Salaam sorella, grazie della domanda davvero interessante :-)
Riguardo il Corano si sa quasi tutto sulla sua rivelazione e redazione. Ti ricopio tre paragrafi da un interessante articolo a riguardo, l'indirizzo è nelle fonti.
Vorrei precisare anche che il fatto che sia "caduto dal cielo" non significa in forma materiale di Libro, ma che Muhammed, pace e benedizione su di lui, ha ricevuto la rivelazione e l'ha recitata ai primi musulmani, i quali andarono redigendo il testo su sassi, foglie, tessuti e ovunque potevano.
Vorrei anche aggiungere che il Corano è lo stesso da più di 1300 anni in ogni comunità musulmana al mondo ed ogni copia rintracciata è pressoché identica alle attuali.
"Il Corano ai tempi del Profeta (SAAS):
Man mano che i versetti venivano rivelati, i fedeli usavano memorizzarli o scriverli. La memorizzazione era una cosa consueta agli arabi, anche perché a Mecca nel periodo dell'avvento dell'Islam solo diciasette persone sapevano leggere e scrivere. Ci sono alcune persone che vennero segnalate per la loro puntualità e per la forte memoria: da 'Abd Allah ibn 'Amru ibn al-'As: «Ho sentito il Messaggero di Allah (SAAS) dire: "Prendete il Corano da quattro persone: 'Abd Allah ibn Mas'ud, da Salim [il mawlà di Abu Hudayfa], da Mu'adh [ibn Jabal] e da Ubayy ibn Ka'b"» (Bukhari 4999). In altre versioni compaiono altri tre nomi: quello di Zayd ibn Thabit, di Abu Zayd ibn al-Sakan e di Abu al-Darda'.
Ma con l'avvento dell'Islam nacquero anche delle scuole e la scrittura si diffuse, tanto che solo il Profeta (SAAS) ebbe circa cinquanta segretari ai quali dettava anche il Corano. Allora non esisteva ancora la carta (che arriverà nel mondo islamico dopo il 751) per cui si scriveva su pezzi di stoffe, sul cuoio, su pietre lisce o ossa di animali. Si sa che alcuni Compagni conservarono a lungo delle proprie copie (mashaf) del Corano, questi sono: 'Ali ibn Abu Talib, Mu'adh ibn Jabal, Ubayy ibn Ka'b, Zayd ibn Thabit, 'Abd Allah ibn Mas'ud.
Ai tempi di Abu Bakr:
Alla morte di Muhammad (SAAS), Abu Bakr divenne guida della giovane comunità musulmana e si trovò ad affrontare le rivolte di alcune tribù arabe, per motivi essenzialmente politici e fiscali. Ma con la sconfitta della tribù dei Tamim, nella battaglia di Yamama (12° anno dell'ègira / 633 d.C.), si mise fise a queste rivolte. In quest'ultima battaglia, però, morirono settanta lettori del Corano (qurra' - coloro che avevano memorizzato il Corano), e questo fece preoccupare i Compagni, i quali temevano che si potesse perdere il Libro Sacro, tanto che 'Umar propose al Califfo di raccogliere tutti i brani del Corano. La proposta venne accettata da Abu Bakr, il quale ordinò a Zayd ibn Thabit di preparare una copia completa del Corano. Zayd ibn Thabit, che fu segretario del Profeta (SAAS) e che aveva ben memorizzato il Corano e ne possedeva anche una copia scritta, nello stesso anno ne realizzò una copia ordinata e completa, proprio perché le copie scritte preesistenti non erano complete e non sempre rispettavano l'ordine dei capitoli e dei versetti.
Questa copia poi fu affidata, alla morte di Abu Bakr, al Califfo 'Umar il quale la diede a sua volta alla figlia Hafsa, che fu anche moglie del Messaggero di Allah (SAAS).
