La Bibbia predice chiaramente la fine del mondo.
Tuttavia, non intende dire che la terra stessa sarebbe stata distrutta. Riguardo alla terra letterale la Bibbia dice nel Salmo 104:5 : “Non sarà fatta vacillare a tempo indefinito, o per sempre” L’espressione “fine del mondo” significa semplicemente “termine del sistema di cose”.
Nella storia umana sono state fatte tante predizioni della fine del mondo false o sbagliate.Questo è stato il risultato di aver predetto una data, comprendendo male o applicando male le autentiche profezie bibliche.
Per esempio nel I secolo. Quando Gesù stava per ascendere al cielo i suoi apostoli gli chiesero ansiosamente: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?”
Volevano godere subito di tutte le benedizioni del Regno, ma Gesù disse: “Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autoritità".
Nonostante queste parole, il desiderio di adempiersi tale promessa e le conseguenti benedizioni, cominciarono a fare ipotesi sul tempo in cui si sarebbe adempiuta la profezia.
Quando l'apostolo Paolo scrisse ai Tessalonicesi :
“Riguardo alla presenza del nostro Signore Gesù Cristo e al nostro radunamento presso di lui, vi preghiamo di non essere presto scossi dalla vostra ragione né di eccitarvi sia per un’espressione ispirata che per un messaggio verbale o per una lettera come se venisse da noi, secondo cui il giorno di Geova sia venuto”. (cap.2 )
Le parole di Paolo indicano che alcuni primi cristiani avevano cominciato a nutrire aspettative errate. Anche se i cristiani di Tessalonica forse non avranno predetto una data particolare per il loro ‘radunamento presso Cristo in cielo’, è chiaro che pensavano che tale avvenimento fosse imminente. Avevano bisogno di correggere il loro modo di pensare, e la lettera di Paolo servì proprio a questo.
Nel medioevo era diffusa la convinzione che con l'anno 1000 sarebbe finito il mondo, equì la cristianità ebbe un ruolo determinante al trasmettere tale pensiero. Si dice che l’attività artistica e culturale nei monasteri europei fosse quasi cessata. Eric Russell osservò nel suo libro Astrology and Prediction (Astrologia e predizione): “‘Visto che la fine del mondo si sta avvicinando’ era una formula alquanto comune nei testamenti redatti nella seconda metà del decimo secolo”.
Anche Martin Lutero predisse che nel suo tempo la fine del mondo era vicina. Secondo una fonte, avrebbe affermato: “Quanto a me, sono certo che il giorno del giudizio è dietro l’angolo”. Un altro scrittore ha spiegato: “Mettendo gli avvenimenti storici in relazione con le profezie bibliche Lutero poté annunciare l’imminenza del cataclisma finale”.
Nel XIX secolo William Miller, della Chiesa Avventista, predisse che Cristo sarebbe tornato tra il marzo 1843 e il marzo 1844. Di conseguenza, a quel tempo alcuni si aspettavano di essere rapiti in cielo.
In tempi più recenti, Harold Camping, un evangelizzatore radiofonico, disse che la fine del mondo sarebbe venuta nel settembre 1994.
Ovviamente, tutte queste predizioni della data della fine del mondo erano sbagliate.
Anche i testimoni di Geova si aspettavano di vedere l'adempimento delle meravigliose profezia di Gesù nel 1925, potizzando che in quel tempo sarebbe iniziata la risurrezione terrena, grazie alla quale sarebbero tornati in vita fedeli uomini dell’antichità, come Abraamo, Davide e Daniele.
Più di recente, molti Testimoni congetturarono che gli avvenimenti legati all’inizio del Regno Millenario di Cristo avrebbero potuto cominciare ad adempiersi nel 1975. Le loro aspettative si basavano sulla constatazione che in quell’anno sarebbe iniziato il settimo millennio della storia umana.
Tutti questi punti di vista errati, dal I° secolo, via via ai nostri giorni, non significano che le promesse di Dio siano fallaci, che Dio fosse in errore.
Niente affatto! Gli errori o malintesi, come nel caso dei cristiani del I secolo, erano dovuti al fatto che non si era prestato ascolto all’avvertimento di Gesù “non sapete quando è il tempo”.
Se si era giunti a conclusioni errate non era per cattiveria (non hanno mai iquisito nessuno per chi la pensava diversamente) o per infedeltà a Cristo, ma per il fervido desiderio di vedere adempiersi le promesse di Dio nel proprio tempo.
Ancora oggi i testimoni di Geova credono in quello che dice la Bibbia, siamo consapevoli che sono gli uomini inclini a sbagliare, tuttavia si rimarrà in aspettativa, in ubbidienza al comando di Gesù.
Di stare all'erta sui tempi in cui viviamo.