Domanda:
Le religioni sono virus della mente?
2010-04-02 17:21:20 UTC
(...)"L'esempio paradigmatico di meme è la classica catena di sant'Antonio, diffusa per lettera come ai vecchi tempi o ancora meglio via posta elettronica. Un messaggio di questo tipo non ha altra funzione se non quella di replicarsi il più possibile, e infatti anche il suo contenuto consiste di poco altro che dell'istruzione "replicami", accompagnato da qualche minaccia o lusinga. Lo si potrebbe paragonare a un virus, che infatti non è altro che uno scarno involucro di proteine contenente una stringa di Dna la cui unica funzione è quella di replicarsi. Alcune varianti della classica catena sono i consueti appelli-bufala, che facendo leva su sentimenti universali come la pietà per i bambini malati o il sospetto nei confronti delle malefatte delle industrie multinazionali, ci convincono a diffondere messaggi il cui contenuto non è stato verificato."

"Ma Dawkins aggiunge, provocatoriamente, che anche entità culturali enormemente complesse come le religioni potrebbero essere paragonate a "virus della mente". Il beneficio che le religioni apportano alla vita dell'individuo, o alla società nel suo insieme, è infatti dubbio (almeno dal punto di vista di Dawkins che è un noto anticlericale). Ma le religioni, a volte dotate di contenuti poco "ragionevoli" (come la credenza in un parto virginale), sono provviste, come le catene di sant'Antonio, delle loro minacce e lusinghe allo scopo di convincere il loro portatore a non abbandonarle, e anzi a propagarle."
34 risposte:
DrEvol
2010-04-02 21:01:27 UTC
@ Hlavord

Quattro appunti in sostegno di Dawkins



1)



Tesi che denota che le idee irrazionali che il bambino accetta prima di raggiungere la maturita’ della facolta’ critica non possono essere comprovate ed entrano a far parte della psiche che manca di protezione proprio come un virus vince su di un sistema immunitario depresso o incapace di reagire all’attaco. Da che mondo è mondo, le 'religioni' hanno lo scopo di insegnare all'uomo a ubbidire dogmaticamente, a credere per fede e non ad analizzare i precetti razionalmente. "Non di solo pane vivrà l'uomo ..." non e’ un precetto basato sulla fede, ma sulla ragione logica. Il fatto che per vivere, non basti soddisfare lo stomoaco e che l’uomo debba fare scelte e che per scegliere correttamente l’uomo debba ragionare logicamente e’ una verita’ assoluta, sia se la dice il Papa o che la dica Dawkins o che esca dalle labbra di Hitler. Una verita’ scoperta non e’ il posesso di nessuno perche’ e’ accessibile a chiunque sappia ragionare.



2)



Uno non sputa sul piatto in cui mangia se riconosce che la causa della solidarieta’ umana non e’ la religione, ma il desiderio di migliorare la condizione dell’esistenza sulla terra attraverso il progresso scientifico, l'acquisizione della conoscenza, lo studio delle malattie, lo studio e la scoperta dei farmaci per debellarle, le tecnologie terapeutiche – tutte cose che provengono dalla scienza e dall’applicazione della mente alla logica e non alla fede. Gli ospedali e le persone che vogliono lavorare in essi non esisterebbero se la scienza e la tecnologia non procurasse i mezzi terapeutici, i prodotti, i capitali, i profitti. Le religioni hanno sempre sostenuto che la sofferenza deve essere ritenuta o una punizione divina da espiare o una benedizione divina mandata come prova da sostenere per dimostrare concretamente la nostra fede in Dio. Per le religioni, la sofferenza non e’ un male da evitare o guarire. E’ il passaporto per l’aldila’. Le religioni non hanno mai prodotto la civilta’. La civilta’ e’ il prodotto della mente razionale. Le religioni hanno sempre beneficiato della scienza. Il progresso scientifico non e’ mai stato aiutato dalla fede. Non c’e’ progresso nella fede. La fede del Papa o di un Ayatolla o del Dalai Lama non e’ piu’ progredita della fede dell’uomo primitivo. Le emozioni come fede, timore, paura, orrore, invidia, desiderio, ammirazione, adorazione eccetera non hanno progresso. Sono le stesse cose in qualsiasi cultura, in qualsiasi Paese, in qualsiasi tempo storico. Solo la conoscenza intellettuale dell’uomo fa progressi e si trasmette di generazione in generazione cumulativamente. La fede e’ un’emozione come le altre, statica.



