Forse dovremmo rammentarci che un bel giorno anche Cristo ha guardato in faccia i suoi Apostoli ed ha chiesto loro, senza mezzi termini: "Anche voi volete andarvene?"
"Sono venuto a portare la spada in mezzo a voi", diceva esortando tutti a scegliere da quale parte stare.
Ma non esitava a raccontare del Buon Pastore che va alla ricerca della pecorella smarrita, del Buon Samaritano che non esita a prestare soccorso a chi è incappato nei ladroni, e del Padre del figliol prodigo, che non esita ad ordinare che sia ucciso per lui e per tutti il bue grasso.
Anche nel conclave che elesse Benedetto XVI, Bergoglio è stato considerato come eleggibile, e non da pochi.
Io sono dell'opinione che chi manovra i "fili" della Chiesa sulla Terra sta lassu' e vola alto, al disopra delle nostre piccinerie, ma sa fare in modo che a dire la parola finale siano gli uomini del conclave.
A me Benedetto XVI è sempre piaciuto anche se con qualche riserva, e da lui, per la prima volta, ho sentito parlare di "relativismo" in forma chiara e precisa, come di un grande male dell'Umanità.
Ora sento Francesco I dire che "è la coscienza dell'individuo a decidere cosa è bene e cosa è male per lui". Da un Gesuita non me lo sarei mai aspettato, e questo si' che è relativismo. Riina, pero', sarebbe d'accordo.
Mi sarebbe piaciuto che ad Assisi avesse dismesso i suoi abiti, nella Sala della Spoliazione, e fosse tornato in Vaticano vestito di un saio francescano, a capo scoperto e scalzo.
Se nella enciclica "scritta a quattro mani" ci sia molto Francesco o molto Benedetto lo lascio decidere ai soloni; a me ha fatto una impressione modesta.
Pio XII, se non ricordo male, utilizzo' la nuova creatura di Marconi per parlare a tutto il mondo; Francesco I lo fà con il cellulare, ma è sempre un fatto positivo. E tanti altri fatti positivi gli si devono acreditare.
Lasciamo che governi e ci faremo opinioni piu' fondate.