Infatti l'insegnamento previsto nelle scuole, pur se facoltativo, è quello della "religione cattolica". Si dice religione brevemente, anche sulle pagelle è scritto così, ma la materia è "religione cattolica".
E personalmente credo che abbia un senso studiare la religione cattolica in Italia, indipendentemente dal proprio credo. Lascia stare che io sono cattolica, ma credo che si debba conoscere la cultura del paese in cui si vive, e indubbiamente la nostra cultura ("cultura" in senso lato) è influenzata dalla religione maggiormente praticata nello Stato in cui viviamo. Se vivessi in un paese in cui è praticata in maggioranza un'altra religione studierei volentieri quella religione, per conoscere meglio il paese in cui vivo. Così come ad esempio studiamo tutta la storia, ma in particolare quella italiana; così anche per la letteratura e per l'arte, per la geografia, etc.
Si, hai ragione, "storia" si chiama così e infatti, anche se si studia di più quella italiana ed europea, si studia anche il resto. Invece si studia soltanto la religione cattolica. Ma la materia, appunto, non si chiama "religione", anche se abitualmente si dice così (penso per abbreviare), ma si chiama "religione cattolica". Si studia poco e male a dire la verità. Spesso si fa catechismo, più che religione, cosa che andrebbe fatta in parrocchia, per chi ci crede, e non a scuola. Bisognerebbe studiarla in maniera obiettiva e soprattutto in maniera approfondita, più "colta" specialmente nei licei. Io ho avuto la fortuna di avere un professore gesuita che ci ha insegnato un sacco di cose, specialmente storiche, ma quasi mai è così. Pensa che le sue lezioni erano talmente interessanti che una ragazza ebrea ha chiesto ai genitori di farla partecipare... non puoi immaginare le discussioni che facevano quei due!