3)



Non so come Dawkins concepisce il concetto di "ragionevolezza" ma io penso che ogni concetto che viene accettato dogmaticamente per fede non è semplicemente opinabile, e’ un insulto alla facolta’ concettiva dell’uomo. Un dogma e’ un’idea che deve essere ritenuta vera senza richiedere che essa venga posta allo scrutinio della logica, senza richiedere che vi sia una prova basata sull’evidenza dei fatti. Una persona che accetta un dogma non puo’ essere ragionevole. La verita’ di un fatto della realta’ e’ accessibile esclusivamente con l’uso della ragione logica, ossia rigettando qualsiasi contraddizione. Siccome la realta’ non contiene contraddizioni, la logica e’ il metodo per verificare se i nostri pensieri aderiscono o contraddicono i fatti della realta’. Senza applicare questo metodo al ragionamento, l’uomo non puo’ distinguere il reale dall’irreale, il vero dal falso, il giusto dall’ingiusto e il morale dall’immorale. Le religioni insegnano ad ubbidire e non a ragionare.





4) <[...] sono provviste, come le catene di sant'Antonio, delle loro minacce e lusinghe allo scopo di convincere il loro portatore a non abbandonarle, e anzi a propagarle.>



La moralita’ o etica che le religioni tentano d’insegnare si basa, in fatti, solo su "minacce" e "lusinghe" che non sono le conseguenze del proprio agire, ma piuttosto “bastoni” e “carote” per trattare gli uomini come se fossero bestie da traino, per domesticarli, soggiogarli e ottenere la loro ubbidienza incondizionata, non certo per farli ragionare. La coscienza delle conseguenze delle nostre azioni non si forma da “minacce” e “lusinghe” ma dall’educazione concettiva. Un uomo che ha capito che la moralita’ non significa soffrire e abbandonare i nostri valori per far piacere a qualche autorita’, ma che la moralita’ significa implementare il metodo piu’ logico e piu’ pratico per ottenere il nostro bene, per migliorare la nostra vita senza dover violare il bene e la vita degli altri, non ha bisogno ne’ di “bastoni” ne’ di “carote”, ne’ di “minacce” ne’ di “lusinghe” ne’ di inferni ne’ di paradisi, poiche’ tale uomo si rifiuta di essere una pedina o una bestia e di vivere la sua vita per il bene o il capriccio di chiunque altra entita’ terrena o divina.



...................................................................

ll misticismo, in tutte le sue forme, e’ il nemico della logica e quindi e’ il nemico della spiritualità umana. La spiritualità o spirito umano e’ un modo metaforico per descrivere la nostra mente razionale. Qualsiasi filosofia basata sul misticismo deve richiedere che la nostra mente evada la realtà dei fatti ed eviti di aiutarci ad identificare consciamente quello che la realtà del mondo e la realtà di noi stessi sono effettivamente.



Auguro a tutti buoni ragionamenti logici, assolutamente necessari per il successo e il miglioramento della vostra vita! Dr Evol
2010-04-02 17:34:29 UTC
Tutte le religioni sono nate per un preciso scopo... mantenere i popoli nell'ignoranza e nella paura in modo da poter essere facilmente controllai e manipolati da chi era e sta al potere.Nei secoli passati e nei secoli che verranno le religioni sono state e saranno sempre la piaga dell'umanità.
?
2010-04-03 14:59:00 UTC
Ho letto : Viruses of the mind, di Dawkins ed è interessante,come tutte le altre teorie formulate sull'origine delle religioni , io resto convinta da quella classica che sono nate dal timore dell'uomo nei confronti dei fenomeni naturali e sono poi state usate come deterrente per asservire le classi più deboli ed esercitare il potere,Il modo in cui si propagano può essere interessante come speculazione socio-filosofica ma non porta nulla di veramente nuovo.Come dice Dawkins:

"per fortuna, i virus non vincono sempre. Molti bambini escono intonsi dal peggio che le suore e i mullah gli scaraventano addosso." Ho notato infatti che molte persone che hanno avuto contatti stretti con la religione e i suoi ministri,se ne sono allontanati più facilmente di altri (me compresa 4 anni di scuola privata gestita da suore) quindi forse le religioni stesse hanno nella loro natura l'antivirus. .
Marlene
2010-04-09 03:15:44 UTC
Sono nutrimento della mente , e virus del cuore.



La mente inferiore si nutre di divisione e separazione, di guerre e classificazioni che seguono ai giudizi. Le religioni sono tutto questo.

