Veramente, Tony Stark, e non me ne volere, sei tu a dare prova di ignoranza ripetendo pappagallescamente i vecchi pregiudizi rinascimentali e illuministi contro il Cristianesimo e il Medioevo come epoca di barbarie. Tutti gli studi storici più recenti e seri (ti cito solo Rodney Stark, ma la produzione bibliografica in merito è molto più ampia) concordano nella rivalutazione del Cristianesimo come momento fondamentale per la costruzione della civiltà occidentale. Senza il Cristianesimo non avremmo avuto la conversione dei popoli latini, celtici, germanici, slavi al monoteismo; le leggi contemplerebbero ancora pena di morte e schiavitù; non esisterebbero i movimenti femministi e di tutela delle minoranze etniche e religiose; non avremmo neppure uno Stato sociale né probabilmente una scienza moderna. Il Cristianesimo nasce come religione razionale, non da una fede basata su presupposti irrazionali: si fonda sulla conoscenza e sull'incontro con Gesù, il Cristo, e sulla credenza che Egli sia vissuto, morto e risorto per la redenzione degli uomini dal peccato. Inoltre il Cristianesimo, proprio a causa del suo carattere personale e del dogma dell'Incarnazione, presuppone che Dio possa essere conosciuto - fino a un certo punto - proprio perché è un Essere razionale, che ha creato l'Universo secondo leggi intelligibili da parte dell'uomo e desumibili grazie all'osservazione empirica. Aggiungo che il Cristianesimo, grazie all'oscuro lavoro dei monaci benedettini nell'Occidente latino barbarico e basiliani nell'Oriente greco ortodosso, ha reso possibile la trasmissione delle opere della letteratura greca e latina, tanto classica quanto cristiana; che grazie ai monaci l'Europa centro-occidentale è stata dissodata, arata, disboscata, bonificata dalle paludi; che sono state evangelizzate e civilizzate genti che per secoli sono vissute in uno stato seminomade e semiferino. Nel Medioevo sono state fondate Università, ospedali, banche, sono state costruite cattedrali, rocche; si è avuto un notevole avanzamento tecnologico con l'invenzione dell'aratro pesante, della rotazione delle colture, delle staffe, della sella ad arcione, di una migliore e più razionale aggiogatura dei cavalli (collare a spalla), degli occhiali, del caminetto, della bussola, dei bottoni e di mille altre piccole cose che oggi ci appaiono scontate e prive di valore, ma che non esistevano nel civilissimo Impero romano. Nessuno nega le acquisizioni scientifiche dell'Ellenismo e dell'età imperiale, ma non si può neppure continuare a riproporre la solita vulgata del Cristianesimo come religione oscurantista e retriva, nemica dell'innovazione e della scienza, che è nata in ambito protestante (grazie a studiosi come Gibbon), quando è vero esattamente il contrario. Pensiamo a intellettuali come Basilio il Grande, Ambrogio, Agostino, Anselmo d'Aosta, Guglielmo di Ockham, Roberto Grossatesta, Ruggero Bacone, Abelardo, eccetera. Quanto agli avanzamenti in campo tecnologico e scientifico, è appena il caso di ricordare che in epoca medievale si compirono notevoli progressi nel campo della chimica, dell'ottica, della balistica, della cantieristica navale, dell'architettura ecc. Nessuno - me per primo - contesta che i Romani abbiano costruito fognature, acquedotti, strade, teatri, terme ecc. o che gli Ateniesi abbiano inventato la democrazia, ma si trattava sempre e comunque di società oligarchiche, in cui i cittadini maschi liberi detentori di diritti civili e politici costituivano una ristretta minoranza, mentre schiavi, stranieri, bambini, donne erano esclusi dal godimento di qualsiasi diritto. A me pare che il Medioevo ancora una volta possa essere considerato un miglioramento sulla strada della civiltà e della democrazia, con la partecipazione diretta dei cittadini alle deliberazioni prese dagli organismi collegiali dei Comuni italiani (per esempio) e le tutele dei lavoratori garantite dagli Statuti delle singole Corporazioni artigiane. Anche in ambito morale il Cristianesimo ha protetto le categorie più deboli (donne, anziani, bambini, disabili, poveri) dai soprusi e dalle sopraffazioni dei più potenti, con i vescovi e il clero che tendenzialmente agivano da moderatori contro gli abusi dei nobili e dei Re. Questa, naturalmente, è la mia opinione, basata sulle mie letture, che evidentemente sono alquanto differenti dalle tue.
Aggiunta: nel Medioevo videro la luce le letterature nazionali francese, inglese, italiana, tedesca, spagnola nelle varie lingue volgari, con autori del calibro di Dante, Petrarca, Boccaccio, Chaucer, Chrétien de Troyes, Wolfram von Eschenbach, oltre a una notevolissima produzione letteraria in lingua latina, che spazia dalla filosofia, alla teologia, alla storia, alle scienze naturali. Quanto all'Inquisizione, è vero che fu creata dalla Chiesa Cattolica per combattere le eresie gnostiche della Linguadoca e della Provenza, ma ben presto cadde sotto l'autorità dei vari Re (di Francia, di Spagna ecc.), che se ne servirono come instrumentum regni per reprimere il dissenso politico e religioso all'interno dei loro domini. La caccia alle streghe è posteriore (si svolse fra il XV e il XVII secolo) e in generale i tribunali dell'Inquisizione agirono con molte più cautele e molto minor ricorso alla tortura rispetto ai tribunali secolari e protestanti.