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2010-09-07 05:26:07 UTC
L'argomento chiama in causa addirittura le costanti dell'universo. Per i sostenitori di quest'argomentazione se queste fossero anche leggermente differenti, la vita nell'universo sarebbe impossibile e quindi qualcuno DEVE aver "calibrato" queste costanti in modo tale da creare condizioni favorevoli alla nascita della vita.
Prima di tutto come fa notare il fisico Victor Stenger è inutile considerare tutte queste costanti, infatti alcune costanti come c (velocità delle luce), h (costante di plack) o G (costante gravitazionale di Newton) sono irrilevanti in quanto tutte costanti arbitrarie il cui valore implica la definizione di un sistema di misura. Da contare invece sarebbero solo le costanti adimensionali che non dipendono appunto dalle dimensioni o da altri valori.
Nell'articolo "The Revenge of Pythagoras: How Mathematical Sharp Practice Undermines the Contemporary Design Argument i Astrophysica Cosmology", il filosofo Rober Klee analizza e smonta la maggior parte degli argomenti del fine "tuned universe" che utilizzano una pratica da lui definita "mathematical sharp practice":
"I show that the scientific/mathematical evidence cited in support of intelligent design of the universe is infected with a mathematical sharp practice: the concepts of two numbers being of the same order of magnitude, and of being within an order of each other, have been stretched from their proper meanings so as to doctor the numbers evidentially. This practice started with A. S. Eddington and P. A. M. Dirac in the 1920s and 1930s, but it is still very much alive today."
Tra le costanti adimensionali una delle più importanti e più sensibili all'argomento del "fine tuning" fino ad ora era appunto la costante di struttura fine α.
L'importanza di questa costante, oltre per il fatto di rimanere ancora oggi adimensionale, acquisisce un valore enorme nell'argomento del "fine tuning" per la sua sensibilità, se questa costante fosse di poco maggiore o superiore (+/- 4%) l'universo non si presenterebbe così com'è, le stelle non avrebbero vita sufficiente a disposizione per la creazioni di atomi come carbonio e ossigeno, fondamentali per la vita umana e in generale.
L'argomento è quindi che la precisione con cui è stabilita tale costante non può che essere il frutto di un disegno superiore, intelligente e dalla vena creativa. Mai il caso potrebbe stabilire con tale precisione un valore così fondamentale dai risultati così formidabili.
Il problema è che le misure stanno rilevando uno scenario tutt'altro che confortante per i sostenitori dell'universo "fine tuned". Infatti la costante di struttura fine non sembra essere una costante, anzi sembra variare da regione a regione nell'universo e nel tempo. Dando così un ampia gamma di possibilità che risulta non più così speciale e paventando scenari rivoluzionari.
Come potrebbe sopravvivere l'argomento di un universo "fine tuned" e perfettamente progettato se una delle leggi fondamentali a questo argomentazione si rivela variabile nello spazio e nel tempo?