Domanda:
Cosa? Perché? La contraddittorietà degli studi sulle adozioni omosessuali è rilevante, non trovate?
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2016-01-25 10:08:57 UTC
Che se ne dica, non ci sono ancora studi intoccabili, al contrario: uno smentisce l'altro. A questo aggiungiamo che per sua stessa natura la psicologia è considerabile una scienza debole, visto che le variabili, i risultati e le conclusioni, oltre a modificarsi nel tempo (per ovvi motivi) non sono grandezze fisiche ma costrutti psicologici. Molto simile all'economia, che infatti presenta a sua volta teorie diverse e risultati imprevedibili. Non serve poi che tale montagna di studi ve li elenchi io, li potete trovare da soli, e certamente qualcuno provvederà da ambo le parti.

La domanda è questa: a proposito delle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali, come si fa a sbloccare una situazione di stallo se i risultati non permettono di propendere razionalmente e con certezza né da una parte né dall'altra?

Grazie
Dodici risposte:
Gabriele 333
2016-01-25 10:16:32 UTC
No, falso. Il ridicolo venditore di santini ha messo considerazioni non riconosciute dalla comunità scientifica (se ci fai caso hanno sempre come fonte ciarpame come ProLife, ideologiche e di parte), non presenti su riveste serie, si tratta solo di speculazioni del tipo: ''Secondo noi non c'era un campione abbastanza grande'', punto, letteralmente.



Le ricerche scientifiche pro-omegenitorialità sono queste, e non sono mai state confutate per ora:



http://whatweknow.law.columbia.edu/topics/lgbt-equality/what-does-the-scholarly-research-say-about-the-wellbeing-of-children-with-gay-or-lesbian-parents/



Da notare che il venditore di Santini non è neanche in grado di scrivere i nomi degli scienziati e degli psicologi... renditi conto. Che imparino a scrivere prima di voler fare gli arroganti!
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2016-01-25 10:12:27 UTC
Proprio così.



La soluzione (a questo ed altri problemi) è perciò l'estinzione umana.
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2016-01-26 02:41:12 UTC
Non servono studi scientifici ma ci vogliono logica, buon senso ed esperienza.



La cosa assolutamente migliore per un bambino è crescere in una famiglia serena e amato dalla propria madre naturale.



Ma, se parliamo di un bambino adottato, per me crescere con eterosessuali od omosessuali credo che non ci sia alcuna differenza e la cosa fondamentale stia nel rapporto tra la coppia stessa e nel clima famigliare formatosi.



Dal punto di vista pratico però, bisogna considerare che dall'asilo in poi, il bimbo dovrà rapportarsi con altri bambini e i genitori omosessuali con tutte le altre coppie eterosessuali.

E da qui scaturiscono i problemi perchè la maggior parte delle persone della società non è pronta a una genitorialità omosessuale.



Già mi vedo che, all'asilo, se un bambino da un calcio, tutti a dire che sono cose normali che succedono ma, se quel bambino e il figlio degli omosex, allora tutti a dire che sta crescendo male e non potrebbe essere altrimenti a causa della sua famiglia. Ovvio che un bimbo gestito da omosex verrebbe giudicato, visto e trattato in maniera differente.



Conviene che, prima gli omosessuali ottengano il matrimonio e il riconoscimento come coppie di fatto e solo più avanti col tempo (quando gli omofobi saranno solo una minoranza) procedere anche con le adozioni.
Figlio Della Terra - Ulixes
2016-01-25 10:57:17 UTC
Mah esiste una metodologia... E se questa non è rispettata, lo studio non può essere valido. E personalmente non ho ancora visto un solostudio contrario all'omogenitorialità che abbia una metodologia decente... In ogni caso per stabilire una nuova "scoperta" servono ben più di uno studio.



Ma comunque non mi sembra proprio esatto ciò che affermi, detto sinceramente...



E poi che c'entra con la spiritualità?

