Domanda:
Invito alla fede: perchè la vita eterna e non la giustizia divina?
blinky
2010-01-29 05:12:28 UTC
Oggi, mentre ero alle prese con tutta una serie di ingiustizie terrene contro cui stiamo lottando io e le persone che mi sono vicine, mi è nata questa considerazione:

io sono sostanzialmente un "credente" laico. "credente" tra virgolette perchè credo di credere, ma in realtà non ne sono poi così tanto sicuro. Certo, non vado a messa se non ai funerali e ai matrimoni, e la mia legge morale è quella che kantianamente sta dentro di me, non certo nel cielo stellato o sulle tavole di mosè.

Da sempre, nella religione cristiana la "merce di scambio" (mi si passi la brutale associazione) per reclutare adepti credenti e convincerli alla fede è stata la promessa di vita eterna, il paradiso, la resurrezione dello spirito in Cristo e così via discorrendo. Quasi per niente invece si è messo l'accento sul concetto di giustizia divina, infallibile al contrario di quella terrena( quest'ultima forse nemmeno esiste), che rimetterà a chi li vanta i crediti che in terra sono stati indebitamente sottratti.

Oggi, messo alle strette dalle peggiori nefandezze terrene, compiute manco a dirlo dal potere e dai suoi figli, ho avuto un senso di sollievo a pensare che se Dio esiste, esiste anche la sua Giustizia, e questo rimetterà le cose a posto per l'eternità.

Allora vi chiedo: preferite l'idea di vita eterna? L'idea di andare in paradiso e goderne la pace per l'eternità? O preferite l'idea che i vostri torti (subiti e commessi s'intende) saranno bilanciati per sempre da un giudice perfetto??

A voi la parola, confidando che la domanda apra uno spazio per riflessioni interessanti e articolate :-)
Dieci risposte:
sandy66
2010-01-29 05:39:02 UTC
Ciao :-)

La mia indecisione e' proverbiale, quando si tratta di vita ultraterrena, o vitadopolamorte o morte del corpo e rinascita dello spirito o che si voglia.

Insomma non saprei proprio cosa preferire, spero solo che davvero non finisca tutto con l'ultimo respiro, cioe' diciamo che ne sono convinta pero' non ho la piu' vaga idea di cosa preferirei.

Se per vita eterna intendiamo una monotonia assurda oserei dire che preferisco vivere qualche centinaio di anni incasinati eheheh.

Il paradiso poi....io non lo vedo affatto come solitamente viene descritto, vedo piu' che altro una forma di energia pura formata dalllo spirito di ogni trapassato. Se poi il trapassato e' anche remoto e' ancor meglio perche' il vino invecchia nella botte piccola ma le botte fanno male.....ops scusa ho divagato a vanvera....non si dice ma suona bene o no? Altra indecisione.

I miei torti come dici tu....preferirei che qualcuno incominciasse a bilanciarli da adesso perche' non e' che me la passi tanto bene eh?!



Sai, una volta parlando del famigerato libro del destino, quello che verrebbe scritto ancor prima della nascita di ognunoooo...sai di cosa parlo.... ebbene io penso che il mio libro sia stato scritto da uno psicopatico, insomma uno normale non avrebbe potuto immaginare certe assurdita', oppure davvero vogliono mettermi alla prova...quanto potra' resistere una comune mortale agli scherzi beffardi del signor destino meglio conosciuto come mattacchione ? Ehhh? Per ora direi 43 anni...pero' ne ho le tasche abbastanza piene..di tutto tranne che di soldi.... ma questa e' un altra storia.



Ho nuovamente divagato a vanvera...non ho bevuto niente e non assumo nessun tipo di sostanze stupefacenti....la mia vita e' abbastanza stupefacentemente allucinante anche senza l'ausilio di strane pasticche.



Chiedo scusa se non ho risposto adeguatamente ma cio' che ho scritto e' la confusione mentale che ho verso l' argomento da te cosi' elegantemente e sapientemente trattato.



Un saluto frenetico e simpatico....
New One
2010-01-29 05:25:25 UTC
Trovo che l'idea di credere in una religione per avere la salvezza eterna sia fondamentalmente egoistica, mentre lo sperare in una giustizia - divina o no - mi sembra un motivo più nobile per avvicinarsi a una religione... tuttavia non posso fare a meno di pensare che non si possa lasciare tutto nelle mani di una divnità che forse nemmeno esiste, trovo che ci si debba impegnare per avere giustizia sulla Terra.

