Se conosco questa sezione ti risponderanno in molti. E molti vorranno re-agire a quella che penseranno essere una provocazione cattiva.
Ma, ne sono certo, non lo è...
Conosco quel passaggio di Dostoevskyj, Me lo citò in una prima lezione un docente universitario, quando, matricola, frequentavo titubante le aule universitarie. Un ricordo struggente...
Se dovesse capitarti di tornare su queste pagine ti capiterà di vedere un nutrito gruppo di non credenti che dileggiano e irridono l'altrui religione. Di recente un tale, aliasato Akrazier (uno che unisce l'arroganza di molti alla supponenza di pochissimi eletti), ha teorizzato il principio che "siccome Wanna Marchi è una lestofante" lui si sente autorizzato a entrare a gamba tesa contro duemila anni di civiltà, quasi fossero una burletta.
Ma raramente si pensa a tutte le conseguenze "metafisiche" delle posizione che si sono assunte. Senti un po'... quanto ho pressato sul pulsante di risposta non c'erano ancora interventi. Ora... io sono lungo a scrivere, ma sono pronto a scommettere che quando avrò definitivamente risposto, troverò sopra il mio un tot di persone che ti scriveranno cose del tipo "come ti permetti a pensare che solo i credenti abbiano valori", o cose simili.
Ma tu- credo- non volevi dire questo.
Le parole che tu hai usato "bene", "male", e "senso" (usata solo in modo implicito) necessitano di un aggancio metafisico.
Quando si studia filosofia, e si studia- ad esempio Platone (notoriamente un imbecille se lo si confronta a cospetto di Piergiorgio Odifreddi) - si considera un concetto molto semplice, quale quello di "contingenza". E tecnicamente tutto ciò che è transeunte è qualcosa che non ha in se stesso la sua ragione di esistere. Peraltro questa è la definizione etimologica della stessa parola "esistere".
Tutta la metafisica- Aristotele qui farebbe al cospetto dei più la figura di uno scolaretto con le guance rosee- è incentrata su questo semplicissimo concetto. Che tu hai ribadito...
Il bene- quello che si vuole al gatto, alla fidanzata, ai figli o alla nonna Clementina- ha ragione d'essere se esiste il Bene, la giustizia e la Giustizia. La parola libertà, invocata da tutti perentoriamente (in senso rigorososamente anticattolico) non ha senso se non vi è qualcosa che supera, sensandola, la materia.
Senza Mistero la parola libertà corrisponde all'ambizione di un tappo di sughero che, galleggiando in un fiume in piena, pretendessi di essere altro rispetto a esso.