Senso di colpa, separazione, giudizio, sudditanza, ecc.
2010-04-03 06:06:14 UTC
Risposta pacata:

anche volendo provare a condividere la teoria del 'meme', bisognerebbe ammettere che tale teoria non è altro che una costruzione che tenta di spiegare alcune osservazioni sociologiche. E' come se un matematico che stesse facendo delle valutazioni statistiche elaborasse una equazione per trovare una sorta di regola matematica per cercare un risultato. Questa equazione che descrive la parabola di un ipotetico fenomeno non è in alcun modo fotografia della realtà (del fenomeno), figuriamoci se può essere la verità (il fenomeno)! In pratica ritengo che già di per se la teoria del meme ha una valenza puramente didattica mo(ooooo)lto limitata. Altra osservazione è che Dawkins sembra elaborare la sua parabola per farla passare proprio dove vuole lui! Infatti parte da alcuni assunti chiaramente dogmatici. In sostanza elabora una teoria per dare ragione al suo pregiudizio senza risolvere la dogmaticità del suo pregiudizio.

Un flop.



risposta meno pacata:

Ma come si fa a scrivere una corbelleria di 'ste proporzioni? come fa Dawkins a scrivere 'ste immani cazz.ate? Non ha null'altro da fare che farsi 'ste ***** mentali 'sto Dawkins. Se Dawkins è un lume della ragione, la cosa certa è che manca di ragionevolezza. Sarebbe meglio che utilizzasse la sua cultura scientifica in cose utili, cioè diverse dalla insana voglia di mostrare al mondo quanto sia succube dei suoi pregiudizi e dogmi. L'unica cosa positiva di Dawkins è rafforzare la mia convinzione che alla fine la vita sia molto più semplice di quella che descrivono milioni di studiosi.

Alla faccia di Dawkins l'unico virus che scorgo ad occhio nudo (..ettecredo!, peserà almeno 200 chili!...) è quello che ha annebbiato la mente facinorosa del caro Dawkins.

Alla fine c'è più saggezza e Verità in un umile cosissia che in un presuntuoso cosiè.



quoto Colombre e Hlavord.



Bello il riferimento di Colombre al 'come' e al 'perchè'.
2010-04-02 18:01:58 UTC
le religioni, sono : avidi parassiti della mente

si nutrono dei neuroni e della credulità

delle loro vittime

costringendole, alla loro completa, sottomissione.
?
2010-04-03 00:16:37 UTC
Generalmente la religione è abbinata al popolo (predisposto) ed alla politica "insicura" ed insufficiente, magari, per poter dire: "anche se ti nascondi, Dio ti vede".

Naturalmente ogni popolo "richiede" una particolare religione, come una particolare politica. Per alcuni, per esempio, il libretto di Mao, sostituisce l'una e l'altra, mentre con la fantasia degli italiani, non c'era altro da fare che inventarsi un "dio in terra" ed a portata di mano.
2010-04-02 17:52:21 UTC
Fino a quando non saremo consapevoli di quello che accade intorno a noi continueremo a non essere veramente liberi...

Seguendo "verita' e "risposte" preconfezionate...
?
2010-04-06 08:27:31 UTC
Mi sovvengono i comportamenti dei tanti di fronte ai brutti film ma "d'autore" ... nessuno osa dire che ha visto un brutto film quando tutto il mondo della "critica" lo riconosce come una "perla", o che un quadro orrendo di un celebre pittore di fama mondiale sia una emerita crosta: tutti consigliano agli amici di andare a vedere il film o osannano il quadro-crosta - Ciao



________



PS: integro la risposta restando un po' più in "tema".



E' proprio così: le religioni funzionano come le catene di s.Antonio, il meccanismo è in sintesi questo: si crea una fortissima speranza di "benessere" (fortuna, successo ... o "paradiso") se si prosegue la catena; al contempo si inventa e si crea una minaccia tremenda (sfìga, malattie ... "inferno").



In questo modo tutti i partecipanti della "catena" alimentano con una forte emotività una "mente collettiva" (viene definito eggregore) ... che inizia a "funzionare" ... tante "menti" si focalizzano su di una meta comune ...



... tutti aderiscono essenzialmente per "paura" delle minacce.



... a chi non aderisce sotterraneamente può accadere di temere l'arrivo della sfìga anche se scettico (sovente avviene così) ... e così accade che a qualche livello avalli la "catena" ... entrando così in "comunione" con la corrente emotiva "negativa".



... e poichè, alla fine, siamo ciò che pensiamo ... può accadere che la sfìga arrivi davvero ... così la "catena" si rafforza - chi ha partecipato alla diffusione è ancora più convinto che abbia delle valenze "divine" o soprannaturali.