Quanto alla giustizia divina del dio cristiano, ho paura di scoprire quali siano le sue idee circa cosa è giusto e cosa è sbagliato, se leggi l'AT ti spaventi.
The Pirate Freeman
2010-01-29 05:25:48 UTC
è infatti la pubblicità si deve adeguare alla richiesta del pubblico, soprattutto quando si vende un prodotto invisibile e senza garanzia "soddisfatto o rimborsato"
Giovanni L
2010-01-29 05:38:50 UTC
io credo che ti stia dimenticando una cosa molto importante, non esiste solo il paradiso e l' inferno ma anche il purgatorio quindi appena avrai espiato le tue colpe in purgatorio andrai in paradiso (sempre se non fai qualcosa di irreparabile ) quindi si avrai la grazia di passare per l' eternità in paradiso ma prima dovrai essere giudicato da DIO ..se poi tu intendi GIUSTIZIA DIVINA sul fatto che c' è molta ingiustizia nel mondo ,scusa tanto ma noi non siamo DIO per giudicare ma anche non dimenticare che purtroppo esiste anche il demonio
S.P.
2010-01-29 09:14:04 UTC
La vita è eterna e la vera giustizia che si confà con l'eternità è la Giustizia Divina .

Vita eterna = Giustizia Divina . Non può essere diversamente.

Tutto ciò non si presenta come vuole la religione organizzata, che ha impostato la sua dottrina immaginando un Dio diverso da quello che è. Un Dio dal comportamento umano a cui ha voluto affidargli l'incarico di una giustizia del tipo umano. Cioè il volere un Dio Giudice che giudica : assolve o condanna alla pena eterna.

Allora che differenza c'è tra il Dio della religione ebraico-cristiana e il Zeus greco? Nessuna differenza. Entraambi amano, odiano, manifestano le loro preferenze chi per il popolo eletto e chi per la popolazione di specifiche di città greche. Manifestano soprattutto la loro ira vendicandosi per le offese ricevute, chi lo fa attraverso il diluvio o l'apertura e chiusura del mar Rosso e chi lo fa attraverso il lancio di fulmini e saette, .......e così via di seguito.

Un Dio così, non si dovrebbe chiamare nemmeno Dio. Con un Dio così che si offende, si arrabbia, odia, si vendica, ha paura, manifesta gelosia, amore, misericordia, non ha senso il parlare di Giustizia Divina. E' uno sproposito. Eppure....La religione organizzata l'ha voluto così. Perchè? Per inculcare la paura, il timore della sua vendetta, ed è ciò che permette di essere il vero deterrente per gli adepti.

Fatto questo preambolo, va da se che il Dio voluto dalla religione organizzata non ha le carte in regola per fare il giudice. Non può giudicare uno che si offende ed è quindi animato dalla vendetta e dall'odio. Un Dio così non esiste e non potrà mai esistere.

Per tanto l'idea del Paradiso, Inferno e Purgatorio sono idee sbagliate che non potranno mai esistere.



Il Dio Vero è diverso. E' impersonale, nel senso che non ha e quindi non agisce come i nostri sensi limitati o i nostri sentimenti limitati per cui noi esseri umani,siamo nelle condizioni che abbiamo bisogno di tutto.

Il Divino non ha bisogni. Tutto Ciò che E’ non è altro che questo: tutto ciò che è . Perciò per definizione non può avere bisogni o cose che gli mancano, inoltre ciò che è’ Dio non può essere danneggiato in nessun modo , perciò non ha bisogno di vendicarsi o di impartire castighi.

Tutte le cose sono Una Sola. C’è solo Una Cosa, e tutto fa parte di quell’Unica Cosa Che E'.

Quindi ......non possiamo mai essere separati da Dio , in nessun modo .



La Giustizia Divina esiste ma è diversa da come ce la presenta la religione organizzata. La Giustizia Divina opera in modo naturale non giudica ne condanna. Essa opera in modo naturale nel tempo, che non è il nostro tempo relativo ai nostri sensi e alla nostra attuale esistenza , è un tempo "Assoluto" e trova la sua spiegazione nella legge universale del karma o legge di "Causa ed Effetto"..

