una società più articolata e compelssa, arriva a costituire un vero e proprio codice comportamentale. In pratica quella che kant definiva come il "tu devi", impulsi che dicono all'uomo come comportarsi anche se non sa da cosa dipendano. in sintesi, essendo una forse sostenitrice della teoria di jung sugli archetipi dell'umanità, credo fermamente, che al di là dell'uso che l'uomo evoluto ha fatto della sua morale (molto spesso un pessimo uso), esista la Morale come categoria archetipa pre-esistente, come istinto innato, derivante da una coscienza colletiva profonda dal quale origina la nostra stessa essenza.

L'evoluzione ha solo "rifinito" il lavoro, ha permesso all'uomo di strutturare in modo più complesso la sua morale, indirizzandola verso l'utile, oltre che verso quello che riteneva giusto istintivamente.
2009-01-25 21:07:09 UTC
un po' di grammatica,per favore...
sbric
2009-01-25 20:26:10 UTC
ciao davide davvero un argomento interessante.

intanto c'è da dire che è impensabile che Dio non esiste,perchè non esisterebbe nulla!

per noi è difficile capire in quanto siamo essere umani imperfetti e inllimitati,e come se noi volessimo capire l'infinito o lo spazio!

dove inizia e finisce l'universo?e il tempo,quando ha inizio?

come vedi,esistono cose per noi,non compresibili,ma non per questo concludiamo che non esiste l'unioverso,o il tempo o lo spazio!!

davide ti consiglio di iniziare a leggere la bibbia per capire meglio Dio!

ciao
Grande Puffo
2009-01-25 23:26:36 UTC
Problema: perché porre domande che Russell ha smontato sistematicamente da decine e decine d'anni?



Che la vita sia sensa senso - e quindi, per l'ennesima volta, cito Gabriel Marcel che dice che la vita non è un problema ma un mistero - non vuol dire che debba essere vissuta in modo orribile, anzi.



Come si vive nel modo migliore possibile? Ce lo insegna la teoria dei giochi, ma anche l'esperienza. E' meglio vivere in un paese dove devi pensare ogni mattina a salvarti la pelle o in una società organizzata in modo da soddisfare i bisogni primari e concentrarsi su quelli secondari?



Non è vero che non esiste legge. Anzi, le leggi attuali non sono frutto della dottrina cattolica, quanto delle carte nate dopo la rivoluzione francese e dunque l'illuminismo. Habermas ricorda il motore della legislazione nei moderni stati di diritto: la pubblica opinione razionale. Ognuno propone la soluzione a un problema, e si sceglie la soluzione migliore con la votazione. E' la democrazia, insomma.



Sembra un concetto molto smithiano ma è così: ognuno si comporta bene perchè, se tutti gli altri facessero come lui, la società sarebbe non dico perfetta ma quasi. La fortuna dell'ateismo è che le sue leggi sono in continua discussione e possono adattarsi al tempo.



Ps: sui sentimenti. Gli atei come me ritengono che i sentimenti siano veri, sinceri, ma che siano personali e limitati alla natura umana. Non esistono sentimenti nell'universo nè divinità che amano e roba varia.



Spero di aver risposto per filo e per segno. Per il resto, uno sguardo a Russell fa sempre bene.
2009-01-25 23:16:41 UTC
Se vivi in una societa' devi rispettare le leggi,sia ke esista Dio o no.
DON CORLEONE
2009-01-25 22:16:10 UTC
non credo di avere capito il discorso ..



ognuno si basa su valoro e regole personali , no ?



anche io ho i miei principi e non mi serve nessuna autorità che me li imponga ..ci penso da sola..
Itzumi
2009-01-25 21:00:46 UTC
Io credo che le leggi dell'uomo (civili e morali) si siano sviluppate nel corso della storia e dell'evoluzione, e che si basino sull'esperienza nel convivere con gli altri, non penso che ci siano state "inculcate" da Dio.

Detto questo, se tu affermi di pensare con la tua testa, ti credo, però significa che le domande che hai fatto sono solo domande e non rispecchiano la tua posizione, perchè se la rispecchiano è un controsenso..

"se non ce Dio assoluto in autorita,allora chi determina il valora di qualsiasi cosa": una persona che pensa con la propria testa sa che è l'uomo che lo può tranquillamente determinare da solo, tanto per fare un esempio.

interessante comunque, accesa stellina.

Oh, gli errori di grammatica passino, ma il nome di Dostoevskij storpiato in quel modo, no! ahahahah ;)
2009-01-25 20:23:34 UTC
questo scrittore non lo conosco, ma non mi e' facile rispoderti che quello che non e' permesso dal dio dei cristiani e' permesso dal dio dei musulamni o da Budda o dalla religione induista. Pertanto ragiona con la tua testa e non con le idiozie che ti hanno farcito il cervello i credenti
GodOfMySelf
2009-01-25 21:56:07 UTC
Scusa, ti pare che non sia già tutto permesso?

Questo dimostra l'inesistenza di dio.



Quod me nutrit, me destruit
2009-01-25 21:12:43 UTC
l'uomo desidera ed è egoista ma nel contempo ama la società e ne ha bisogno, perché la società esista occorre che tutti sottostiano a certe regole o almeno la maggior parte da ciò nasce l'esigenza del diritto e della morale sociale (vedi contratto sociale di Rousseau)



dio in tutto questo non c'entra nulla, è solo un feticcio atavico in cui ormai credono solo persone molto molto semplici o persone che lo usano per farci i soldi sulla superstizione.



per concludere:

dio non esiste ma non tutto è permesso.



Se mi rubi o cerchi di uccidermi verrai perseguito dall'ordine costituito.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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