In realtà è semplice psicologia delle "folle", è l'aderire ad una mentalità di gruppo (eggregorica). Tale fenomeno è visibile durante e dopo le partite di calcio, dove individui normalmente "miti" si lasciano trascinare dalla mente collettiva che si crea dalla emotività esacerbata e carica di "odio" che le opposte tifoserie costantemente alimentano.



Per questo spesso gli stadi diventano dei campi di battaglia ... quando la mente di gruppo giunge ad un "culmine" di carica emotiva, questa si "scarica" a livello, per così dire, "terreno" ... e si danno botte da orbi ... i "tifosi" coinvolti perdono la loro "individualità" e diventano dei "canali" di queste menti collettive.



Dietro ogni religione vi sono questi potenti "eggregori" ... probabilmente sono i medesimi che scatenano anche il fenomeno delle allucinazioni collettive e le varie apparizioni .... sono "proiezioni" umane alimentate da tante "menti" coalizzate.



... lo stesso dicasi per tutti gli altri fenomeni di massa, dove tanti individui si riuniscono sotto una "bandiera" (sia essa laica che religiosa) ... quindi anche i vari "partiti" ... ma anche le nazioni, gli stati etc etc etc.



Chi alimenta queste "catene" sperando in "doni" in realtà perde sè stesso: se da un lato un "gruppo" ha una vittoria momentanea, dall'altro questa è ottenuta sulla sofferenza altrui.



Ciao
2010-04-03 05:13:59 UTC
Che quelle cose siano poco ragionevoli, o di matrice virale, è una legittima convinzione di Dawkins, ma niente di più.

La rappresentazione della religiosità come "contraddicente" i principi della ragionevolezza, è una- ribadisco- comprensibile convinzione di molti, ma che le cose stiano proprio così è una operazione dai forti connotati ideologici ed autoreferenziali. Non si spiegherebbe altrimenti l’accanimento nel ribadire il medesimo mantra all’infinito.

Non credo di dover prendere lezioni di ragionevolezza dal buon Dawkins, anzi…

Sicuramente hai presente “Il gene egoista”, dove nel capitolo sull’origine della vita si lancia in complicatissime sperequazioni su molecole- i replicatori- che avrebbero avuto un ruolo particolare nella formazione del DNA. Egli si preoccupa di avvisare il lettore di essere molto lontano dalle evidente scientifiche che dovrebbero contraddire quelle che lui considera più o meno credenze primitive: “La spiegazione che ora darò è per forza speculativa; per definizione, nessuno ha potuto essere presente e vedere cosa succedeva.” Un raro bagno di umiltà, che lo porta, una riga dopo, a riconoscere che il racconto prodotto lo porterà “probabilmente non troppo lontano dalla verità.”

Peccato che tutta la narrazione di Dawkins balzi poi, però, da una certezza apodittica all’altra. Non dimentico di non essere uno scienziato, e l’aspetto teorico (molto teorico!) del resoconto dawkinsoniano, non mi interessa poi tanto. Non ho alcun problema a riconoscere che egli potrebbe avere completamente ragione. Mi interessa molti di più l’atteggiamento speculativo che egli pone nelle sue parole, ponendo ovvero una teoria plausibile come competitore vincente non tanto di un’altra teoria (religiosa o no), ma di un altro atteggiamento. Ovvero la ricerca del senso. In altre parole l’atteggiamento suffragato da RD non ha soltanto la pretesa di asfaltare qualsivoglia concezione religiosa, ma anche- e soprattutto- una diversa percezione della ragionevolezza. E perché? Perché quella ragionevolezza non è la sua, ovviamente.

Provo a fare un po’ di chiarezza. La religiosità afferisce alla domanda di senso. Essa nasce davanti alla “ragionevolissima” domanda sul perché delle cose, e ipostatizza- a torto o ragione- che vi sia un “perché di tutti i perché”. Una volta una amica psicologa mi scrisse che gli psicotici sono persone che hanno una percezione della ragionevolezza molto più ampia della nostra. Capire significa accostare due fatti lontani, e porli in una relazione significativa. E più i fatti sono distanti, più la cosa compresa in quella relazione costituisce una conoscenza rilevante. Affermare che ci fosse una correlazione tra fasi lunari e maree era cosa che, per la sua distanza dal senso comune, poteva essere percepita “da matti.” La natura della ragione consiste nella ricerca di correlazioni, e di spiegazione di tali legami che sono all’origine della natura fenomenica della realtà. Essa funzione non solo cercando il “come” di quello che accade, ma anche il “perché”, dove anzi, spesso il primo viene svenduto come surrogato del secondo. Con la stessa ragionevolezza con cui a un bambino che domanda perché sia morto il criceto, gli si risponda “perché il suo cuore ha smesso di pulsare.”