@ohoro: attento... Forse ci saranno stati uno o due studi come dici tu (personalmente non li ho mai visti studi con tale metodologia che danno ragione ai pro omogenitorialità) ma gli altri sono validi. E poi vuoi mettere con i vari Cameron (che, ricordo, si inventò totalmente i dati del suo studio anti omogenitorialità)?
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2016-01-25 10:31:04 UTC
Per quanto debole ti possano sembrare le scienze psicologiche, non si possono avere dubbi che siano più attendibili delle idee strampalate di alcuni gruppi di credenti, i quali spesso si improvvisano esperti di psicologia, psichiatria, sociologia e quant'altro.



Gli studi non si contraddicono ma è difficile elaborare dei dati perché viviamo in società fortemente ostili nei confronti delle famiglie di tipo diverso da quello tradizionale. E' impossibile che le famiglie con genitori gay possano vivere in contesti isolati o distanti da quelli etero, quindi qualsiasi sia il risultato delle ricerche non sarà mai un risultato puro ma si dovrà tenere in considerazione l'influenza del pur sempre predominante ambiente etero. Così laddove gli psicologi dovessero riscontrare anomalie nella crescita di un bambino adottato da gay, non si può certo dare la colpa ai gay per partito preso, ma quasi sempre la motivazione del disordine è dovuta alla frustrazione che il bambino matura a causa della società che discrimina il suo nucleo familiare.
Davy
2016-01-25 15:34:56 UTC
Per me le conclusioni più attendibili si possono trarre osservando la curva di successo della cosiddetta "normogenitorialità".

Abbiamo secoli di storia a testimonianza del fatto che non è l'unione del prodotto di uno scroto con quello di un utero a fare una famiglia; questo semmai ha prodotto prole in quantità ma con pessima qualità di vita.



1 cosiddetta famiglia normo-costituita su 2 sfocia in un fallimento sia di legame affettivo e solidale tra i due attori principali sia di capacità di allevare/educare la prole, propria e altrui! (infrangendo tutte le leggi che governano il mondo naturale, del quale facciamo parte) fallimento che inevitabilmente viene scaricato sulla collettività di individui altrettanto inetti e inadatti a ricucire gli strappi del tessuto sociale.



La famiglia, il sistema sociale è fallito su tutti i fronti, chi lo difende (gay compresi) è condizionato, più che da cieco spirito di sopravvivenza, dalle stesse dinamiche sociali che hanno portato la civiltà al baratro.



Nell'omogenitorialità non ci sono ne più né meno contraddizioni che nella famiglia "cosiddetta" normo-tipo. Il fatto stesso che il sistema generi fronti di ingiusti contro infelici è l'epilogo di tutta la tragedia umana.



Per me potrebbe finire così: ci sia concesso di vivere a lungo ed estinguerci
Genny
2016-01-25 11:11:41 UTC
MALGIOGLIO E PREGIUDIZIO - “NO A MATRIMONI E ADOZIONI GAY: UN BAMBINO DEVE CRESCERE CON UNA DONNA. LA PAROLA MAMMA È TROPPO IMPORTANTE” - “GAY PRIDE? UN CARNEVALE, PER STRADA CI VUOLE PUDORE
anonymous
2016-01-25 10:32:04 UTC
Uno Stato non dovrebbe creare la morale, ma difendere la morale comune.

La mortale comune non deriva da studi, sempre di parte, ma dal pensiero della maggioranza delle persone che compongono quella società. Della maggioranza, non di una minoranza.
Il faraone alieno
2016-01-25 12:32:05 UTC
Gli studi contro l'omogenitorialità sono tutti indistintamente realizzati da centri cattolici o finanziati da cattolici che citano come fonte la Bibbia e la morale della chiesa.
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2016-01-25 10:22:26 UTC
le contraddizioni di quei presunti studi sono ampiamente noti e confessati dagli stessi autori



qui studi sulla confutazione di studi



http://www.foxnews.com/story/2001/07/18/homosexual-parenting-studies-are-flawed-report-says.html

