Con questa domanda siamo agli antipodi dell'approccio scientifico, agli antipodi del ragionamento e sull'orlo di un baratro di ridicolo se non fosse troppo triste ridersci su.
Facciamo breve: uno scienziato che crede in dio (ce ne sono pochi e pochissimi sono cattolici) presuppone a priori l'esistenza di un essere supremo.
A priori.
Ti pare una mentalità aperta?
Poi ci dici "un ateo si ACCONTENTA di dire che la materia è sempre esistita e questo gli basta"
Ma chi te l'ha detto che si accontenta? Ma glielo hai chiesto?
Un ricercatore serio non si accontenta. Spesso e' chi crede che si accontenta, ecco perche' pochissimi cattolici sono scienziati.
E se uno accetta il fatto che la materia sia sempre esistita, lo fa sulla base di ricerce di studiosi precedenti, non perche' e' scritto su di un libro che dice di se stesso di essere vero scritto da gente che pascolava le capre, vendevano le figlie come schiave e non sapeva nemmeno da dove venisse la pioggia.
In buona sostanza si affida a qualcosa di verificato, di elaborato, di studiato, qualcosa che potrebbe verificare e provare anche lui. E se non lo puo' provare direttamente, pur non sapendo l'origine della materia puo' 1) affidarsi alla teoria piu' accreditata (accreditata non vuol dire inventata) e 2) accettarne una nuova qualora una nuova teoria diventi maggiormente plausibile.
Gettare via le precedenti posizioni, come e' successo e succede continuamente nella comunita' scientifica (composta al 90% da non credenti (percentuali tratte da una inchiesta di Scientific American)) ti sembra una mentalità chiusa???
Praticamente stai ribaltando i ruoli: il non credente per te e' dogmatico, quindi ottuso, mentre il credente e' spinto alla ricerca.
Spero che tu stia scherzando. E' terribile e maldestro quello che dici, poi raggiungi il massimo del ridicolo quando dici che chi crede cercherà nuove leggi fisiche e formule MA cercherà di farlo coniugando leggi scientifiche col fatto di una possibile esistenza di dio.
E ti pare una cosa DECENTE?! Ti pare un atteggiamento scientifico non attenersi ai risultati e invece cercare di coniugarli (adattarli? Falsificarli? Piegarli) ai propri preconcetti relgiosi?!
Se uno scienziato "coniuga" i risultati alle proprie credenze religiose, non e' uno scienziato, e' un mentecatto pericoloso. Esagero?
Mettiamo che il tuo scienziato che "coniuga" sia un ricercatore medico, che coniuga quello che studia con la convinzione che dio salva tutti gli ammalati di appendicite.
Fatti operare tu da lui di appendicite ok? Un medico che vuole coniugare le sue idee preconcette religiose sulla fisiologia umana con i fatti empirici e' da allontanare subito dalla professione.
Io se sto male voglio un medico serio, che sa quello che fa per esperienza sua e di altri come lui, non che agisce in base a quello che si sogna in merito ad un essere che vive tra le nuvole.
Ricordatelo finche' muori: noi non credenti siamo tali perche' non ci accontentiamo delle fiabe per spiegare il mondo. Ecco perche' tra noi ci sono tanti scienziati.
Se poi un giorno voi credenti proverete finalmente che esiste il vostro dio, noi che siamo aperti,ne accetteremo l'evidenza.
Mi chiedo invece se voi credenti, che tu spacci per gente aperta di mente (cosa per altro smentita ogni giorno della vostra storia) accettereste mai l'evidenza e le prove che il vostro dio e' solo una menzogna per tenervi nel gregge.