Ciò che ravvedo di preoccupante nell’atteggiamento di persone come Dawkins è proprio quello di avere come priorità, e non come inevitabile conseguenza, quello di negare tale immagine della ragionevolezza. Con una tracotanza che lo porta a farla di sovente fuori dal vasetto. La vittima designata non dell’evoluzionismo in quanto tale, ma della sua più univoca e dogmatica interpretazione che fa capo a persone come Dawkins, è proprio il tentativo di connettere i fatti in un puzzle che non preveda come collante la mancanza di senso. Egli delegittima non tanto la risposta religiosa, ma la domanda che ha reso quelle risposte più ragionevoli di quanto egli non abbia voglia di ammettere. In una rivisitazione della antropologia, della morale e della filosofia, che travolge molto di più che non la semplice bibbia: “Noi siamo macchine da sopravvivenza- robot semoventi programmati ciecamente [un ossimoro, ndr] per preservare quelle molecole egoiste note sotto il nome di geni.” Parole molto forti, che se venissero portate alle estreme conseguenze avrebbero ripercussioni sulla filosofia del diritto, sulla psicologia nella antropologia, molto potenti. L’uomo sarebbe un frigorifero il cui valore non è un “in sé” ma ascrivibile solo in una stretta correlazione con gli avanzi del pollo che attendono di essere consumati. Una china perigliosa, tanto stretta quanto assunta come spiegazione univoca (altrove la si chiamerebbe “dogmatismo”) della realtà, se egli può abbracciare le parole del naturalista americano Simpson che alla domanda su cosa sia l’uomo, predica che “tutti i tentativi di rispondere a questa domanda compiuti prima del 1859 sono privi di valore (sic!) e che faremmo meglio a ignorarli completamente.”
tamburino nero
2010-04-03 05:04:12 UTC
ma dai....
raganellastupita
2010-04-02 21:46:10 UTC
sono un ottimo mezzo per negare all'uomo un rapporto personale con il divino

meglio la spiritualità
Carlo S
2010-04-02 18:24:15 UTC
Se non fossero state le religioni sarebbero state altre cose a rendere cieca la razza umana, diciamolo chiaramente, al posto di dare la colpa a questo o quest'altro: l'umanità è stupida
Barbara
2017-03-07 09:02:20 UTC
Qualora avessi dubbi o problemi a restare incinta, non perderti d’animo e consulta un medico specialista oppure informati sui migliori metodi e trattamenti per il concepimento http://GravidanzaMiracolosa.netint.info/?6ceD
pit
2015-01-06 06:53:04 UTC
Se non esisteva la religione noi in questo momento eravamo molto piu avanti con la scienza e magari si riusciva a salvare anche persone malate di cancro ho altre malatie che per noi sono letali adesso
2010-04-09 15:19:19 UTC
Direi che "Oppio dei popoli" sia leggermente più appropriato.
flash
2010-04-09 12:08:53 UTC
il concetto di religione NON è un virus della mente..



i virus della mente sono l'odio e il fanatismo ,
child
2010-04-08 02:10:14 UTC
Sembra proprio di si, io adesso sintetizzo la risposta di Gatta nera. Dunque, la presenza contemporanea di un meme di una qualsiasi religione, di una deficienza nell'eccitazione dei neuroni dell'ACC (sistema immunitario contro le cose strane) e di alcuni processi di sovreccitazione dei neuroni della zona di religiosità scatenano la conversione nella religione in questione (ci si ammala). Chi ha l'ACC normale ne è immune. Chi non è immune può proteggersi con vaccinazione: leggendo un po' di tutto, intendo i testi sacri di tutte le religioni, oppure scacciare la malattia con una specie di antibiotico - ateismo.
2010-04-07 15:21:17 UTC
Se non sbaglio i virus non sono le religioni ma sono soprattutto le ideologie....

guarda l'ideologia nazista o peggio quella comunista... quanti martiri piange la nostra storia... e tutti contro i cristiani (senza sminuire il sacrificio di altre religioni e etnie!!!!) che strano.. la storia si ripete... si stà tragicamente ripetendo l'orrendo copione...
gatta nera
2010-04-07 04:21:55 UTC
Interessante come idea, ma non mi convince molto. Secondo me è la situazione umana che spinge l'uomo a cercare la fede. Spiego prima questo concetto di "situazione umana" come lo spiega Fromm. Nell’evoluzione dei primati risultano due tendenze: la determinazione sempre meno istintiva del comportamento e la crescita del cervello, particolarmente della neocorteccia. Cioè, “l’uomo è il primate fornito della minima dotazione istintiva e del massimo sviluppo cerebrale” (E. Fromm). La singolare emersione biologica diventa un dato, intrinsecamente contraddittorio, della situazione umana: far parte della natura e insieme trascenderla, proprio per la debolezza degli istinti e la consapevolezza di sé, estranea ad ogni altro animale. “L’armonia dello stato naturale è rotta, il mondo dell’uomo è il mondo del conflitto”. L’interruzione dello stato naturale con i suoi ritmi inevitabilmente porta alla "dicotomia esistenziale" che a sua volta porta un uomo pensante alla scelta di “individuarsi o regredire”. Cioè siamo sia animali che uomini che pensano.