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0049089X12000580

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18982959
Allician
2016-01-25 11:05:44 UTC
Allora vorresti prima sperimentare su bambini ignari e innocenti? Per avere risultati ci vorranno almeno 20 anni, quelli che ci sono vanno contro la costruzione della psiche umana e infantile.
Blu
2016-01-25 10:15:04 UTC
premessa: gli studi contro l'omogenitorialità sono fatti da scienziati . punto. possono pure essere atei, non mi pare che ci sia uno studio che , a sua volta, dica che solo gli scienziati cattolici o finanziati da cattolici fanno questo genere di studi...



vuoi una risposta scientificamente valida?



chi fa una serie di studi prendendo persone a caso, magari estraendo i nominativi a caso, studiando ogni volta un campione di qualche decina di migliaio di persone prese in modo da rappresentare verosimilmente le fasce di popolazione, su di un territorio quanto più vasto possibile, in anonimato e senza che lo scienziato conosca chi sta intervistando , includendo non solo i bimbi piccoli( che sono influenzabili facilmente) , ma soprattutto ragazzi cresciuti e distaccati dal nucleo familiare è credibile.



ovviamente, bisogno anche modificare le domande da porre agli intervistati in base alla domanda che ti poni



chi è un attivista lgbt che chiede ad altri amici attivisti lgbt se le loro famiglie omogenitoriali sono ok , non fa scienza.



critiche agli studi pro omogenitorialità





Numero insufficiente di campioni



Gli studi che esaminano gli effetti della genitorialità omosessuale sono inficiati da un numero insufficiente di campioni.

Non avendo trovato nessuna significativa differenza fra un gruppo di 9 bambini educati da lesbiche e un gruppo simile di bambini educati da genitori eterosessuali, S. L. Huggins ha ammesso: «Il significato e le implicazioni di questo risultato sono incerti, e il numero ridotto di campioni rende difficile qualsiasi interpretazioni di questi dati». 5

Una relazione di J. M. Bailey in Developmental Psychology, commentando gli studi sui figli di genitori omosessuali, indica che «gli studi disponibili non sono sufficientemente ampi da produrre valore statistico». 6

S. Golombok e F. Tasker ammettono nel loro studio successivo sui figli educati da lesbiche, «È possibile che il basso numero di campioni abbia portato ad una sottovalutazione del significato delle differenze fra i gruppi a causa di una bassa validità statistica (errore tipo II)» 7

Altrove essi avvisano che gli effetti negativi sui bambini educati da lesbiche «potrebbero non essere stati rilevati a causa del numero relativamente basso di campioni. Ne consegue che, sebbene siano state individuate delle tendenze, è necessario fare attenzione nell’interpretare questi risultati». 8

Nel suo studio pubblicato in Child Psychiatry and Human Development che mette a confronto i figli di madri omosessuali e eterosessuali, G. A. Javaid con franchezza ammette che «i numeri sono troppo bassi in questo studio per trarne delle conclusioni».9

Nel suo studio sulle “famiglie” lesbiche, Patterson ammette la parzialità dei campioni: «dovrebbero essere riconosciuti alcuni problemi riguardo la scelta dei campioni. La maggior parte delle famiglie che hanno preso parte al Bay Area Families Study avevano a capo delle madri lesbiche bianche, ben istruite, relativamente benestanti e abitanti nell’area della baia di San Francisco. Per questi motivi non può essere fatta alcuna rivendicazione sulla rappresentatività del presente campione». 10

Appena la ricerca si fa approfondita, subito risaltano le differenze tra i due tipi di genitorialità

Al contrario, R. Green in Archives of Sexual Behavior, ha scoperto che i pochi studi sperimentali che includevano un numero di campioni anche solo modestamente più alto (13-30) di maschi e femmine educati da genitori omosessuali …«hanno rilevato differenze di sviluppo statisticamente significative fra bambini allevati da genitori omosessuali in confronto a quelli allevati da genitori eterosessuali Ad esempio, i bambini educati da omosessuali hanno un maggiore incoraggiamento dai genitori nello scambio dei ruoli di genere e una maggiore inclinazione al travestitismo».11

La mancanza di campioni casuali



I ricercatori usano campioni a caso per garantire che i partecipanti allo studio siano rappresentativi della popolazione che viene studiata (ad esempio gay o lesbiche). I risultati che derivano da campioni non rappresentativi non possono essere legittimamente generalizzati.

