Quando parli dela Creazione come "Sua impronta", già hai detto tutto. Dio stesso è esempio perfetto di ordine gerarchico; e qui mi piace riportare quanto dice @TC: "La relazione e differenza implica gerarchia", dato che tempo fa mi negava che la distinzione delle Persone nell'unicità di natura procedesse dalla "relazione". Proprio perché la SS. Trinità creatrice è ordine gerarchico da cui procede il resto, questo resto che è il creato, non può che essere gerarchico.
Cerco di non dare nulla per scontato, dopo aver verificato ancora ieri la confusione che regna in campo della Dottrina trinitaria: il Padre che è "Principio non principiato", è il vertice della gerarchia trinitaria. Quando dunque Gesù afferma: "il Padre è più grande di me", non lo dice solo riguardo la Sua natura umana, ma pure riferendosi alla Sua Persona divina che pur condividendo col Padre la stessa natura, dal Padre procede per generazione. Lo stesso dicasi dello Spirito santo che procede dal Padre e dal Figlio e "prenderà del mio", dice Gesù dopo aver detto che "Tutto quello che il Padre possiede è mio". Ecco l'ordine gerarchico (relazionale) delle Persone divine.
La Creazione, come riflesso di questo ordine, è ugualmente ordinata e tu vedi bene come da Dio le perfezioni discendano in essa dal più al meno. Anche il mondo dei puri spiriti è ordinato in tal modo: la visione della "scala di Giacobbe" è l'esempio sempre addotto di questa "gerarchia celeste", come la chiamò il grande mistico San Dionigi Areopagita, discepolo di San Paolo; lo stesso Santo parlerà altrove di una "Gerarchia ecclesiastica". Vedi allora come nell'ordine naturale tutto sia ordinato secondo gerarchia di perfezioni: così ogni uomo in se stesso, e in relazione agli altri.
Ma certamente, eliminata o alterata l'idea di Dio, l'immediata ripercussione è l'appiattimento che deriva dalla differenza in un egualitarismo che poi si traduce nella sopraffazione subdola (democrazia) o violenta (democrazia... non è un errore!)del più forte verso il più debole. Il risultato ben evidente è l'impoverimento sociale a tutti i livelli: da quello strettamente economico, a quello culturale, non essendo più ciascuno valorizzato nella sua peculiarità, necessaria per l'ordine e l'armonia.
Mentre scrivevo ha risposto @NINO: è evidente che parliamo 2 linguaggi opposti e inconciliabili, proprio per il presupposto da cui partiamo.
@@ Nino. L'unicità della Natura divina non toglie che le Persone siano tra loro ordinate gerarchicamente: non si capirebbe sennò perché il Figlio debba obbedienza al Padre. Esordire come fai tu dicendo senza ulteriori precisazioni che "L'uguaglianza perfetta è propria solo della Santissima Trinità" non è corretto, perché detto così cade in quel "monismo" di cui accenna TC che non è solo parmenideo, ma soprattutto islamico e giudeo. La Creazione riflette non la Natura divina, ma nel contesto della domanda di Enzo proprio l'ordinamento trinitario, per cui il Padre non è il Figlio né lo Spirito Santo. E così dicasi delle altre Persone. Il dono di leggere ciò che non è scritto è solo di chi conosce la Dottrina; ma tu parli a tutto il mondo e i più, cattolici compresi, la Dottrina non la conoscono.
CORREGGO. Riletta l'opera di Sant'Agostino cui mi si rimanda, soprattutto l'omelia su Giovanni relativa al passo in questione, devo dire che il Figlio proclama maggiore il Padre solo relativamente alla Sua natura umana. Questo non toglie nulla all'ordine gerarchico trinitario che si riflette sulla Creazione, che è il punto in questione.
Enzo, già un tempo parlammo del disordine nel rapporto politico Chiesa-stato, introdotto in Oriente dalla negazione del "Filioque".
Una riflessione più completa in tema te la esposi a giugno qui: https://answersrip.com/question/index?qid=20140613152723AAbPACz
@@Enzo. Ritengo allora che con NINO partiamo da presupposti diversi, quando lui dice e ribadisce che la tua domanda attiene "solo il piano "'natura'", mentre io credo che l'attinenza sia nella "natura trinitaria" che in sé comprende anche il discorso della gerarchia tra le Persone divine. Esempio agostiniano di ciò è l'"imago Trinitatis" nell'uomo su cui il Santo si sofferma lungamente in tutta la sua opera. Questo pone necessariamente il discorso della gerarchia in tutto il resto della Creazione, di cui l'uomo è vertice.
Sarebbe però opportuno che tu chiarissi la tua intenzione su questo punto.
@@@Enzo. Però dall' "L'uguaglianza perfetta" in Dio, o dalla Sua unicità non puoi dedurne la gerarchia del creato. Posta la domanda su "gerarchie o eguaglianze", non si poteva che partire dall'ordine relazionale nella Trinità, che si riflette nel creato.
Concludo con una considerazione. Uscendo dal discorso trinitario e seguendo la tua spiegazione della domanda, anche nell'escatologia non vi sarà un'uguaglianza tra le creature; tu che citi spesso Dante lo sai bene. E poiché la vita eterna è il prolungamento di quella temporale, anche nella dimensione temporale non si vede perché debba esserci uguaglianza, se non nella dignità di figli di Dio e nella comune vocazione alla salvezza.