La parola Karma in sanscrito indica “azione”. Ogni azione umana positiva o negativa, una volta compiuta, non svanisce con il passare del tempo. Ogni atto rimane nella vita come forza potenziale o energia, influenzando il corso dell’esistenza da quel momento in poi. In senso più ampio, il destino che ciascuno di noi si costruisce a seconda delle gesta, dei pensieri e delle esperienze che si sono effettuate nel passato.

Le azioni (karma) possono essere positive e negative; le buone azioni (karma positivo) danno origine ad effetti felici e positivi, e le azioni negative (karma negativo) danno origine ad effetti infelici e negativi. In pratica, l’esistenza attuale di un individuo, può essere stata determinata da tutto ciò che di positivo o di negativo ha commesso nelle sue incarnazioni precedenti. E così come il presente diviene il prodotto di ciò che si è stati, il futuro diverrà la risultante del passato e del presente.

Il karma, dunque, potremmo definirlo una legge di “causa ed effetto”. Ad ogni azione corrisponde una reazione. Ma il karma non deve essere inteso come punizione o ricompensa.

Il karma diviene una scelta e nello stesso tempo un cammino interiore di esperienze che necessariamente bisogna intraprendere per acquisire cognizioni e attraverso queste poter capire ed accettare l’intera gamma di situazioni umane.

Se non si accetta che l'uomo ha molte vite alle sue spalle e tante ancora davanti a sé non si può neppure riuscire a comprendere la Legge del Karma perché queste due verità sono strettamente legate l'una all'altra.



Namastè

Pietro
L'eresiologo (l'altro)
2010-01-29 05:39:40 UTC
Credere in un Dio, per giunta giusto e infallibile, è ottimistico. E' certo invece il motto <>. D'altra parte vedere la figura Divina come Giudice è errata. La chiave è nella Coscienza, ti assolveresti o ti condanneresti ? Questa come ipotesi credo sia plausibile. Nessuno potrà assolversi o condannarsi definitivamente in un Paradiso o in un Inferno per l'Eternità !
anonymous
2010-01-29 05:38:42 UTC
Io preferisco pensare che la vita eterna, per come la intendo io, intesa come un estasi divina dove non esiste più un corpo corruttibile ma solo una forma eterea ( l' anima....? ) che possa godere di serenità nella luce di Dio....sia già un compenso talmente grande da compensare, ampiamente, ogni tipo di torto ricevuto durante la nostra vita terrena....



personalmente sono già convinto, visto come l' uomo amministra la giustizia ( ? ), che non vi sia alcun dubbio sul fatto che Dio usi ben altro metro per giudicare, considerando la Sua infinita misericordia, parola sconosciuta all' uomo......
anonymous
2010-01-29 08:09:31 UTC
E chi dovrebbe colpire la giustizia divina, forse l'ego che non esiste più e si estingue con la nostra morte, o il sé, che è eterno e privo di ogni macchia e colpa?

L'unico colpevole è l'io, ma la morte mette fine sia alle sue opere buone, sia alle sue nefandezze!

Il senso di giustizia che reclami, è solo il frutto di cosa credi che sia la giustizia, ma il nostro vero sé è all'oscuro di tutti i dualismi di giusto-sbagliato, bene-male ecc.ecc.

Esiste solo la giustizia dell'uomo, la quale tra l'altro è tutta da verificare quanto sia giusta!
grande bonzo
2010-01-29 05:41:22 UTC
Se dici che la legge morale sta dentro di te, come puoi appellarti a una giustizia divina?

Potrebbe per assurdo essere che la TUA legge morale sia l'esatto opposto di quanto richiesto da un'ipotetica giustizia divina.

Personalmente aborrisco l'idea di una vita eterna (intesa come sopravvivenza di un io trascendente), preferisco, come suggerisce "In onore del Carletto", cercare di realizzare una giustizia terrena, che fondi il suo codice morale unicamente sulla ragione umana; anche perchè sperare in un risarcimento per presunti torti subiti è solo una forma consolatoria di egoismo.



***



Hai ragione Blinky: Kant parla di legge morale, di dovere, di imperativi.

Ma non potrebbe essere che questi imperativi derivino da quello che noi siamo soliti indicare come Super-io e non da un essere superiore? In questo caso la legge morale dell'uomo potrebbe differire da quella di Dio.

Sempre che venga accettata l'idea di libertà dell'uomo (e su questo argomento Kant ha sviluppato teorie piuttosto ardite per conciliarla con la legge di causalità dei fenomeni).
etcetera
2010-01-30 10:52:48 UTC
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati (Matteo 5,6)

Basta per avere fede?


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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