rispondendo a un altro utente, ho replicato con queste considerazioni che ora ripropongo come domanda: è possibile che dio non sia sempre esistito ma si sia formato a sua volta. che cos'è che intendo usando la parola dio? intendo un essere dotato di personalità forse plurime, straordinariamente potente ma non onnipotente, iperlucido e consapevole, in grado di controllare tutta la realtà. Il motivo per cui non possiamo immaginarlo come un essere del tutto onnipotente e perfetto è che a opporsi sul piano logico a tale idea è il fatto stesso della nostra esistenza: un essere assolutamente onnipotente e perfetto non avrebbe consentito l’esistenza di un universo come questo che al momento ci sta ospitando. né avrebbe consentito presunte ribellioni angeliche, né avrebbe creato altri esseri essendo consapevole di non essere in grado di assicurare la felicità della intera sua creazione. se un essere consapevole sa di essere in grado di generare un certo numero di figli lo fa di certo non solo per farli semplicemente esistere ma anche per renderli felici, ma dato che sa anche che alcuni dei figli che avrà generato lo malediranno e quindi saranno nati per essere infelici, ebbene costui saggiamente eviterà allora di generarli. l’esistenza di esseri imperfetti testimonia che anche il creatore deve essere imperfetto. se dio esiste, è dunque un essere estremamente superiore a noi, ma non può essere un essere assoluto, nel senso di absolutus, ossia sciolto da una storia formativa personale. se voi osservate in controluce le varie religioni, potete notare come esse siano delle “storie di dio”, cioè quasi delle sue biografie. la bibbia ad esempio adombra una sconcertante ribellione angelica che si svolgerebbe da antefatto fondamentale rispetto al dramma creaturale umano. un essere perfetto non avrebbe potuto mai impegolarsi in una simile traversia biografica. se dio fosse stato perfetto, nei suoi universi non sarebbero state nemmeno concepibili ribellioni di alcunché, in quanto un dio perfetto per definizione non crea creature imperfette e destinate addirittura a eterna dannazione. e non vale assolutamente il totalmente illogico e assurdo asserto secondo cui dio rispetterebbe la libera volontà di ogni creatura. se una creatura non intende amare il suo creatore, il suo creatore la rispetta ugualmente e non la manda in nessun inferno ma cerca di renderla felice in ogni caso. Un dio perfetto ragiona così: “Vuoi stare in paradiso insieme a me? No? Allora vai in un altro paradiso dove io non ci sono, ma non ti manderò mai all’inferno, perché io sono dio e creo unicamente esseri felici come me.” come potete constatare, l’eventuale nostro dio non è come colui che abbiamo appena esemplificato ma è un dio minore di cui quindi possiamo presumere abbia avuto una storia e un inizio. come si potrebbe essere formato questo nostro dio? forse si è formato durante uno dei tanti cicli cosmici di energie che continuamente si trasformano risplasmandosi, potrebbe trattarsi del frutto di una antichissima superciviltà. gli abitatori di questa remotissima civiltà sono divenuti immortali e tutti insieme costituiscono per noi il dio della nostra realtà conservando ognuno di essi la loro antichissima personalità originaria. quindi il dio che sto ipotizzando ha molti limiti che potrebbero spiegare le tante goffaggini bibliche che sarebbero state inconcepibili con un vero dio perfetto e onnipotente. si tratta di un dio formatosi quindi storicamente presso la più fortunata delle antiche civiltà di un ancestrale precedente ciclo cosmico. soltanto un dio così limitato può far esistere tanto caos nell’universo, mescolato a livelli di ordine che sottendono una furba economicità di interventi. spiego l’uso dell’espressione furba economicità che può sembrare sibillina: esiste un abile opportunismo nello sfruttare la versatilità funzionale degli eventi che è stata anche chiamata eterogenesi dei fini, ma se ciò si verifica si capisce che un dio che agisce così lo fa perché agisce come agirebbe una superciviltà tecnologicamente avanzatissima e non invece come agirebbe un vero dio assolutamente svincolato da ogni esigenza materica o energetica. d’altronde un essere assolutamente spirituale non avrebbe consentito la sussistenza di luoghi materiali o comunque inferiori dato che è inevitabile che ciò che è inferiore è potenzialmente infernale.