L. Lott-Whitehead e C. T. Tully ammettono il punto debole del loro studio sulle madri lesbiche: «Questo studio era descrittivo e quindi aveva intrinseci limiti metodologici pari a quelli di altri studi simili. Forse il limite più serio riguarda la rappresentatività….. Il campionamento a caso era impossibile. Questo studio non pretende di portare un campione rappresentativo e quindi non si può ipotizzare una sua generalizzazione».12

N. L. Wyers riconosce di non aver usato il campionamento casuale nel suo studio sui partners omosessuali, rendendo il suo studio «vulnerabile a tutti i problemi associati ad una selezione a senso unico dei partecipanti».13

Golombok scrive del suo studio: «un ulteriore obiezione ai risultati risiede nella natura dei campioni studiati. Entrambi i gruppi erano volontari ottenuti attraverso associazioni e riviste gay. Ovviamente questi non costituiscono un campione a caso e non è possibile conoscere quali parzialità siano coinvolte nel metodo de selezione dei partecipanti». 14

Falsa rappresentazione di sé



La mancanza di campionamento casuale e l’assenza di controlli che garantiscano l’anonimato fanno sì che i soggetti presentino al ricercatore un’immagine fuorviante che si conforma alle opinioni del soggetto e rimuove l’evidenza che non si conforma all’immagine che il soggetto desidera presentare.

Nel suo National Lesbian Family Study N. Gartrell ha scoperto che 18 studi su 19 riguardanti i genitori omosessuali usavano una procedura di ricerca che era contaminata da questa falsa rappresentazione di sé. Gartrell menziona i problemi metodologici di uno studio longitudinale sulle “famiglie” lesbiche: «Alcune possono essersi presentate volontariamente per questo progetto poiché erano motivate a dimostrare che le lesbiche sono capaci di crescere bambini sani e felici. Nella misura in cui questi soggetti potrebbero desiderare di presentare sé stessi e le loro famiglie nella miglior luce possibile, i risultati dello studio possono essere intaccati da tendenziosità». 16

Harris e Turner ammettono, riguardo al loro studio: «non c’è modo di conoscere quanto sia rappresentativo il campione…… L’alta proporzione di soggetti gay che hanno manifestato la volontà di essere intervistati indica che forse erano interessati agli argomenti trattati nel questionario e che quindi erano desiderosi di rivelare la loro omosessualità ai ricercatori. Inoltre, anche se il questionario era anonimo, i genitori gay avrebbero potuto essere particolarmente interessati a enfatizzare gli aspetti positivi della loro relazione con i figli, immaginando che i risultati avrebbero potuto avere implicazioni in futuro sulle decisioni di custodia. Di conseguenza ogni generalizzazione deve essere considerata con prudenza….Poiché tutti i dati riferiti a voce dalle persone sono soggetti a parzialità e poiché i genitori possono deliberatamente o inconsciamente minimizzare la misura dei conflitti con i loro figli, questi risultati non possono essere presi per buoni». 17



studi contrari all'omogenitorialità,

https://nellenote.wordpress.com/2014/07/01/valanga-di-studi-scientifici-descrivono-lo-sfacelo-sociale-omosex/

https://nellenote.wordpress.com/2014/07/01/elenco-di-studi-sugli-effetti-delle-adozioni-omosessuali/

https://nellenote.wordpress.com/2015/02/14/bibliografia-di-testi-scientifici-contro-matrimoni-e-adozioni-gay/

https://nellenote.wordpress.com/2014/07/02/studio-usa-figli-di-genitori-lesbiche-piu-propensi-ad-essere-bisessuali-e-omosessuali/

https://nellenote.wordpress.com/2014/07/08/lomogenitorialita-ovvero-ladozione-omosessuale-2/


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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