La Taqiyya era usata soprattutto dai membri della setta degli Assassini (Hashashin) ... Consiste nel mentire circa il proprio credo e nel potere persino rinnegare la propria appartenenza all'Islam... poichè le missioni degli Assassini consistevano soprattutto nell'infiltrazione (un pò come dei 007 del medioevo), essi si specializzavano nel dare l'impressione di non essere ciò che erano... imparavano una infinità di lingue, conoscevano a memoria le sacre scritture delle altre religioni, ecc ecc... E potevano spacciarsi per seguaci di altre religioni, a volte persino per monaci ecc ecc.
Un aneddoto circa la capacità incredibile degli Assassini di mimetizzarsi nella società è quello circa la visita di un messaggero degli Assassini a Salāh al-Dīn (Saladino)
Racconta un cronista musulmano : "Mio fratello (...) mi narrò che Sinan inviò un messaggero al Saladino (...), ordinandogli di consegnare un messaggio in privato. Il Saladino lo fece perquisire e, quando fu sicuro che non costituisse un pericolo, congedò i presenti facendo restare solo poche persone e gli chiese di dargli il messaggio. Ma egli disse : "Il mio maestro mi ha ordinato di non consegnartelo (se non in privato)". Il Saladino allora allontanò tutti i congregati tranne due mamelucchi, e disse : "Consegnami il tuo messaggio", ed egli replicò :"Mi è stato ordinato di dartelo solo in privato", e il Saladino disse :"Questi due non mi lasceranno. Se vuoi, dammi il tuo messaggio, altrimenti vattene". Egli disse :"Perché non hai allontanato questi due come hai allontanato gli altri ?". Il Saladino rispose : "Li considero come se fossero i miei figli, io e loro siamo una cosa sola".
Allora il messaggero si rivolse ai due mamelucchi e disse:"Se vi ordinassi nel nome del Vecchio della Montagna di uccidere questo sultano, voi lo fareste?". Essi risposero di sì e sfoderarono le loro spade, dicendo: "Ordina ciò che desideri". Il sultano Saladino (...) era ammutolito, e il messaggero se ne andò, portando i due con sé. Entrò breve il Saladino firmò la pace con la setta degli Assassini...
La Taqiyya viene usata in altri ambiti della religione islamica qualora il professare la propria fede possa portare alla persecuzione di innocenti... in tal caso meglio mentire per evitare spargimenti di sangue... Secondo il teologo sunnita al-Ghazālī mentire per proteggere se stessi o altri è ammissibile in alcune circostanze... La Taqiyya, anche se con nomi diversi, l'abbiamo praticata -e la pratichiamo tuttora- anche noi gnostici... quando il mondo è incivile e intollerante mettiamo in atto la "masquerade", ovvero ci mischiamo nel mondo celando le nostre idee e tradizioni con simboli mediati e tratti dalla cultura, dalle credenze e dai costumi del tempo e del luogo in cui ci troviamo... Vi è una vera e propria arte in questo, che consiste soprattutto nel riuscire a nascondere la verità pur dicendo la verità... In questo abbiamo già due illustri maestri di questa arte... Il primo è proprio Gesù, che era specialista nel girare con le parole... ogni volta che lo si accusava di qualcosa lui se ne usciva fuori dicendo "tu lo dici", che praticamente è una astuta frase che nè afferma nè nega l'accusa, facendo quasi ricadere la responsabilità dell'affermazione su chi lo dice... Un altro aneddoto simile, molto astuto, che viene di solito attribuito a Mani o a Maometto è quello dell'uomo inseguito: un uomo innocente (o un delinquentello che in realtà è innocente) è braccato da alcuni uomini che vogliono fargli del male... durante la sua disperata corsa sfreccia di fronte al Profeta, che osserva la scena seduto su uno scalino fuori di casa sua... Immaginando che gli inseguitori chiederanno informazioni a lui riguardo dove sia fuggito l'uomo in fuga, e dispiaciuto all'idea di dovere mentire, il Profeta si alza e si siede altrove... Quando gli inseguitori gli chiesero se aveva visto scappare un uomo, il Profeta disse: "Da quando sono seduto qui non è passato nessuno"... E infatti egli non mentiva, da quando si era seduto di nuovo non aveva visto passare nessuno... carino questo aneddoto, eh? ^_________^