Di fronte alle difficoltà del cammino dell’individuazione, l’essere umano può sentirsi spinto ad una via regressiva dall’anelito di una figura onnipotente cui affidarsi e sottomettersi. Il fenomeno del transfert rivela il tipo di strategia di sopravvivenza adottato da una persona e il tipo di idolo a cui si rivolge. Il concetto di idolo viene dal fatto che gli esseri umani trasferiscono su figure a loro esterne, reali o immaginarie, le loro facoltà e forze. Si tratta di costruzioni umane, materiali o mentali, a cui gli individui attribuiscono inconsciamente parti di sé per poi sottomettersi alle loro stesse proiezioni. L’idolo è una manifestazione alienata e illusoria dei poteri umani.

Con il suo concetto di transfert Fromm rivela la sua complessità intellettuale: da un lato il transfert è una risposta alla "conditio humana", indagabile con la psicoanalisi, dall'altro lato, in quanto alienazione, è visto nei termini dell’idolatria, da sempre rifiutata dalle coscienze umanistiche. La formulazione della teoria del transfert in termini “idologici” sembra poter costituire una risposta critica della psicoanalisi agli attuali crescenti fenomeni idolatrici.

Dunque, le religioni non sarebbero tanto i virus della mente quanto il mezzo per fuggire da questa inevitabile dicotomia, la quale cmq può essere combatuta con il semplice ragionamento razionale.

A pensrci bene, il virus contaggia le persone con il sistema immunitario malfunzionante. E siccome il sistema immunitario per le religioni è l'ACC del cervello (specie di un sistema dell'alarme "c'è qualcosa che non va!"), e oggi le ricerche hanno scoperto che la bassa eccitazione dell'ACC e contemporaneamente sovreccitazione dei neuroni della zona di religiosità sono le concause della fede, considerando la religione un virus si potrebbe arrivare alla comprensione totale dell'insorgenza della fede. Dunque: arriva il virus - il meme della religione. Se il meme contaggia una persona con una normale eccitazione dell'ACC (una persona vigile e svelta, sospetta subito che qualcosa non quuadra), allora il virus non riesce a inserirsi. Se il meme contaggia una persona con bassa eccitazione dell'ACC, ci sono due varianti: 1 - la persona ha sovreccitazione dei neuroni della zona di religiosità, allora il contaggio riesce a convertire la persona subito in un fedele della religione il cui meme si è annidato nella persona (islam, cattolicesimo ecc). 2 - la persona ha una normale eccitazione dei neuroni, perciò ha due scelte: o diventare un'ipocrita facendo finta di credere sul serio o diventa frequentatrice della setta/luogo religioso senza tanta passione, è quasi indifferente, potrebbe diventare agnostica (e sono le persone che non sanno credere o no, perché non vedono "che qualcosa non va" come gli atei, ma non sono molto spinti a credere veramente). Alla fine per tutti c'è la scelta definita da Fromm: "individuarsi o regredire".

Non ho cambiato niente nel mio percorso, così tutti possono vedere come si sviluppa il ragionamento della persona con i neuroni dell'ACC normalmente funzionanti.

L'ultima parola mia - si, è una idea abbastanza convincente adesso, applicandola come ho descritto io.
prete
2010-04-03 07:33:47 UTC
Dawkins dona una veste pseudo-scientifica ad un qualcosa che è ovvio e che si sa da sempre: la religione viene "trasmessa". È un fenomeno culturale, nel senso che è un qualcosa di acquisito, non di innato.



Non ci voleva Dawkins per scoprirlo ma ci voleva un linguaggio scientifico-divulgativo per farla sembrare la trovata del secolo. Mi irrita un po', perché non si tratta di "scienza" ma soltanto di un'analogia. Gente tipo Otto o Eliade hanno studiato le stesse cose con un linguaggio semplicemente filosofico ma con una profondità e una competenza che Dawkins non si sogna nemmeno.