Ai tempi di 'Uthman:
Nel 644, quando 'Uthman ibn 'Affan divenne califfo, l'Islam si era molto diffuso, l'Impero musulmano si era grandemente espanso e i Compagni ancora vivi si erano sparpagliati in tutta l'area conquistata che andava dall'Egitto fino alla Persia e dallo Yemen fino all'Iraq (un area pari quasi all'Europa!). Ed iniziarono a nascere alcuni errori nella lettura del Corano tanto che nelle campagne militari in Armenia e nell'Azerbaigian, dove si incontrarono persone proveniente dall'Iraq e dalla Siria, Hudayfa ibn al-Yaman -uno dei Compagni che si era distinto nella conquista dell'Iraq- notò che vi erano molte letture contrastanti del Corano, e questi contrasti divenivano motivo di insulti e divisioni nella comunità. Quando il Califfo venne a sapere da Hudayfa di ciò che stava accadendo volle istituire una commissione, presieduta da Zayd ibn Thabit, per redigere una serie di copie del Corano da inviare ai centri principali e per distruggere tutte quelle copie errate o manchevoli. In un hadith del Bukhri troviamo che «'Uthman ordinò a Zayd ibn Thabit, a Sa'd ibn al-'As, ad Abd Allah ibn al-Zubayr ed ad Abd al-Rahman ibn al-Harith ibn Hisham di produrre dei volumi del Corano, e gli disse: "Se voi e Zayd bin Thabit siete in disaccordo su qualcosa dell'arabo, dell'arabo del Corano, allora scrivetelo nella lingua dei Quraysh, il Corano in verità è stato rivelato nella loro lingua" e così fecero» (Bukhari 4984). Dunque all'interno della comunità erano nati contrasti sulla lingua e il Califfo impose la "lingua" dei Quraysh (in un altro capitolo vedremo la questione legata alla "lingua", Allah volendo). Inoltre vi erano delle versioni con delle parole diverse; ad esempio un passo della copia di Ibn Mas'ud recitava: «E assolvete al Pellegrinaggio e alla Visita per la Casa [per la Ka'ba]», mentre il Corano recita: «E assolvete al Pellegrinaggio e alla Visita per Allah» (II:196). La commissione composta da i tre qurayshiti e presieduta da Zayd ottenne da Hafsa la copia preparata durante il califfato di Abu Bakr, e compilò sei copie del Corano che inviò a Mecca, in Siria (Sham), nello Yemen, nel Bahrayn, a Bassora, a Kufa e ne trattennero a Medina una copia. Inoltre essi adoperarono un nuovo carattere, più semplice e comprensibile, che comprendeva ventotto lettere (ventinove se si considerano la alif e la hamza come due lettere distinte), secondo alcuni voluta dallo stesso Profeta (SAAS).
Nel terzo secolo dopo l'ègira verranno introdotte, per rendere la lettura facile ai musulmani non arabi, anche le haraka -le vocali brevi-, i puntini per meglio distinguere tra loro alcune lettere, le pause e degli elementi grafici per evidenziare l'inizio di ogni singola sura e la fine di ogni versetto."
Pace Salaam
P.S.: A chi riporta l'interpretazione "storica", secondo cui il Corano sarebbe stato scritto da Muhammed, pbsl, dopo aver studiato le altre religioni, consiglio di leggerlo attentamente e vedere se può essere mai stato scritto da un uomo un Libro simile.
Comunque è un fatto di fede, noi musulmani abbiamo fede nei Libri di Allah, gli studiosi atei che hanno montato in aria queste leggende hanno la fede assoluta che Dio non esista e si sono arrampicati sugli specchi per trovare una spiegazione.
Io so solo che come non ci sono prove scientifiche, ovviamente, che l'Arcangelo Gabriele abbia rivelato il Corano a Muhammed, pbsl, non c'è nemmeno alcuna prova della diceria che Muhammed, pbsl, fosse saggio e avesse copiato e inventato...
@ cristiano: il tuo linguaggio non mi sembra degno del tuo nickname
@ Maffalda: sorella, posso darti un consiglio? Non basarti solo sulle illazioni di alcuni siti, ma confrontati con tutte le fonti. Ti sembra ragionevole condannare qualcuno ascoltando solo l'accusa? Direi che non lo è.
Quando mi avvicinavo all'Islam trovavo spesso di queste leggende, sparse per lo più da estremisti evangelici americani, mi spiace dirlo, e sai che questo non ha fatto che rafforzare la mia fede? :D Certo, perché se hai pazienza e umiltà, se Dio lo vuole, cerchi cerchi e ogni accusa viene smontata. E' il bello del Corano, tutto si spiega.
Riguardo la storia dei giorni della Creazione, basta avere logica e capire che nei primi versetti che citi non vanno sommati i giorni (2 + 4 + 2 = 8) perché i primi due sono chiaramente inclusi nei successivi quattro (4 + 2 = 8)
Ah, aggiungo che i giorni di cui si parla non corrispondono necessariamente a 24h come è spiegato altrove nel Corano.
Pace Salaam