È odioso che il simpatico etologo britannico mescoli le sue valutazioni personali all'interno di presunte affermazioni scientifiche: questo non è un atteggiamento scientifico. E non è il modo corretto di accostarsi allo studio della religione, se se ne vuole capire qualcosa: persino il più pivellino degli antropologi lo sa.



E lo stesso utilizzo grossolano e qualitativo di nozioni che in campo biologico hanno un significato preciso, può essere un atteggiamento intrigante e remunerativo, utile per la divulgazione. Ma interpretare il suo discorso come "scientifico" significa proiettare la scienza empirica indietro di 2500 anni: torniamo ad Aristotele.



Cioè: penso che si debba porre una chiara linea di demarcazione tra la "memetica" e le scienze esatte. Perché nella memetica non c'è il nucleo duro della scienza sperimentale: l'empiricità, la verificabilità e la sperimentazione. E allora si avanza per ragionamenti qualitativi, semi-formali (quotando la benevola wikipedia).



Con ciò: ognuno ha la libertà di dire che la religione è uno schifo o semplicemente che non ne è convinto; può anche ritenere che sia un "virus" della mente. Ma non deve venirmi a dire che lo sta dicendo come scienziato o che sta facendo della scienza, per piacere.

Dicendo questo, tradisce la scienza. La violenta.



Senza poi toccare l'altro aspetto ancora più centrale: la scienza empirica è uno strumento adeguato per studiare tutti i fenomeni umani? Perché allora mi domando come mai non ci mettiamo a studiare con la memetica le opere d'arte o le poesie.

Forse perché faremmo ridere. È interessante che invece quando si tocca la corda sensibile della religione nessuno rida ma tutti abbiano un atteggiamento interessato e compiaciuto. Forse proprio questo dovrebbe farci capire che l'uomo non ha soltanto una dimensione empirica e che lo stesso scienziato è umanamente coinvolto nel suo lavoro al di là della pura razionalità: Dawkins scrive quello che scrive proprio perché è "un noto anticlericale".



Ciao



********

PS. "minacce e lusinghe". Solo una visione superficiale può ridurre tutto il fenomeno religioso a "minacce e lusinghe". Anzi, di più: una visione primitiva. Davvero, credimi. È una visione irritante e risibile. Non capisco come antropologi & C possano lasciargli dire simili vaccate senza massacrarlo.

[NB. parlo di "antropologi". Senza tirare in ballo la mia fede o la fede di nessuno: studio dei fenomeni umani, nulla di più]

**********

Ringrazio di cuore quegli utenti che continuano ad appoggiarsi su studi obsoleti di neuroscienza per dire che sono credenti solo coloro che hanno una struttura cerebrale irrazionale.

Sono affermazioni offensive per i credenti. E siccome mi sento parte della categoria, sono affermazioni che ritengo offensive. Anche perché il mio dazio alla scienza l'ho già pagato in anni di ricerca e non ho bisogno di pivellini che mi vengano ad insegnare la razionalità.

Gradirei che il dibattito su R&S si muovesse su un piano di maggior rispetto reciproco.

Sfogate la vostra rabbia con la vita o con il Vaticano altrove, per piacere. E iniziate a partire dal presupposto che il vostro interlocutore abbia una capacità di ragionare se no pari almeno confrontabile con la vostra.

Grazie.
Tabish
2010-04-02 23:22:26 UTC
Volevo replicare a Hlavord, ma ha già detto tutto Dr.Evol che quoto molto volentieri
2010-04-02 23:12:20 UTC
La mente è un virus per la religione!
2010-04-02 19:28:52 UTC
Si,l'ho sempre affermato.

La fede e' un virus che colpisce certe aree del cervello impedendogli di formulare pensieri razionali.

Secondo te e' razionale credere a un serpente parlante,a uomini vissuti per 800 anni,a una vergine ingravidata da un fantasma che partorisce Dio fatto uomo?

Perche' se vado in giro a dire che credo nell'esistenza di Babbo Natale,di Pinocchio e delle fate vengo scambiato per un pazzo e magari portato da uno psichiatra,mentre se vado in giro a dire di credere alle favole della Bibbia vengo definito un credente? Il motivo e' semplice,la societa' in cui viviamo ritiene moralmente accettabile credere a Dio e alle sue storie,ma non a Babbo Natale,a Pinocchio e alle fate..

Eppure le prove dell'esistenza di Dio sono uguali a quelle di Pinocchio ecc..
polly e basta
2010-04-07 06:08:31 UTC
Credo che Dawkins farebbe bene a porsi domande più interessanti e soprattutto più utili.

La spiritualità di ognuno è solo ed esclusivamente affar proprio, non giudicabile dall'esterno né in un senso né nell'altro.

E di certo non bisogna renderne conto a nessuno.

Ciao.
2010-04-03 02:20:28 UTC
Più che della mente della dignità umana , rendendo gli uomini esseri incapaci di razionalizzare.
2010-04-02 18:12:20 UTC
Quattro veloci appunti alle tesi di Dawkins:





1)



Tesi che denota l'immaturità interiore del portatore: è infatti simile a quella del bambino che crede che il male sia rappresentato dalla medicina, anziché dalla malattia.

Da che mondo è mondo, le 'religioni' hanno lo scopo di insegnare all'uomo a non identificarsi col proprio stomaco ("Non di solo pane vivrà l'uomo ...").



2)



Qui si tratta invece di quello che sputa sul piatto in cui mangia. Poiché, se esistono gli ospedali, le organizzazioni caritatevoli, e la stessa mentalità della sensibilità nei confronti degli ultimi, lo si deve proprio alla religione (cristiana, nel caso della civiltà di Dawkins), che operò un distacco netto nei confronti della civiltà pagana, dove si uccideva per divertimento e la vita, specie degli ultimi, valeva come quella di una mosca.



3)



Dawkins dovrebbe essere cosciente che la sua concezione di "ragionevolezza" è opinabile, così come ogni altra concezione. Altrimenti non è più un relativista, ma un dogmatico. Invece, gli ateo-razionalisti parlano spesso e volentieri come se avessero in pugno la verità, e gli altri brancolassero nell'errore. Col che finiscono per impostare una religione, di segno avverso alla religione propriamente detta, ma sempre una religione.



4) <[...] sono provviste, come le catene di sant'Antonio, delle loro minacce e lusinghe allo scopo di convincere il loro portatore a non abbandonarle, e anzi a propagarle.>



Quelle che lui chiama "minacce" e "lusinghe" non sono altro che le conseguenze del proprio agire. E Dawkins dovrebbe sapere che nessun uomo è veramente libero se non è cosciente delle conseguenze di quello che fa, sia in ambito civico che in quello religioso. Sarebbe come criticare il potere civile perché 'minaccia' la galera per chi si macchia di crimini, o promette la medaglia d'oro in caso di alte benemerenze. Inferno e paradiso - in ambito religioso - non sono altro che il carcere e il podio dell'anima.
?
2010-04-02 18:08:53 UTC
stai scrivendo che gli Dei si chiamano: Kaspersky, Panda, Avira, Avast, Norton,

....

e così via? é.è

 
giulietta
2010-04-03 02:50:31 UTC
In alcuni ambienti religiosi ( e non dico quali perche` non sono ancora stolto abbastanza ) si ragiona cosi`: Prima lettera ai Corinti 3, 18. E meno male che Salomone chiese a Dio il dono migliore ( Primo libro dei Re 3, 12~ ). Ma poi Salomone si sveglio`, ed ecco era un sogno. Anche questo altro personaggio fu valutato per le sue doti intellettive ( Luca 2, 52 ) e si vantava di leggere i pensieri dei farisei, i quali, tonti e stolti, andavano avanti ad interrogarlo...senza accorgersene? Ma lo scrittore sacro se n' era accorto che Cristo leggeva i loro cuori ...come in un libro stampato, oserei dedurre. La mia stolta riflessione e` che se tutti fossero stati un po' piu` tonti, non avrebbero scritto queste cose. Cosi` non si capisce se sia meglio essere tonti o intelligenti o far finta di niente. Si vede che le religioni fanno parte dei virus benigni? Sicuramente sono cookies della mente umana: ti attaccano un cookie e ottengono informazioni....magari sballate, ma sempre informazioni.
SHIMIZU SOTTO SFORZO
2010-04-02 17:24:48 UTC
si
il castigatore autonomo
2010-04-06 06:26:46 UTC
si l ispirazioni che avevano gli antichi antenati virus della società rompono il ***** con questa bibbia e libricini e tutto il resto lasciateci in pace cazzoni delle religioni
?
2010-04-02 23:55:46 UTC
Ho provato a vivere con Cristo,

ed ho provato a vivere senza di Lui.

Rimpiangevo i momenti in cui vivevo con Lui.
New One
2010-04-03 14:06:27 UTC
Non mi stupisce sentire simili opinioni da parte di un ateo, né mi sconvolge.
Lionheart
2010-04-02 22:27:02 UTC
Ma il cristianesimo non è una religione : è una fede. La fede è una cosa differente dalla religione. La fede si basa sulla grazia ; la religione si basa su gli sforzi dell'uomo per giungere, con le proprie forze, coi propri metodi, a Dio !


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